Parco Letterario Federico II di Melfi
Arte e cultura
Il Parco Letterario Federico II è stato istituito nel 2015, ubicato a Melfi, ed intitolato a Federico II, imperatore e politico, uomo di grande cultura e apertura mentale (la sua corte di Palermo fu luogo di incontro fra la cultura greca, ebraica, cristiana e araba). Egli fu anche scrittore e poeta, ma non nell’accezione classica del termine. Infatti, Federico II ha avuto un ruolo importante nel promuovere le lettere attraverso la poesia della Scuola siciliana, egli stesso ha scritto il “De Arte Venandi cum Avibus”, oltre ad aver dato mandato a Pier delle Vigne, a Papignani e ad altri di rinnovare le leggi, lavoro che nel 1231 portò alla promulgazione delle Costituzioni di Melfi, raccolte nel Liber Augustalis.
L’obiettivo del parco letterario di Melfi è quello di affiancare all’interesse agrario e metalmeccanico, che oggi maggiormente caratterizza la zona, anche quello culturale. Proprio per valorizzare e rendere fruibili le ricchezze naturali e culturali di questo territorio il parco prevede eventi dedicati di notevole spessore culturale, assolutamente da non perdere.
Parco Letterario Francesco Lomonaco di Montalbano Ionico
Arte e cultura
Il parco letterario Francesco Lomonaco, è stato istituito il 14 luglio 2019. E’ dedicato oltre che all’autore originario di Montalbano Jonico, tra i protagonisti dei moti rivoluzionari per la Repubblica Partenopea, soprannominato il Plutarco italiano, amico e maestro di Alessandro Manzoni e medico di Ugo Foscolo e del fratello, nonché autore di numerosi libri, anche a diverse figure di spicco del panorama culturale italiano quali: Nicola Romeo, l’abate Placido Troyli, il sacerdote Nicola Maria Troyli, Niccolò Fiorentino e Prospero Rondinelli.
Nicola Romeo fu uno studioso di geometria pura, fondatore della casa automobilistica AlfaRomeo e figlio dei montalbanesi Maurizio Romeo e Lucia Guida; l’abate Placido Troyli, monaco cirstercense fu autore della monumentale Historia generale del Reame di Napoli; il sacerdote Nicola Maria Troyli, archeologo e uomo di cultura, a lui si deve la scoperta dell’importanza delle famose Tavole di Heraclea dopo un casuale ritrovamento, amico di Papa Clemente XIV insegnò greco e filosofia; Niccolò Fiorentino fu autore di diverse opere tra cui Principi di giurisprudenza criminale, Istituzioni di pratica criminale, Riflessioni sul regno di Napoli, Ragionamento su la tranquillità della Repubblica, Saggio sulle quantità infinitesime e sulle forze vive e morte, morì nel 1799 di capestro borbonico in piazza del Mercato a Napoli; infine a Prospero Rondinelli, bibliotecario a vita, autore del libro Montalbano Jonico e i suoi dintorni, memorie storiche e topografiche e di diversi manoscritti.
Si tratta di un Parco virtuale che si riferisce ad un luogo reale e a vicoli, strade, piazze, personaggi illustri e gente comune, a libri, manoscritti, storie, vicende, ricordi. Quindi non ha recinti, muri, cancelli, orari per i visitatori. Il suo obiettivo è quello di far conoscere il patrimonio culturale di una comunità che necessita, così come suggerisce l’etimologia stessa del termine cultura, di essere “coltivato” e se è possibile arricchito, sottraendolo all’incuria e all’abbandono.
Un luogo della memoria comunitaria dunque, suscettibile di continui arricchimenti, ma anche uno specchio in cui riflettere la contemporaneità e le sue sfide e un think tank sulle nuove problematiche e le possibili risposte senza staccarsi dalle radici storiche e culturali.
Museo Virtuale Parco dei Colori del Pietrafesa
Arte e cultura
Il museo multimediale del Pietrafesa accoglie il visitatore con l’immagine, riflessa in uno specchio, del più celebre tra i pittori lucani del Seicento: Giovanni De Gregorio, detto “Il Pietrafesa”. A lui è dedicato il Museo Virtuale Parco dei Colori, allestito nella residenza signorile della Rocca di Poggiardo, a Satriano di Lucania, città natale dell’artista. All’interno del museo multimediale del Pietrafesa sono esposte oltre quaranta opere digitalizzate, che consentono un percorso di conoscenza multisensoriale. In un’altra sala del piccolo Museo, sfogliando un libro digitale sospeso a mezz’aria, è possibile ripercorrere il contributo culturale di artisti, poeti, musici, giuristi ed ecclesiastici del Seicento lucano.
