Castello di Melfi
Arte e cultura
Il castello di Melfi, con la sua imponente sagoma normanno sveva è il simbolo della città posta alle pendici del Monte Vulture e la sua storia è legata alle figure di spicco che in essa si sono succedute nel corso dei secoli.
Voluto da Roberto il Guiscardo, ampliato da Federico II, dotato di nuove torri da Carlo I d’Angiò, rimaneggiato dai Caracciolo e dai Doria, a vederlo, il castello di Melfi sembra quasi emergere sulla sommità di un colle e non si può non condividere l’opinione di quanti lo considerano il castello più noto della Basilicata e uno dei più grandi del sud Italia.
Osservando il castello di Melfi, subito si impongono allo sguardo le dieci torri, sette rettangolari e tre pentagonali, dei quattro ingressi, tre sono angioini, e attraverso uno di essi, aperto di Doria, si accede al borgo attraverso un ponte, un tempo levatoio. Superato il portone, si entra nel bel cortile principale, su cui affacciano il palazzo baronale e la cappella gentilizia.
Al piano terra del castello di Melfi è ospitato il Museo Archeologico Nazionale del Melfese, in cui è custodita l’importante documentazione archeologica rinvenuta nel comprensorio dell’area, mentre nella torre dell’Orologio si può apprezzare lo splendido Sarcofago romano, ritrovato nel 1856, noto anche come “Sarcofago di Rapolla”, perché un tempo conservato nella piazza della cittadina del Vulture.
Appartenuto di certo a un personaggio di rango elevato, è un raffinato prodotto della seconda metà del II secolo proveniente dall’Asia Minore. Sul coperchio è raffigurata la defunta sdraiata.
Approfondisci la storia di Federico II e dei castelli del Vulture-Melfese
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Parco Letterario "Carlo Levi", Aliano
Arte e cultura
Ogni angolo ad Aliano parla di Carlo Levi e del suo esilio vissuto tra il 1935 e il 1936, a causa della sua attività antifascista.
Per il visitatore che, curioso, vuole scoprire e ricordare i cosiddetti “luoghi leviani”, raggiungere il grazioso borgo di Aliano consente di intraprendere un suggestivo itinerario che, dalla Casa di Confino, prosegue verso la Pinacoteca, per poi puntare al Museo della civiltà contadina e al presepe artistico del maestro Francesco Artese.
Ispirato dal libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, scritto da Carlo Levi per raccontare la drammatica esperienza del confino vissuta in Basilicata, tra Grassano e Aliano, il Parco Letterario, allestito all’interno del borgo circondato dallo straordinario scenario dei calanchi, propone al visitatore un percorso che rimanda alla permanenza del poeta e pittore piemontese in terra lucana.
Museo Archeologico Provinciale di Potenza
Arte e cultura
Scavi archeologici condotti in Basilicata, hanno portato alla luce reperti oggi conservati nell’imponente complesso che domina l’antico rione di Santa Maria. Questi sono riferibili al periodo compreso tra preistoria e tarda età romana fino all’età medioevale.
Ai piedi della gradinata (Via Ciccotti) è proposta la ricostruzione dell’acquedotto di Potenza di epoca aragonese, mentre al piano terra è collocata parte di una stele funeraria a edicola con iscrizione osca in caratteri greci proveniente da Anxia (Anzi).
L’eco degli scavi archeologici condotti in Basilicata risuola anche al piano terra del museo provinciale, dove è esposta la mostra “L’eterno rinnovarsi della vita; i segni e i simboli” con reperti del periodo compreso tra Neolitico e Bronzo Medio, provenienti dalle Grotte di Latronico. Nel giardino interno, significativa è l’esposizione del Lapidarium, con iscrizioni onorarie e funerarie in lingua latina relative alla Potentia romana nel periodo compreso tra età repubblicana e tardo-antica.
Al primo piano è visitabile l’esposizione archeologica permanente che illustra il percorso crono-culturale delle principali forme di popolamento della Lucania antica con servizio di audio guide.
Parco e Museo Archeologico di Bernalda-Metaponto
Arte e cultura
Due “scrigni” che custodiscono segni e simboli di un passato che hanno fatto di Metaponto la “capitale” della Magna Grecia.
Attraverso una selezione di reperti di recente acquisizione il museo propone un quadro completo del territorio metapontino, dalle prime manifestazioni preistoriche al periodo tardo antico. All’ingresso sono esposte le mostre “Tetti metapontini e Recenti restauri” e “Hera e il mondo femminile nell’antichità”.
È possibile visitare anche il Parco archeologico e le Aree archeologiche delle Tavole Palatine – simbolo di Metaponto, quindici colonne doriche che rappresentano i resti del tempio dedicato a Hera -, e della necropoli di Crucinia.
