07 - Da Matera alle Piccole Dolomiti Lucane per una pedalata mozzafiato
Difficoltà: alta
Tipo bicicletta: turismo/gravel/e-bike
Partenza: Matera
Arrivo: Pietrapertosa
Totale km: 114
Fondo Stradale: asfalto 90%
Dislivello salita: 2040 mt
Dislivello discesa: 1440 mt
Periodo: da marzo a ottobre
ITINERARIO
Itinerario che unisce due importanti aree protette della regione: il Parco delle Chiese Rupestri e della Murgia Materana e il Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane (oltre all’area della Riserva regionale San Giuliano).
Percorso di difficoltà alta adatto a cicloturisti esperti che si può anche percorrere in due o tre tappe, rendendolo così meno faticoso.
ITINERARIO 07
Si parte da Matera, una delle città più antiche al mondo e Capitale Europea della Cultura 2019. La città è conosciuta in tutto il mondo per i suoi Sassi, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1993 così come il Parco delle Chiese Rupestri.
Abbandonata la città dei Sassi, il tour si muove in direzione Grassano, costeggiando il Lago San Giuliano. Il piccolo borgo della Collina Materana è noto come la “Città del presepe”. Nel bel Palazzo Materi si può ammirare infatti lo splendido presepe del maestro Franco Artese, cui il paese ha dato i natali e grazie al quale, negli ultimi anni, l’arte presepiale lucana ha fatto il giro delle principali piazze e chiese, dell’Italia e del mondo, a cominciare da piazza San Pietro, a Roma.
L’itinerario procede ora in direzione Accettura, uno dei borghi del Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane. Completamente circondato dal verde, il suo nome è legato soprattutto a “Il Maggio di Accettura”, uno dei riti arborei più antichi e caratteristici che ogni anno si ripetono in Basilicata, legato alla fertilità della terra e alla vita che si rinnova.
Attraversato il valico di Montepiano, si giunge a Pietrapertosa. Riconosciuto come uno dei Borghi più Belli d’Italia, il paese deve la sua fama al Volo dell’Angelo: un volo adrenalitico che, imbracati a pancia in giù ad un cavo d’acciaio, consente di percorrere un chilometro e mezzo in poco più di un minuto ad una velocità che può raggiungere i 120 km/h, fino a giungere Castelmezzano.
L’itinerario a questo punto potrebbe godere di un’ulteriore tappa e spingersi sino a Castelmezzano, borgo annoverato anch’esso tra i più belli d’Italia e, come Pietrapertosa, meta dei turisti più avventurosi che vogliono provare l’ebbrezza del volo, da soli o in coppia.
ITINERARIO 07 varianteA estensione
ITINERARIO 07 varianteB Cripta del Peccato Originario
05 - Dalla Magna Grecia ai paesaggi lunari dei Calanchi
Difficoltà: moderata
Tipo bicicletta: turismo/corsa/e-bike
Partenza: Metaponto Lido
Arrivo: Tursi
Totale km: 80 circa
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 890 mt
Dislivello discesa: 610 mt
Periodo: tutto l’anno
ITINERARIO
Dalle spiagge dorate della costa Ionica lucana alla scoperta della Magna Grecia attraversando frutteti e vigneti per raggiungere paesaggi lunari e borghi saraceni.
ITINERARIO 05
Si parte dal lungomare di Metaponto e consente di compiere un indimenticabile viaggio nella storia. Completamente immersi nella Magna Grecia, il tour costeggia le Tavole Palatine, i resti di un tempio Greco dedicato ad Hera.
Dopo un breve tratto di statale, si torna a pedalare nella natura per raggiungere Bernalda, il paese di origine dei nonni paterni del regista italo americano Francis Ford Coppola che nel paese fa spesso ritorno.
Attraversando frutteti e vigneti, con la possibilità di visitare alcune cantine e degustare l’ottimo vino locale, si giunge a Montalbano Jonico, la terra dei Calanchi, per ammirare un paesaggio lunare dove gli agenti atmosferici e la friabilità delle terre argillose hanno creato autentiche sculture naturali fra guglie, pinnacoli e profondi canyon.
Pedalando fra gli aranceti, a circa 20 chilometri dalla costa, si giunge a Tursi. Il borgo, caratterizzato dal rione Rabatana fondato dai Saraceni, è noto per il Santuario di Santa Maria di Anglona, sorto lì dove un tempo sorgeva la città greca di Pandosia.
Da non perdere
Di qui parte una provinciale che porta direttamente a Policoro, l’antica Heraclea. Il mare e l’archeologia, la natura incontaminata del Bosco Pantano, il profumo delle rinomate fragole e degli altri prodotti della terra, per un ritorno nel poliedrico territorio della Magna Grecia.
