Matera Patrimonio dell’Umanità. Una delle città più antiche al mondo, vanta dal 1993 i Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri Patrimonio Mondiale dell’Umanità, mentre nel 2019 è stata insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura. Di giorno, la luce del sole avvolge le sue case in pietra, conferendo loro un colore molto simile a quello delle costruzioni della Palestina. Di notte, puntellata di piccole fiammelle, appare come un immenso presepe allestito sotto il cielo stellato con a guardia la luna.
La bellezza e il fascino straordinario che contraddistinguono Matera Patrimonio dell’Umanità l’hanno resa nota in Italia e all’estero, tanto da essere scelta come set cinematografico da famosi registi come Mel Gibson in “The Passion”, Pier Paolo Pasolini ne “Il Vangelo Secondo Matteo”, Cyrus Nowrasteh, in “Christ The Lord: Out of Egypt”, Timur Dekmambetov nel remake di “Ben-Hur” e Cary Fukunaga nel sequel di 007 “No time to die”. Matera Patrimonio dell’Umanità e Città dei Sassi ha attratto, e attrae, anche grandi maestri della scultura, come documenta il Museo di Scultura Contemporanea, e della fotografia, con Henry Cartier-Bresson, Mario Cresci e Franco Pinna.
A Matera la natura e l’uomo sono protagonisti assoluti di storia, paesaggio e tradizioni, affiancati da interessanti testimonianze del sacro, come le oltre 150 chiese rupestri che, con gli splendidi affreschi bizantini, costituiscono l’omonimo parco regionale e, poco lontano dalla città, la Cripta del Peccato Originale, nota anche come la “Cappella Sistina” della pittura parietale rupestre. A Matera la cultura si esprime anche attraverso numerosi musei e centri culturali ambientati in case antiche di grande suggestione.
Matera, come più volte ribadito, è considerata una delle città più antiche del mondo, lo testimonia anche il ritrovamento di alcuni insediamenti a partire dall’età paleolitica. Questi si svilupparono grazie alle grotte naturali disseminate lungo le gravine materane, che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre, in cui sono stati rinvenuti diversi oggetti risalenti a quell’epoca.
Accreditano oltremodo la presenza dell’uomo già dal Paleolitico, le scoperte avvenute nella Grotta dei Pipistrelli e nelle grotte funerarie, ad opera di Domenico Ridola, medico per professione e archeologo per passione, fondatore del Museo Archeologico Nazionale di Matera. Tracce evidenti di villaggi trincerati risalenti al Neolitico, sulla Murgia Timone, Murgecchia, Serra d’Alto e sul colle della Civita lasciano intendere che in quel periodo gli insediamenti divennero più stabili.
Dopo aver attraversato le fasi della preistoria, comprese le diverse età dei metalli, è il Cristianesimo a caratterizzare la storia di Matera, al punto che durante tutto il medioevo il paesaggio rupestre subisce una totale metamorfosi grazie alla costituzione di piccole comunità orientali, monastiche e laiche, emigrate in seguito all’Iconoclastia da Cappadocia, Armenia, Asia Minore e Siria. Rifugiandosi nelle grotte già esistenti, esse ne ricavarono altre utilizzandole poi come abitazioni e luoghi di preghiera. Nacquero così le splendide chiese rupestri, preziosi scrigni di arte e cultura oggi consegnati all’intera comunità.
Due anfiteatri naturali scavati nella roccia, il Barisano, a nord ovest, e il Caveoso, a sud, con al centro la Civita, il nucleo più antico dell’abitato, i Sassi di Matera dal 1993 sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Questo rincorrersi di viuzze e scale, archi e ballatoi, ampie terrazze e campanili di chiese ipogee costituisce l’antico nucleo urbano di Matera, Capitale Europea della Cultura per il 2019 e “Città dei Sassi”, appunto.
Una gigantesca scultura da percorrere, scoprire, fino a diventarne parte. I Sassi di Matera hanno avuto origine da piccoli nuclei abitativi insediatisi attorno a luoghi di culto e si sono sviluppati oltre le mura che cingevano la Civita, l’antico centro istituzionale, religioso e commerciale della città.
Sono divisi in due aree più grandi: il Caveoso, composto soprattutto da grotte, e il Barisano, per lo più costituito da abitazioni realizzate secondo tecniche costruttive più complesse.
Di giorno abbagliano per il biancore del tufo che incontra i raggi del sole, di notte emozionano puntellati di fiammelle che li rendono un enorme presepe riflesso nello splendore della luna. In particolare, i Sassi sono contraddistinti da un sistema idrico finalizzato alla raccolta di acqua piovana e sorgiva, in passato costituito da una rete di canaletti e cisterne talmente capillare da riuscire a portare l’acqua sia nelle abitazioni che nei vicinati.
