Sant’Angelo Le Fratte noto come “il paese delle cantine”, è un antico borgo adagiato alle falde dell’imponente e rocciosa frattura della montagna Carpineto che domina l’intera valle del Melandro.

Avvolto da una natura rigogliosa e incontaminata di un territorio collinare, ricco di sorgenti e coltivazioni di viti, uliveti e grano, il paese vanta un centro storico abbellito da artistici e colorati murales che decorano le case disposti lungo i vicoli e le stradine.

Alla modernità dei bei dipinti fa eco l’antichità delle cantine, che tutte insieme formano un suggestivo percorso che consente di ammirare la loro spettacolare natura, ricavate direttamente tra gli ammassi rocciosi, luogo ideale per conservare vino, formaggi e salumi.

In agosto questi straordinari anfratti, se ne contano più di 100, sono la spettacolare location del percorso enogastronomico “Le Cantine Aperte di Sant’Angelo Le Fratte”.

Le prime tracce di insediamenti risalgono al IV secolo a.C., sin dall’Età del Ferro, con popolazioni di origine greca e romana, come testimoniato dal ritrovamento di una antica fornace di epoca romana.

I primi dati certi sull’esistenza di Sant’Angelo Le Fratte, però, rimandano agli scritti del secondo Medioevo (XI secolo).

Diverse sono le ipotesi che aleggiano attorno al nome del paese, in origine “Castrum Sancti Angeli de Fratis”, per alcuni a testimonianza dell’appartenenza alla chiesa. In realtà la denominazione sarebbe connessa alla forte devozione della popolazione al Santo Patrono: l’Arcangelo Michele, mentre la seconda parte del nome “Le Fratte” deriverebbe dal participio passato passivo dal verbo latino “frango” (spaccare), con evidente riferimento alla montagna spaccata Carpineto.

Sant’Angelo Le Fratte è il paese delle “Cantine”,  raggiungibili attraverso un affascinante percorso tra il verde del paesaggio e l’ombra dell’imponente roccia che sovrasta il paese.

Incamminandosi alla scoperta del borgo si calpestano stradine lastricate e in breve ci si ritrova davanti agli originali murales che dominano le facciate delle abitazioni, sviluppando ciascuno un tema legato alla vita del posto.

A sorpresa, in diversi angoli del centro, sculture marmoree e bronzee a grandezza naturale sembrano trovarsi lì per accogliere il visitatore e condividere con lui un momento della vita quotidiana presente e passata e assicurargli la migliore ospitalità a Sant’Angelo.

Proseguendo, ad un centro punto si impone allo sguardo Palazzo Galasso, sede del Municipio, e ubicata in una antica dimora storica facente parte del complesso municipale si trova la Pinacoteca Civica “Michele Antonio Saverio Cancro che contiene 243 opere di Michele Antonio Saverio Cancro, donate dall’artista in segno di amore e di stima verso la cittadinanza del suo paese natìo.

Mentre fuori dal paese, in località Santa Maria Fellana, si erge Villa Giacchetti, in cui è conservato un ciclo di affreschi con decorazione rococò risalente al ‘700.

Da non perdere anche il “Presepe in Poliestere”, in esposizione permanente nella grotta del vecchio Convento basiliano.

Cibo e buon vino a Sant’Angelo Le Fratte costituiscono un rito grazie all’assortimento di prodotti tipici, tra i quali predominano pasta casereccia, pane, olio, formaggi e salumi.

Ottime sono le lagane accompagnate dai ceci o i cavatelli conditi in più modi; tra le altre tipologie di pasta fatta a mano gustosi sono anche i fusilli. Molto stuzzicante e gustosa, la “ciambotta” è un altro piatto da non perdere, un misto di verdure da assaporare rigorosamente con pane fresco.

Tra i secondi si distinguono soprattutto quelli a base di carne con la predilezione per l’agnello alla contadina. Infine, il buon vino locale non manca mai ad accompagnare i menù santangiolesi.

Sant’Angelo Le Fratte sorge su una collina da cui domina la splendida valle del Melandro, un territorio prevalentemente montuoso in cui si alternano altopiani a conche interne, offrendo paesaggi forestali e aridi ma suggestivi scenari di dorsali rocciose battute dal vento.

Sant’Angelo Le Fratte è uno dei contesti ambientali dell’area in cui si verificano importanti fenomeni carsici, in particolare nelle zone di Campo di Venere, una splendida distesa a perdita d’occhio tra distese di campi di frumento, orzo, grano e foraggio, dove la presenza dell’uomo è rara e il silenzio si impone rimandando ad una romantica arcaicità.

L’arte a Sant’Angelo le Fratte è anche espressione del sacro: all’interno delle chiese si manifesta infatti la forte spiritualità della popolazione.

Tra tutte assume un valore particolare la Chiesa Madre, oggi denominata Santa Maria ad Nives, in origine del Sacro Cuore e San Michele, poi Santa Maria Maggiore. Il tempio, ricostruito in seguito al terremoto del 1694, è caratterizzato da un interno a tre navate a croce latina in cui si possono ammirare l’altare maggiore in legno dorato con ornamenti floreali, un crocifisso del 1726, alcune statue del XVIII secolo, come quella di San Michele Arcangelo, Patrono del paese, e un trono ligneo ad intarsio.

Di pregio sono i dipinti raffiguranti la Madonna del Rosario e la Natività, attribuiti al pittore lucano Giovanni De Gregorio, detto “Il Pietrafesa”. Particolare è anche la Chiesa dell’Annunziata, con all’interno un gruppo di statue raffiguranti la Pietà, un netto richiamo alle sculture tipiche dell’arte fiamminga.

Il piccolo campanile a due spioventi conserva una campana settecentesca appartenuta al vecchio convento dei Frati Minori. Fuori dal borgo, in Contrada Campo di Venere, sorge l’Eremo Francescano con la pregevole chiesetta impreziosita di pitture e bassorilievi di ispirazione cristiana. Occorre ricordare che dal 1971, nella grotta del Vecchio Convento basiliano, si può ammirare un presepe permanente in poliestere.

L’ambiente naturale che circonda il territorio di Sant’Angelo regala una sensazione di serenità indescrivibile e offre divertimento e relax sfruttando ogni angolo.

Queste occasioni sono più che mai vivibili raggiungendo la località Campo di Venere tra campi seminati a frumento, patate, grano e orzo, a oltre mille metri di altezza, circondati dal più intimo silenzio. Può capitare di incrociare qualche contadino  e ascoltarne la storia, tra vecchi utensili altrove dimenticati come la “rodda” per il trasporto del fieno sul dorso del mulo.

Gli appassionati di arrampicata sportiva, inoltre, trovano qui una dimensione ideale per la presenza di pareti verticali, di piccola e media difficoltà, per lasciarsi andare a emozioni indimenticabili. Nel territorio di Sant’Angelo Le Fratte, infatti, è possibile trovare le note “falesie” lucane, consistenti in una roccia prevalentemente calcarea immersa in una natura selvaggia incontaminata.

Entusiasmanti escursioni sono possibili anche per gli appassionati di pesca sportiva, lungo il fiume Melandro, nella zona “Zifari”, tra strette gole e piccole cascate.