Itinerario in bici - La perla del Tirreno: Rotonda, Castelluccio Inferiore, Trecchina, Maratea

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Itinerari in bici

La tappa offre una varietà di paesaggi incredibili, passando dalle aree verdi e boscose del Parco Nazionale del Pollino a quelle tipiche della macchia mediterranea nei pressi di Maratea. Strade incastonate tra il cielo e il mare accompagnano il ciclista che giungerà al mare dopo una splendida e facile pedalata.

ITINERARIO

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Dalla piazza centrale del paese, lasciando Corso Garibaldi a sinistra, procedere in discesa su via Roma e immettersi sulla SP4 seguendo direzione Castelluccio Inferiore. Da questo punto la strada inizia lentamente a salire, pendenza media 4% – disl. 516 mt – lungh. 14 km ca.
Al km 9,3 si incontra un bivio, seguire a destra le indicazioni Castelluccio/Lauria/Maratea e dopo circa 700 mt si raggiunge uno stop; procedere dritto in direzione Maratea/Lauria immettendosi sulla SPexSS19 (a questo bivio si può girare a destra per raggiungere Castelluccio Inferiore, per una sosta e/o rifornimento). Dopo 6 km si scollina a 813 mt in località Prestieri. Passando sotto l’autostrada si prosegue dritto in direzione di Lauria/Maratea sulla SP3.
A 10 km da quest’ultimo punto si giunge nei pressi dell’abitato di Lauria: mantenere sempre la direzione principale e seguire i cartelli Maratea. Prestare attenzione al traffico soprattutto durante la stagione estiva, siamo in un centro abitato abbastanza popoloso. La discesa porta al fondo valle del fiume Noce.
Allo stop sulla SS585 prestare la massima attenzione a causa dell’immissione su strada trafficata. A questo punto girare a destra in salita verso Trecchina (non seguire la strada in discesa a sinistra a causa della presenza di gallerie non illuminate e non sicure per i ciclisti).
Tenere la destra, sulla SS585, per circa 2,3 km fino ad incontrare l’uscita per Trecchina alla propria sinistra. Imboccare la strada e incominciare a salire verso il caratteristico paese al quale si arriverà dopo circa 6 km. Seguire le indicazioni centro e raggiungere la villa comunale. È il momento ideale per una sosta e una visita al centro storico. Il paese si trova su un altopiano incastonato tra montagne ricoperte di boschi cedui. Ripartire lasciando i giardini pubblici alle spalle, seguendo dritto la strada verso via Schettini e uscire dal paese.
Dopo circa 2 km di salita ci si affaccia sul paesaggio meraviglioso della costa tirrenica. Seguire indicazioni “Centro Storico” per raggiungere Maratea. La giornata si conclude nella piazza del borgo antico gustando un gelato tra i pittoreschi vicoli. Se si preferisce raggiungere il mare e il porto, fare attenzione al traffico seguendo indicazioni Mare / SS18.
La stazione ferroviaria è a circa 2 km dal centro storico. Per i più temerari è consigliata una visita all’antico borgo , posto sul costone del monte che sovrasta l’attuale centro abitato, seguendo le indicazioni Statua Redentore / Monte S.Biagio. Una spettacolare salita porta alla statua del Redentore da dove è possibile godere di un panorama mozzafiato sul porto e sul golfo. L’antico borgo, con i ruderi del castello, è raggiungibile seguendo un sentiero segnato posto sotto la grande statua.


Itinerario in bici - Il Parco delle Dolomiti Lucane

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Itinerari in bici

Percorso in montagna, adatto a chi è allenato, che in poco meno di 80 km permette di unire i centri più suggestivi dell’area.
Salite importanti, panorami mozzafiato, praterie in quota e i boschi sono le caratteristiche peculiari di un itinerario pensato per vivere a pieno le sensazioni di un parco che sembra fermo nel tempo.

