Itinerario a cavallo Venosa – Metaponto | 5 giorni

EQUITURISMO

Itinerari a cavallo

Un itinerario intenso, suggestivo, vario, che porta ad attraversare la Basilicata in tutta la sua lunghezza nella parte orientale, a nord a sud, percorrendo terre assolate dove il calcare bianco e rossiccio dialoga con l’oro dei campi di grano, dove si alternano gole e gravine a lame e canali, doline e tratturi. E poi incrociare le antiche vie come l’Appia, l’Herculea, le vie profumate dell’olio e del vino, percorsi d’arte e natura, impreziositi da siti archeologici e masserie fortificate.

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Primo giorno
Si muove da Venosa percorrendo i primi 35 km sulla SP 168 e sulla la SP 6 in direzione Genzano di Lucania, antico insediamento romano arroccato su uno degli speroni da cui è possibile scorgere tutta la vallata sottostante, l’incantevole Valle del Bradano.

 

Secondo giorno
Ci si fonde quindi per ben 30 km con l’oro dei campi di grano seguendo la SP 33, la SS 96 bis e infine la SP 209 fino ad arrivare a Irsina, cittadella in cui è ancora forte la traccia del passato medioevale richiamato dall’antico borgo e dalle mura di cinta. Ci si perde da questa altura nel panorama riempito dai colori della natura che accompagna i fiumi Bradano e Basentello. È ora di fare una seconda sosta, farsi coccolare dalle tipicità del luogo e dar modo ai cavalli di recuperare le forze per la seconda parte del viaggio.

 

Terzo giorno
Mancano circa 50 km per giungere a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, raggiungibile seguendo dapprima la SS 655 e poi la SP 8. Lì è necessario pernottare per riprendere le energie necessarie al proseguimento del viaggio.

 

Quarto giorno
Si riprende pertanto l’indomani la SP 3, costeggiando il Parco della Murgia alla volta di Montescaglioso, nota anche come “Città dei Monasteri” per la presenza di quattro grandi complessi monastici tra cui l’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo.

 

Quinto giorno
Una volta attraversato questo vero e proprio scrigno di tesori culturali e religiosi, ci si può avviare verso una nuova conquista, Bernalda, un borgo di indubbia suggestione dove poter ammirare le vestigia del passato. Ormai lo Ionio è sempre più vicino, si fa più intenso l’odore del mare, i colori cambiano, diventano più leggeri, le spiagge di Metaponto sono dietro l’angolo…pochi chilometri e sarà possibile cavalcare sulle onde sabbiose della costa ionica.


Itinerario a cavallo Matera - Pollino | 3 giorni

EQUITURISMO

Itinerari a cavallo

Andare a cavallo per Matera e apprezzarne il suo fascino dettato dalla spettacolare composizione dei Sassi. È qui che prende il via questo andare a cavallo per Matera, nella Basilicata dell’est, per poi spostarsi in direzione sud-ovest alla conquista delle cime del Pollino.

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Primo giorno
È consigliabile partire dopo una lauta colazione, magari fissata presso uno degli agriturismi immersi in quel di Matera, in modo da avere tutte le comodità per preparare i cavalli e in più godersi lo spettacolo urbano in parte invaso dalla natura dell’est della Basilicata. Si cerca il passo verso il lago di San Giuliano seguendo la SS 7 e attraversando il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, conosciuto come Parco della Murgia Materana. Si va avanti fino a incrociare con lo sguardo la sagoma del Castello del Malconsiglio che, eretto su una collina, anticipa l’arrivo al comune di Miglionico. Ora ci si può lasciare andare al galoppo costeggiando la SS 7 per circa 40 km lungo la Val Basento fino a Ferrandina, dove diventa necessario pernottare per far riposare i cavalli.

Secondo giorno
Il secondo giorno si parte sulla SP. Ferrandina/Stigliano con una breve deviazione presso il “paese fantasma”, Craco, che in lontananza somiglia a una scultura di origini medioevali. Qui si possono già intravedere gli impressionanti calanchi che circondano Aliano, sede del confino di Carlo Levi. Usciti da Aliano si ritorna sulla SP 4 verso la verdeggiante Missanello, località ideale per fermarsi a degustare i piatti tipici locali prima di approdare alla “città del vino”, Roccanova.

