Questo piccolo comune della provincia di Potenza ricade nell’area della Val D’Agri e nel giovane Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.
Sarconi merita senza dubbio di essere visitato per il suo caratteristico borgo, per la natura che lo circonda, per l’ottima cucina, in cui si distingue il prelibato Fagiolo di Sarconi Igp. Una volta in paese lo sguardo cade sui resti del cosiddetto Canale Cavour, costruito nel 1867, in stile romano e dotato di un doppio canale per l’irrigazione.
Molto caratteristica è poi la tipica architettura rurale del borgo in cui si rincorrono portali e facciate in pietra, e balconi in ferro battuto. Il territorio di Sarconi regala la dimensione ideale anche agli amanti della natura, per l’incontaminata ambientazione del Bosco Farnie, attraversato da querce e cerri, che costeggia il Lago Pertusillo, fondendosi con il verde circostante, pace dei sensi per chiunque approdi in questi luoghi.
Il piccolo comune di Sarconi ha origini molto antiche, come testimonia il suo legame alla colonia romana di Grumentum, distante pochi chilometri.
Il legame tra i due centri della Val D’Agri trova conferma anche nei resti di un acquedotto che in passato li congiungeva, oltre alla presenza di numerose ville, in località Cammarelle, proprio dove si sviluppò il primo nucleo di Sarconi. Dominato da diverse famiglie, verso la fine del Quattrocento il paesino diviene feudo dei Sanseverino, mentre nel Seicento è la volta dei Pignatelli, principi di Marsico Nuovo.
Il paese vive una fase di devastazione nel 1806, quando, sotto l’amministrazione del sindaco Nicola Lattaio, diviene “capitale” della resistenza antifrancese in Val d’Agri subendo la forte repressione dei francesi spietata.
Il caratteristico borgo di Sarconi si lascia ammirare per le sue architetture tipicamente rurali, in cui si ha quasi il piacere di perdersi per ritrovarsi nei vicoletti circondati da portali in pietra e balconi in ferro battuto.
Sono i resti del cosiddetto Canale Cavour ad attirare l’attenzione del visitatore che raggiunga per la prima volta il comune di Sarconi, un’imponente complesso costruito nel 1867, in stile romano e dotato di un doppio canale per l’irrigazione. Per diversi anni l’acquedotto ha irrigato infatti i terreni compresi nell’agro di Sarconi e Moliterno, subendo poi negli anni diversi interventi di ristrutturazione.
Contraddistinto da imponenti archi in muratura continui e armoniosi, il Canale Cavour si presenta come una vera e propria opera d’arte circondata da giardini e da ammirare.
Sono ancora visibili i ruderi, ben protetti,
della sua originaria struttura. Se poco resta castello feudale, interessanti sono due antichi mulini ad acqua proprio nei pressi del paese, uno dei quali interessa il torrente Maglie.
Fiore all’occhiello di Sarconi sono i pregiati Fagioli Igp che, coltivati nel cuore della Val D’Agri, sono protagonisti assoluti in ricette dolci e salate…
Si tratta di una delle tante e apprezzate eccellenze della gastronomia lucana. Declinato in diciassette varietà, il Fagliolo Igp di Sarconi è un ottimo prodotto da assaporare con la pasta, imperdibile l’accostamento ai “cavatelli”, una delle più caratteristiche e gustose tipologie di pasta fatta in casa che contraddistingue i primi piatti lucani.
Dalla polpa morbida e di immediata cottura è impiegato in altri numerosi e ottimi piatti, addirittura, soprattutto in occasione della ultra trentennale sagra che ricorre ogni anno ad agosto, il Fagiolo Igp di Sarconi si “traduce” anche in gustose confetture e può diventare anche gelato!
Sarconi è uno dei 29 comuni inclusi nello splendido scenario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, il più giovane dei Parchi nazionali italiani.
Il piccolo paese di Sarconi fa parte dell’area della Val d’Agri, compresa tra i Monti Volturino e Sirino, uno splendido affresco in cui spiccano paesaggi verdi e colori intensi che fa parte del più giovane dei parchi nazionali, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, incastonato tra le due grandi riserve naturali del Parco Nazionale del Pollino e del Parco Nazionale del Cilento.