L’itinerario, di difficoltà moderata, può essere suddiviso in 2 tappe.
03 - Dalla città di Orazio ai Palmenti, attraverso la Valle del Bradano
Difficoltà: alta
Tipo bicicletta: turismo/corsa/e-bike
Partenza: Venosa
Arrivo: Pietragalla
Totale km: 67
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 1200 mt
Dislivello discesa: 800 mt
Periodo: consigliato da marzo a novembre
ITINERARIO
Dal Vulture alla valle del Bradano, itinerario ad alta difficoltà nell’area nord delle regione.
ITINERARIO 03
Si parte da Venosa, uno dei Borghi più Belli d’Italia, patria del poeta latino Quinto Orazio Flacco e del madrigalista rinascimentale Gesualdo da Venosa. Nel cuore di questo borgo si eleva il maestoso castello Pirro del Balzo, sede del Museo Archeologico Nazionale, mentre nelle immediate vicinanze domina il Complesso della SS. Trinità e la maestosa Incompiuta.
Tappa successiva è Palazzo San Gervasio. Il borgo, sorto intorno al castello fatto edificare da Federico II, è noto per la sua Pinacoteca che ospita alcuni capolavori della pittura napoletana del ‘600 e del ‘700 e antichi testi che Camillo d’Errico, raffinato mecenate lucano e collezionista appassionato, ha voluto donare al paese.
Costeggiando le acque del Lago Fontetusio, l’itinerario prosegue in direzione Banzi, dove si possono contemplare i resti della più antica Abbazia benedettina della Basilicata (IX sec.) e nel cui circondario è stata ritrovata la “Tabula Bantina”, un testo epigrafico su lastra di bronzo in lingua osca con caratteri latini, oggi conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Dopo pochi chilometri, si giunge a Genzano di Lucania dove è possibile ammirare la Fontana Cavallina, una delle 33 fontane più belle d’Italia, e il centro storico recentemente impreziosito dagli splendidi murales realizzati da un ignoto Banksy lucano.
Inizia ora un itinerario più impegnativo che sale fino a Oppido Lucano, dove è custodito un autentico gioiello dell’arte rupestre: un ciclo di affreschi rinascimentali, ispirati ai vangeli apocrifi, che decorano la splendida Chiesa rupestre di Sant’Antuono.
Variante: Uscendo da Oppido, dopo pochissimi chilometri, svoltando a destra, è possibile fare tappa ad Acerenza, Città Cattedrale, così denominata perché dominata dalla sede vescovile voluta dal condottiero normanno Roberto il Guiscardo.
Il tour termina a Pietragalla, il paese è noto per i suoi Palmenti, cantine scavate nella roccia utilizzate ancora oggi per la pigiatura e la conservazione del vino.
Itinerario di difficoltà piuttosto elevata che sarebbe preferibile percorrere in due tappe.
ITINERARIO 03b
ITINERARIO 03c
ITINERARIO 03d variante
10 - Seguendo le morbide geometrie dei Calanchi lucani
Difficoltà: medio/alta
Tipo bicicletta: turismo/corsa/gravel/e-bike
Partenza: Salandra
Arrivo: Aliano
Totale km: 95
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 1460 mt
Dislivello discesa: 1460 mt
Periodo: da marzo a novembre, piacevole in primavera e autunno
ITINERARIO
Il tour nella terra raccontata da Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato a Eboli”, che per lunghezza e grado di difficoltà suggeriamo di compiere a tappe
ITINERARIO 10
Il tour comincia da Salandra, borgo fondato in epoca normanna, situato su una roccia e circondato da calanchi di argilla, boschi e zone di elevato interesse archeologico.
Dopo 20 km l’itinerario ci porta a conoscere Ferrandina. Fondato nel 1490 da Federico e Isabella d’Aragona, il borgo è famoso per essere presidio slow food della Majatica, una qualità d’ulivo presente solo in alcune zone della collina materana da cui si ricava la famosissima Oliva Nera Infornata di Ferrandina e l’Olio Extravergine.
Scendendo il pendio si raggiunge un tratto pianeggiante, dove le coltivazioni diventano principalmente frutteti, in una successione che lascia sempre più spazio al paesaggio “lunare” dei calanchi, fino a raggiungere Craco Vecchia, il borgo completamente abbandonato negli anni ’60 in seguito a una frana e oggi meta di fotografi e registi di fama internazionale.
