Ruoti è un piccolo comune dal forte valore naturalistico immerso tra vigneti e boschi di ampia estensione con splendidi esemplari di abete bianco e sorgenti naturali.

Roccaforte longobarda e dalle origini remote, il paese situato su di un’altura che domina il corso della fiumara di Avigliano, è caratterizzato da un accogliente centro storico che lungo le sue vie vede affacciarsi pregevoli portali di antichi palazzi.

Le origini di Ruoti sono piuttosto remote e con molta probabilità risalgono al VI sec. a.C.

Sorto come rocco fortificata dai Romani, ruoti viene in seguito rifondato e nuovamente fortificato dai Lombardi. L’importanza storica del feudo di Ruoti è attestata a partire dalla metà del XII secolo, ed è appartenuto a vari signori.

Nel periodo angioino è stato dominato dai Sanseverino e dai Ferillo di Muro, mentre nel 1583 è la volta dei Caracciolo, quindi dei Capece Minulto e dei Ruffo di Bagnara.

Il centro storico di Ruoti colpisce per i pregevoli portali degli antichi palazzi che lo delimitano, tra i quali si distingue anche l’architettura della bella chiesa madre dedicata a San Nicola.

Non molto distante dal paese sono visibili i resti della villa rustica romana di San Giovanni, nell’omonima località, e un bellissimo mosaico del bassi impero.

Nel centro abitato si può ammirare ciò che resta delle mura preromane costituite da pietre calcaree di forma omogenea, mentre nella località Fontana Bona, nelle vicinanze della fontana che dà nome al luogo, è stata rinvenuta una stipe appartenuta ad un santuario che dovrebbe essere databile tra IV e III secolo a.C.

Gustosi formaggi freschi o stagionati deliziano il palato dei visitatori di Ruoti che nella cucina tipica prevede portate a base di basta fatta in casa.

Davvero stuzzicanti sono gli strascinati conditi con la menta o i cavatelli lunghi con le cime di zucca. Le distese di cereali, per lo più frumento, foraggi, ortaggi, oliveti e frutteti rende varia e appetitosa ogni portata, inoltre, la presenza di ampi vigneti consente di ricavare il vino Asprino, tipico di queste parti.

Dall’altura su cui sorge, Ruoti domina il corso della fiumara di Avigliano.

Il territorio su cui il borgo insiste ospita, nelle immediate vicinanze del paese, l’area verde nota come Abetina di Ruoti, segnalata dalla Società Botanica Italiana per la presenza dell’abete bianco ormai considerato specie rara, da cui il bosco prende il nome.

Di straordinario interesse artistico, a Ruoti, è la chiesa madre di San Nicola di Bari con impianto romanico e interno barocco.

Al suo interno il tempio conserva pregevoli tele, tra le quali degna di nota è senz’altro una Madonna delle Grazie di Giovanni De Gregorio, detto “Il Pietrafesa”, artista seicentesco di origine lucana.

La cupola e le mura perimetrali della struttura, terminati nel 1805, sono attribuite ad un discepolo del Vanvitelli. All’entrata del paese si può visitare la cappella del Calvario, che sorge su uno spuntone tufaceo tanto simili al monte Calvario, da cui il nome.

Molto importante per la comunità locale è la seicentesca chiesa di San Rocco, Patrono di Ruoti, cui il 16 agosto sono dedicate solenni celebrazioni. Caratteristica è poi la chiesa di San Vito Martire, in cui si può ammirare un altare di pietra locale mentre sulla volta spicca subito un dipinto raffigurante San Rocco.

Interessante è anche la chiesa della Madonna del Rosario con un portale in pietra locale databile tra XV e XVI secolo.