Sessant’anni separano Cristo si è fermato a Eboli, il libro in cui Carlo Levi racconta la povertà del Mezzogiorno, da La Passione di Cristo, il primo film diretto da Mel Gibson, che ha fatto dei Sassi uno straordinario teatro di posa. Sono stati gli anni in cui la città si è completamente trasformata. La Matera povera e abbandonata del passato è diventata una delle mete più affascinanti d’Europa. Un’immagine rafforzata nel 1993 dall’inserimento dei Sassi nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco, e poi dalla nomina di Matera a Capitale europea della cultura per il 2019. Nessun’altra città consente a chi la visita di immergersi nelle atmosfere della preistoria e in quelle della religiosità medioevale.
La Gravina di Matera, sulla quale la città si affaccia, è il primo di un sistema di canyon che prosegue verso Gravina di Puglia, Laterza e Taranto. Intorno alla città e alla forra si estende l’altopiano della Murgia. Una visita al Museo Ridola aiuta a scoprire le tracce lasciate dagli uomini che hanno vissuto nella forra dalla preistoria fino all’Età del Ferro. Secondaria nei secoli della Pax romana, Matera ridiventa importante nell’alto Medioevo, quando la Murgia viene contesa tra Bizantini, Franchi, Longobardi, Saraceni e nelle forre s’insediano religiosi arrivati dalla Cappadocia e dall’Armenia, e altri devoti alla Chiesa di Roma. Molte grotte artificiali vengono utilizzate come case, ma chi le abita vive in una dignitosa povertà. Il degrado di cui racconterà Carlo Levi si crea dopo l’Unità d’Italia, quando gli scontri tra l’esercito piemontese e i briganti provocano lo spopolamento delle campagne e la conseguente crescita della popolazione urbana. Della bonifica dei Sassi si inizierà a parlare nel dopoguerra, ma un vero recupero è avviato solo dopo il terremoto del 1980. Oggi i visitatori di Matera scendono dalla città moderna verso il cuore dei Sassi Caveoso e Barisano, separati dallo sperone roccioso della Civita dove svetta la cattedrale. Un passo dopo l’altro, si scoprono chiese e oratori rupestri come San Nicola dei Greci, la Madonna delle Virtù, San Pietro e Paolo, San Giorgio al Paradiso, Santa Barbara e Santa Maria de Idris, da cui si accede alla cripta di San Giovanni in Monterrone. Vari Sassi restaurati sono stati trasformati in musei oppure ospitano raccolte e mostre d’arte. Nel Sasso Caveoso è allestito il MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea di Matera). Nella città di sopra, numerose altre chiese e il castello mai completato attendono il visitatore. Ma ci sono anche passeggiate sulla Murgia Timone, dove si trova un villaggio preistorico, e verso le chiesette e gli eremi rupestri della Gravina, protetta da un parco regionale.

Aree di sosta

per camper:
Jazzo Gattini e Area Camper Masseria Radogna (coordinate GPS 45.1851,18.4629) Info line: 388.8925407  Tel. 0835.332262 web: http://www.ceamatera.it/ospitalita/area-camper-matera/
Via dei Normanni nel Parco Serra Venerdì (coordinate 40.66814, E 16.5896 ) Telefono: 327 113 5220 web: https://www.facebook.com/areasostacamperparcoserravenerdi
L’agriturismo Tenuta Lamacchia sulla Via Appia (coordinate GPS 40.3751, 16.357) Telefono: 335 824 2759 web: http://www.tenutalamacchiamatera.com/
Area camper Masseria Pantaleone web: http://bb.agriturismopantaleonematera.it/area-camper email: info@agriturismopantaleonematera.it / tel. 0835 335239
Area camper cda. Pedale della Palomba web: http://www.areacampermatera.it mail: info@areacampermatera.it tel. 347 686 8099 – 347 535 7798