Sulle colline che separano Potenza da Melfi , in vista dell’imponente sagoma del Vulture, il vulcano della Basilicata, Filiano conserva una delle opere d’arte più antiche e sorprendenti d’Italia. Nel 1966, sul Tuppo dei Sassi, sono state scoperte alcune pitture rupestri del Mesolitico, realizzate con ocra rossa, nelle quali uomini, cervidi e caprini compongono una scena di caccia. Filiano, al centro di una zona attraversata da strade antiche come la Via Erculea, una diramazione dell’Appia Antica, sorge al centro di un territorio di straordinario fascino. A qualche chilometro dal paese, la riserva Agromonte Spacciaboschi tutela i ruderi del borgo medioevale di Acermontis, dove si riconoscono una chiesa, un fortilizio e le mura. Il nome del borgo ricorda la filatura della lana, un’attività importante in una zona dove le greggi sono sempre state una risorsa fondamentale. Permettono delle interessanti passeggiate i tratturi della Toppa, della Spina- Serra Cocozza, di Inforchia e di Ripa Rossa. Il pecorino di Filiano è tra i formaggi più apprezzati della Basilicata. La chiesa più bella del paese è quella di Santa Maria del Rosario, costruita negli anni 50,con interno a navata unica e un elegante altare in marmo. Non lontano sorge la chiesa di San Giuseppe, costruita nel 1830. Semplici e suggestive le due chiesette dedicate a Sant’Antonio nelle frazioni di Sterpeto e Scalera. Da vedere il Palazzo Corbo, una storica residenza di campagna in località Iscalunga.