L’antiquarium, il teatro, il castro romano, l’agorà cittadina e la necropoli, insieme ai templi di Apollo Licio, Demetra e Afrodite, arricchiscono un percorso denso di fascino e storia
www.archeobasilicata.beniculturali.it
Parco Letterario "Albino Pierro", Tursi
Arte e cultura
Ambientato nella casa natale di Albino Pierro, il Parco è dedicato al poeta più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura.
“Come debbo fare. Madonna mia, / come debbo fare? / Ho lasciato il paese / che mi dava il respiro del cielo, / ed ora, in questa città, / mi sbattono sul muso solo i muri, / mi infestano le cose e tante grida, / come un vermicaio”. Nella poesia “Le porte scritte nfàcce” (“Lo porto scritto in faccia”) Albino Pierro suggella quel forte legame con la sua terra cui lo stesso paese di Tursi ha saputo rendere merito dedicandogli il Parco Letterario.
Gestito dal Centro Studi Albino Pierro, dal parco si gode una suggestiva vista sui calanchi verso il santuario di Santa Maria D’Anglona, mentre in alto domina la Rabatana, l’antico borgo di Tursi circondato da burroni, le “jaramme” cantate dal poeta, le quali, insieme alle case costruite con pietre e laterizi, eredità dei Saraceni, fanno della città un incredibile esempio di architettura spontanea.
All’interno del Parco, il Museo della Poesia Pierriana comprende una mostra permanente di dipinti di artisti lucani come Nino Tricarico e Antonio Masini, i quali si sono ispirati alle poesie dell’illustre poeta tursitano.
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"Casa delle Muse Sinisgalli" a Montemurro
Arte e cultura
Con i suoi quasi 200 metri quadrati, offre al visitatore la possibilità di avvicinarsi ad una delle personalità più complesse e originali del Novecento, un uomo curioso che ha mosso i suoi passi negli ambiti più disparati, dalla poesia alla matematica, dal disegno al cinema e alla radio.
Sede della Fondazione Sinisgalli, ubicata di fronte all’abitazione in cui Leonardo Sinisgalli nacque, la Casa delle Muse comprende la Sala degli amici artisti, dove si possono ammirare disegni e acquerelli di Guerrini, Leone, Gentilini, Caruso, Cantatore e Turcato, e la biblioteca del “poeta ingegnere”, ricostruita in una delle sale e che accoglie 4.000 volumi, la sua scrivania, la macchina da scrivere e il celebre ritratto a olio realizzato dalla pittrice Maria Padula.
MUSMA di Matera
Arte e cultura
Il Musma di Matera, noto come Museo della scultura contemporanea, racconta la storia della scultura italiana e internazionale, dalla fine del 1800 ad oggi.
Unico museo in grotta al mondo e principale spazio allestitivo italiano interamente dedicato alla scultura, l’originale Musma di Matera ha sede nello splendido Palazzo Pomarici, o Palazzo delle Cento Stanze (XVII sec.), che domina sul Sasso Caveoso. La collezione esposta unisce donazioni alla Fondazione Zétema di Matera, ente promotore, da parte di artisti, collezionisti, gallerie, critici d’arte.
Al piano inferiore del Musma di Matera le opere sono disposte in tre cortili, in sette grotte scavate nel tufo e nelle Sale della Caccia, mentre al piano superiore il percorso si snoda in dieci sale.
Questa predisposizione consente al visitatore di sperimentare una straordinaria integrazione tra gli ambienti secolari “cavati” dall’uomo e la scultura contemporanea.
Museo Nazionale d'arte medioevale e moderna della Basilicata
Arte e cultura
Il museo ha sede nel seicentesco Palazzo Lanfranchi, imponente edificio costruito come seminario per volontà dell’Arcivescovo Vincenzo Lanfranchi.
Il museo propone un percorso espositivo che si articola nelle sezioni Arte Sacra, Collezionismo e Arte Contemporanea e occupa dodici sale al primo piano dello splendido edificio. Ad accogliere il visitatore, al piano terra, è il grande dipinto “Lucania ’61”, realizzato da Carlo Levi in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.
La sezione Arte Sacra espone dipinti murali provenienti dalle chiese rupestri di Matera e da circostante altopiano murgico, sculture lignee e lapidee, tele e preziosi manufatti in scagliola e in cartapesta che documentano il percorso culturale e artistico della Basilicata, dal Medioevo al Settecento.
Le sale del Collezionismo accolgono un’ampia selezione di dipinti su tela appartenenti ad uno dei più consistenti esempi di collezionismo privato ottocentesco dell’Italia meridionale: la raccolta di opere messa insieme da Camillo d’Errico di Palazzo San Gervasio. Le tele esposte, raffiguranti scene sacre e mitologiche, vedute e paesaggi, nature morte e ritratti, offrono una sintesi della cultura figurativa napoletano di Sei e Settecento.
