Tra i colli che si alzano a sud della valle del Basento, Salandra sorge su un’altura isolata e incisa da spettacolari calanchi. Come tanti altri borghi della zona, nonostante la quota modesta (600 metri sul livello del mare) ha l’aspetto di un paese di montagna, percorso da scalinate e da ripide viuzze. Anche se la zona è stata popolata fin dal tempo degli Enotri, il borgo che vediamo oggi ha preso forma nel Medioevo, sotto i Normanni. Nel 1861 venne attaccata dai briganti al comando di Carmine Crocco, e la battaglia si trasformò in una strage. All’ingresso del centro storico di Salandra la piazza sulla quale si affaccia la chiesa di San Biagio, interamente in cotto, accoglie i visitatori. Dall’altra parte si alza l’ampio complesso della chiesa di sant’Antonio (con portale settecentesco e un magnifico organo del 1570) e del vicino convento di San Francesco, che oggi ospita il Municipio. Il chiostro del convento, sul quale prospettano gli edifici comunali, ha al centro un elegante pozzo cinquecentesco affiancato da colonne. Merita senz’altro una sosta, ed è fresco anche nelle ore più calde dell’estate. La passeggiata verso il cuore dell’abitato si svolge senza un percorso obbligato, per strade e gradinate. Da non perdere il voltone della Porta Nuova e la Chiesa Madre della Santissima Trinità, di origine medioevale, ricostruita dopo i danni causati dal terremoto del 1857.