3 - Da Lauria a Conserva Sirino
Info tappa
Punto di partenza: Lauria, Fontana Borbone
Punto di arrivo: Lauria, Rifugio Conserva
Distanza: 22,2 Km
Durata: 8 ore
Salita totale: 1040m
Discesa totale: 240m
Altitudine massima: 1400m
Altitudine minima: 600m
Difficoltà: difficile
Tipologia di strada
Da Lauria, centro più importante della Valle del Noce, non solo perchè più grande e abitato, ma anche per il suo patrimonio storico-artistico, ci si prepara ad affrontare la terza tappa, che ci condurrà fino alla cima del Monte Sirino. Questa sarà una tappa lunga, pesante e complessa, per cui è consigliabile avere un buon allenamento.
Info deviazione
Punto di partenza: Lauria, Fontana Borbone
Punto di arrivo: Nemoli, Lago Sirino
Distanza: 10 Km
Durata: 4 ore
Salita totale: 290m
Discesa totale: 120m
Altitudine massima: 830m
Altitudine minima: 600m
Difficoltà: facile
Tipologia di strada
2 - Da Trecchina a Lauria
Info tappa
Punto di partenza:
Trecchina, Chiesa di San Michele Arcangelo
Punto di arrivo: Lauria, Piazza San Giacomo
Distanza: 10,8 Km
Durata: 5 ore
Salita totale: 240 m
Discesa totale: 340 m
Altitudine massima: 550 m
Altitudine minima: 170 m
Difficoltà: facile
Tipologia di strada
La seconda tappa del nostro cammino, dopo una notte di sosta a Trecchina, cittadina che funge da cerniera tra la costa tirrenica e l’entroterra, resa celebre dalla proverbiale accoglienza lucana e dalle specialità locali, tra cui i suoi famosi dolci alle castagne, riparte attraverso sentieri facilmente percorribili, che ci condurranno fino a Lauria.
1 - Da Maratea a Trecchina
Info tappa
Punto di partenza: Maratea, Fontana vecchia
Punto di arrivo: Trecchina, Chiesa di San Michele Arcangelo
Distanza: 16,5 Km
Durata: 6 ore
Salita totale: 910m
Discesa totale: 730 m
Altitudine massima: 1060 m
Altitudine minima: 310 m
Difficoltà: intermedio
Tipologia di strada
La prima tappa della nostra guida per gli appassionati del trekking “Camminare in Basilicata” parte da Maratea, perla del Tirreno, dove, con un percorso composto da sentieri prevalentemente accessibili, da cui è possibile ammirare le bellezze naturali del Golfo di Policastro e monumentali, come il Cristo Redentore, arriviamo a Trecchina, davanti la suggestiva Chiesa di San Michele Arcangelo.
Possibile Itinerario tematico Rocco Scotellaro
Itinerari
Matera, Capitale Europea della Cultura nel 2019, città dei Sassi e delle oltre 150 chiese rupestri patrimonio Unesco, rappresenta il punto di partenza di questo itinerario sulle orme di Rocco Scotellaro, l’insigne meridionalista nato a Tricarico, comune di cui è stato due volte sindaco (1946-1948 e fino al 1950) e che costituisce proprio il punto d’arrivo di questo percorso.
Il viaggio continua alla scoperta di un altro importante centro storico-culturale: Montescaglioso e la sua imponente Abbazia di San Michele Arcangelo, uno dei più significativi monumenti della Basilicata, che molti fanno risalire all’anno Mille. Numerosi affreschi raffiguranti santi, filosofi e figure allegoriche ne decorano i chiostri, il piano superiore e la biblioteca. L’ Abbazia è impreziosita anche da dipinti di Girolamo Todisco, mentre il campanile medievale conserva bifore per ogni lato.
Spostandosi leggermente a nord, affiora un’altra perla lucana: Miglionico con il suo imponente Castello del Malconsiglio, così denominato perché tra le stanze del maniero, intuita la congiura dei baroni meridionali ordita a suo danno, il re Ferdinando I d’Aragona avrebbe fatto giustiziare i capi Girolamo e Luca Sanseverino. Opere pregevoli sono custodite poi nella Chiesa di Santa Maria Maggiore: il Polittico del maestro veneto Cima da Conegliano composto da 18 tavole con al centro la raffinata Vergine in Trono con Bambino e San Giovanni Battista; opere del Tintoretto e del Guercino; un Crocifisso ricco di tensione emotiva tanto che Mel Gibson ha scelto di utilizzarlo in una scena del film “The Passion” girato a Matera. Lascia senza fiato anche la Pietà scolpita da Altobello Persio.