ITINERARIO

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Partenza da Accettura, si esce dal paese in discesa e subito dopo il ponte sulla Salandrella incomincia una salita impegnativa (7km – 6% – disl.375 mt) fino allo scollinamento in prossimità di Caserma Palazzo (Centro Direzionale del Parco). Continuare su questa strada in una bella e pedalabile discesa, coperti dagli alberi, scorgendo il profilo delle cime. Arrivati a valle si risale in direzione di Pietrapertosa sulla SP13. La salita ora è abbastanza pedalabile (10 km – 5% – disl. 585 mt), con bei tornanti che accarezzano la montagna offrendo visioni spettacolari nel cuore del Parco. A destra si intravede Castelmezzano incastonato tra le rocce. Si  giunge a Pietrapertosa in prossimità del piccolo parcheggio destinato agli autobus dinanzi al chiosco della Pro-Loco. Una sosta e una visita al centro storico sono consigliati, proseguendo a piedi per perdersi tra le viuzze e i vicoli fino a salire sulla rupe che sovrasta il centro abitato. Uscendo dal paese prendere la direzione Accettura e, al bivio, proseguire in salita a sinistra in direzione Accettura – Montepiano. Il percorso consente di passare per il maestoso bosco e ritornare ad Accettura dopo uno scollinamento a oltre 1000 mt di altezza.


Itinerario in bici - L’Alta Valle del Bradano: Venosa, Palazzo San Gervasio, Genzano, Acerenza, Oppido Lucano, Irsina

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Itinerari in bici

Il percorso parte dalla città oraziana di Venosa e si collega a Genzano da dove inizia un itinerario studiato per ciclisti allenati (presenza di diverse salite). È possibile, tuttavia, suddividere l’itinerario in almeno tre giornate di pedalata di media difficoltà .
Territorio a forte valenza agricola con ampie distese di campi di grano. Ogni centro attraversato è intriso di storia, dalla preistoria al medioevo passando dalla meravigliosa cattedrale di Acerenza al borgo di Irsina e alla bella fontana Cavallina a Genzano.

ITINERARIO

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Prima Parte: da Venosa a Genzano di Lucania
Partenza dal Castello di Venosa, si esce dalla città seguendo i segnali Genzano/Maschito. Procedere sempre su questa strada in direzione di Palazzo S. Gervasio, tra meravigliosi saliscendi in collina, dove non è difficile incontrare i cicloamatori in escursione o allenamento. Dopo circa 20 km si arriva nelle immediate vicinanze di Palazzo S. Gervasio, che è raggiungibile girando a sinistra all’incrocio della zona artigianale. Altrimenti girare a destra direzione Genzano e immediatamente dopo svoltare nuovamente a destra in direzione Forenza. Questo tragitto consente di percorrere un bel tratto in discesa immersi in un bosco di querce fino a raggiungere il laghetto Fontetusio, posto ideale per un break tra l’ombra degli alberi. Si riparte dalle sponde del laghetto per risalire sulla strada in collina per arrivare a Genzano, che viene raggiunto dopo circa 15 km.

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Seconda Parte: Genzano – Acerenza – Irsina
Partenza dalla villa comunale di Genzano muovendosi in direzione di Banzi sulla SP22. Dopo circa 4 km ad un incrocio, procedere dritto seguendo Acerenza immettendosi sulla SP6, iniziando un bel tratto in discesa, circa 7,5 k m , alla fine della quale si incontra un bivio. Svoltare a sinistra in direzione Acerenza / Tolve / Oppido Potenza e dopo circa 800 mt uscire a destra seguendo le indicazioni Acerenza. Inizia di qua la bella salita (circa 7 km – 4% ) , tra i tornanti, che porta direttamente nel centro storico terminando dinanzi al palazzo comunale. Seguire le indicazioni “centro storico” per portarsi nell’antico borgo medioevale sovrastato dalla mole dell’antica Cattedrale, tra i monumenti più importanti di tutta la Basilicata. Dopo una sosta si riparte dalle vicinanze del municipio, muovendosi sulla veloce discesa in direzione Potenza. A circa 5 km si raggiunge il fondo valle, a ridosso dello sbarramento della diga sul fiume Bradano. Oltrepassarlo e dirigersi all’incrocio successivo. Girare a sinistra in direzione della nuova strada per Oppido. La strada sale per circa 4 km con una pendenza del 5% , fino ad immettersi sulla SS169, che salendo più dolcemente, per altri 7 km giunge direttamente ad Oppido Lucano. Dopo una sosta nel centro storico si riparte in direzione Tolve, sulla vecchia SP35 che per un lungo tratto è chiusa al traffico per delle leggere frane che non impediscono però il passaggio connle biciclette. Inizia ora un tratto tra immense distese di grano e le colline che circondano Irsina, l’antica Montepeloso. La salita che conduce al bel centro storico è lunga circa 9 km con pendenza al 4% . Recentemente Irsina è entrata a far parte del Club dei Borghi più Belli d’Italia.


