Uno dei borghi più piccoli della Basilicata sorge sui colli della valle del Sauro, nei pressi della statale 92 che collega la costa jonica con Laurenzana e Potenza. A renderlo noto è la pietra di Cirigliano, un’arenaria utilizzata per pavimentazioni, rivestimenti e restauri che viene ancora oggi estratta dalle cave intorno al paese. La zona è stata abitata da tempi lontanissimi e il nome di Cirigliano deriva probabilmente da Cerellius, un centurione romano che al termine del suo servizio nelle legioni si stabilì su questi colli. Il primo documento a menzionare il paese è una bolla della diocesi di Tricarico, emessa nel 1060. Cinto da torri e da mura, l’abitato è sorvegliato dal castello feudale e dalla sua inconfondibile torre a pianta ovale. L’edificio, acquistato nel 1595 dalla famiglia Coppola, passò nel Settecento ai baroni Formica che ne conservano ancora oggi la proprietà. Nella cappella dell’Addolorata è conservata una Pietà del XVII secolo. Quadri e affreschi di buon livello si trovano anche nella Chiesa Madre, è invece andata perduta una statua lignea del Beato Stefano Seno. Fra la chiesa e il castello c’è il piccolo e suggestivo centro storico con le sue strette (vicoli) e i suoi palazzi. Il più imponente, il Palazzo Fanelli, ospita la canonica e una casa di riposo per anziani. La cappella di Santa Lucia e la piazza sono in pietra di Cirigliano. Fuori dal paese si trova la chiesetta della Madonna della Grotta, scavata in un enorme masso: secondo la tradizione è opera di un brigante pentito.