Abriola è il paese di San Valentino, Patrono degli Innamorati, composto da un insieme di strette stradine e inattesi belvedere, incastonato in un paesaggio suggestivo caratterizzato da costoni rocciosi scoscesi.

Sorge a oltre 900 metri di altitudine, da cui si godono panorami mozzafiato in un contesto naturalistico straordinario che spazia dalla cima del Monte Pierfaone (1737 metri), con i suoi boschi di cerri e faggi, alla Groppa di Anzi, fino alle cime delle Dolomiti Lucane e al Massiccio del Volturino.

Il contesto ambientale diventa particolarmente coinvolgente in inverno, quando si trasforma in un vero paradiso per gli amanti dello sci, ma riserva sorprese anche durante la bella stagione offrendo la possibilità di lasciarsi andare a passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo.

Il visitatore che si aggira da queste parti percepisce subito le origini arabe del paese scolpite nei resti delle mura di cinta e nell’imponente torre quadrangolare.

Ogni anno, a febbraio, Abriola festeggia il suo Patrono, San Valentino, Protettore degli innamorati, per tradizione celebrato il giorno 14 tra sacre manifestazioni e l’accensione dei “fucanoj” allestiti nei vari quartieri di Abriola.

Per quanto le sue origini siano incerte, si può affermare che Abriola risale al VI-V secolo a.C., durante l’immigrazione sannitica.

Roccaforte araba, Abriola è occupata dai Goti, dai Saraceni, cui si deve l’edificazione dell’imponente torre quadrangolare, e dai Longobardi (907).

Nei secoli il feudo passa di casato in casato: dal 1150, quando entra a far parte della contea di Tricarico al 1519, con i Filangieri, per poi appartenere ai Caracciolo, i quali nel 1758 lo cedono ai baroni Federici di Montalbano. Nel 1809 Abriola è teatro di uno dei più efferati episodi di brigantaggio con lo sterminio della famiglia del barone Federici.

Abriola ha dato i natali a Giovanni Todisco, illustre pittore murale vissuto tra il 1500 e il 1600, e al figlio o nipote, Girolamo Todisco, infatti spesso non si ha certezza a quele dei due artisti attribuire i molti dipinti.

Camminando lungo le stradine inerpicate che attraversano il centro storico di Abriola, pian piano si può raggiungere la più alta delle tre creste su cui si adagia il paese.

Qui sorge il Palazzo Baronale, mentre ben poco resta del castello feudale.

Il visitatore di Abriola non può non visitare il museo virtuale dedicato alla valorizzazione delle opere di Giovanni e Girolamo Todisco, i due eccellenti pittori originari del comune lucano vissuti tra ‘500 e ‘600 le cui opere sono distribuite in diversi luoghi sacri dell’intera Basilicata.

Da non perdere, inoltre, sono le numerose chiese che si incrociano ad Abriola, a partire dall’interessante chiesa madre, risalente al XV secolo, la cui facciata è decorata da un bel portale in pietra a sua volta decorato dalla splendida “Porta di San Valentino”. A pochi chilometri dal paese, percorrendo suggestive seppur ripide stradine, alle pendici del monte Pierfaone, si trova il Santuario della Madonna di Monteforte, custode di meravigliosi affreschi.

Ricette antiche, semplici e genuine caratterizzano i piatti della cucina abriolana per lo più a base di pasta fresca fatta in casa e secondi di carne.

Imperdibili per forma e per sapore sono le “manate”, molto simili ad una matassa di lana tagliata a metà, spesso condite con legumi, sughi e con la mollica di pane fritta.

Tipici di Abriola sono poi i “Tumacell’”, un piatto a base di  interiora di maiale, sicuramente indicato per gli amanti dei gusti forti. Da non perdere è anche “U v’scuott ra Maronn”, biscotto tradizionalmente preparato in occasione del pellegrinaggio alla “Madonna di Monteforte”.

Abriola è un paese di montagna immerso nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, noto per le sue spiccate bellezze naturalistiche e un insieme di spazi verdi affascinanti.

Il parco è caratterizzato anche da un’eccezionale biodiversità animale, con spazi acquatici popolati da diversi anfibi, e vegetale tra alberi, fiori e varie specie naturali, al punto che chiunque raggiunga l’area verde resta folgorato dagli incantevoli scenari ambientali che la caratterizzano.