Itinerario in bici - Vino e colline: Venosa, Rapolla, Barile, Rionero, Ripacandida, Ginestra

Percorso di difficoltà medio/facile adatto anche a chi non pedala quotidianamente.
Il basso chilometraggio lo rende semplice ma ci sono alcune salite in collina da non sottovalutare. La scarsa presenza di traffico automobilistico, tranne che in vicinanza dei paesi più grandi, permette di pedalare in tutta tranquillità, tra i vigneti e le cantine dell’Aglianico DOC, oliveti e frantoi, interessanti siti archeologici e centri storici medioevali. Il giro ha come base Venosa, antica città fondata dai romani nel III sec a.C. Si  trovava sulla Via Appia ed era un centro importante che, tra l’altro, diede i natali al poeta latino Quinto Orazio Flacco. Oltre al Parco Archeologico non bisogna perdere la visita della SS Trinità, basilica paleocristiana con all’interno affreschi e un sarcofago con i resti degli Altavilla. All’esterno c’è l’Incompiuta, una chiesa di più ampie dimensioni mai completata.

ITINERARIO

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Punto di partenza del tour è il castello ”Pirro del Balzo” che ospita il Museo Archeologico Nazionale di Venosa. Lasciando il maniero alle proprie spalle si pedala sulla SS168: inizia il saliscendi verso il fondovalle, quindi mano ai freni e prestare attenzione al traffico automobilistico specialmente nelle ore di punta. Dopo circa 8,5 km alla fine di una discesa, il nostro percorso gira a sinistra verso la “SP Piano del Cerro”. Dopo circa 8 km si giunge a Rapolla. Suggestiva la panoramica sulle cantine (Parco Urbano delle Cantine), scavate nel tufo vulcanico, che ornano il costone della collina. Il centro è rinomato soprattutto per la produzione di un buon olio extravergine di oliva anche per la vinificazione (Malvasia, Aglianico e Moscato) oltre che per la presenza di un piccolo centro termale. Il percorso arriva in prossimità del monumento ai Caduti dove è presente una rotatoria. Una pausa può essere il momento ottimale per una visita al centro storico e alla Cattedrale, posta sulla sommità del paese, per ammirarne la facciata policroma e il portale in pietra. Ripartendo dalla rotatoria, lasciando alle proprie spalle la strada che giunge da Venosa, si prosegue diritto sulla SS93 direzione Barile, distante appena 6 km. Arrivati a Barile, immediatamente si prende a sinistra la deviazione per il centro storico e le cantine. Raggiungere via Roma (strada lastricata in pietra). Barile è uno dei paesi di origine albanese della regione che conserva ancora tradizioni etniche e linguistiche di tipo
arbëreshë. Inoltre è parte integrante, come Rapolla, dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Nella parte periferica si trovano le cosiddette “Seshe”, grotte scavate nel tufo realizzate dai primi immigrati albanesi, al giorno d’oggi usate per conservare il vino. Le “Seshe” sono visibili nel film di Pier Paolo Pasolini, “ll Vangelo secondo Matteo”(1964), dato che il regista decise di girare alcuni esterni della pellicola nel piccolo centro del Vulture. Le cantine sono anche utilizzate come contenitore culturale / gastronomico per manifestazioni legate al vino Aglianico e ai prodotti tipici locali. La tappa successiva è Rionero in Vulture, dove ci sono altre cantine di vino Aglianico che è possibile visitare su prenotazione. A pochi km da Rionero si possono raggiungere i Laghi di Monticchio che, situati alla falda sud occidentale del Monte Vulture, occupano le bocche crateriche dell’antico vulcano. Dopo aver lasciato Rionero si prende una discesa che dopo 8 km porta a Ripacandida. Da non perdere gli affreschi all’interno della Chiesa di San Donato, che raccontano scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Si attraversa
Ginestra, altro centro arbëreshe, e si percorrono gli ultimi chilometri in salita per rientrare a Venosa. Fate attenzione perché è un tratto con possibile traffico. L’ arrivo è su Via Appia, dalla parte opposta alla rotatoria utilizzata nella fase di partenza.