Terzo giorno
Si intercetta la SS 598 e si attraversa Roccanova, ultimo comune alle porte del Parco Nazionale del Pollino. Siamo nel Parco Nazionale del Pollino. Si costeggia Castronuovo Sant’Andrea e si prosegue verso Chiaromonte con una breve sosta sul Lago di Monte Cotugno, la più capiente diga in terra battuta d’Europa. A seguire, il percorso si dinamicizza, con la discesa verso il fiume Sinni succeduta da un tratto in salita verso il Monte Caramola, a 1.100 mt s.l.m, e finalmente con il traguardo, presso San Severino Lucano, raggiungibile tramite la SP 4. Il luogo è mèta di pellegrinaggi dedicati alla Madonna del Pollino ma è anche una location ideale per trascorrere la giornata in piena natura, en plein air, lontano dai rumori e dai ritmi frenetici della quotidianità, osservando i cavalli che allevati allo stato brado si muovono con estrema libertà su un terreno rivestito dal bosco Magnano e bagnato dai due torrenti Frido e Peschiera.


Itinerario a cavallo Brindisi di Montagna - Laurenzana- Brindisi di Montagna | 2 giorni

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Itinerari a cavallo

A cavallo a Brindisi di Montagna. Ci attende così un nuovo scenario, caratterizzato dalle suggestioni provenienti dall’incredibile e rara bellezza naturalistica che rende unico l’itinerario, ma non solo.  Una pagina della storia italiana e di quella lucana che “letta” a cavallo del proprio destriero può lasciare un segno ancor più profondo, indelebile.

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Primo giorno
Brindisi di Montagna segna il via dell’iter diviso in due direttrici principali. I viaggiatori in sella ai propri cavalli lasciano il piccolo comune e si dirigono verso Laurenzana, dove è possibile effettuare l’unica sosta lunga del viaggio, attraversando prima una serie di comuni incastonati tra le dolomiti lucane o immersi nel verde o, ancora, nascosti nei fitti boschi. Prima tappa, dopo circa 16 km, Trivigno. Si prosegue per altri 15 km su un antico tratturo che affianca la SP 16 e che prosegue sulla Interpoderale Santa Croce Camastra congiungendo Pietrapertosa e Castelmezzano. Andando avanti sui sentieri inebriati dal profumo selvatico delle cortecce di castagni, tigli e olmi, si raggiunge Accettura. Si tratta di un paesino totalmente immerso nel verde, noto per la festa patronale “Il maggio di Accettura”. Una trentina di chilometri in direzione ovest, tra i faggeti che delimitano il Parco Gallipoli Cognato, separano i viaggiatori da Laurenzana, dove li attende il meritato riposo.

Secondo giorno
Il giorno seguente si inaugura la seconda parte del viaggio lanciandosi al galoppo tra colori e sorprendenti scorci paesaggistici del Parco Nazionale dell’Appennino lucano, in direzione SS 92, alla volta di comuni quali Calvello, Abriola (SP 16) e Pignola (SP 5), per terminare poi il tratto a Rifreddo, località suggestiva che nasce all’interno di un bosco e in cui è possibile fermarsi per assaporare le delizie locali e recuperare le energie per scendere verso Brindisi di Montagna e rientrare in Grancia, sempre seguendo la SP 92.


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Itinerario a cavallo Melfi - Maratea | 7 giorni

EQUITURISMO

Itinerari a cavallo

L’itinerario a cavallo per Melfi, fino a Maratea, è una vera e propria full immersion nella Basilicata culturale e naturalistica della durata di ben 7 giorni.

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Primo Giorno
Punto di partenza è Melfi, la città federiciana, sita al nord della Basilicata e sede tutt’oggi del castello normanno in cui Federico II di Svevia trascorreva le vacanze estive dilettandosi a praticare, nelle fitte foreste del Vulture, il suo hobby preferito, la falconeria. La città è ulteriormente impreziosita dalla presenza di straordinarie chiese rupestri come quelle di Santa Margherita e Santa Lucia, risalenti al XIII sec, o come la cattedrale gotica di Santa Maria Assunta. Dalla Contrada Toppo Sant’Agata si procede sulla SS 303 fino al km 89, dove un sentiero segna la fine del breve excursus nel borgo melfese e consente di inoltrarsi nel verde dell’area del Vulture. Dopo 12 km è possibile infatti intercettare via Fontana Castagno, attraversare il bosco in direzione SP 167 e conquistare dopo circa 10 km la vista del Laghi di Monticchio.

Secondo giorno
Si prosegue su un tratturo che affianca la SP 167 in direzione Sant’Andrea di Atella. Faggi e roveri accompagnano la passeggiata a cavallo per circa 7 km terminando nella Valle di Vitalba. Giunti qui, si scende a ovest verso la Fiumara di Atella percorrendo la parallela verde della SP Atella Montesirico. Risuona forte l’eco storica emanata dai vicini castelli di Melfi e Lagopesole che imponenti dominano le vallate, circondati da fitti boschi che conferiscono loro un’aria di mistero.

