La Cripta del Peccato originale e le Chiese rupestri

Nel Presepe del Maestro Franco Artese la rappresentazione della nascita di Gesù è inserita nell’incantevole scenario delle Chiese rupestri. Gli affreschi della Chiesa rupestre di Santa Barbara, una parte del Convicinio di Sant’Antonio e un affresco della Chiesa dedicata alla Madonna delle Virtù danno vita ad una splendida combinazione artistica che ripropone in maniera inedita questo tratto distintivo
del territorio materano.

Sulla sponda destra del torrente Gravina si incontra la Chiesa di Santa Barbara, considerata una delle più originali e interessanti dal punto di vista architettonico e figurativo. È una vera chiesetta-basilica bizantina e risale al periodo a cavallo tra IX e X secolo. Molto simile alle chiese rupestri della Cappadocia, presenta una sola navata e sono scanditi tutti gli spazi del culto. Al suo interno sono conservati alcuni affreschi del XIII sec. rappresentanti la Madonna con il bambino e due immagini di Santa Barbara raffigurata con la torre di bronzo in cui, secondo la leggenda, fu rinchiusa dal padre prima di subire il martirio.

Non lontano, nel rione Casalnuovo, si sviluppa il Convicinio di Sant’Antonio, un complesso di quattro chiese (Cripta delle Tempe cadute, Cripta di Sant’Eligio, Cripta di San Donato e Cripta di Sant’Antonio Abate) a cui si accede a un bel portale con arco decorato.

Interamente scavata nel masso su cui si sviluppa la Civita è la Chiesa della Madonna delle Virtù che presenta tre navate absidate e di cui rimangono tre affreschi raffiguranti una Crocifissione del XVI sec. (navata centrale), San Leonardo (abside sinistra) e una Crocifissione del XIV sec. (navata destra).

Tra gli insediamenti rupestri più importanti vi è la Cripta del Peccato Originale, luogo sacro ed antichissimo. Considerata la Cappella Sistina della pittura parietale rupestre per i pregevoli affreschi di stile longobardo-benedettino presenti al suo interno, la Cripta è situata lungo l’Appia antica a una decina di chilometri dalla Città dei Sassi e rappresenta una delle maggiori testimonianze dell’arte rupestre nell’Italia meridionale. È indicata anche come “Grotta dei Cento Santi” per i numerosi Santi raffigurati sulle pareti che rivelano chiaramente il fascino di una religiosità del tutto immutata, ancora oggi. La scoperta di questo luogo si verifica solamente nel 1963: l’attenzione degli studiosi è dovuta alla presenza, sulle pareti rocciose del luogo di culto, di 41 metri quadri di affreschi risalenti al periodo longobardo che documentano fedelmente gli episodi più rilevanti della storia del creato e dell’uomo.

Il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, noto anche come Parco della Murgia, rappresenta un fantastico scrigno di bellezze tra arte, natura e archeologia. Il Parco conta oltre 150 esempi di chiese in rupe, affrescate o a bassorilievo, che costituiscono un patrimonio inestimabile d’arte sacra che documenta tutte le stagioni storiche e culturali del territorio.

Tra le altre chiese ipogee la Madonna delle Croci, San Nicola all’Ofra, San Vito, la Madonna degli Angeli, le cripte di Sant’Eustachio, Madonna di Monteverde, Madonna del Giglio, Madonna della Loe.

Il Parco delle Chiese Rupestri, assieme ai Sassi di Matera, rientra nel Sito Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1993.

Nel Presepe del Maestro Franco Artese la rappresentazione della nascita di Gesù è inserita nell’incantevole scenario delle Chiese rupestri. Gli affreschi della Chiesa rupestre di Santa Barbara, una parte del Convicinio di Sant’Antonio e un affresco della Chiesa dedicata alla Madonna delle Virtù danno vita ad una splendida combinazione artistica che ripropone in maniera inedita questo tratto distintivo
del territorio materano.

Sulla sponda destra del torrente Gravina si incontra la Chiesa di Santa Barbara, considerata una delle più originali e interessanti dal punto di vista architettonico e figurativo. È una vera chiesetta-basilica bizantina e risale al periodo a cavallo tra IX e X secolo. Molto simile alle chiese rupestri della Cappadocia, presenta una sola navata e sono scanditi tutti gli spazi del culto. Al suo interno sono conservati alcuni affreschi del XIII sec. rappresentanti la Madonna con il bambino e due immagini di Santa Barbara raffigurata con la torre di bronzo in cui, secondo la leggenda, fu rinchiusa dal padre prima di subire il martirio.

Non lontano, nel rione Casalnuovo, si sviluppa il Convicinio di Sant’Antonio, un complesso di quattro chiese (Cripta delle Tempe cadute, Cripta di Sant’Eligio, Cripta di San Donato e Cripta di Sant’Antonio Abate) a cui si accede a un bel portale con arco decorato.

Interamente scavata nel masso su cui si sviluppa la Civita è la Chiesa della Madonna delle Virtù che presenta tre navate absidate e di cui rimangono tre affreschi raffiguranti una Crocifissione del XVI sec. (navata centrale), San Leonardo (abside sinistra) e una Crocifissione del XIV sec. (navata destra).

Tra gli insediamenti rupestri più importanti vi è la Cripta del Peccato Originale, luogo sacro ed antichissimo. Considerata la Cappella Sistina della pittura parietale rupestre per i pregevoli affreschi di stile longobardo-benedettino presenti al suo interno, la Cripta è situata lungo l’Appia antica a una decina di chilometri dalla Città dei Sassi e rappresenta una delle maggiori testimonianze dell’arte rupestre nell’Italia meridionale. È indicata anche come “Grotta dei Cento Santi” per i numerosi Santi raffigurati sulle pareti che rivelano chiaramente il fascino di una religiosità del tutto immutata, ancora oggi. La scoperta di questo luogo si verifica solamente nel 1963: l’attenzione degli studiosi è dovuta alla presenza, sulle pareti rocciose del luogo di culto, di 41 metri quadri di affreschi risalenti al periodo longobardo che documentano fedelmente gli episodi più rilevanti della storia del creato e dell’uomo.

Il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, noto anche come Parco della Murgia, rappresenta un fantastico scrigno di bellezze tra arte, natura e archeologia. Il Parco conta oltre 150 esempi di chiese in rupe, affrescate o a bassorilievo, che costituiscono un patrimonio inestimabile d’arte sacra che documenta tutte le stagioni storiche e culturali del territorio.

Tra le altre chiese ipogee la Madonna delle Croci, San Nicola all’Ofra, San Vito, la Madonna degli Angeli, le cripte di Sant’Eustachio, Madonna di Monteverde, Madonna del Giglio, Madonna della Loe.

Il Parco delle Chiese Rupestri, assieme ai Sassi di Matera, rientra nel Sito Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1993.