Itinerario in bici - Sulle cime del Pollino: Rotonda, Piano Ruggio, Viggianello

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Itinerari in bici

Un giro ad anello per ciclisti allenati. Presenza di salite impegnative, passando per i principali rifugi presenti vicino i sentieri che portano alle cime più alte.

ITINERARIO

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Si inizia con una costante salita di circa 25 km, per una pendenza media del 4-5% e un dislivello di circa 1069 mt per poi scollinare a circa 1600 mt (Piano Ruggio – Rifugio De Gasperi).
Dalla piazza centrale di Rotonda, lasciando Corso Garibaldi a sinistra, procedere in discesa su via Roma e seguire i cartelli Viggianello / Mormanno / Castrovillari. Dopo circa 500 mt, girare a destra e seguire le
indicazioni per Castrovillari, mantenendo la direzione per circa 10 km. Il paesaggio è in continua evoluzione si passa in pochi km dalla presenza di macchia mediterranea ai boschi di alto fusto tipici del cuore del Parco. Cerri e querce iniziano a fare posto alla faggeta che diventa sempre più fitta man mano che la strada sale. Dopo una piccola discesa a 10,5 km dalla partenza si arriva ad un bivio con una cappella votiva, girare a sinistra in salita verso i cartelli Colle Ruggio / Piano Ruggio. Ora la salita diventa più impegnativa ma sempre
pedalabile, max 5%, e dopo circa 11 km ci porta allo scollinamento nei pressi del bivio per Colle Ruggio dove si svolta a destra in discesa verso i cartelli Rifugio De Gasperi, che viene raggiunto dopo poche  centinaia di metri. Una sosta meritata alla fontana di Piano Ruggio consente di ammirare la maestosa Serra
del Prete, che con la sua mole domina l‘altopiano. È anche l’occasione per poter fare una piccola passeggiata; lasciando la bici alla fontana o al rifugio, seguire il sentiero di fondo valle che si immerge nella faggeta alla destra. Dopo circa 10 minuti di passeggiata si raggiunge il belvedere del Malvento, da dove è
possibile vedere da vicino alcuni esemplari di Pino Loricato abbarbicati sui costoni di Serra del Prete e dove il panorama si stende a perdita d’occhio sulla vicina Calabria. Ripartendo dal rifugio, lasciandolo alle spalle e la fontana alla destra, si prende la strada in discesa. Ora l’itinerario, che si snoda tra i boschi, diviene sempre più pedalabile, tratti in discesa si accompagnano a tratti di falsopiano. Dopo pochi chilometri, si esce dal bosco, lasciando alle spalle le cime più alte. Il panorama è mozzafiato, tra vaste praterie erbose.
Dopo circa 17 km, dopo avere oltrepassato il Piano Visitone, si giunge ad uno STOP. Girare a sinistra in direzione Torno / Viggianello. La strada continua in una lunga, panoramica e pedalabile discesa (circa 16 km / 4%) fino a giungere a Viggianello. Oltrepassare il paese ancora in discesa per qualche km fino alla valle per poi salire verso Rotonda (salita di circa 8 km / 2% pendenza media) giungendo nella piazza centrale.


Cicloturismo in Basilicata

Itinerario in bici - La collina materana: Matera, Montescaglioso, Miglionico, Grottole

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Itinerari in bici

Si tratta di un percorso ad anello intorno a Matera.

Con un piccolo sconfinamento nella vicina Puglia, si raggiungono alcuni dei paesi più interessanti della zona della collina materana e della valle del fiume Bradano. La lunghezza e la variabilità altimetrica rendono il tour adatto a chi è allenato. È possibile però percorrerlo in due o tre giorni per ridurre le distanze e scoprire le meraviglie storiche, artistiche e ambientali della valle.