Terzo giorno
Lasciata la valle si comincia a salire verso il Monte Carmine imboccando i sentieri che si snodano tra i boschi e costeggiando la SS 93 direzione Filiano-Lagopesole. Si arriva così al suggestivo santuario della Madonna del Carmine. Un panorama mozzafiato impreziosisce il luogo sacro e mostra il tratto da percorrere per raggiungere il Lago Nettuno nel comune di Avigliano. Ancora una quarantina di chilometri seguendo la SP 112, poi la SP 50 che attraversa località Frusci e, infine, nuovamente la SP 112 ed ecco comparire il capoluogo lucano, Potenza. Cittadina montuosa situata su un rilievo appenninico a 816 m s.l.m., Potenza è il capoluogo più elevato d’Italia. Nata nell’alta valle del fiume Basento, Potenza si presenta infatti circondata da aree boschive e alte cime facilmente raggiungibili, come ad esempio località Rifreddo, una piccola frazione di Pignola, paesino in provincia di Potenza, a ovest della città, dove i cavalieri potranno fermarsi e ristorarsi. In particolare, seguendo un breve sentiero che attraversa il bosco di Rifreddo, scendendo di qualche chilometro sul livello del mare, si arriva a Pignola, la cui Chiesa Madre custodisce alcune tele del Pietrafesa. Girando tra le frazioni alte del paesino è possibile fare pausa nelle aree pic-nic, praticare il bird-watching o, ancora, nel periodo invernale, usufruire delle piste da sci di Sellata-Pierfaone, a 1744 m. s.l.m., ambiente ideale, quest’ultimo, anche per gli amanti di mountainbike o di trekking nelle altre stagioni. Più a valle, invece, l’oasi naturale del Pantano consente lunghe passeggiate attorno all’omonimo lago e visite guidate tra le specie di animali e volatili ospiti della sede locale del WWF.

Quarto giorno
Riprendiamo il nostro viaggio a cavallo. Si lascia Pignola in direzione Sellata-Pierfaone sulla SP 5 e si sale fino ad Abriola. Territorio aspro e roccioso, banco di prova per il binomio cavaliere/cavallo, superato il quale si inizia a scendere verso Marsico Nuovo, attraversando prima il territorio di Sasso di Castalda, dove sarà difficile resistere al fascino dell’esperienza del “Ponte alla Luna”, un ponte tibetano intitolato al lucano Rocco Petrone, ingegnere del team NASA Apollo 11 che per primo toccò il suolo della Luna. Installato tra le vette del comune di Sasso, il Ponte, percorribile con apposita imbracatura, promette brividi e adrenalina a cui pochi riescono a sfuggire. Dopo aver ravvivato il viaggio con esperienze di vario genere, si arriva finalmente a Marsico, centro pre-ellenico ricco di reperti archeologici, palazzi settecenteschi e numerose chiese tra cui spiccano il santuario di Santa Maria di Costantinopoli e la cattedrale di San Giorgio.

Quinto giorno
A seguire, la Val d’Agri, raggiungibile in 47 km seguendo la SS 598. Variegata coi suoi sentieri impervi e difficoltosi che si alternano a scorci naturalistici di una bellezza disarmante, la zona si presenta con un susseguirsi di piccoli comuni immersi nel verde, con tradizioni gastronomiche invitanti che affievoliscono quel senso di stanchezza, tipico del viaggiatore, e riscaldano gli animi. Dopo aver assaporato i prodotti tipici del luogo e fatto riposare i cavalli, ci si lancia alla volta di Lagonegro, piccolo borgo antico situato alle falde del Monte Sirino, nella Valle del Noce. Ma per raggiungerlo sarà necessario percorrere la SS 276, la SP 103 e la SP 26.

Sesto giorno
Ormai il traguardo è vicino. Si attraversano le ultime montagne seguendo la SP 585 e toccando i comuni medioevali di Rivello e Trecchina, nota come “la città giardino” quest’ultima, per il verde delle aiuole che la riempiono e la colorano e per la vegetazione boschiva e floreale che le fa da cornice. Un coacervo di suggestioni viene sprigionato da questi luoghi incantati dove sembra che il tempo si sia fermato. Qualche curva ancora per arrivare in località Passo la Colla, ed ecco conquistato il belvedere con vista sul Golfo di Policastro.

