Il borgo di Stigliano sembra quasi arrampicarsi sul Monte Serra e ha un particolare valore paesaggistico perché rappresenta il limite estremo dell’area dei Calanchi.

Visitarlo desta non poche sensazioni di sorpresa tra la molteplicità dei palazzi nobiliari, l’ampiezza del suo borgo antico, denominato “la Chiazza” e dei rioni ad esso vicini, mentre il  territorio circostante è disseminato di masserie fortificate di forte fascino.

Per la sua posizione, non molto distante dal Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, in particolare nel vicino bosco di Montepiano, favorisce le escursioni da vivere totalmente immersi nella natura.

A Stigliano si svolge uno dei più noti e simpatici Carnevali lucani che ruota attorno alla figura del “Pagliaccio” e dei carri allegorici.

La fondazione di Stigliano risale all’epoca dei primi abitatori della Lucania, i Lucani, appunto. In seguito alla caduta dell’impero romano, Stigliano viene invasa dai Goti, cui succedono i Longobardi.

Feudo di diversi signori, Stigliano è appartenuto a Goffredo Britanno, suffeudatario del Conte di Montescaglioso, passando poi a Goffredo di Sarzin, finché nel 1274 re Carlo donò il feudo a Giacomo di Bosciniano. Nel 1289 sotto Carlo II, il feudo è nelle mani di Guglielmo della Marra, già governatore della città di Napoli e vi rimane per oltre due secoli, quando passa ai Carafa. Sarà poi la volta dei Colonna di Roma.

Oltre alle numerose chiese disseminate nel suo bel centro storico Stigliano può destare l’interesse del visitatore anche per i diversi palazzi nobiliari e altre architetture degne di nota.

Certamente è da considerare tra le strutture di maggior pregio artistico l’ex Convento dei Riformati, che oggi ospita il Municipio, impreziosito dallo splendido chiostro su cui è murato lo stemma comunale con l’immagine di Tullio Ostilio.

Su di uno sperone roccioso nei pressi del paese sono ancora visibili, inoltre, i resti del castello medioevale e parte della cinta muraria.

Da ammirare, disposte tutte intorno al territorio di Stigliano, sono poi le masserie fortificate, molte delle quali ancora ben conservate, simbolo dell’appartenza al produttivo mondo agricolo-pastorale che ancora caratterizza l’economia del luogo.    

Da non perdere, sono anche il Museo di Storia e Civiltà contadina e la Casa Contadina, due luoghi che indicano lo stretto legame tra un popolo e il suo passato, nei quali sono conservati oggetti che sono segni e simboli della tradizione contadina.

Il museo custodisce costumi tradizionali, suppellettili, arnesi domestici e da lavoro, suddivisi in diverse aree tematiche in modo da raccontare l’intero ciclo della vita contadina, mentre, a pochi metri, la ricostruzione di un’antica abitazione propone l’arredamento e gli oggetti originali relativi alla fine del XIX secolo.

Piatti tipici della tradizione stiglianese sono quelli della cucina contadina a base di pasta fatta in casa, legumi  e formaggi.

Tra le portate cui proprio non si può dire di “no” si possono ricordare l’“Acquasale”, a base di pane raffermo e cipolla, il baccalà con i peperoni “cruschi” Igp di Senise e i cavatelli con le cime di rape. Tra i dolci davvero sfiziosi e irrinunciabili sono i “sospiri” ricoperti di glassa.

Ma Stigliano è conosciuto anche per la produzione di pistacchi, i Pistacchieti di Stigliano rappresentano le più vaste coltivazioni a filari di questo frutto, così difficile da coltivare, dell’intero Paese. Oggi il prodotto è riconosciuto e commercializzato in tutta Italia non solo sotto forma di frutto, ma anche di pesto, farina, crema o pasta di puro pistacchio vere delizie per tutti i palati.

Il paesaggio in cui è immerso Stigliano ha caratteristiche rare se si pensa che il borgo rappresenta il limite ultimo dell’area dei calanchi lucani.

I giganti di argilla si estendono fino ai confini con il Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, dove, nel bosco di Montepiano, molto vicino a Stigliano, si possono trascorrere momenti di relax e praticare escursioni avvincenti tra immensi esemplari di cerro.

Il comprensorio dei Calanchi in cui è incluso Stigliano interessa anche i comuni di Pisticci, Montalbano Ionico, Craco, Ferrandina, Salandra, Tursi e Aliano, nei quali i “giochi” di argilla assumono le sembianze di  sculture di straordinaria suggestione.

La chiesa di Sant’Antonio da Padova è un capolavoro artistico da non perdere, essa fa parte dell’ex convento.

La chiesa risale al 1600 ed è caratterizzata da una splendida facciata a pietre bugnate e da una torre campanaria ricostruita ad imitazione di quella del vecchio convento di cui ancora conserva le campane. All’interno sono conservati molti quadri appartenuti all’antico convento, fra i quali un dipinto di Antonio Stabile raffigurante la Madonna col Bambino, della fine della seconda metà del 1500, e pitture di Giovanni Todisco e Domenico Guarino, oltre a un Crocifisso ligneo del Seicento.

Da non perdere è anche la chiesa madre dedicata a Santa Maria Assunta che con la sua bellissima facciata in stile barocco si erge proprio al centro della parte antica del paese. Tra le opere d’arte in essa custodite spicca un sontuoso polittico del XVI secolo di Simone da Firenze con una solenne statua della Vergine e dipinti con santi, angeli e Dio Padre.

Nella navata centrale si può apprezzare una splendida volta in legno dorato, mentre diverse cupole caratterizzano le due navate laterali. Pregevoli sono il coro in legno intagliato e l’armadio dello stesso materiale custodito nella sacrestia. Di forte impatto emotivo è la statua della Vergine Assunta, di scuola veneta, nota anche come Santa Maria della Neve, né meno interessante è l’organo a canne (1930) realizzato da Francesco Consoli.

La visita nella chiesa madre di Stigliano può ritenersi conclusa solo dopo aver apprezzato anche la cripta di notevole bellezza in virtù della presenza di affreschi rinvenuti negli ultimi tempi.

Divertente e tradizionale il Carnevale di Stigliano, intitolato “Il Pagliaccio e i carri allegorici”, ha radici antiche e nel corso del tempo ha subito evoluzioni radicali soprattutto nella costruzione dei carri allegorici.

Già un mese prima gruppi di giovani, con l’aiuto di adulti esperti, si adoperano a plasmare ferro e rete metallica saldati per creare strutture avvolte con carta di giornale o da imballaggio. Sapientemente preparati, i carri prendono la forma di personaggi e oggetti che sfilano la domenica precedente il Martedì Grasso e il Martedì Grasso stesso.

La sua posizione strategica rende Stigliano un comodo punto di partenza alla volta del vicino bosco di Montepiano, nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane.

Interessanti escursioni e visite guidate si possono praticare lungo una fitta rete di sentieri realizzati per soddisfare le esigenze dei più esperti escursionisti o degli amanti della natura alla ricerca di relax. Trekking a piedi e a cavallo, mountain bike e laboratori didattici per le scuole di diversi ordini e grado sono alcune delle numerose opportunità offerte dall’immensa distesa del Parco di Gallipoli Cognato agli appassionati del verde e dell’outdoor.