Parco Letterario Francesco Mario Pagano di Brienza
Arte e cultura
Il Parco dedicato alla figura del celebre giurista e patriota lucano, di recente istituzione, presenta il museo bio-bibliografico curato dal Centro Studi Internazionale “Francesco Mario Pagano” con oltre 5000 volumi, molti dei quali appartenuti all’influente illuminista burgentino e donati al Centro da Irene Giampietro, sua erede. Sono inoltre visitabili a Brienza i luoghi cari alla vicenda biografica del Pagano, i ruderi della casa natìa sulle pendici del castello Caracciolo e le opere che lo rappresentano, il celebre dipinto di Giacomo Di Chirico, che lo ritrae mentre il giudice gli legge la sentenza di morte del 1869 (Comune di Brienza) e l’imponente statua bronzea di Achille D’Orsi (1890) nella piazza del Municipio.
Polo Museale di Castronuovo Sant'Andrea
Arte e cultura
Il Polo Museale di Castronuovo Sant’Andrea comprende
Il Museo-Atelier Guido Strazza per la calcografia con al suo interno lo studio calcografico di Guido Strazza, il torchio, le attrezzature e i suoi libri.
L’Atelier Kengiro Azuma, con il torchio litografico, le 40 pietre e ogni attrezzatura necessaria che il maestro giapponese ha voluto donare al borgo lucano di cui è stato ospite.
Il MIG, Museo Internazionale della Grafica, uno scrigno di trentamila volumi e 2500 fogli dei più importanti artisti contemporanei, italiani e stranieri, un’eccellenza per i paesi del Parco Nazionale del Pollino, di cui Castronuovo di Sant’Andrea fa parte, e per tutta la Basilicata, e la Biblioteca Comunale Alessandro Appella, con i suoi 80 mila volumi.
Il Museo della Vita e delle Opere di Sant’Andrea Avellino, scrigno di reliquie, libri, dipinti, disegni e opere grafiche utili a ricostruire il racconto storico-teologico del santo teatino nato a Castronuovo, compagno di strada di San Carlo Borromeo e di San Filippo Neri.
Il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” con i suoi duecento presepi provenienti da tutto il mondo e appartenenti alla collezione del noto editore milanese e a quella dello storico dell’arte Giuseppe Appella, originario del paese lucano.
Castello del Malconsiglio di Miglionico
Arte e cultura
Intorno al castello del Malconsiglio, che domina l’intera valle del Bradano, si sviluppa il centro abitato di Miglionico, situato sulla sommità di una collina. Il nome del castello, fiancheggiato da sei torrioni (VIII-IX sec d.C), è legato alla sanguinosa vicenda della Congiura dei Baroni del Regno di Napoli contro il re Ferdinando I D’Aragona (1485). Le voci dei protagonisti di quell’evento storico epocale – i Sanseverino, i Guevara, i Del Balzo, i Caracciolo e gli Acquaviva, lo stesso Re Ferdinando I D’Aragona e suo figlio Alfonso – riecheggiano ancora nella “Sala del Malconsiglio”. Grazie al percorso multimediale “Alla Scoperta della Congiura dei Baroni” il visitatore è guidato nel racconto della intricata vicenda che si consumò all’interno del castello del Malconsiglio.
Le Sacre Rappresentazioni della Settimana Santa
Arte e cultura
Eventi
Settimana Santa 2024
L’ultima cena, gli incontri con la Madre e le cadute, il tradimento di Giuda e l’arresto, il rinnegamento di Pietro e la fustigazione, il processo e la Crocifissione. Per anni, in alcuni casi per secoli, i riti delle Sacre Rappresentazioni della Settimana Santa si sono ripetute in numerosi comuni della Basilicata, riproponendo il tema del Calvario di Gesù. Contaminate da segni e simboli pagani, dalla zingara ai mori, l’augurio è di ritrovarsi presto assiepati ai bordi delle principali strade e piazze dei comuni lucani, per assistere all’interpretazione di figuranti intenti a riproporre il dramma umano e personale di Cristo.
La più antica delle Sacre Rappresentazioni della Settimana Santa è quella di Barile, con la sua Zingara: esempio di come il sacro si fonda con il profano. Sguardo fiero, quasi di sfida a Gesù, ricoperta di oro attraversa il borgo arbereshe.
Venosa porta in scena le fasi più salienti, fino alla Resurrezione davanti al Castello Pirro del Balzo. A Maschito, Gesù si ritira nella villa comunale, l’Orto degli Ulivi, che per le Scritture fu suo rifugio dopo l’ultima cena.
Gli incontri con la Madonna, la Samaritana e la Veronica sono al centro della Sacra Rappresentazione di Atella, tra commozione e devozione, mentre a Rapolla emoziona la scena della Crocifissione ambientata nel Parco Urbano delle cantine-grotte. Nell’ultimo giorno della settimana Santa, il Sabato Santo, a Rionero in Vulture, la vicenda umana di Gesù parte dalla domenica delle Palme, con l’ingresso in Gerusalemme e la Crocifissione. Merita di essere annoverata in questo excursus anche la Processione dei Misteri di Montescaglioso, con protagoniste non figure ma statue, portate a spalla, emulando, sotto il peso fisico e morale, il movimento lento di chi affrontò davvero quel percorso di dolore e amarezza per salvezza di tutti.