Settimo giorno
La discesa verso Castrocucco di Maratea lascia intravedere il mare cristallino che caratterizza la “Perla del Tirreno”, sorvegliato e protetto dall’imponente e sontuosa statua del Cristo Redentore, posta sullo sperone del Monte San Biagio, altro punto strategico per ammirare la bellezza della costa. Giunti a Castrocucco, i cavalieri potranno scegliere di pernottare in bungalow collocati sulla spiaggia ripagandosi della fatica fatta per raggiungere il mare della splendida Maratea.


Itinerario a cavallo Valle di Vitalba - San Fele/Muro Lucano - Valle Di Vitalba | 2 giorni

EQUITURISMO

Itinerari a cavallo

Equiturismo nella Valle di Vitalba. Si tratta di un itinerario circolare disegnato nella parte nord-occidentale della regione, percorribile in due direzioni opposte con la possibilità di scegliere quale dei due versanti indistintamente affrontare per primo.

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Direzione Valle di Vitalba - Atella

Primo giorno
Punto di partenza, Atella. Una scelta comoda pensata per il supporto offerto dalle strutture in zona oltre che per la vista incoraggiante della vallata che si allontana fino ad essere interrotta dalle pendici del Monte Vulture. Attraversando la fiumara di Atella, in direzione est, si prosegue in direzione San Fele. Le acque in questo percorso giocano un forte ruolo. Presenti sotto forma di fiumiciattoli o cascate, rendono dinamica la passeggiata e bucoliche le aree di sosta, dipingendo un habitat più a misura dei cavalli. Dopo un primo tratto nel verde apparentemente sconfinato si arriva al guado della fiumara di Inforchia, non molto distante dall’omonima frazione, e costeggiandola si giunge ben presto al viadotto denominato “33 ponti”. Ad attendere i viaggiatori ora, il bosco di Bucito. Lasciando il bosco alle spalle, ci si ritrova davanti ai tre comuni che occupano la vallata: Ruvo del Monte, Rapone e San Fele, incastonato tra le vette del Monte Castello e del Monte Toretta. La suggestione del momento viene rotta dopo pochi metri dall’abilità richiesta dal secondo guado, quello del torrente Bradano, seguito da un tratturo che restituisce al viaggio un’aurea bucolica resa più intensa dalla sensazione di quiete trasmessa dalla storia che quel tratturo porta con sé. Nota come ‘via del grano’, veniva intrapresa solitamente per trasportare il grano ai numerosi mulini situati lungo il Bradano. Finalmente ci si avvicina al comune di San Fele. Una volta usciti dal centro abitato di San Fele, ecco che si spalanca dinanzi agli occhi lo splendido paesaggio che vede protagoniste le cascate! Questa dimensione suggerisce una sosta più lunga, magari con pernottamento in modo che anche i cavalli possano godere del meritato riposo prima di riprendere il viaggio.

Secondo giorno
La seconda parte del viaggio si apre invece con un’allegra passeggiata a cavallo verso i 1200 metri di quota con la conquista del Monte Pierno, sede di uno dei due santuari mariani più grandi della zona. Procedendo sulla fascinosa altura ci si inoltra in una foresta di faggeti, fitta, rigogliosa, secolare… Qui, a tracciare il sentiero sono delle neviere, antiche costruzioni concave interrate, rivestite con consistenti strati di paglia e terra e adibite a riserva idrica. Si affronta il crinale, riempiendosi gli occhi di tutto ciò che regala la vista della valle del Melandro sulla destra e del Vulture sulla sinistra, osservando al contempo mandrie di podoliche che indisturbate pascolano nei prati circostanti. Si raggiunge così il noto Santuario, avvolto da una rigogliosa vegetazione che si ritrae solo per lasciare spazio alle numerose sorgenti d’acqua. Ancora pochi chilometri tra terreni coltivati e si giunge al castello di Sant’ Ilario, frazione di Atella.