ITINERARIO

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Il percorso si sviluppa su strade a scarso traffico veicolare tranne che nelle vicinanze di Matera, dove è necessario prestare attenzione. Il clima e l’altimetria ne favoriscono la percorrenza tutto l’anno ma le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno.
Partendo da Piazza Matteotti si raggiunge Via Nazionale uscendo in direzione Taranto / Laterza immettendosi sulla SS7. Lungo il tragitto sono possibili alcune varianti che permettono di visitare alcuni dei luoghi più belli del Parco delle Chiese rupestri. A circa 12 km dalla partenza cambiare direzione uscendo a destra seguendo Ginosa / SP5. Dopo diversi saliscendi a ridosso del Parco delle Chiese rupestri si raggiunge il centro abitato di Ginosa. Mantenendo la direzione principale, al primo incrocio con stop, girare a destra in discesa in direzione di Montescaglioso. Uscire dal paese lasciando il campo sportivo alla propria sinistra, immettendosi sulla SP1. La vista ora si perde verso la costa e le campagne di Montescaglioso, verso le quali ci si dirige, dopo circa 7 km, svoltando a sinistra, lasciando la SP1. Dopo circa 1 km la strada si arrampica tra i calanchi argillosi, la salita (5%- disl. 300 mt.) raggiunge il paese dopo circa 6 km. Arrivati nel paese, seguendo i segnali per Abbazia S.Michele Arcangelo si raggiunge il cuore del centro storico. Dopo una visita al bel complesso monumentale, ripartire seguendo la direzione Matera, immettendosi su corso Repubblica, Piazza Roma e via De Gasperi. Dopo circa 1,1 km, si esce dal centro abitato, sulla provinciale Matera/Montescaglioso in direzione del fondo valle. Dopo circa 3 km, all’incrocio alla fine della discesa, girare a sinistra seguendo direzione Miglionico. La strada si sviluppa tra dolci saliscendi e dopo 3,2 km, si giunge ad un’incrocio con stop (vecchio casello ferroviario in disuso), girare a destra e immediatamente a sinistra direzione Miglionico. Altri 7,5 km e procedere diritto sempre verso Miglionico salendo sul ponte sulla SS380. Dopo circa 4,6 km girare a sinistra ad un incrocio a T, seguendo Potenza e dopo 800 mt, passando sotto la statale SS7, si raggiunge un altro incrocio a T per svoltare a sinistra direzione Miglionico. Si viaggia sulla SPexSS7, in parallelo alla SS7, fino ad arrivare dopo circa altri 2 km ad un incrocio a T con stop; girare a destra verso la pedalabile salita che dopo circa 5 km (pendenza media del 4% – disl.226 m) raggiunge Miglionico. Lungo la salita, a circa 3,7 km da quest’ultimo incrocio, poco dopo una rotatoria si incontra, a destra, una grande fontana con acqua potabile, per i più allenati è possibile girare qui a destra per raggiungere direttamente il centro storico ma la salita è veramente impegnativa (15%). L’ingresso più agevole al paese si raggiunge pedalando per altri circa 2 km fino ad un incrocio. È il momento giusto per una piacevole e consigliata sosta, di fronte è visibile la vallata del fiume Bradano con lo specchio della Diga di S.Giuliano in bella mostra. Si gira a destra in salita per raggiungere il piccolo centro storico e visitare l’antico castello detto della Congiura dei Baroni o del Malconsiglio. Oltre alla Chiesa di S. Maria Maggiore dove è conservato Il polittico di G. Battista Cima da Conegliano. Si riparte tornando all’incrocio di arrivo per procedere in direzione di Grottole lungo la SP ex SS 7. Dopo circa 11 km di saliscendi su una strada che offre panorami mozzafiato, prima sulla valle del Bradano e poi del Basento, si giunge a Grottole. È consigliata una visita al centro storico girando a destra in salita per vedere da vicino uno dei centri più antichi della regione. Interessante la visita alle antiche grotticelle, un tempo adibite a locali per la lavorazione delle argille, e alla “chiesa diruta” dedicata ai santi Luca e Giuliano, per tanti anni chiesa parrocchiale, oggi un grandioso rudere a cielo aperto. Uscire dal paese e seguire la direzione Grassano. Dopo circa 2 km, girare a destra, lasciando la SP ex SS 7, in direzione di S.Antuono. La strada sale e scende fino al fondo valle, fino a raggiungere dopo 7 km un incrocio a T, svoltare a destra verso Matera e mantenere la direzione. Dopo circa 12 km si giunge ad una rotatoria, girare a sinistra verso il ponte sul fiume Bradano e dopo altri 1,1 km uscire a destra seguendo la direzione Diga S.Giuliano. Inizia di qui uno spettacolare tratto, su una strada ormai a scarsissimo traffico veicolare che accarezzando le colline costeggia la Riserva Regionale San Giuliano, comprendente il lago vero e proprio e il territorio immediatamente circostante. Grande importanza ha all’interno della riserva la presenza dell’avifauna soprattutto durante lo svernamento e le migrazioni. Si contano infatti circa 180 specie di uccelli. Tra le specie acquatiche vi sono aironi cinerini, garzette, svassi, folaghe. In inverno compaiono l’airone bianco maggiore, il cormorano, il moriglione, il fischione, la volpoca e l’oca selvatica. Tra i rapaci sono comuni il nibbio reale, il nibbio bruno, la poiana e tra le pareti della gravina qualche raro capovaccaio. Tra i passeriformi è da citare ilpendolino, simbolo dell’oasi del WWF. Infine tra i mammiferi sono presenti l’istrice, il tasso, il gatto selvatico e la faina. Dopo circa 13,5 km uscire a sinistra seguendo le indicazioni Matera. Una serie di saliscendi portano alla città e dopo altri 6,1 km si esce a destra seguendo Matera Centro. Ora prestare attenzione al traffico veicolare e procedere sempre in salita verso la città alla quale si giunge dopo una salita al 3%. Si entra in città passando per Via Dante Alighieri, seguire indicazioni centro per raggiungere la stazione ferroviaria e il centro città.