Il dramma del Calvario va in scena per le strade e le piazze della Basilicata.
Molto suggestive le Sacre Rappresentazioni della Settimana Santa nel Vulture-Melfese. La domenica delle Palme è Ripacandida ad aprire il ciclo dei riti lucani. Il Mercoledì Santo è la volta di Rapolla, seguita dall’evento di Atella, il Giovedì. La più antica manifestazione con personaggi viventi che celebra la Pasqua Cristiana in Basilicata si svolge a Barile, il Venerdì Santo, insieme a quelle di Venosa e Maschito, mentre il Sabato è il giorno della Via Crucis di Rionero in Vulture.
A Montescaglioso invece, nel materano, va in scena “La Processione dei Misteri”, una processione penitenziale che dura circa otto ore e ripercorre le stazioni della Via Crucis.
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Altre Sacre Rappresentazioni In Basilicata
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La pandemia quest’anno non consentirà di accendere i riflettori sugli angoli più suggestivi dei borghi in cui i lucani si ritrovano circondati da folti gruppi di appassionati provenienti da Sicilia, Puglia, Campania, Lazio e regioni del nord. E se anche non sarà possibile veder sfilare sotto i propri occhi le Sacre Rappresentazioni, il forte senso di appartenenza alla comunità, l’intensa fede che contraddistingue il popolo lucano non cancelleranno, per l’ennesima volta, la memoria di momenti di teatralità e realtà, che da sempre portano in Basilicata pubblico da ogni parte d’Italia.
Arte e fede in Basilicata
Il turismo religioso in Basilicata si fonda su monasteri, chiese e monti sacri. Su di essi, da tempo, si rinnovano riti mariani e culti in onore di santi patroni, oltre a sacre rappresentazioni e manifestazioni che attraversano l’intero territorio, luogo di preghiera, fede, tradizione e intime atmosfere.
Approfondisci su “Basilicata Sacra”.
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Museo delle Antiche Genti di Lucania e siti di Serra e Rossano
Arte e cultura
Il museo di Vaglio, meglio noto come Museo delle Antiche Genti di Lucania, dal 2006 propone, a scopo didattico, ricostruzioni, virtuali e a grandezza naturale, dei principali contesti archeologici con fedeli riproduzioni dei materiali. Fondato secondo la concezione di “museo diffuso”, il il museo di Vaglio integra il percorso nei siti archeologici di Serra e Rossano.
Quest’ultimo presenta un’area sacra con al centro un santuario extra urbano dedicato alla dea Mefitis (divinità delle acque molto venerata), fondato nella seconda metà del sec. IV a.C. e frequentato fino alla prima Età romana. Sul monte Serra San Bernardo, in contrada Serra di Vaglio, sono stati rinvenuti, invece, resti di un abitato antico le cui origini risalgono all’VIII secolo a.C. con reperti e terrecotte databili dal sec. VI al IV a.C. derivanti da modelli magnogreci. Valorizzando le risorse locali, nell’ottica della più innovativa idea di museo territoriale, il museo di Vaglio espone, promuove una migliore conoscenza del patrimonio culturale.
Il Santuario di San Donato a Ripacandida
Arte e cultura
A Ripacandida, piccolo centro del Vulture, esiste una chiesa dedicata a San Donato, il Santuario che sorge all’ingresso del paese è uno dei luoghi sacri più belli della regione. Riccamente decorato, racchiude una serie di affreschi che, per grandiosità della raffigurazione, temi e tecnica, sono stati assimilati a quelli della Basilica superiore di Assisi. Tali affreschi di scuola giottesca hanno fatto guadagnare a Ripacandida la denominazione di “Assisi Lucana”, il ciclo racconta particolari episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, secondo la tecnica della ripartizione in scene.
La facciata esterna del Santuario di San Donato è molto semplice, impreziosita dal portale del XVII secolo che dà accesso ad uno spettacolo tra arte e devozione. Nel piccolo tempio di Ripacandida figure di santi e immagini allegoriche sembrano danzare con eleganza lungo le pareti, componendo il ciclo di affreschi che rimanda agli episodi salienti raccontati nei testi sacri e che danno la sensazione di sfogliare una vera e propria “Bibbia illustrata”.
Vita e Passione di Gesù Cristo, Resurrezione, immagini che fanno riferimento all’Inferno e il Paradiso con Cristo in trono sono alcuni degli episodi raffigurati. Molto intenso è l’affresco in cui si riconosce il momento in cui San Francesco riceve le stimmate. Autore dei dipinti sarebbe un artista sconosciuto della scuola giottesca.
Monumento Nazionale, il Santuario, insieme alla Pro Loco di Ripacandida, è gemellato con la Basilicata Papale di San Francesco e la Pro Loco di Assisi in “Fede e Arte”. Uscendo dalla chiesa di San Donato, sulla sinistra, si può visitare il Giardino di San Francesco D’Assisi: un labirinto di alberi centenari di straordinaria bellezza.
Approfondisci il culto di San Donato