Il borgo di Campomaggiore, perfetto balcone sulle Dolomiti Lucane e sulla profonda valle scavata nei millenni dalla acque del Basento, accoglie i visitatori con un abitato dall’aspetto in buona parte moderno che ha al centro la parrocchiale di Santa Maria del Carmelo. Il Parco della Scultura, un itinerario che attraversa il nucleo moderno e quello antico, comprende opere di artisti lucani e non come Miguel Ausili, Michele Benedetto, Kho-Emon Hattori, Cesare Riva e Pasquale Martini. Merita senz’altro una visita (anche a piedi o in bici, la distanza è di 4 km) Campomaggiore Vecchio, una “città ideale” voluta dai Rendina, i feudatari locali, e progettata nel 1741 dall’architetto Giovanni Patturelli, allievo del Vanvitelli. Accanto alla chiesa e al palazzo baronale, che sorgono una di fronte all’altro nella Piazza dei Voti, vennero costruite decine di case a schiera, moderne e confortevoli per l’epoca. Le famiglie che si trasferirono lì si videro assegnare della terra da coltivare a uliveto o a vigna. Nel 1833 nel paese vivevano 1.500 persone. Mezzo secolo dopo, nel 1885, un disastroso smottamento impose l’abbandono dell’abitato. I dintorni di Campomaggiore, dove sorgono numerose grandi pale eoliche, offrono interessanti itinerari (alcuni sono segnalati) da percorrere in mountain bike o a piedi. In paese ci sono vari impianti sportivi.