Terranova di Pollino è uno dei paesi più caratteristici del versante lucano del Parco Nazionale del Pollino, di cui è considerato, in un certo senso, la porta naturale di accesso.
Il suo caratteristico abitato si sviluppa nella parte più alta del Sarmento dove i colori, meravigliosi, variano a seconda delle luci del giorno conferendo al paesaggio viste indimenticabili per i turisti.
Meta soprattutto di chi va alla ricerca di itinerari naturalistici impervi e selvaggi, attraversando il territorio di Terranova di Pollino si toccano località dal fascino inequivocabile e location ideali per le attività all’aria aperta più estreme, come torrentismo, rafting e kayak.
Le origini di Terranova di Pollino risalgono al XVI secolo, fondata come feudo dello Stato dell’attuale Noepoli, oggi Noia.
Sarà infatti denominata Terranovella di Noia, vale a dire “terra di recente insediamento”, fino al XIX secolo. Dal momento che i principi di Noia avevano l’intenzione di incrementare la vastità dei propri possedimenti Terranovella diviene il luogo in cui favorire l’insediamento di coloni.
Diversi edifici di interesse storico arricchiscono il borgo di Terranova di Pollino, come i palazzi Virgallita e Rusciani.
L’ultimo risale al 1893 ed è caratterizzato da una bella scalinata interna. Di pregio e particolare interesse storico e artistico sono le chiese, tra le quali merita di essere visitata quella madre dedicata a San Francesco da Paola (XVI sec.); la cappella della Madonna delle Grazie (XVI sec.); il santuario della Madonna della Pietà e la cappella di Sant’Antonio (XVI sec.).
Prodotti di montagna dal sapore di un tempo e preparati secondo ricette tradizionali ma sempre gustose.
Tra le specialità gastronomiche di Terranova di Pollino predominano la pasta fatta in casa, spesso associata ai noti peperoni “cruschi” Igp di Senise, una varietà di salumi dalla salsiccia alla soppressata, dal capocollo alla pancetta. Molto diffusa tra i secondi piatti è la carne di capretto o agnello cotta sulla brace, dal profumo inconfondibile e invitante.
Particolarmente stuzzicanti sono i fichi secchi con le noci, il sanguinaccio di maiale, dolci con miele o marmellata di castagne.
Terranova di Pollino è una delle principali destinazioni individuate dagli escursionisti intenzionati a scoprire le maggiori vette del parco.
Per la sua posizione, infatti, il paese è un’ottima via di accesso alla Serra Dolcedorme (2267), considerato il tetto assoluto del parco, alla Serra delle Ciavole (2127) e al monte Pollino (2248).
La lussureggiante vegetazione di boschi di faggi e di castagno è tipica nel territorio dove, peraltro, si possono ammirare gli straordinari esemplari dei secolari Pini Loricati, simbolo del parco del Pollino, visibili soprattutto sulla cima di Serra di Crispo (2053), denominata il “Giardino degli Dei” proprio perché considerata uno dei santuari di questa rara specie arborea dal tronco contorto.
Nel territorio di Terranova di Pollino, all’interno dell’area verde protetta più estesa d’Italia (con i suoi 192.000 ettari), insistono l’imponente parete rocciosa Timpa Falconara, che domina il paesaggio della valle, l’alto sperone Timpa di Pietrasasso, oltre 50 metri di roccia ofiolitica, e poi il lago Duglia, sul versante settentrionale della Serra di Crispo, la gola della Garavina, profonda fenditura sul cui fondo scorre il Sarmento, proprio nella parte a monte dell’abitato di Terranova e, ancora il lago Fondo, alle pendici della Serra di Crispo.
Di particolare suggestione è poi la sorgente Catusa, vicina all’omonima contrada in cui si trova la grotta dei briganti, con su incisi i nomi di quelli che vi si rifugiarono.
Diverse chiese si possono visitare a Terranova di Pollino, ciascuna con una sua peculiarità artistica e storica.
Di grande valore artistico è la chiesa madre di San Francesco da Paola, (XVI sec.) che dell’antica costruzione conserva solo il portone principale in legno di pino loricato e alcuni ornamenti marmorei.
All’interno, a tre navate, con pilastri e archi a tutto sesto, si può ammirare un dipinto su tela con la Madonna delle Grazie con e i santi Carlo Borromeo e Francesco d’Assisi, del pittore lucano Attilio De Laurentis.
Molto bella è anche la pala raffigurante la Madonna del Rosario circondata da 15 pannelli con i misteri del Santo Rosario e la statua lignea di San Francesco da Paola (XVIII sec.). Da visitare è poi la chiesa della Madonna delle Grazie per il pregevole dipinto del XVIII secolo di scuola fiorentina, raffigurante la Madonna delle Grazie e San Lorenzo Vinovo.
Non molto distante dal centro abitato, in località Santa Maria delle Grazie, suggestiva è l’omonima cappella (1626) con portone in legno di pino loricato, all’interno impreziosita da un’acquasantiera in pietra e, sull’altare maggiore, da una tela raffigurante la Madonna della Grazie fra Santi (XVII sec.).
