Nell’area settentrionale del Parco Nazionale del Pollino, il più esteso d’Italia, sorge il piccolo comune di Calvera, situato alle pendici del Monte Mancino.

Totalmente immerso nel verde il paese, anche per la sua posizione, è di straordinaria suggestione e offre incantevoli panorami.

Numerosi edifici signorili ne impreziosiscono il grazioso centro storico, tra essi si distinguono, in particolare, Palazzo Mazzilli e Palazzo Martinese, mentre il belvedere offre uno straordinario comlpo d’occhio sulla valle del Serrapotamo.

Il piccolo comune di Calvera ha origini greche, infatti la sua prima denominazione è stata “Kalaurus”: “luogo in cui si respira aria pura”.

La prima traccia di Calvera risale al 1053, proprio in una carta geografica greca, ma le sue origini incerte sono probabilmente legate ai monaci basiliani (IX-X sec.), cui si deve lo sviluppo rurale del paese. Dal XV al XVIII secolo il piccolo centro è feudo dei Sanseverino e poi dei Donnaperna. Nel 1875 un’estesa frana distrugge gran parte dell’abitato e della chiesa madre dedicata a San Gaetano.

A Calvera, nella parte alta dell’abitato, si succedono diversi edifici storici tra i quali si distinguono Palazzo Mazzilli e Palazzo Martinese.

Dell’ottocentesco  Palazzo Mazzilli resta impressa sicuramente  l’insolita facciata, che sulle pareti esterne è decorata da un cornicione raffigurante le quattro stagioni,  medaglioni marmorei – che propongno poeti e filosofi – e poi statue, teste di angeli e diverse sculture.

All’interno gli ambienti sono arredati con alcuni busti marmorei, tra spicca, caratteristico e artisticamente interessante, quello raffigurante “la dama col velo”. È possibile ammirare, inoltre, un seicentesco camino marmoreo con testa di fauno e festoni.

La gustosa cucina di Calvera propone piatti tipici come i fusilli conditi con rafano e cacio e i cavatelli preparati con farina di fave o di ceci.

Ottimi anche i salumi, in particolare, salsiccia e salame. Sfiziosa è la cosiddetta “pitta di grandinie” – granoni -, cotta al camino.

Calvera è uno dei comuni in cui è possibile scoprire le pepite d’oro del Serrapotamo lungo un itinerario enogastronomico che coinvolge sei piccoli borghi del Pollino, i quali punteggiano la suggestiva valle del Serrapotamo.

Calvera è immerso nei tesori naturali e storici del Parco Nazionale del Pollino, in uno straordinario contesto paesaggistico, dove si respira aria salubre e si gode di vedute panoramiche che consentono al visitatore di avvistare le vette della catena del Pollino, fino alla verdeggiante vallata dove si incontrano estesi boschi di faggi, di abeti bianchi e altre conifere.

A pochi chilometri dal centro abitato di Calvera, in contrada Vallina, si trova la foresta demaniale regionale “Magrizzi – Cielagresti”, un bosco di querce ricco di funghi porcini e nel quale sgorga una sorgente di acqua sulfurea, e i fitti boschi del Tivolo.

San Gaetano è il Protettore di Calvera e a lui è dedicata la cappella che si trova proprio all’ingresso del paese.

Divenuta chiesa madre del piccolo centro, ha subito diversi restauri e dell’edificio originario è rimasta intatta la navata. L’antica sacrestia è divenuta l’attuale presbiterio con l’altare del 1738, mentre la nuova sacrestia è stata edificata agli inizi del ‘900. All’interno della chiesa sono conservate quattordici tele del ‘600 e del ‘700, fra cui spicca, di particolare interesse, quella di San Gaetano, della Madonna e del Bambino, attribuita al pittore napoletano Cosenza.

L’introduzione del culto in onore di San Gaetano è attribuito ai Sanseverino, i quali erano particolarmente devoti al santo.

La ricca flora e le risorse ambientali che circondano il territorio di Calvera sono location di entusiasmanti escursioni per gli amanti della natura.

A pochi chilometri dal centro abitato di Calvera, in contrada Vallina, si trova la foresta demaniale regionale “Magrizzi – Cielagresti”, un bosco di querce ricco di funghi porcini e nel quale sgorga una sorgente di acqua sulfurea, e i fitti boschi del Tivolo. Entrambi invogliano il turista a fare lunghe passeggiate percorrendo sentieri poco battute, e anche per questo molto suggestivi, alla scoperta di luoghi incantevoli.

In questo straordinario contesto paesaggistico si respira aria salubre e si gode di vedute panoramiche che consentono al visitatore di avvistare le vette della catena del Pollino, fino alla verdeggiante vallata dove si incontrano estesi boschi di faggi, di abeti bianchi e altre conifere.