Nell’angolo più settentrionale della Basilicata, la storica ed elegante cittadina di Lavello sorge a metà strada tra il Tavoliere di Puglia e il Vulture. Il nome, che prende origine dal latino altomedioevale labellum (diminutivo di labrum, abbeveratoio), deriva dalla posizione del paese lungo i tratturi della transumanza. Lavello è importante per i Bizantini e i Longobardi, e nell’839 vede l’uccisione di Riccardo, duca di Benevento. Dal 1025 è sede vescovile, sotto i Normanni è una delle dodici baronie della Contea di Puglia. Federico II di Svevia amplia la rocca longobarda, dove muore nel 1254 suo Figlio Corrado IV. Nel 1298 viene data alle fiamme da Carlo I d’Angiò: un evento ricordato dallo stemma del Comune. Più tardi la città appartiene agli Orsini del Balzo, ai Del Tufo, ai Pignatelli e infine ai Caracciolo di Torella. Il castello, rimaneggiato nel Settecento, ospita oggi il Municipio e un Antiquarium. Tra le chiese spiccano Sant’Anna (all’interno c’è un’Annunciazione del secolo XVI dei napoletani Antonio e Costantino Stabile), Santa Maria ad Martyres e Santa Maria delle Rose. Da vedere la Mostra della Civiltà contadina. All’esterno del paese si trovano l’ottocentesca Masseria Marchesa, con grandi torri angolari, e la Casa del Diavolo, ciò che resta di un complesso termale romano.