Dopo alcuni chilometri in pianura e una ripida salita finale, si giunge ad Aliano. Il borgo, arroccato su un costone d’argilla, è il paese del confino di Carlo Levi, totalmente immerso in quel paesaggio suggestivo e lunare che il pittore e medico torinese ha descritto nel suo capolavoro.
09 - Dal Parco Regionale Gallipoli Cognato alle spiagge della Costa Ionica
Difficoltà: medio/alta
Tipo bicicletta: turismo/corsa/gravel/e-bike
Partenza: Accettura
Arrivo: Policoro
Totale km: 105
Fondo Stradale: asfalto
Dislivello salita: 1230 mt
Dislivello discesa: 1990 mt
Periodo: da aprile a novembre
ITINERARIO
Itinerario lungo e spettacolare sulla dorsale che dal cuore della regione giunge sulla costa ionica, che suggeriamo di percorrere a tappe.
ITINERARIO 09
Accettura, il borgo di partenza, è uno dei borghi del Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane. Completamente circondato dal verde, il suo nome è legato soprattutto a “Il Maggio di Accettura”, uno dei riti arborei legati alla fertilità della terra più antichi della Basilicata.
Attraversando la foresta di Gallipoli Cognato, l’itinerario fa tappa a San Mauro Forte, il paese dei “Campanacci” che suonano, fragorosi, in occasione di uno dei più importanti Carnevali della Basilicata.
Godendo dello spettacolo naturale fornito dai calanchi, si raggiunge Craco, il “paese fantasma”, distrutto nel 1963 da una frana che costrinse la popolazione locale ad abbandonarlo per rifugiarsi nel nuovo comune di Craco Peschiera.
Il tour prosegue verso Tursi e l’antico quartiere della Rabatana, da rabat ovvero borgo fortificato e infatti il quartiere si caratterizza per essere di difficile accessibilità come tutti i quartieri di origine araba.
Dopo una visita al Santuario di Santa Maria di Anglona, monumento nazionale dal 1931, ci si sposta sulla costa Ionica, a Policoro, l’antica Heraclea. Il mare e l’archeologia, la natura incontaminata del Bosco Pantano, il profumo delle rinomate fragole e degli altri prodotti della terra, per un viaggio nel poliedrico territorio di Policoro e della Magna Grecia.
08 - Dalle Dolomiti Lucane ai Calanchi di Aliano, tra borghi incastonati nella roccia
Difficoltà: medio/alta
Tipo bicicletta: turismo/gravel/e-bike
Partenza: Castelmezzano
Arrivo: Aliano
Totale km: 56,5
Fondo Stradale: 90% asfalto
Dislivello salita: 1180 mt
Dislivello discesa: 1430 mt
Periodo: da aprile a novembre
ITINERARIO
Un percorso che dalle rocce arenarie delle Dolomiti Lucane vi porterà tra le rocce argillose dei Calanchi, fino a raggiungere la valle del Sauro e Aliano. I cicloturisti meno esperti possono suddividere questo tour, di medio-alta difficoltà, in due tappe.
ITINERARIO 08
Si parte da Castelmezzano, un piccolo paese incastonato tra le rocce. Il borgo, annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, deve la sua fama al Volo dell’Angelo: un volo adrenalinico che, imbracati a pancia in giù ad un cavo d’acciaio, collega Castelmezzano con il prospiciente borgo di Pietrapertosa, un chilometro e mezzo da compiere in poco più di un minuto ad una velocità che può raggiungere i 120 km/h.
Seconda tappa di questo itinerario è proprio Pietrapertosa, anch’esso riconosciuto come uno dei Borghi più Belli d’Italia e meta dei turisti più avventurosi che vogliono provare l’ebbrezza del volo, da soli o in coppia.
Dopo aver attraversato il bosco e il valico di Montepiano, comincia un tratto in discesa che porta a Cirigliano, uno dei paesi più piccoli della Basilicata. Accogliente e grazioso, l’antico borgo interamente in pietra è posto tra il Castello e la Chiesa Madre e presenta numerose tracce archeologiche di epoca romana.
Dopo alcuni chilometri in pianura, si seguono le indicazioni per Aliano. Il borgo, arroccato su un costone d’argilla, è il paese dei Calanchi e del confino di Carlo Levi, immerso in quel paesaggio suggestivo e lunare che il pittore e medico torinese ha descritto nel suo “Cristo si è fermato a Eboli”.