Passando per Grassano, uno dei luoghi di confino di Carlo Levi, si giunge a Tricarico, il cui centro storico medioevale, composto da quartieri arabi e normanni, è tra i più importanti e meglio conservati della Basilicata.
Tra le numerose chiese si distingue uno dei principali luoghi mariani della regione: il Santuario della Madonna di Fonti, raggiunto a piedi ogni anno da molti fedeli, e la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Non passa inosservata, poi, la Torre Normanna, alta 27 metri.
Nel cimitero, proprio nel punto in cui riposa il meridionalista, l’amico Carlo Levi ha disposto la costruzione di un vero e proprio monumento funebre, con una finestra sul panorama collinare, quel “versante lungo del Basento” sempre descritto da Scotellaro nelle sue opere e su una delle pietre sono stati incisi i versi finali della poesia “Sempre nuova è l’alba”:
«Ma nei sentieri non si torna indietro.
Altre ali fuggiranno/dalle paglie della cova,
perché lungo il perire dei tempi
l’alba è nuova, è nuova».
Trovandosi in questi luoghi in prossimità del 17 gennaio o il giorno del Martedì Grasso, può capitare di udire, a partire dalle prime luci dell’alba, un suono cupo e assordante, ma non c’è nulla da temere, sono “L’màsh-k-r di Tricarico”, figuranti travestiti da “mucche” e “tori” che annunciano l’inizio del Carnevale Tricaricese.
Itinerario letterario su Carlo Levi
Itinerari
«…fu dapprima esperienza, e pittura e poesia…e poi teoria e gioia di verità per diventare infine apertamente racconto…». Racconto della Basilicata, della sua gente, della sua storia, questo ha rappresentato per Carlo Levi il suo “Cristo si è fermato ad Eboli”, ispirato dal confino trascorso in terra lucana (1935-1936). Accusato di appartenere ad organizzazioni sovversive antifasciste, Levi arriva a Grassano per poi essere trasferito ad Aliano.
Durante il soggiorno in Basilicata lo scrittore esercita per la prima volta la professione di medico, nonostante avesse conseguito nel 1923 la laurea in Medicina, a Torino, città in cui nasce il 29 novembre 1902. Ad Aliano, Gagliano come più volte chiama il paese lucano nel suo libro, secondo la pronuncia locale, Levi stringe un’amicizia profonda con la gente del posto che vede in lui un riferimento come uomo, perché ne comprende le difficoltà e la sostiene, e come medico, curandone, gratuitamente, i malanni.
In Basilicata il confinato torinese coltiva anche un’altra delle sue passioni, la pittura, e, dipingendo, incornicia i volti di quegli uomini e quelle donne, mettendone in evidenza l’animo, la fatica, il dolore per la miseria. Quei volti diventano i protagonisti dei dipinti esposti, nel 1954, alla Biennale di Venezia. La vita di tutti giorni e il confronto con il popolo lucano, inoltre, gli suggeriscono appunti per il suo taccuino, appunti che, nel 1943, diventano le pagine del suo capolavoro: “Cristo si è fermato ad Eboli”.
Come egli stesso dirà: «Come in un viaggio al principio del tempo “Cristo si è fermato ad Eboli” racconta la scoperta di una diversa civiltà. È quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori della Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente dolore. Il libro tuttavia non è un diario; fu scritto molti anni dopo l’esperienza diretta da cui trasse origine, quando le impressioni reali non avevano più la prosastica urgenza del documento».
Levi muore a Roma, il 4 gennaio del 1975, ma, secondo le sue volontà, viene sepolto ad Aliano, nel cimitero in cui spesso la gente lo incontrava con cavalletto e colori. Nel paese in cui: «Mi pareva di essere staccato da ogni cosa, da ogni luogo, remotissimo da ogni determinazione, perduto fuori del tempo…».