Aggirandosi nelle prime ora del pomeriggio tra queste forme di architettura irripetibile si ode l’eco ovattata delle voci della gente, dei rintocchi delle campane delle numerose chiese che li circondano e li attraversano, quasi fermando il tempo. È la sensazione che si prova osservando i Sassi e il Parco Archeologico Storico Naturale Regionale delle Chiese Rupestri del Materano, posto sull’altro versante. Un grande paesaggio emotivo e culturale stratificatosi nel tempo, dai complessi rupestri scavati dall’uomo alle circa 150 chiese ipogee, in un saliscendi di vicoli che si alternano tra edifici e angoli sempre diversi e sorprendenti, meta di turisti da ogni parte del mondo.
Questo sono i Sassi. Questa è Matera. Ieri “vergogna nazionale”, oggi Patrimonio dell’Umanità, nel 2019 Capitale Europea della Cultura.
Capitale Europea della Cultura per il 2019, Matera è ricca di musei e contenitori culturali ricavati nei Sassi, gli antichi rioni in tufo Patrimonio dell’Umanità dal 1993.
I Musei disseminati lungo le principali strade della Città dei Sassi sono numerosi e diversi tra loro, custodi di archeologia, arte moderna e contemporanea, come il Museo Archeologico Nazionale che porta il nome del suo fondatore, Domenico Ridola, il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, con sede nel seicentesco Palazzo Lanfranchi, e, ancora, il Museo della Scultura Contemporanea, detto MUSMA, fino al Museo della civiltà contadina. Interessanti centri culturali sono poi la Casa di Ortega, Casa Noha e Casa Cava, in cui prendono vita prestigiosi eventi cultuali.
Intorno all’area dei Sassi ci si imbatte in luoghi di culto, le chiese di Matera, dalle pregevoli architetture, in cui sono custoditi elementi preziosi come tele, statue ed elementi sacri di straordinaria bellezza.
Tra le chiese che insistono all’interno del centro storico e lungo gli spazi che consentono di ammirare lo splendido panorama dei Sassi domina senz’altro la Cattedrale dedicata ai santi Patroni, la Madonna della Bruna e Sant’Eustachio (1230/1270), oggi in fase di restauro. Da non perdere anche la splendida chiesa di San Francesco D’Assisi e quella che è considerata una delle più belle costruzioni sacre della città: la chiesa di San Giovanni Battista (1233). Poco distante sorge un altro luogo sacro importante per la sua imponenza e bellezza: la chiesa di San Domenico (1230), con l’annesso convento dei Padri Predicatori, oggi sede della Prefettura di Matera, proprio in Piazza Vittorio Veneto, la principale della Capitale Europea della Cultura 2019.
Gli antichi palazzi raccontano la storia, lo stile, il ruolo delle famiglie più note della Città dei Sassi.
A Matera tra le tante architetture che ne svelano il passato, persistendo nel presente, si distinguono senz’altro i Palazzi storici.
Tra i più importanti di Matera va menzionato il seicentesco Palazzo Lanfranchi, sede del Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna della Basilicata, a ridosso della Piazzetta Pascoli, oltre al Palazzo del Sedile, che si affaccia proprio sull’omonima piazza e che ospita il Conservatorio della città dedicato al musicista Egidio Romualdo Duni.
Nel Palazzo dell’Annunziata, nella centrale Piazza Vittorio Veneto, ha poi sede la Biblioteca Provinciale “Tommaso Stigliani”.
Le piazze, si sa, rappresentano un po’ l’anima di un borgo, perché luogo d’incontro, di scambio, di confronto. E a Matera se ne contano diverse, tutte con una propria storia.
Piazza Vittorio Emanuele offre il primo impatto con il centro storico di Matera, perché da qui si possono raggiungere diversi punti della città, fino a raggiungere le altre: Piazza del Sedile, su cui affaccia l’omonimo palazzo che ospita il Conservatorio Statale di Musica “Egidio Romualdo Duni”, e Piazzetta Pascoli, proprio di fianco al seicentesco Palazzo Lanfranchi – in cui ha sede il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata -, da cui si può ammirare uno degli scorci più suggestivi dei Sassi di Matera.
Il Parco della Murgia Materana presenta ricchezze naturalistiche e testimonianze spirituali di eccezionale valore grazie alle più di centocinquanta chiese grotta inserite nel Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1993. Alcuni di questi luoghi sacri risalgono al periodo romanico e sono decorati da splendidi affreschi, oltre ad essere caratterizzati da elementi architettonici come absidi, colonne quadrilobate, capitelli e volte impreziosite da cupolette