L’antico paese di Gorgoglione rientra nella suggestiva cornice della Collina Materana, circondato da distese di uliveti e da aree boschive.

Le sue origini affondano le radici in un passato lontano come testimonia il ritrovamento di alcune tombe in località Santa Maria degli Angeli  risalenti al IV secolo a.C., in cui sono stati rinvenuti vasi apuli a figure rosse, oggi conservati all’interno del Museo Archeologico Ridola di Matera.

Inizialmente compreso nella contea di Montescaglioso, il paese successivamente è appartenuto alla famiglia Della Marra, alla quale si deve l’edificazione di un poderoso castello di cui oggi è possibile ammirare solo alcuni ruderi, per poi passare ai Carafa e agli Spinelli.

Gorgoglione subisce anche il fenomeno del brigantaggio lucano e il 12 novembre 1861, assiste all’arrivo delle squadre guidate dal lucano Carmine Crocco e dal generale José Borjès, i quali, dopo aver occupato Cirigliano, raggiungono il paese senza incontrare alcuna resistenza da parte della popolazione.

Nell’assoluta semplicità dell’antico borgo di Gorgoglione si rispecchia un passato che ha lasciato tracce importanti tali da averlo reso un “gioiellino” da visitare.

Se del suo castello non si possono che ammirarne solo i ruderi, vagando per il centro storico, tra le modeste ma suggestive abitazioni, si possono ammirare gli storici edifici come l’ottocentesco Palazzo Bruni  e il Palazzo Imperatrice risalente, invece, alla prima metà del Novecento. Il portale di questa struttura, realizzato in blocchi squadrati di pietra locale, è inserito armoniosamente nel complesso architettonico del palazzo ed è il segnale della tradizione della lavorazione artigianale della pietra locale nel paese materano. Si può infatti assistere alla produzione di lastroni di vario genere e diverse forme.

Di particolare interesse naturalistico e culturale, nel territorio di Gorgoglione, è il cosiddetto “Cinto dell’Eremita”, antico insediamento risalente al periodo etrusco.

Gran parte dei piatti che si assaporano a Gorgoglione si rispecchiano nella tradizione culinaria lucana.

Tra le portate tipiche spiccano la pasta fatta in casa nelle invitanti e numerose forme, dai cavatelli ai cosiddetti “firriciedd, meglio noti come fusilli, conditi con la mollica di pane fritta. Da non perdere anche i “rasatelli  o strascinati proposti con farina di legumi. Molto rinomate sono anche la soppressata e la salsiccia.

L’antico paese di Gorgoglione rientra nella suggestiva cornice della Collina Materana, circondato da distese di uliveti e da aree boschive.

Le sue origini affondano le radici in un passato lontano come testimonia il ritrovamento di alcune tombe in località Santa Maria degli Angeli  risalenti al IV secolo a.C., in cui sono stati rinvenuti vasi apuli a figure rosse, oggi conservati all’interno del Museo Archeologico Ridola di Matera.

La storia

Inizialmente compreso nella contea di Montescaglioso, il paese successivamente è appartenuto alla famiglia Della Marra, alla quale si deve l’edificazione di un poderoso castello di cui oggi è possibile ammirare solo alcuni ruderi, per poi passare ai Carafa e agli Spinelli.

Gorgoglione subisce anche il fenomeno del brigantaggio lucano e il 12 novembre 1861, assiste all’arrivo delle squadre guidate dal lucano Carmine Crocco e dal generale José Borjès, i quali, dopo aver occupato Cirigliano, raggiungono il paese senza incontrare alcuna resistenza da parte della popolazione.

Il patrimonio culturale

Nell’assoluta semplicità dell’antico borgo di Gorgoglione si rispecchia un passato che ha lasciato tracce importanti tali da averlo reso un “gioiellino” da visitare.