Itinerario in bici - La via dei Calanchi: Ferrandina, Stigliano, Cirigliano e Aliano

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Itinerari in bici

L’itinerario, di media difficoltà, è molto suggestivo per la varietà e particolarità del paesaggio. È consigliato in primavera e autunno per evitare il grande caldo estivo e godere dei colori della natura.

ITINERARIO

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Il viaggio parte dalla cittadina di Ferrandina, quasi 10.000 abitanti, posta a 496 mt sul livello del mare. Fu fondata nel 1490 da Federico d’Aragona, che diede all’abitato il nome del padre re Ferrante o Ferrantino e accolse tutti gli scampati di Uggiano, un antico centro distrutto da un terribile terremoto nel 1456 e di cui restano i ruderi del castello su una delle dolci colline che circondano il paese. Le stesse colline che, lungo l’itinerario in bicicletta, si possono ammirare ricoperte da numerosi uliveti e che regalano ogni anno l’ottimo olio della cucina lucana. Scendendo il pendio e raggiungendo un tratto pianeggiante, le coltivazioni diventano principalmente frutteti in una successione che lascia sempre più spazio al paesaggio “lunare” dei calanchi. Sembra di trovarsi in una dimensione surreale, tra aride collinette argillose dilavate dall’erosione degli agenti atmosferici e diventate dei pinnacoli naturali. Giunti a valle si prendono le indicazioni per Stigliano. La salita, abbastanza dura, porta in questo antico borgo di origini medievali che si trova esattamente al centro della Basilicata. Superata Stigliano si prosegue in discesa per Cirigliano. Accogliente e grazioso, l’antico borgo è posto tra il castello e la chiesa madre e presenta tracce archeologiche romane che riconducono a Cerellio, legionario da cui il paesino avrebbe preso il nome. Dopo una breve sosta uscire dal paese proseguendo dritto in discesa seguendo le indicazioni per  Gorgoglione / Fondo Valle Sauro. State attraversando il paesaggio che Carlo Levi ha descritto nel suo libro “Cristo si è fermato a Eboli”, in cui racconta la sua esperienza al confino in queste terre, durante il regime fascista tra il 1935 e il 1936, che tanto colpirono la sua più intima sensibilità. Tra la scarsa vegetazione arbustiva ci si può imbattere in volpi, ricci, faine e lepri, e alzando lo sguardo in alto, ammirare il volo di diversi rapaci, quali poiane, bianconi e capovaccai. Dopo alcuni chilometri in pianura si seguono le indicazioni per Aliano. Il borgo è arroccato su un costone d’argilla, raggiungibile con una ripida salita, e circondato da precipizi e anfratti. Tra le abitazioni del borgo è possibile imbattersi in alcune case dal “volto umano”, la cui facciata evoca un viso con bocca naso e profondi occhi neri, come quelli della gente che Carlo Levi racconta nel suo capolavoro.