Itinerario a cavallo Venosa – Metaponto | 5 giorni
Itinerari
Un itinerario intenso, suggestivo, vario, che porta ad attraversare la Basilicata in tutta la sua lunghezza nella parte orientale, a nord a sud, percorrendo terre assolate dove il calcare bianco e rossiccio dialoga con l’oro dei campi di grano, dove si alternano gole e gravine a lame e canali, doline e tratturi. E poi incrociare le antiche vie come l’Appia, l’Herculea, le vie profumate dell’olio e del vino, percorsi d’arte e natura, impreziositi da siti archeologici e masserie fortificate.
Primo giorno
Si muove da Venosa percorrendo i primi 35 km sulla SP 168 e sulla la SP 6 in direzione Genzano di Lucania, antico insediamento romano arroccato su uno degli speroni da cui è possibile scorgere tutta la vallata sottostante, l’incantevole Valle del Bradano.
Secondo giorno
Ci si fonde quindi per ben 30 km con l’oro dei campi di grano seguendo la SP 33, la SS 96 bis e infine la SP 209 fino ad arrivare a Irsina, cittadella in cui è ancora forte la traccia del passato medioevale richiamato dall’antico borgo e dalle mura di cinta. Ci si perde da questa altura nel panorama riempito dai colori della natura che accompagna i fiumi Bradano e Basentello. È ora di fare una seconda sosta, farsi coccolare dalle tipicità del luogo e dar modo ai cavalli di recuperare le forze per la seconda parte del viaggio.
Terzo giorno
Mancano circa 50 km per giungere a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, raggiungibile seguendo dapprima la SS 655 e poi la SP 8. Lì è necessario pernottare per riprendere le energie necessarie al proseguimento del viaggio.
Quarto giorno
Si riprende pertanto l’indomani la SP 3, costeggiando il Parco della Murgia alla volta di Montescaglioso, nota anche come “Città dei Monasteri” per la presenza di quattro grandi complessi monastici tra cui l’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo.
Quinto giorno
Una volta attraversato questo vero e proprio scrigno di tesori culturali e religiosi, ci si può avviare verso una nuova conquista, Bernalda, un borgo di indubbia suggestione dove poter ammirare le vestigia del passato. Ormai lo Ionio è sempre più vicino, si fa più intenso l’odore del mare, i colori cambiano, diventano più leggeri, le spiagge di Metaponto sono dietro l’angolo…pochi chilometri e sarà possibile cavalcare sulle onde sabbiose della costa ionica.
Itinerario a cavallo Matera - Pollino | 3 giorni
Itinerari
Andare a cavallo per Matera e apprezzarne il suo fascino dettato dalla spettacolare composizione dei Sassi. È qui che prende il via questo andare a cavallo per Matera, nella Basilicata dell’est, per poi spostarsi in direzione sud-ovest alla conquista delle cime del Pollino.
Primo giorno
È consigliabile partire dopo una lauta colazione, magari fissata presso uno degli agriturismi immersi in quel di Matera, in modo da avere tutte le comodità per preparare i cavalli e in più godersi lo spettacolo urbano in parte invaso dalla natura dell’est della Basilicata. Si cerca il passo verso il lago di San Giuliano seguendo la SS 7 e attraversando il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, conosciuto come Parco della Murgia Materana. Si va avanti fino a incrociare con lo sguardo la sagoma del Castello del Malconsiglio che, eretto su una collina, anticipa l’arrivo al comune di Miglionico. Ora ci si può lasciare andare al galoppo costeggiando la SS 7 per circa 40 km lungo la Val Basento fino a Ferrandina, dove diventa necessario pernottare per far riposare i cavalli.
Secondo giorno
Il secondo giorno si parte sulla SP. Ferrandina/Stigliano con una breve deviazione presso il “paese fantasma”, Craco, che in lontananza somiglia a una scultura di origini medioevali. Qui si possono già intravedere gli impressionanti calanchi che circondano Aliano, sede del confino di Carlo Levi. Usciti da Aliano si ritorna sulla SP 4 verso la verdeggiante Missanello, località ideale per fermarsi a degustare i piatti tipici locali prima di approdare alla “città del vino”, Roccanova.
Terzo giorno
Si intercetta la SS 598 e si attraversa Roccanova, ultimo comune alle porte del Parco Nazionale del Pollino. Siamo nel Parco Nazionale del Pollino. Si costeggia Castronuovo Sant’Andrea e si prosegue verso Chiaromonte con una breve sosta sul Lago di Monte Cotugno, la più capiente diga in terra battuta d’Europa. A seguire, il percorso si dinamicizza, con la discesa verso il fiume Sinni succeduta da un tratto in salita verso il Monte Caramola, a 1.100 mt s.l.m, e finalmente con il traguardo, presso San Severino Lucano, raggiungibile tramite la SP 4. Il luogo è mèta di pellegrinaggi dedicati alla Madonna del Pollino ma è anche una location ideale per trascorrere la giornata in piena natura, en plein air, lontano dai rumori e dai ritmi frenetici della quotidianità, osservando i cavalli che allevati allo stato brado si muovono con estrema libertà su un terreno rivestito dal bosco Magnano e bagnato dai due torrenti Frido e Peschiera.