Opere
Letteratura
Cristo si è fermato a Eboli (1945)
Paura della libertà (1946)
L’Orologio (1950)
Le parole sono pietre – Premio Viareggio – (1955)
Il futuro ha un cuore antico (1956)
La doppia notte dei tigli (1959)
Un volto che ci somiglia. Ritratto dell’Italia (1960)
Tutto il miele è finito (1964)
Pittura
Ritratto del padre (1921)
Il fratello e la sorella (1925)
Le officine del gas (1926)
Candida (1927)
Parigi (1927)
Donna con cloche (1928)
Autoritratto con barba (1929)
Vele (1929)
Caramelle Baratti (1930)
Ritratto della madre (1930)
L’eroe cinese (1932)
Ritratto di Carlo Rosselli (1932)
Leone Ginzurg (1933)
Lamento funebre per Rocco Scotellaro (1933-34)
La strega e il bambino (1936)
Ritratto di Paola vestito a fiori (1938)
Ritratto di Gadda (1942)
La guerra partigiana (1944)
Ritratto di Pablo Neruda (1951)
Inferno e Paradiso (1972)
Nuotatore
Lucania ’61
I dipinti del confino
La santarcangiolese (1936)
La strada alle grotte (1935)
Paesaggio di Aliano o Aliano in grigio-rosa (1935)
Ritratto di Paola sul cuscino (1935)
Tonino o ragazzo lucano (1935)
Il capitano e le volpi (1935)
Itinerario
Questo itinerario culmina in uno dei luoghi chiave nella vicenda lucana di Carlo Levi: Grassano, il primo paese della Basilicata in cui lo scrittore torinese viene confinato. È il 3 agosto del 1935 e alloggia nell’albergo “Prisco”, in Corso Umberto. La partenza è invece fissata in Guardia Perticara, poco distante da Aliano, qui Levi viene trasferito dopo la permanenza a Grassano. Meno servito dai mezzi di trasporto, Guardia Perticara “Gagliano”, secondo la pronuncia locale, si rivela più adatto al periodo di isolamento imposto allo scrittore torinese.
Guardia Perticara rientra nel club “I borghi più belli d’Italia”, insieme ad Acerenza, Castelmezzano, Pietrapertosa e Venosa. Dal 2011 sul piccolo paese della provincia di Potenza “sventola” la “Bandiera arancione”, marchio di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club ai piccoli comuni dell’entroterra italiano.
Aliano
A poco più di 15 chilometri, aggrappato al bordo di un dirupo, ecco Aliano, il comune della provincia di Matera immerso nel paesaggio lunare dei “calanchi”, imponenti e suggestive colline argillose erose dalla pioggia e dal vento. Non esiste fotografia più nitida che delinei i tratti del paesino che lo ospitò come quella scattata da Carlo Levi dal terrazzo della sua casa: «Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone […] e venendo dall’ombra dell’interno, rimasi quasi accecato dall’improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c’era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l’infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco».
Ad Aliano oggi è possibile visitare il Parco Letterario e la Casa Museo dello scrittore torinese.
Craco
Puntando a nord, si procede alla volta di Craco, il “paese fantasma”, così definito in seguito alla frana che nel 1963 distrusse la cittadina della provincia materana costringendo gli abitanti a trasferirsi a valle, nella frazione Peschiera di Craco. Inserito nella Watch List 2010 del WMF, Craco è patrimonio storico e culturale dell’umanità. Oggi, attraverso un percorso di visita guidata, lungo un itinerario messo in sicurezza, è possibile raggiungere il corso principale del paese, fino a quello che resta della vecchia piazza principale, sprofondata proprio in seguito alla frana.
Matera
Location cinematografica da oltre sessant’anni, scelta da nomi altisonanti del grande schermo italiano e straniero – da Pier Paolo Pasolini a Mel Gibson -, Matera è la “Città dei Sassi”, il Barisano, a nord ovest, e il Caveoso, a sud, con al centro la Civita, il nucleo più antico dell’abitato. Dal ’93 Patrimonio Mondiale dell’Unesco, i Sassi rappresentano un complesso urbano composto dall’avvicendarsi di vicoli e scale, grotte, palazzotti signorili e chiese scavati nel tufo. Culla dell’arte e del sapere, al punto da esser candidata a “Capitale Europea della Cultura 2019”, Matera ospita numerosi musei: il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”, il Museo della Scultura Contemporanea (Musma), con sede nell’antico Palazzo Pomarici, e quello Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, nello splendido Palazzo Lanfranchi. Su questo territorio sorge anche il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, anch’esso Patrimonio Mondiale dell’Unesco, uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia. Dal fascino inequivocabile, in località Pietrapenta, è di straordinaria bellezza “La Cripta del Peccato Originale”, la chiesa-grotta definita “Cappella Sistina” della pittura parietale rupestre per il ciclo di affreschi realizzato cinquecento anni prima di Giotto, che illustra il racconto biblico dei primi capitoli della Genesi.
