Corleto Perticara è un piccolo e accogliente comune della Val D’Agri, nato nel periodo di dominio angioino e centro di interesse storico durante la fase borbonica e negli anni successivi.
Corleto è la città natale del famoso politico Pietro La Cava, del patriota Carmine Senise e dell’archeologo Michele Lacava.
Il paese è circondato da vigneti, uliveti, montagne e boschi che fanno del suo paesaggio una splendida attrazione da ammirare e in cui perdere lo sguardo.
Le origini di Corleto Perticara sono databili al XII secolo, quando il sito sorge attorno al vecchio castello feudale.
La storia di questo paese è segnata da un succedersi di conquiste e colonizzazioni, con l’assoggettazione di popoli e signori: dai Normanni ai Suebi, dagli Angioini agli Aragonesi. Nel Cinquecento, sotto l’imperatore Carlo V, il feudo di Corleto Perticara passa ai De Castella e nel Seicento diventa marchesato di Casa Costanzo, per poi passare ai Riario.
Seguirà il dominio borbonico, periodo in cui Corleto Perticara assume una posizione dominante nell’insurrezione lucana affermandosi come centro liberale. Percorrendo le strade del borgo sono ben nitidi i giorni del Risorgimento, dal momento che ci si ritrova in Via del Comitato, Via 16 agosto, Via Camillo Boldoni – che rammenta il colonnello cavouriano – e poi il sopportico della Bandiera, quindi Via Giacinto Albini, Largo Senise, Corso Pietro Lacava, per ricordare invece i patrioti protagonisti dell’insurrezione lucana antiborbonica.
Dopo il 1860, è il briganteggio postunitario ad attraversare Corleto Perticara.
A Corleto Perticara si possono apprezzare diversi e interessanti siti ed edifici che ne raccontano la storia e la gloria.
Dell’antico castello feudale, attorno al quale è sorto il primo nucleo abitativo, restano solo poche arcate e oggi sui suoi ruderi è stato costruito il moderno Palazzo degli Uffici, in cui ha sede il Municipio. Proprio davanti alla struttura si apre Piazza Plebiscito, denominata “il fosso”, dal momento che in passato era il fossato che circondava il castello normanno.
Nel complesso del castello è stato allestito inoltre il Museo comunale “Michele Lacava”, nel quale è conservato l’omonimo “Fondo” composto dai libri dei fratelli Lacava, in particolare Pietro, il quale è stato più volte ministro. Passeggiando ci si ritroverà difronte anche l’antico Palazzo Lacava.
Salumi e formaggi arricchiscono la gastronomia di Corleto Perticara che si fregia anche di ottimi peperoni verdi e “cruschi” di Senise, ma anche funghi, olive nere e il prelibato olio d’oliva.
Molto gustosi sono anche i prodotti da forno, in particolare il pane casereccio, i biscotti con il finocchio e i taralli con il “naspro”, squisito zucchero glassato.
Il territorio di Corleto Perticara si sviluppa nella pittoresca Valle dell’Agri, adagiato sulla dorsale interna dell’Appennino Lucano e lambito dai torrenti Fiumarella, Cerreto, Favaleto e dal fiume Sauro.
Numerose e pure sorgenti d’acqua caratterizzano questo angolo di Basilicata oltre ad una ricca vegetazione costituita per lo più da un variegato patrimonio boschivo composto da cerri, faggi e abeti bianchi, castagneti, noccioleti, fustaie di conifere e cedri. In contrapposizione a questo dolce paesaggio si pone l’altrettanto affascinante, ma aspra bellezza dei calanchi.
Belle chiese e pregevoli opere d’arte conferiscono ulteriore valore al patrimonio culturale di Corleto Perticara, per questo meritevole di essere apprezzato.
Completamente affrescata e in stile barocco, con cornicioni e capitelli la settecentesca chiesa madre di Santa Maria Assunta è stata costruita su un precedente impianto ed è caratterizzata dal campanile a due piani, con cupola arabeggiante, mentre la facciata moderna a mattoncini in cotto a vista è impreziosita da tre rilievi in stucco del pittore e scultore Sebastiano Paradiso.
Degni di nota sono i portoni in legno intarsiato del maestro ebanista Domenico Donnoli. All’interno, a tre navate, sono conservati un cinquecentesco coro intarsiato e altari in marmi policromi.
Da non perdere è senz’altro la cappella di Santa Domenica, la più antica del paese, che sorge proprio nel cuore del Rione Costa cui si accede percorrendo anguste viuzze. Interessante per il visitatore può essere poi la chiesa nuova di Sant’Antonio da Padova, caratterizzata dall’imponente facciata in pietra di Teggiano ed edificata nel 1958 nelle immediate vicinanze di una vecchia chiesa del convento completamente rasa al suolo nel corso della seconda grande guerra.
A pochi chilometri dal paese si può raggiungere il santuario Madonna della Stella, in onore della quale si celebra una solenne festa ogni la seconda domenica di maggio.
La natura che circonda Corleto Perticara, nella profonda anima della Valle dell’Agri, ispira lunghe ed emozionanti passeggiate che regalano al visitatore sensazioni indimenticabili.
Si possono intraprendere cammini costeggiando il torrente Favaleto e godendo di bellezze senza fine, letteralmente abbracciate da alberi di cerri tra i quali sbuca l’antico mulino di Favaleto, utilizzato fino agli anni ’40 del secolo scorso, con la condotta dell’acqua, le macine, la bocca di uscita.
Durante il percorso, seguendo il rumore dello scorrere dell’acqua, si arriva nei pressi di una fragorosa cascata, ma il viaggio riprende verso il bosco di faggi e cerri della Montagna Grande, dove non è raro sentirsi osservati da nibbi, gheppi e anche qualche scoiattolo, finché non si giugne alla chiesetta della Madonna della Montagna cui la gente di Corleto è molto devota.