Ogni anno, ai margini del bosco e a pochi chilometri dal paese, un pellegrinaggio molto sentito dalla popolazione del posto guida un gran numero dei fedeli al Santuario di Santa Maria della Pietà, per ricondurre la statua della Madonna in paese. Dietro l’altare spiccano affreschi di un ignoto pittore locale.
A Pit’ di Terranova di Pollino è uno degli otto riti arborei lucani che da secoli si rinnovano tra il Parco Regionale di Gallipoli Cognato e il Parco Nazionale del Pollino, tra sacro e profano.
A differenza degli altri, quello di Terranova di Pollino non celebra il “matrimonio tra gli alberi”, pur restando fedele al copione nella fase del taglio dell’albero nei giorni che precedono la festa.
Questo straordinario rituale ancestrale coincide con la festa di Sant’Antonio da Padova, il 13 giugno, giorno in cui si procede all’innalzamento e alla scalata dell’abete, in dialetto “a pit’”, e culmina proprio con la processione in onore del santo.
Nei giorni precedenti l’albero viene tagliato, in località Cugno dell’Acero, e ha inizio il trasporto a spalla da parte degli uomini del posto.
Tra i comuni di Terranova di Pollino, Rotonda e Viggianello è possibile praticare sci di fondo, sci escursionismo e altri sport di montagna, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, il più esteso d’Italia.
Proprio qui, su uno dei massicci più belli e caratterizzanti dell’Appennino lucano, in inverno, quando la neve copre del tutto le sue vette, il Pollino diventa uno straordinario luogo di incontro per gli amanti dello sci e degli sport invernali. Lungo oltre due chilometri è lo splendido anello di fondo di Terranova di Pollino, situato a Piano Giumenta, nei pressi del Rifugio Segheria, utilizzato anche per gare regionali, interregionali e nazionali.
Nel territorio del Parco del Pollino sono particolarmente suggestive anche le ciaspolate e ciaspoluna, piacevoli e semplici passeggiate anche notturne con le racchette da neve, attività che consentono di scoprire la magia dei boschi. Per i più piccoli sono disponibili spazi in cui divertirsi con slittini e bob.
Tra i comuni di Terranova di Pollino, Rotonda e Viggianello è possibile praticare sci di fondo, sci escursionismo e altri sport di montagna, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, il più esteso d’Italia.
Proprio qui, su uno dei massicci più belli e caratterizzanti dell’Appennino lucano, in inverno, quando la neve copre del tutto le sue vette, il Pollino diventa uno straordinario luogo di incontro per gli amanti dello sci e degli sport invernali. Lungo oltre due chilometri è lo splendido anello di fondo di Terranova di Pollino, situato a Piano Giumenta, nei pressi del Rifugio Segheria, utilizzato anche per gare regionali, interregionali e nazionali.
Nel territorio del Parco del Pollino sono particolarmente suggestive anche le ciaspolate e ciaspoluna, piacevoli e semplici passeggiate anche notturne con le racchette da neve, attività che consentono di scoprire la magia dei boschi. Per i più piccoli sono disponibili spazi in cui divertirsi con slittini e bob.
Per la posizione privilegiata di Terranova di Pollino rispetto a tutti gli itinerari escursionistici nel Parco Nazionale del Pollino, tutti gli appassionati di attività all’aperto riescono a soddisfare le proprie passioni.
Che si scelga di procedere a piedi, con l’opportuna attrezzatura da trekking, o in mountain bike, scenari mozzafiato sono assicurati in località Casa del Conte, partendo dal centro urbano di Terranova, lungo una strada ripida intorno ai 1000 metri.
La fatica che accompagna questi percorsi è ripagata da emozioni impareggiabili, come quella che si prova una volta raggiunta Timpa Falconare, una imponente roccia che domina tutta la valle circostante e offre agli appassionati la possibilità di affrontare ascensioni in stile alpinistico sulle sue pareti alte fino a 300 metri.
Un altro punto d’interesse naturalistico è rappresentato dal Lago della Duglia, proprio ai piedi della Serra di Crispo. Una volta qui si possono ammirare incantevoli boschi di faggio e abete bianco, questi ultimi riescono a raggiungere e, in alcuni casi, a superare i 30 metri di altezza, nel Piano Iannace.
A questo punto, a mezzora di cammino, ci si ritrova proprio davanti alla grande “porta” del Pollino. Bellezze naturali e sorprese per l’anima non cessano di rincorrersi per chi decide di fissare lo start della propria escursione in Terranova di Pollino, questa volta sconfinando in terra calabrese, verso la Timpa San Lorenzo, nei cui pressi si apre la voragine delle Gole del Raganello, uno spettacolare canyon lungo il quale è possibile praticare rafting e torrentismo.
Molto scenografico è poi il cosiddetto Ponte del Diavolo, posto a strapiombo su un precipizio.