Tra Palazzi storici e chiese custodi di interessanti opere d’arte, Grassano è uno degli esempi più importanti di insediamento urbano edificato dall’Ordine di Malta in Basilicata. Tra i Palazzi signorili si distingue Palazzo Materi, cui fa riferimento anche Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli”. Sul punto più alto del paese svetta la Chiesa Madre, originariamente cappella del castello del Commendatore di Malta. Una volta a Grassano merita una visita anche il Convento di Santa Maria del Carmine dove sono conservate tele del Seicento e del Settecento, oltre a prestigiosi affreschi (‘700) e una Via Crucis di Domenico Guarino. Il territorio di Grassano è caratterizzato da agglomerati di cantine-grotte, scavate in suggestive pareti verticali, sono i cosiddetti “Cinti” di Grassano.
21 - La Strada degli Stranieri - da Matera a Potenza
Difficoltà: alta
Tipo bicicletta: road/gravel/e-bike
Partenza: Matera
Arrivo: Potenza
Totale km: 112
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 860 mt
Dislivello discesa: 810 mt
Periodo: da aprile a novembre
Variante
distanza totale km 34,8
salita 860
discesa 810
terreno: asfalto
ITINERARIO
Da Matera a Potenza si pedala su una percorso che per lunghi tratti coincide con la Strada degli Stranieri, un tratturo strategico che per millenni aveva consentito agli Stranieri, ovvero i Greci, di spostarsi dallo Jonio al Tirreno, dalla città greca di Metapontum a quella di Paestum.
ITINERARIO 21
L’itinerario, che suggeriamo di suddividere in 2 tappe, parte dalla Piazza Vittorio Veneto di Matera, una delle città più antiche al mondo e Capitale Europea della Cultura 2019. La città è conosciuta in tutto il mondo per i suoi Sassi, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1993 così come il Parco delle Chiese Rupestri.
Uscendo dalla periferia nord della città, si raggiunge e si costeggia il Lago di San Giuliano fino a sfiorare il centro di Grassano, il paese natale del Maestro Artese, presepista di fama internazionale. Proseguendo sulla SS7, dopo una lunga salita si arriva a Tricarico, paese noto per il suo Carnevale, riconosciuto Carnevale storico d’Italia dal MIBACT. Ancora salita fino al valico di Cupolicchio
Variante
Giunti al valico di Cupolicchio, sulla SS7, uscendo sulla destra, è possibile raggiungere Albano di Lucania e quindi Campomaggiore. Raggiunto il centro di questo borgo caratteristico, si consiglia una deviazione a Campomaggiore Vecchio, location dell’evento estivo La Città dell’Utopia. Ultima tappa di questa estensione del tour fra i borghi delle Piccole Dolomiti Lucane, è Pietrapertosa, noto per il Volo dell’Angelo.
Tappa successiva del tour è il borgo medievale di Vaglio di Basilicata, con le sue aree archeologiche, quella di Serra, il cui pianoro venne occupato dai Peuketiantes nella seconda metà dell’VIII secolo a.C., e quella di Rossano, sede del santuario dedicato alla dea Mefitis.
Ancora pochi chilometri e si giunge a Potenza, il capoluogo più alto d’Italia. Elegante ed accogliente, la città ruota intorno al suo millenario centro storico, fatto di palazzi signorili e antiche porte di accesso, di torri medievali e di una splendida piazza centrale in cui domina il Teatro Stabile, costruito nel 1857 a immagine del teatro San Carlo di Napoli.
ITINERARIO 21 variante
20 - Sulle tracce del Giro d’Italia: dal Parco Nazionale del Pollino a Matera
Questo tour ripercorre gran parte della tappa del Giro d’Italia che ha attraversato la Basilicata nel 2020. Gli ultimi chilometri sono quelli che hanno interessato la regione nel Giro d’Italia 2013.
ITINERARIO
Si parte da Rotonda, porta di accesso al Parco Nazionale del Pollino, e si attraversa tutto il versante lucano del parco, tra gli scenari naturalistici incontaminati dove regna incontrastato il millenario pino loricato.
Dopo aver attraversato i borghi di Viggianello e San Severino Lucano, immersi nel lussureggiante scenario del Bosco Magnano, si scende fino a Francavilla in Sinni per poi risalire a Chiaromonte, scrigno di oggetti di grande valore e carte provenienti dalla Cina, portati in Basilicata da Ludovico Nicola di Giura, l’unico Sindaco Mandarino della storia.
