Arroccato su uno spuntone di roccia, Castelgrande è uno dei paesi più caratteristici dell’Appennino Lucano in cui convivono attrattive naturali, culturali e scientifiche di immenso valore.
Il piccolo comune è sede non solo di un interessante patrimonio architettonico, ma anche di un noto Osservatorio astronomico in località Toppo, centro internazionale per studi ed esperimenti di astrofisica.
I ruderi di un antico castello angioino sono a guardia del borgo, la cui antica origine è testimoniata dai resti di un abitato del V secolo a.C. e da mura megalitiche.
Il primo riferimento a Castelgrande risale al 1239, in quella fase in cui l’Imperatore Federico II impartisce disposizioni rispetto alla manutenzione dei castelli.
Diversi avvenimenti storici caratterizzano il passato del paese: nel 1648 è un castelgrandese a guidare gli insorti durante la rivolta anti spagnola, il suo nome era Matteo Cristiano. Negli anni successivi una terribile peste investe il paese decimando gran parte della popolazione.
Il nome del piccolo borgo è legato a quello di Guglielmo Gasparrini, che nasce a Castelgrande nel 1803. Si tratta del botanico tra i più illustri del XIX secolo, morto a Napoli nel 1866. In suo onore, in occasione del centenario della scomparsa è stato eretto un busto bronzeo in piazza Dante.
Castelgrande è un gioiello architettonico da visitare, tra antichi portali che impreziosiscono palazzi storici con decorazioni in pietra, stradine e vicoli di particolare suggestione, strutture scientifiche e culturali di intenso fascino.
Si può partire dalla visita del borgo, ammirando Palazzo Cianci, costruito agli inizi del 1600 con un portone in stile barocco su cui vi è visibile un pregevole fregio e procedere verso i ruderi di un antico castello angioino che presidiano il borgo, la cui antica origine è testimoniata dai resti di un abitato del V secolo a.C. e da mura megalitiche.
Ma l’escursione a Castelgrande può assumere sfumature davvero originali. Gli amanti della scienza e delle sue infinite declinazioni, sul colle Toppo, possono scoprire l’Osservatorio astronomico gestito dal comune e dall’analoga struttura scientifica di Capodimonte di Napoli. Dotato di un telescopio altazimutale, è sede anche di convegni, mostre e dibattiti a tema.
Successivamente, in località Accolta, è sorto un Osservatorio per Astrofili, molto frequentato soprattutto da scolaresche della provincia di Potenza, ma anche delle regioni limitrofe, per lo più Puglia e Campania.
Dedicato al botanico castelgrandese Guglielmo Gasparrini (Castelgrande, 1803 – Napoli, 1866), molto originale è anche il “Parco dei colori” che si estende su una superficie di circa 2 ettari in località Coppolo, dove confluiscono habitat naturali molto diversi tra loro.
A Castelgrande signori della tavola sono gli squisiti formaggi, in particolare pecorino e caciocavallo, e i salumi, prosciutto, soppressata, capocollo e salsiccia.
Nel paese del Marmo Platano molto diffuso, soprattutto in occasione della domenica delle Palme è una particolare tipologia di pasta casereccia, nota con il nome di “tacconelle”, condita con un saporito sugo a base di mollica di pane e noci.
Il monte che sovrasta, imponente, il nucleo urbano di Castelgrande, è il monte Giano, sinuoso e affascinante come gran parte del territorio che circonda il piccolo comune.
A Castelgrande nel 1803 nasce il botanico Guglielmo Gasparrini e proprio a lui è dedicato il Parco dei Colori che si estende su una superficie di circa 2 ettari, in località Coppolo.
Se osservata dall’alto essa ricorda i contorni di una foglia che, a metà della sua nervatura, presenta la “goccia di rugiada”, la Butterfly House, una grande semisfera trasparente all’interno della quale una vegetazione lussureggiante ospita farfalle provenienti da tutto il mondo.
Il parco insomma è il luogo ideale per quanti sono pronti a vivere un’esperienza tra natura e arte, lasciandosi guidare in un’escursione, didattico – scientifica che lascerà il segno!
Poco fuori dell’abitato, a Castelgrande, si può visitare la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, costruita con molta probabilità intorno al 1200.
Il tempio è stata rifatto nel 1500 e poi ampliato nel 1614. Si tratta di una chiesa a pianta centrale a croce greca con i bracci terminanti in absidi. Al suo interno sono ben conservate opere d’arte tra le quali spiccano oli su tela del XVI e XVII secolo. Qui è venerato il bassorilievo della Vergine che secondo la tradizione sarebbe arrivato da Costatinopoli, forse trafugata al tempo delle persecuzioni contro le immagini sacre.
Da non perdere è anche la chiesa madre dedicata a Santa Maria Assunta, aperta al culto nel 1631, come indicava la scritta in latino sulla porta laterale: “Questa è la casa del Signore saldamente edificata e ben costruita sulla solida roccia nell’anno del Signore 1631. Completamente distrutta dal terremoto del 1980, dopo una lunga fase di ricostruzione, la chiesa è stata riaperta nel 2008.
La natura che circonda Castelgrande è uno straordinario contenitore di luoghi in cui praticare attività all’insegna di divertimento ed emozioni.
Si può scegliere di percorrere itinerari dalla vocazione naturalistica e spirituale, e scoprire così il santuario di Santa Maria di Costantinopoli, ma anche il crinale sinuoso del Monte Giano, oltre al centro storico del paese. Ci si può spingere fino all’area archeo-astronomica “Cannalicchio”, per poi ammirare gole calcaree che concorrono a regalare panorami unici, come accade nel caso della splendida gola di “Vallone Vivo”, ideale per la pratica del canyoning.
Attraverso sentieri appositamente segnalati si può arrivare fino al Parco Boulder L’Agrifiglio, in località Palazzuolo, area in grado di soddisfare le attese degli appassionati di bouldering e arrampicata sportiva.
Non meno emozionante può essere l’esperienza sulle sponde del torrente Fiumarella a stretto contatto con la natura per adulti e bambini.