I borghi della Val D’Agri compresi nel parco hanno storie e peculiarità sorprendenti per cultura, valori sacri, natura. Viggiano e Sant’Arcangelo ne sono il cuore sacro, rispettivamente per il culto della Madonna Nera, Patrona della Basilicata, e per il Convento di Santa Maria Orsoleo, oggi sede di un museo scenografico che consente un viaggio spirituale nella Basilicata del passato e del presente.
Da non perdere poi l’area archeologica e il museo di Grumentum, nei pressi dell’altrettanto importante e affascinante Lago del Pertusillo, costeggiato dall’incontaminata ambientazione del Bosco Farnie proprio in territorio di Sarconi, Grumento Nova, Spinoso e Montemurro.
La Val D’Agri si distingue poi per i sapori che si traducono in squisiti cibi come il Canestrato di Moliterno Igp, dal gusto deciso, e i Fagioli di Sarconi Igp, complici di piatti prelibati, ma ad esaltare il gusto di ogni pietanza contribuiscono senz’altro l’aroma del vino Igt Grottino di Roccanova e del Vino Terre dell’Alta Val d’Agri.
Sarconi ricade nello splendido Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese in cui è possibile praticare diverse attività all’aria aperta in ogni stagione.
Trekking e cicloturismo sono le possibilità offerte dall’area protetta, nel territorio circostante il comune di Sarconi, al turista amante della natura, ma anche per chi desideri scoprire in modo innovativo il prezioso patrimonio archeologico, come il Parco Archeologico di Grumentum, a pochissimi chilometri da Sarconi.
Spingendosi fino al Lago del Pertusillo, nel territorio dei comuni di Grumento Nova, Sarconi, Montemurro e Spinoso, un invaso artificiale a sbarramento del fiume Agri, ci si ritrova in una imperdibile oasi per gli amanti del Birdwatching, tra folaghe, germani reali e, nei tratti più isolati del lago, l’airone cenerino, ma alcuni punti del lago danno buone soddisfazioni agli appassionati di pesca sportiva.
La diga, che ha certamente avuto un notevole impatto ambientale, ha comunque preservato la natura del Parco su cui essa insiste circondata da fitti castagneti e faggeti attraverso cui i visitatori possono fare appassionanti passeggiate fino a raggiungere le sponde del lago. I sentieri aperti nei borghi circostanti ben si prestano per gli amanti di mountain bike per percorsi avventurosi e unici.
Il patrimonio sacro di Sarconi è costituito da piccoli gioielli di devozione che meritano di essere visitati.
Nel cuore del centro storico del comune della Val D’Agri si può ammirare la graziosa chiesetta di Santa Lucia che, risalente al XV secolo, conserva un affresco raffigurante la Madonna col Bambino e un trittico con San Silvestro, Santa Lucia e Sant’Antonio Abate (XVII sec.), realizzato da un autore ignoto.
Interessanti affreschi si possono ammirare anche nella chiesa di Sant’Antonio che, edificata nel XVII secolo, conserva anche alcune statue sacre. Sorge su un preesistente tempio rinascimentale la chiesa madre di Santa Maria in Cielo Assunta, costruita agli inizi del’900 “extra moenia”.
Sulla facciata si possono notare iscrizioni provenienti dall’area archeologica di Grumentum, mentre all’interno sono custodite una tela raffigurante la Madonna con Bambino e statue di innegabile suggestione.
Da Sarconi si raggiunge in breve tempo, anche intraprendendo una passeggiata a piedi, il vicino Parco Archeologico di Grumentum, antica colonia romana, che comprende anche il Museo Archeologico Nazionale dell’Alta D’Agri.
Il museo illustra la storia della città romana e dell’Alta Val d’Agri. Negli ultimi anni l’offerta culturale si è arricchita con l’esposizione dei nuovi materiali provenienti dalle campagne di scavo legate ai lavori di estrazione petrolifera e da quelle relative alle concessioni di scavo nell’area urbana di Grumentum (Terme Imperiali e Foro).
All’ingresso si può ammirare una mostra temporanea che espone i risultati delle campagne di scavo condotte dal 2006 nel sito di Barricelle di Marsicovetere, che ha restituito i resti della villa romana appartenuta all’importante famiglia dei Bruttii Praesentes. Nel parco archeologico si possono ammirare i resti dell’acquedotto e del teatro, con edifici pubblici e religiosi, oltre all’anfiteatro, di cui si riconosce la forma ellittica, e alle terme.