Dopo una lunga discesa, costeggiando l’invaso artificiale della Diga di Monte Cotugno, si giunge a Senise e da qui si risale in direzione San Giorgio Lucano per poi raggiungere Valsinni, Il romantico borgo dominato dal castello feudale in cui nacque e visse la giovane poetessa Isabella Morra.
Sfiorando Rotondella, il tour prosegue verso le spiagge del Mar Jonio, godendo dello spettacolo naturale fornito dai calanchi. Prima tappa in costa jonica è Tursi, con lo splendido Santuario di Santa Maria di Anglona, poi Craco, il “paese fantasma”, Pisticci e infine Bernalda.
Con una salita mediamente impegnativa, si giunge poi a Montescaglioso, celebre per l’Abbazia Benedettina di San Michele Arcangelo e di qui, costeggiando il Parco delle Chiese Rupestri, a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019.
Tappa 1 - da Rotonda a Senise
Difficoltà:
Tipo bicicletta: corsa, trekking, e-bike
Partenza: Rotonda
Arrivo: Senise
Totale km: 70,2 Km
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 1300 mt
Dislivello discesa: 1560 mt
Partendo da Rotonda, sede del Parco Nazionale del Pollino, si attraversa tutto il versante lucano del parco con passaggio da Viggianello e San Severino Lucano Superato Bosco Magnano si scende fino a Francavilla in Sinni per poi risalire a Chiaromonte. Lunga discesa e arrivo a Senise, con affaccio sulla diga di Montecotugno.
ITINERARIO 20 tappa1
Tappa 2 - da Senise a Pisticci
Difficoltà:
Tipo bicicletta: corsa, trekking, e-bike
Partenza: Senise
Arrivo: Pisticci
Totale km: 96 Km
Fondo Stradale: asfalto e sterrato
Dislivello salita: 1240 mt
Dislivello discesa: 1160 mt
Da Senise si risale in direzione San Giorgio Lucano e ci si immette sulla vecchia statale 104 Jonio – Sapri che porta a Valsinni, il cui castello domina il fiume. Si prosegue tra frutteti e bellissime curve fin sotto Rotondella, da visitare se avete un giorno in più da dedicare al viaggio. Si attraversa il fiume Sinni e si raggiunge Tursi passando da Santuario di Santa Maria di Anglona. Raggiunta la fondo valle dell’Agri (breve tratto con probabile traffico) si devia per Craco. Siamo nel pieno del territorio dei Calanchi. Meta del giorno è Pisticci, raggiungibile con una serie di tornanti sulla vecchia strada, per evitare la lunga galleria.
ITINERARIO 20 tappa2
Tappa 3 - Da Pisticci a Matera
Difficoltà:
Tipo bicicletta: corsa/trekking/e-bike
Partenza: Pisticci
Arrivo: Matera
Totale km: 70,6 Km
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 940 mt
Dislivello discesa: 920 mt
Ripartendo da Pisticci si attraversa il Basento all’altezza di Tinchi fino a raggiungere Bernalda. Da Bernalda si scende verso il Bradano e si attraversa il ponte sul fiume (chiuso al traffico auto ma percorribile in bici). Si prosegue a sinistra in direzione Montescaglioso, raggiungibile con una salita mediamente impegnativa. Lasciata Montescaglioso si costeggia il Parco delle Chiese Rupestri con una salita che diventa impegnativa negli ultimi chilometri prima di raggiungere Via Lucana, che in discesa conduce in pieno centro di Matera.
ITINERARIO 20 tappa3
19 - Dal pino loricato alla perla del Tirreno: da Rotonda a Maratea
Difficoltà: media
Tipo bicicletta: turismo/corsa/e-bike
Partenza: Rotonda
Arrivo: Maratea
Totale km: 65 circa
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 1390 mt
Dislivello discesa: 1640 mt
Periodo: da aprile a novembre
ITINERARIO
Percorso di media difficoltà con molte discese e salite abbastanza pedalabili. Traffico quasi inesistente nel territorio del Parco per poi aumentare specialmente nei pressi dei centri abitati di Lauria e Trecchina.
ITINERARIO 19
Per alcuni km si segue la ciclabile Rotonda – Lagonegro, ricavata dall’ex ferrovia dismessa delle Ferrovie Calabro Lucane. La ciclabile viene lasciata subito dopo il lago Sirino per scendere a valle, attraversare Rivello, con i suoi affreschi e chiostri, e risalire verso Trecchina prima di affacciarsi sul golfo di Policastro dall’alto e arrivare a Maratea, la Dea del Mare.