Direzione: Valle di Vitalba – Muro Lucano

Primo giorno
Scegliendo di percorrere il tratto nella seconda direzione, si parte sempre dalla Valle di Vitalba ma in direzione Sant’Ilario, si imbocca la SP Inforchi e la si percorre per circa 9 km. Alle spalle troneggia il Castello di Lagopesole, dominante su tutta la vallata, e il Vulture in lontananza. Da Sant’Ilario sono necessari altri 7 km per approdare a San Cataldo attraversando un sentiero immerso nel bosco e costeggiando le vecchie terme, in prossimità sempre della SP Inforchia. Ancora boschi da attraversare per circa 10 km seguendo la SP Inforchia fino a intersecare la SP Bosco della Pietra. Altri 5 km in sella ed ecco innalzarsi dinanzi agli occhi il Monte Santa Croce. L’aria si rinfresca, la passeggiata sui 1407 m s.l.m. acquisisce un ritmo diverso, più incalzante. Si procede ora verso la SP 14 con l’obiettivo di giungere all’abitato di Bella. Qui, dallo scalo ferroviario sarà facile e piacevole intraprendere un percorso di soli 2 km nella Fiumara di Muro. Consigliabile una sosta nel paese di Muro Lucano, un borgo molto suggestivo caratterizzato dalle case incastonate nella roccia.

Secondo giorno
L’indomani ci si incammina verso il Lago artificiale di Muro per seguire poi la SS 7 fino a Castelgrande. Dal comune di Castelgrande la SS 7 guiderà i cavalieri per qualche chilometro in direzione nord est dove un bivio li immetterà sulla destra in direzione San Fele.


Itinerario a cavallo Valle di Vitalba - Melfi - Valle di Vitalba | 3 giorni

EQUITURISMO

Itinerari a cavallo

Attraversare a cavallo il Vulture Melfese, fino all’Alto Bradano,. Un tuffo nel passato attraverso un territorio ricco di storia, un’immersione nei colori cangianti e brillanti che segnano le stagioni, un viaggio tra monumenti grandiosi e paesaggi unici! Tutto ciò è possibile.

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Primo giorno
Punto di partenza Atella, antico insediamento romano dal quale si punta verso Lagopesole costeggiando la SS 93 per circa 15 km e passando prima per l’agro di Filiano. Girando per Filiano si è rapiti dal fascino della grotta-riparo sotto roccia, esattamente in contrada Tuppo dei Sassi, caratterizzata da pitture preistoriche. Una volta giunti al Castello di Lagopesole, invece, è d’obbligo un giro nella grande tenuta di caccia di Federico II, all’interno della quale è possibile visitare il Museo dell’emigrante e il Museo narrante e, d’estate, assistere alla proiezione Il mondo di Federico II. Ci si rimette a cavallo, quindi, per altri 15 km tenendo come riferimento sempre la SS 93 alla volta di San Giorgio di Pietragalla, dove a catturare lo sguardo questa volta è il Parco Urbano dei Palmenti. Un invitante tratturo rurale conduce i viaggiatori a San Nicola di Pietragalla. Da qui, affiancando la SS 169 e la Sp 6 si raggiunge, dopo 32 km, Acerenza “città cattedrale”, dov’è necessaria a questo punto del viaggio, una tappa con pernottamento.

Secondo giorno
Si riparte per Forenza, mèta raggiungibile tramite la SP 10, dove è possibile ascoltare leggende sui Templari o, addirittura, riviverle se si capita nel mese di agosto, quando a narrarle sono i cortei storici che si snodano tra le stradine del paese. Si sfiorano Maschito e Ginestra continuando sulla SP 10 fino ad arrivare infine a Venosa, altro centro lucano ricco di storia e celebri monumenti.

Terzo giorno
Ci si dirige a questo punto, seguendo la SS 93 per circa 50 km, nel cuore del Vulture, nella città federiciana per eccellenza, Melfi. Da Melfi il viaggio prosegue per una ventina di km a fianco alla SS 93 fino a Ripacandida, dove il Santuario di San Donato, con i suoi affreschi assimilati a quelli della Basilica Superiore di Assisi, è grande mèta di pellegrinaggi e oggetto di devozione popolare. Ci si incammina poi verso Ginestra e, a seguire, Barile. Da Barile si segue la SP 90 per un paio di chilometri fino a incrociare la SS 93. Ci vogliono 3 km per avvicinarsi al traguardo attraversando la “capitale dell’Aglianico”, Rionero in Vulture, sede di innumerevoli cantine censite e scavate nel tufo. Il Museo di Storia Naturale e l’avvolgente versante naturalistico conducono inevitabilmente i viandanti presso Monticchio, frazione di Rionero nota per i suoi splendidi laghi di origine vulcanica incastonati nei crateri occidentali del Vulture, vulcano ormai spento. La bellezza naturale del posto unita al fascino delle leggende che lo contornano, conferiscono all’ambiente un tocco particolarmente suggestivo, trattenendo piacevolmente i visitatori coi loro cavalli poco prima di raggiungere la mèta del viaggio, Atella, punto in cui il percorso si chiude mantenendo come riferimento ancora la SS 93 in direzione sud per circa 6 km.