Se del suo castello non si possono che ammirarne solo i ruderi, vagando per il centro storico, tra le modeste ma suggestive abitazioni, si possono ammirare gli storici edifici come l’ottocentesco Palazzo Bruni  e il Palazzo Imperatrice risalente, invece, alla prima metà del Novecento. Il portale di questa struttura, realizzato in blocchi squadrati di pietra locale, è inserito armoniosamente nel complesso architettonico del palazzo ed è il segnale della tradizione della lavorazione artigianale della pietra locale nel paese materano. Si può infatti assistere alla produzione di lastroni di vario genere e diverse forme.

Di particolare interesse naturalistico e culturale, nel territorio di Gorgoglione, è il cosiddetto “Cinto dell’Eremita”, antico insediamento risalente al periodo etrusco.

I sapori di Gorgoglione

Gran parte dei piatti che si assaporano a Gorgoglione si rispecchiano nella tradizione culinaria lucana.

Tra le portate tipiche spiccano la pasta fatta in casa nelle invitanti e numerose forme, dai cavatelli ai cosiddetti “firriciedd, meglio noti come fusilli, conditi con la mollica di pane fritta. Da non perdere anche i “rasatelli  o strascinati proposti con farina di legumi. Molto rinomate sono anche la soppressata e la salsiccia.

Natura e Parchi

Dal profilo irregolare il territorio di Gorgoglione è coperto da splendidi boschi ed è ricco di rocce di arenaria comunemente nota come “pietra di Gorgoglione”.

Attraversato da imponenti cerri, il bosco Le Manche, si sviluppa in una natura incontaminata e avvolgente; nel bosco scorrono numerosi ruscelli che sfociano nel torrente più grande chiamato “Vallone”. Questo segna il confine tra i comuni di Cirigliano e Stigliano, fino al termine del suo percorso nel torrente Sauro.

Poco distante dal paese si può ammirare la “Grotta dei briganti”, ai piedi di una parete rocciosa alta 40 metri,sulla cui sommità svetta il borgo di Gorgoglione. La grotta è una cavità formatasi nel tempo dal contatto tra le arenarie e le sottostanti argille. Lungo l’asse principale della cavità è stata scavata una stretta trincea da cui si ha avuto accesso all’ambiente ipogeo. Nella parte più interna della grotta si individuano piccole stalattiti di qualche centimetro di lunghezza e croste calcitiche in prossimità delle pareti rocciose. Il nome della suggestiva grotta sembra derivare dal fatto che essa è stata utilizzata come dimora dai briganti durante le loro incursioni.

Belle chiese fanno di Gorgoglione una meta di interesse spirituale da non perdere.

Molto suggestiva è la chiesa madre di Santa Maria Assunta, originariamente in stile romanico, poi trasformata in stile barocco. A tre navate, all’interno custodisce una croce lignea del 1600 di arte orafa napoletana, una statua del 1400, in cui si riconosce San Rocco, e la statua settecentesca della Madonna del Rosario decorata da due corone d’argento. Pregevole è il fonte battesimale.

Sul punto più elevato del paese, e per questo in una posizione panoramica d’effetto, si può visitare la chiesa di Santa Maria di Pergamo in cui si sono alternati benedettini, agostiniani e francescani. Sembra risalire all’XI secolo e come ricordo della chiesa bizantina – di cui, in fondo, si intravede l’antica abside -, presenta la cupoletta a forma di cipolla. All’interno si può ammirare la settecentesca statua lignea policroma della Madonna col Bambino.

Lasciando il paese di Gorgoglione, in direzione Aliano, ci si può inoltrare nell’accogliente bosco Le Manche.

Qui si possono intraprendere percorsi naturalistici davvero avvincenti e ideali per chi ama praticare il trekking, per poi ristorarsi in un’attrezzata area pic-nic.

Per godere in pieno di un paesaggio mozzafiato, proseguendo, si raggiunge la località “Abate Lupo”, un vero e proprio belvedere naturale. Chi vuole sentirsi totalmente circondato dalla natura e dalle sue infinite peculiarità può dirigersi anche verso le località Sant’Angelo e Croce San Canio, avendo la netta sensazione di ritrovarsi in un immenso paradiso ambientale, dai tratti quasi selvaggi, per poi trovare riparo e beneficio presso sorgenti naturali o all’ombra di maestosi cerri.