Itinerario Alla scoperta della costa Ionica e del suo entroterra
Racchiusa dal mar Jonio, la costa pianeggiante e sabbiosa è l’ultimo dorato lembo dato dal declinare della collina materana, più volte insignita della bandiera blu e anche della bandiera verde, importante riconoscimento conferito dai pediatri per le spiagge a misura di bambino.
Diversi sono i borghi che connotano questo territorio, da quelli sul litorale a quelli dell’entroterra e tutti meritano una visita poiché raccontano di antiche gesta e moderne virtù.
Oltre a Policoro e Metaponto anche il borgo di Scanzano Ionico vanta origini antichissime e a testimonianza di ciò vi sono numerosi resti archeologici ivi rinvenuti. Grazie a tali ritrovamenti è stato possibile, inoltre, affermare che la vocazione agricola e ortofrutticola di Scanzano, definito come la California del sud, è ben radicata nei secoli addirittura fin da quando la zona fu occupata dai Micenei. Di questa frequentazione restano importanti tracce a livello archeologico: in località Termitito, infatti, si possono osservare resti di un insediamento risalente al XIII-XI secolo a. C.
Scanzano Jonico è anche rinomato per le sue piantagioni di agrumi, ortaggi e tabacco oltre che per gli accoglienti stabilimenti balneari.
La cittadina di Bernalda, che dalla collina con il suo tipico castello si affaccia sulla distesa di campagne e campi coltivati, deve la sua fama anche al famoso regista statunitense Francis Ford Coppola i cui nonni erano originari della città. Il regista si è innamorato della Basilicata e di Bernalda in particolare, tanto da aprire qui un resort di lusso in cui trascorre diversi periodi nell’anno.
L’itinerario di scoperta del litorale ionico prevede fra le sue tappe l’antica Bollita, oggi conosciuta come Nova Siri. Il toponimo originario rimane nella torre, eretta nel 1520 al fine di avvistare le navi dei Saraceni, edificata in località Marina di Nova Siri. La città vanta un noto antenato, Diego Sandoval de Castro, presunto amante della giovane poetessa di Valsinni Isabella Morra. Il loro fu soltanto un legame letterario, ma ciò bastò ai fratelli della Morra per assassinarli entrambi.
Spostandosi poi verso l’interno, a pochi chilometri si può visitare Pisticci, meglio conosciuta come la “città bianca”, per le sue case tinteggiate di calce dai caratteristici tetti rossi, allineate su lunghe file nel suggestivo rione “Dirupo. In località Marina di Pisticci vi è il secondo porto della costa Jonica il Porto degli Argonauti, strategico punto di partenza per intraprendere escursioni in barca, giornaliere o di maggior durata, con imbarcazioni attrezzate e complete di skipper. Il Porto degli Argonauti è, inoltre, un approdo per barche di piccolo-medio cabotaggio, anche di lunghezza superiore ai 30 metri, ed è in grado di ospitare fino a 450 natanti.
Affacciato sul mar Jonio è anche il borgo dalla forma tondeggiante di Rotondella, tanto da essere conosciuto per la sua posizione panoramica come il balcone dello Jonio. La parte più antica della città è nota per le “Lamie” di Bitonte, emergenze architettoniche costituite da seicenteschi archi in pietra a volta situati sotto il calpestio del palazzo di proprietà della famiglia Bitonte, da cui prendono il nome.
Spingendosi più nell’entroterra si trovano due borghi in cui la poesia fa da protagonista: Tursi e Valsinni. Entrambi i centri hanno dato infatti i natali a due illustri poeti, Albino Pierro e Isabella Morra.
Tursi è la città natale del Pierro, due volte candidato al Nobel per la letteratura. Il borgo sorge su una collina di formazione arenaria fra i fiumi Agri e Sinni. Il poeta nei suoi celebri versi in dialetto tursitano ne ha più volte decantato la millenaria bellezza. Leggendo le sue parole si può facilmente immaginare il suggestivo fascino del quartiere arabo della Rabatana, costituito da vicoli scoscesi e da gradinate tortuose che conducono a profondi precipizi, chiamati dal poeta Jaramme. A lui è stato dedicato un Parco letterario, dal quale si gode di una suggestiva vista sui calanchi verso il Santuario di Santa Maria D’Anglona, vero e proprio gioiello di architettura medievale.
L’antica Favale oggi nota come Valsinni fu la città della tanto talentuosa quanto sfortunata poetessa Isabella Morra. Nel lontano cinquecento il borgo fu teatro della sventurata “storia d’amore” fra la poetessa e il signore della vicina Bollita, Diego Sandoval de Castro. La vita della Morra fu breve e tormentata a causa del suo amore platonico e dell’atroce gesto dei suoi fratelli. La sua storia rimane impressa indelebilmente nel castello in cui visse, che domina il piccolo abitato, e nel Parco letterario a lei dedicato, in cui ogni anno vengono messi in scena la vita e i versi della poetessa.
Il litorale Jonico non è caratterizzato solo dall’azzurro cristallino del suo mare e dalle dorate distese di soffice sabbia, ma anche dai calanchi, formazioni argillose dall’inconfondibile morfologia che ricordano un paesaggio lunare. La Riserva regionale dei calanchi è un’area paesaggistica di una bellezza senza eguali, è la più estesa della Basilicata e ha rarità geologiche, vegetali e animali che la rendono unica al mondo. Quest’ultima ha sede a Montalbano Jonico, città famosa per la coltivazione di agrumi e ortaggi nei cosiddetti giardini di Montalbano.
L’itinerario fra le bellezze della Costa Jonica si conclude con il borgo di Colobraro che sorge su una collina dalla quale domina l’intera valle dell’Agri, tanto da essere definito come la “sentinella della Val d’Agri”. Da lì si gode una particolare vista sul borgo di Valsinni e di splendidi panorami dell’intera valle, ugualmente suggestivi in qualunque momento del giorno e della sera.