Immerso nel Parco dell’Appennino lucano, a pochi chilometri dal Capoluogo di regione, sorge la località di Pierfaone – Sellata–Arioso che, totalmente imbiancata, nella stagione invernale offre straordinari scenari e occasioni di divertimento agli amanti degli sport sulla neve grazie alla presenza di attrezzati impianti sciistici, garantendo appassionanti escursioni e vedute mozzafiato in estate. Da non perdere la meravogliosa vista sulla “Faggeta di monte Pierfaone”. L’area è considerata un vero e proprio “paradiso” per i ricercatori di funghi e castagne.

Ad Abriola il senso del sacro coincide totalmente con la figura di San Valentino, Protettore del paese e degli Innamorati, la cui festa ricorre il 14 febbraio tra solenni celebrazioni e interessanti manifestazioni.

Al Santo è dedicata la chiesa madre, edificata nel Duecento e in parte ricostruita nel Settecento, al cui interno si trovano proprio le reliquie del Patrono.

La facciata è decorata da un bel portale in pietra con la porta bronzea di San Valentino, realizzata dall’artista lucano Antonio Masini, composta da 20 formelle raffiguranti le celebri coppie del Vecchio e del Nuovo Testamento e momenti della vita del Santo stesso.

Di spiccato valore artistico e religioso sono alcune opere custodite nel tempio, come la settecentesca scultura lignea policroma del Protettore, la tela dipinta ad olio “Donazione della stola a Sant’Idelfonso” (1622) realizzata da Giovanni De Gregorio, detto “Il Pietrafesa” e altri dipinti di straordinaria fattura.

Nella sacrestia è invece custodita la scultura in legno policromo (XIII-XIV sec.) raffigurante la Madonna di Monteforte, proveniente dall’omonimo santuario, situato a pochi chilometri da Abriola, alle pendici del monte Pierfaone. e proprio dopo pochi chilometri, attraversando strade ripide e suggestive, ci si ritrova dinnanzi al Santuario della Madonna di Monteforte, il quale custodisce affreschi di Giovanni e Girolamo Todisco e di altri pittori locali. Il più antico è il “Christo Pantocrator” (1050), posto nel catino absidale. Opere dei Todisco sono presenti anche nella meravigliosa chiesa dell’Annunziata e nell’antica chiesetta di San Gerardo.

Che il visitatore sia uno sciatore esperto o un principiante, certo è che il comprensorio Sellata-Arioso, in cui ricade il territorio di Abriola, garantisce divertimento assoluto in uno scenario incantevole.

Quando le abbondanti nevicate imbiancano il paesaggio questa località diventa meta di turisti provenienti anche da fuori regione, confermando la vocazione naturalistica del territorio lucano, in questo punto circondato da faggi secolari, a pochi chilometri da Potenza.
La stazione sciistica Sellata–Arioso è ben attrezzata e consente la pratica di ogni attività sportiva durante le vacanze invernali da trascorrere in Basilicata: dallo sci alpino allo sci di fondo, al nordic walking, alle camminate con le ciaspole nell’area pianeggiante tra la località Maddalena e la Piana del Lago. Il divertimento è assicurato anche a chi allo sci preferisce cimentarsi con bob e slittini.

La presenza di chalet, confortevoli rifugi e strutture attrezzate fanno sentire il visitatore a proprio agio non solo sulle piste, deliziandone il palato a tavola con l’ottima cucina lucana e i piatti tipici invernali.

In bicicletta o a piedi, per gruppi o famiglie, i percorsi praticabili nelle aree che circondano Abriola schiudono agli occhi del visitatore realtà ambientali uniche.

Il contesto naturale in cui il paese ricade è l’esempio di quanto versatile sia il territorio lucano e lo dimostra la località Sellata-Arioso, che, se in inverno è meta di sciatori, nella bella stagione consente di praticare lunghe passeggiate e appassionanti escursioni.

Ideale è la zona pianeggiante della Maddalena, che si estende oltre il Monte Pierfaone, a circa 1.350 metri di altitudine, accanto alla Piana del Lago, un altro straordinario luogo particolarmente frequentato da chi ama camminare nella natura più incontaminata.

Di particolare interesse può risultare l’itinerario che prevede la visita al santuario di Monteforte, meta anche di numerosi pellegrini nel corso di una processione la prima domenica di giugno e il 15 agosto.

L’area mette a disposizione dei suoi ospiti anche confortevoli spazi pic nic nei boschi di faggi e cerri alle pendici del monte Pierfaone, per assicurare riposo e ristoro.