La tappa offre una varietà di paesaggi incredibili, passando dalle aree verdi e boscose del Parco Nazionale del Pollino a quelle tipiche della macchia mediterranea nei pressi di Maratea. Strade incastonate tra il cielo e il mare accompagnano il ciclista che giungerà al mare dopo una splendida e facile pedalata.
18 - Pedalando nel Parco Nazionale del Pollino, il più grande d’Italia, giro ad anello tra riti e miti
Difficoltà: alta
Tipo bicicletta: turismo/corsa/e-bike
Partenza: Rotonda
Arrivo: Rotonda
Totale km: 60 circa
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 1440 mt
Dislivello discesa: 1440 mt
Periodo: da maggio a novembre
ITINERARIO
Un giro ad anello per ciclisti allenati, data la presenza di salite impegnative, che passa per i principali rifugi presenti vicino i sentieri che portano alle cime più alte.
ITINERARIO 18
Si comincia con 25 km di salita che portano sulle praterie di Piano Ruggio (Rifugio De Gasperi) a 1600 metri.
Il paesaggio è in continua evoluzione si passa in pochi km dalla presenza di macchia mediterranea ai boschi di alto fusto tipici del cuore del Parco. Cerri e querce iniziano a fare posto alla faggeta che diventa sempre più fitta man mano che la strada sale.
Una sosta meritata alla fontana di Piano Ruggio consente di ammirare la maestosa Serra del Prete, che con la sua mole domina l‘altopiano. E’ anche l’occasione per poter fare una piccola passeggiata; lasciando la bici alla fontana o al rifugio, seguire il sentiero di fondo valle che si immerge nella faggeta alla destra. Dopo circa 10 minuti di passeggiata si raggiunge il belvedere del Malvento, da dove è possibile vedere da vicino alcuni esemplari di Pino Loricato abbarbicati sui costoni di Serra del Prete e dove il panorama si stende a perdita d’occhio sulla vicina Calabria.
Ripartendo dal rifugio si prende la strada in discesa. Ora l’itinerario, che si snoda tra i boschi, diviene sempre più pedalabile, tratti in discesa si accompagnano a tratti di falsopiano. Dopo pochi chilometri, si esce dal bosco, lasciando alle spalle le cime più alte. Il panorama è mozzafiato, tra vaste praterie erbose. 16 km di discesa panoramica vi portano a Viggianello. Oltrepassare il paese ancora in discesa per qualche km fino alla valle per poi salire verso Rotonda giungendo nella piazza centrale.
17 - La Traversata del Parco Nazionale del Pollino, da Terranova del Pollino a Rotonda
Difficoltà: media/alta
Tipo bicicletta: gravel/corsa/e-bike
Partenza: Terranova del Pollino
Arrivo: Rotonda
Totale km: 58 circa
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 1170 mt
Dislivello discesa: 1500 mt
Periodo: da aprile a novembre
ITINERARIO
Itinerario di montagna adatto a ciclisti allenati, ma percorribile in un’unica giornata. Il tour, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, è caratterizzato da dure salite ma anche da piacevoli discese, su strade a scarsissimo traffico veicolare.
ITINERARIO 17
Partendo da Terranova del Pollino, si sale all’ombra dei verdi boschi di faggi e di castagno tipici di un territorio dove è possibile ammirare gli straordinari esemplari del secolare Pino Loricato, simbolo del Parco.
Inizia poi una piacevole discesa che conduce a San Severino Lucano, meta di uno dei pellegrinaggi fra i più sentiti in Basilicata: quello in onore della Madonna del Pollino.
Variante
Dopo, avere oltrepassato le frazioni di Muscello e Falascoso, a circa 38 km dalla partenza, si incontra un bivio. Per i più preparati atleticamente, è possibile proseguire dritto e raggiungere, dopo circa 16 km al 4% di pendenza media, i 1600 mt di Piano Visitone e Piano Ruggio e poi di là proseguire per Rotonda.
Tappa successiva del tour è Viggianello, il “paese delle ginestre” considerato uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Ancora 10 chilometri e si giunge a Rotonda, dove a giugno è possibile assistere ad uno dei riti arborei tipici di quest’area della Basilicata, la Sagra dell’Abete, un rito propiziatorio legato alla fertilità della terra.