Uno dei borghi più sorprendenti della Basilicata si affaccia dall’alto sulle valli del Melandro e del Tanagro, sul confine con la Campania e sull’Autostrada del Sole. Autentico nido d’aquila se la si osserva dal fondovalle, Savoia di Lucania si raggiunge dal basso per strade ripide e tortuose. Se si sceglie di arrivare da nord (quindi da Potenza e dal raccordo autostradale che la collega alla A3), il percorso è invece decisamente più comodo. E il borgo abbarbicato alla montagna si raggiunge senza diffi – coltà dall’alto. Il suo nome ha alle spalle una storia curiosa. Salvia di Lucania è diventata Savoia “per riparazione” alla fine dell’Ottocento, dopo che Giovanni Passannante, un anarchico nato nel paese, aveva attentato nel 1878 alla vita di re Umberto I, impegnato in una visita a Napoli. Da qualche anno, un comitato ha chiesto il ritorno al nome originario. Nell’arco che dà accesso al centro, una pittura murale ricorda proprio l’attentato. Le altre opere dipinte sui muri del paese sono dedicati alla vita di San Rocco e ad altri episodi di storia del paese. Il monumento più importante di Savoia è la Chiesa Madre, dedicata a San Nicola di Bari, affiancata dalle chiese di San Rocco, della Madonna del Latte e della Madonna Annunziata, dal castello medioevale e da alcuni palazzi signorili. Il piccolo Museo Salviano racconta la storia del paese e della sua gente.