A guardarlo, abbarbicato sullo schienale del Fosso Manca, nel triangolo verde della valle del Sinni, composto dai comuni di Chiaromonte, Senise e Roccanova, Castronuovo di Sant’Andrea sembra nascere dalla roccia che lo sostiene.

La sua denominazione di “Sant’Andrea” (1863) la deve all’asceta Andrea, della Congregazione dei teatini, che proprio qui nacque, nel 1521 e oggi è venerato in tutto il mondo.

Il paese offre al suo visitatore suggestivi punti panoramici denominati “Crocicchiola” e “Celomanchino”, ma è spesso raggiunto per la presenza del Museo internazionale della grafica – Biblioteca comunale “Alessandro Appella” – Atelier calcografico “Guido Strazza”.

Per quanto incerte, le origini di Castronuovo sembrano databili tra il VII e il I secolo a.C.

Alcuni studiosi ipotizzano che la fondazione del comune lucano possa essere collegata al periodo della guerra servile (73-70 a.C.), di qui il toponimo “Castra”, accampamenti approntare nei pressi del paese.

C’è invece chi esclude questa tesi collocando la fondazione di Castronuovo in relazione alle prime invasioni barbariche avvenute nel V – VI secolo d.C. quando la popolazione agreste, dispersa nelle campagne, si rifugia nell’antico campo militare, restaurandolo e rinforzandolo per salvarsi dagli invasori.

Quanto al nome, in base a questa congettura, deriverebbe da “Castrum Novum”, così da distinguerlo dal precedente e il “castrum veterum” sarebbe stato identificato con una fortezza eretta dai Romani durante la conquista della Lucania nel IV – III secolo a.C..

Chi visita Castronuovo di Sant’Andrea riconosce subito l’impianto medioevale che il paese ha in gran parte conservato.

Procedendo verso la parte bassa del nucleo antico, sullo sperone roccioso che domina il sottostante Fosso Manca, si incontra il Palazzo Marchesale, un imponente edificio dotato di una corte interna. Una volta qui vale senz’altro la pena includere nel proprio itinerario una tappa ad una tipica casa medioevale in via Rossini, alla Cappella San Filippo, dalla bella facciata barocca con rosone tardo gotico, e alla cappella di Sant’Andrea (1500) casa natale del santo, cui si deve il nome del paese.

Luoghi caratteristici sono poi il Fosso dello Strittolo, dove si trova una grotta con stalattiti, la Pellegrina, qui si può ammirare una fontana attrezzata nei cui pressi si individua un’area pic-nic, e la località Tre Confini-S. Marcellino, luogo in cui sono stati rinvenuti i resti di una villa romana del primo Impero.

Castronuovo di Sant’Andrea ospita il Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” – Atelier calcografico “Guido Strazza”, il quale comprende 30 mila volumi e 1350 fogli dei più importanti artisti contemporanei costituiscono il patrimonio del museo.

L’allestimento rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per i paesi del Parco Nazionale del Pollino, di cui Castronuovo fa parte, e per i comuni limitrofi.

Il Museo-Biblioteca svolge una multiforme attività attenta a rileggere il passato (Degas, Renoir, Matisse, Bonnard, Picasso, Mirò) per comprendere il presente (Maccari, Melotti, Marino, Accardi), anche attraverso una puntuale attività didattica.

La pasta fatta in casa, rigorosamente preparata sulla tradizionale “spianatoia”, è tra le specialità del posto.

Tra tutte le tipologie predominano i fusilli e le orecchiette, mentre tra i secondi piatti è frequente la preparazione del porcellino d’india alla cacciatora. Molto rinomata, infine, è la “rafanata”, una frittata con cacio, mollica di pane e rafano.

Castronuovo di Sant’Andrea è uno dei comuni in cui è possibile scoprire le pepite d’oro del Serrapotamo lungo un itinerario enogastronomico che coinvolge sei piccoli borghi del Pollino, i quali punteggiano la suggestiva valle del Serrapotamo.

La manifestazione ruota infatti attorno al tartufo bianco, “re dei boschi e dei borghi, noto come “Tartufo bianco del Serrapotamo”. I paesi protagonisti oltre a Castronuovo di Sant’Andrea, sono Fardella, Teana, Carbone, Calvera e Chiaromonte e ciascuno fa da sfondo a eventi mirati alla valorizzazione del patrimonio tartuficolo, come degustazioni in cantine e altri luoghi suggestivi, convegni, dimostrazioni di ricerca del prezioso tubero con i cani da tartufo, mercatini  e tanti altri momenti di svago che coinvolgono il visitatore in un’atmosfera davvero unica.

Castronuovo di Sant’Andrea rientra nello splendidio scenario del Parco Nazionale del Pollino e oltre al notevole patrimonio artistico vanta uno straordinario contesto ambientale impreziosito da fitta vegetazione naturale.

Di particolare impatto sono i boschi di Vaccuta, di Magrizzi e del Titolo, ricchi di querce, castagni e caratteristici per il giallo d’argilla del terreno, tipico dei calanchi. Questi luoghi sono meta ideale per escursionisti appassionati e, in particolare, anche per gli amanti del trekking a cavallo. Da queste parti non si esclude la possibilità di incontrare cinghiali, lepri e diverse specie di volatili, animali che in questi spazio trovano il proprio habitat naturale.

Luoghi caratteristici sono poi il Fosso dello Strittolo, dove si trova una grotta con stalattiti, la Pellegrina, qui si può ammirare una fontana nei cui pressi si individua un’area pic-nic ben attrezzata, e la località Tre Confini-S. Marcellino, luogo in cui sono stati rinvenuti i resti di una villa romana del primo Impero.

Il sacro a Castronuovo di Sant’Andrea rappresenta un importante tassello per completare e arricchire il patrimonio culturale e artistico del paese.

Imperdibile è la chiesa madre Santa Maria delle Nevi (1750-1800), dal portale in marmo policromo del IX secolo e con  all’interno un tabernacolo dello stesso materiale con porticella in argento raffigurante la Resurrezione di Cristo e numerose tele come l’olio su legno raffigurante Sant’Andrea Avellino e una Madonna col Bambino, Gesù tra angeli e Santi di autore ignoto (XVIII-XIX sec.).

Piuttosto emozionante è l’impatto con la cappella di Sant’Andrea (1700 circa) se si pensa che proprio in questo piccolo spazio è nato il Santo Sant’Andrea Avellino, da cui prende il nome il paese.In essa è custodito un quadro del Santo (1655), opera di Giovanni Zampaglione.

Il paese è uno dei comuni compresi nello splendido Parco Nazionale del Pollino location ideale di itinerari e percorsi dedicati agli appassionati di natura e attività all’aperto.

La fitta vegetazione che circonda Castronuovo di Sant’Andrea lo rende infatti meta prescelta per escursioni a piedi e a cavallo, in particolare meta di visitatori sono i boschi di Vaccuta, di Magrizzi e del Titolo, nei quali ci si può perdere tra alberi di querce e castagni.

Molto apprezzate dagli escursionisti sono anche sono poi le località Fosso dello Strittolo, dove si scopre una suggestiva grotta con stalattiti, la Pellegrina, qui si può ammirare una fontana nei cui pressi si individua un’area pic-nic ben attrezzata, e la località Tre Confini-S. Marcellino, luogo in cui sono stati rinvenuti i resti di una villa romana del primo Impero.