L’epoca classica e l’arrivo dei Normanni | Vulture

Baricentro di un’ampia parte del Mezzogiorno e punto di attraversamento dei traffici tra Roma e le Puglie, e quindi l’Oriente, fu zona strategica fin dall’epoca classica, importante crocevia fra l’Appia e la Francigena del Sud: ce lo ricordano le vestigia dell’antica Venusia, che dette i natali al poeta Orazio, e le testimonianze che senza soluzione di continuità ci raccontano di un luogo di incontro di popoli e culture. In quest’area del sud Italia si sono susseguiti nei secoli diversi popoli e dominazioni: Dauni, Sanniti, Lucani, Romani, Longobardi, Bizantini e Saraceni. Ma è con l’anno 1000 e l’arrivo dei Normanni che il Vulture, e Melfi in particolare, raggiunge il suo splendore vivendo una vera e propria “età dell’oro”. Con gli Altavilla Melfi diviene un centro nevralgico, capitale del Ducato e centro di fondamentale importanza per la cristianità. Il primo conte fu Guglielmo di Braccio di Ferro nel 1046, ma è grazie a Roberto il Guiscardo che la città ottenne il riconoscimento della Chiesa e del Papato divenendo così fulcro della vita spirituale del tempo. Basti pensare che a Melfi fra il 1059 e il 1137 nella Cattedrale dell’Assunta, su cui campeggia lo stemma del ducato Normanno, si susseguirono ben cinque Concili ecumenici e furono prese importanti decisioni che influenzarono la vita religiosa e civile del tempo. Fu proprio qui che nel 1089 Papa Urbano II concepì la Prima Crociata.

Va sottolineato, però, che i rapporti fra la Chiesa e i Normanni non furono sempre idilliaci. Papa Leone IX nel 1052 sentì l’esigenza di affermare l’autorità del papato nel meridione affrontando in battaglia l’esercito normanno, da cui però uscì sconfitto, dovendo riconoscere ai Normanni l’importante ruolo di alleati del papato. E a riprova di tale rapporto, nel 1081, in occasione dell’attacco a Costantinopoli, a Roberto il Guiscardo fu conferito il prestigioso vexillum Sancti Petri, la bandiera della Chiesa.

E’ durante questo periodo che nel Vulture sorsero diversi edifici sacri, come chiese, cattedrali e l’arte meridionale visse un periodo di grande ricchezza e magnificenza.

 

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