La sezione di Arte Contemporanea espone una ricca selezione di dipinti di Carlo Levi (1902-1975), alcune opere dell’artista materano Luigi Guerricchio (1932-1996) e le fotografie di Mario Cresci, artista e designer tra i più importanti interpreti della ricerca fotografica in Italia degli ultimi quattro decenni del XX secolo.
Polo Bibliotecario di Potenza
Arte e cultura
Il Polo Bibliotecario di Potenza ha unito la Biblioteca Nazionale di Potenza e la Biblioteca provinciale di Potenza, affidandone la gestione alla Biblioteca Nazionale.
Il patrimonio documentale della Biblioteca Nazionale ammonta ad oltre 200.000 unità bibliografiche. Il primo fondo istitutivo dell’Istituto è costituito dalla raccolta di Giuseppe Viggiani. – pittore e bibliofilo, nipote del grande meridionalista lucano Giustino Fortunato – composta da oltre 15.000 unità bibliografiche di contenuto prettamente umanistico. In seguito, il patrimonio bibliografico è stato incrementato dai seguenti fondi: Larotonda, Carlucci, Giglio, Gravina, Solimena, Restivo, Labella, Perretti, Troiani, Nappa, Bianchini, Colombo, Cacciapuoti, Regione Basilicata, Settembrini, Morosini, Tufano, Salinardi, Santoro, Guglielmi e Peloso.
Dal 2000 la Biblioteca possiede anche la prestigiosa collezione di opere d’arte del pittore e scultore italo-americano Albert Friscia (1911-1989), donata dalla potentina Lidia Di Bello, vedova dell’artista costituita da 96 oli, 64 sculture in bronzo e 2 in marmo, 10 opere cinetiche e 530 tra opere grafiche e disegni.
Fra le opere rare e di pregio si segnalano l’Apologeticus adversus gentes di Tertullianus, l’Illustrium poetarum flores di Mirandola del 1569, I fiori della poesia di Marcantonio Mazzoni di Miglionico del 1593, le lagrime di San Pietro di Tansillo del 1585, gli Antiqui chronologi di Caracciolo del 1626, il Synodus dioecesana ecclesiae venusinae del 1615, il Praxis syndicatus officialium di Carrabba del 1742.
Fra le opere indispensabili ai fini della consultazione, si citano i cataloghi collettivi cartacei: Rerum Italicarum Scriptores, Corpus Nummorum Italicorum, Allgemeines Lexicon der Bildenden Kunstler, The National Union Catalog, Il Catalogo Generale della Libreria Italiana del Pagliaini, Il Catalogo Cumulativo 1886-1957 del Bollettino delle Pubblicazioni Italiane ricevute per diritto di stampa dalla Biblioteca Nazionale di Firenze (CUBI), Bibliografia Nazionale Italiana (BNI), Catalogo dei Libri Italiani dell’Ottocento (1801-1900), Biblioteca Palatina, Gesamtkatalog der Wiegendrucke, etc..
Il patrimonio librario della Biblioteca è composto anche da fotografie; cartoline; incisioni; fotoriproduzioni; manifesti; inviti; dépliants e da una raccolta di stampe costituita da litografie, serigrafie, acqueforti e xilografie.
Fra le incisioni d’epoca raffiguranti immagini del territorio lucano si evidenziano le vedute di Potenza, Matera, Irsina, Tricarico, Lagonegro, Lauria, Melfi e Venosa.
Menzione a parte meritano le carte geografiche attinenti al territorio della Basilicata. Tra le più pregevoli si ricordano: Il Regno di Napoli del 1702 e la Terra di Bari et Basilicata del 1620.
Infine, fanno parte del patrimonio della Biblioteca anche miscellanee, vocabolari di varie lingue, dizionari tecnici, opere enciclopediche, manuali di biblioteconomia, repertori bio-bibliografici cartacei e in microfiches, bibliografie nazionali ed il materiale audiovisivo e multimediale sia su supporto ottico che magnetico come: CD, DVD, CD-Rom e videocassette.
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Pinacoteca Provinciale di Potenza
Arte e cultura
La Pinacoteca Provinciale di Potenza sorge nei pressi del Museo Archeologico Provinciale, nell’antico quartiere di Santa Maria, e ospita interessanti esposizioni.
Attualmente è allestita la mostra permanente di pittura e scultura intitolata a Concetto Valente, che comprende parte della collezione pittorica e scultorea della Provincia con opere dell’’800. Tra gli autori si distinguono Di Chirico, Brando, Tedesco, Mona e La Creta.
L’esposizione all’interno della Pinacoteca Provinciale di Potenza propone anche opere di autori più recenti, come Guerricchio, Claps e Squitieri. Nella sala dedicata al ‘900 ci sono opere di Carlo Levi, Fausto Pirandello e Renato Guttuso. Recentemente è stata allestita, al piano terra, una mostra permanente dedicata all’artista potentino Rocco Falciano, la cui famiglia ha donato le sue opere più significative.