Il comune di Laurenzana rientra all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.
Il suo grazioso abitato è dominato dai resti del castello risalente al XIII secolo, poco distante dal quale sorge la Riserva dell’Abetina, un ambiente naturale di straordinaria bellezza attraversata da oltre trecento ettari di boschi popolati da magnifici esemplari di abete bianco e faggi. Questa stupenda area verde è meta di visitatori amanti della natura e di escursioni da organizzare tanto durante la stagione invernale quanto nei mesi più caldi.
Non mancano interessanti edifici sacri da ammirare insieme alle opere d’arte in essi custoditi.
Si può affermare che le origini di Laurenzana risalgono con molta probabilità al XII secolo, epoca in cui i Normanni, puntando sulla posizione strategica del paese, edificano il castello.
Il paese subisce diverse dominazioni e, successivamente a quella aragonese, viene acquisito da diverse famiglie feudali.
Da un documento del 1154, il Catalogo dei Baroni, emerge che Guglielmo, figlio di Matteo di Tito, è il feudatario normanno di Laurenzana.
termine del regno svevo si registra l’avvento degli Angioini e nel 1442 il feudo di Laurenzana passa nelle mani degli Aragonesi. Dal 1454 nel possesso del feudo di Laurenzana si avvicendano diverse famiglie baronali: dagli Orsini Del Balzo ai conti Poderico, cui seguono i Loffredo, i conti Filangieri e i De Ruggiero, quindi i Gaetani D’Aragona. Fino ai primi decenni del novecento il vecchio castello di Laurenzana viene abitato dai Quarti di Belgioioso.
Raggiunto il centro storico di Laurenzana non si resiste alla tentazione di percorrerne le stradine che conducono fino al castello, o a quanto di esso resta, in cima alla rupe.
In posizione dominante rispetto all’abitato e collegato per secoli da un ponte di legno, il maniero è stato roccaforte bizantina e longobarda, per assumere le sembianze di castello durante il periodo normanno.
La cinta muraria e la torretta circolare rappresentano le tracce più antiche dell’originaria costruzione dalla quale, comunque, emerge l’originaria maestosità enfatizzata dall’illuminazione notturna.
La cucina di Laurenzana ha un sapore antico, tra ingredienti genuini e ricette rivisitate.
I piatti tipici sono quelli della tradizione contadina in cui non può mancare la pasta fatta in casa, come in gran parte della Basilicata, associata a legumi e a sughi intensi anche a base di carne.
Da non perdere, senz’altro, i “ferriciedd” (ferretti) con la mollica, ma un piatto davvero indimenticabile è rappresentato dalle cosiddette “patan alla runzanese”, secondo il dialetto locale, squisite patate ripiene di salame e uova.
Compreso nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’agri Lagonegrese, Laurenzana è il comune nel cui territorio rientra l’affascinante Abetina di Laurenzana.
La Riserva regionale si estende su una superficie di 330 ettari ed è caratterizzata da diverse specie vegetali tra cui predomina il raro abete bianco, oltre ad esemplari di faggi e querce.
L’area è popolata anche da numerosi animali come il lupo e il gatto selvatico, la lepre, il ghiro e il quercino, né mancano anche volatili, quali il nibbio reale, lo sparviero, la poiana e il gheppio. La riserva è aperta tutto l’anno e per questo consente visite guidate anche a scolaresche.
Nella vallata tra i comuni di Trivigno, Anzi, Albano di Lucania e Laurenzana è inoltre “incastonato” il Lago di Ponte Fontanelle, meglio noto come Diga della Camastra, un suggestivo lago scelto dagli appassionati per la pratica della pesca di diverse specie dalle trote, carpe e persici reali.
Non molto distante dal castello feudale si può raggiungere la chiesa madre di Laurenzana, dedicata all’Assunta, la quale svetta su un ampio sperone roccioso.
Se la sua costruzione viene completata nel 1222, con la consacrazione al culto di Santa Maria de Plateis, risale invece aI 1707 l’edificazione del campanile a pianta quadrata a cinque livelli sullo strapiombo roccioso, mentre nel 1723 la chiesa viene riconsacrata a Santa Maria Assunta.
Dell’arredo settecentesco ancora oggi sono visibili il soffitto ligneo della zona presbiteriale, il coro, gli armadi della sacrestia e i dipinti murali sui soprarchi della navata centrale. Sul soffitto della navata centrale si possono inoltre ammirare affreschi attribuiti al Colonna e dipinti su tela, come quello raffigurante la Santissima Trinità e Santi del Pietrafesa. Molto significativa è anche la tela raffigurante la Madonna con in braccio Gesù, un angelo, San Gaetano alle spalle di San Filippo Neri.
Interessante è anche il convento francescano di Santa Maria della Neve in cui si possono ammirare monumenti di valore storico e di pregio artistico. In alcune vele del chiostro sono ancora riconoscibili gli episodi della vita di San Francesco e del Beato Egidio da Laurenzana.