Itinerario a cavallo Brindisi di Montagna - Laurenzana- Brindisi di Montagna | 2 giorni
Itinerari
A cavallo a Brindisi di Montagna. Ci attende così un nuovo scenario, caratterizzato dalle suggestioni provenienti dall’incredibile e rara bellezza naturalistica che rende unico l’itinerario, ma non solo. Una pagina della storia italiana e di quella lucana che “letta” a cavallo del proprio destriero può lasciare un segno ancor più profondo, indelebile.
Primo giorno
Brindisi di Montagna segna il via dell’iter diviso in due direttrici principali. I viaggiatori in sella ai propri cavalli lasciano il piccolo comune e si dirigono verso Laurenzana, dove è possibile effettuare l’unica sosta lunga del viaggio, attraversando prima una serie di comuni incastonati tra le dolomiti lucane o immersi nel verde o, ancora, nascosti nei fitti boschi. Prima tappa, dopo circa 16 km, Trivigno. Si prosegue per altri 15 km su un antico tratturo che affianca la SP 16 e che prosegue sulla Interpoderale Santa Croce Camastra congiungendo Pietrapertosa e Castelmezzano. Andando avanti sui sentieri inebriati dal profumo selvatico delle cortecce di castagni, tigli e olmi, si raggiunge Accettura. Si tratta di un paesino totalmente immerso nel verde, noto per la festa patronale “Il maggio di Accettura”. Una trentina di chilometri in direzione ovest, tra i faggeti che delimitano il Parco Gallipoli Cognato, separano i viaggiatori da Laurenzana, dove li attende il meritato riposo.
Secondo giorno
Il giorno seguente si inaugura la seconda parte del viaggio lanciandosi al galoppo tra colori e sorprendenti scorci paesaggistici del Parco Nazionale dell’Appennino lucano, in direzione SS 92, alla volta di comuni quali Calvello, Abriola (SP 16) e Pignola (SP 5), per terminare poi il tratto a Rifreddo, località suggestiva che nasce all’interno di un bosco e in cui è possibile fermarsi per assaporare le delizie locali e recuperare le energie per scendere verso Brindisi di Montagna e rientrare in Grancia, sempre seguendo la SP 92.
Itinerario a cavallo Melfi - Maratea | 7 giorni
Itinerari
Primo Giorno
Punto di partenza è Melfi, la città federiciana, sita al nord della Basilicata e sede tutt’oggi del castello normanno in cui Federico II di Svevia trascorreva le vacanze estive dilettandosi a praticare, nelle fitte foreste del Vulture, il suo hobby preferito, la falconeria. La città è ulteriormente impreziosita dalla presenza di straordinarie chiese rupestri come quelle di Santa Margherita e Santa Lucia, risalenti al XIII sec, o come la cattedrale gotica di Santa Maria Assunta. Dalla Contrada Toppo Sant’Agata si procede sulla SS 303 fino al km 89, dove un sentiero segna la fine del breve excursus nel borgo melfese e consente di inoltrarsi nel verde dell’area del Vulture. Dopo 12 km è possibile infatti intercettare via Fontana Castagno, attraversare il bosco in direzione SP 167 e conquistare dopo circa 10 km la vista del Laghi di Monticchio.
Secondo giorno
Si prosegue su un tratturo che affianca la SP 167 in direzione Sant’Andrea di Atella. Faggi e roveri accompagnano la passeggiata a cavallo per circa 7 km terminando nella Valle di Vitalba. Giunti qui, si scende a ovest verso la Fiumara di Atella percorrendo la parallela verde della SP Atella Montesirico. Risuona forte l’eco storica emanata dai vicini castelli di Melfi e Lagopesole che imponenti dominano le vallate, circondati da fitti boschi che conferiscono loro un’aria di mistero.
Terzo giorno
Lasciata la valle si comincia a salire verso il Monte Carmine imboccando i sentieri che si snodano tra i boschi e costeggiando la SS 93 direzione Filiano-Lagopesole. Si arriva così al suggestivo santuario della Madonna del Carmine. Un panorama mozzafiato impreziosisce il luogo sacro e mostra il tratto da percorrere per raggiungere il Lago Nettuno nel comune di Avigliano. Ancora una quarantina di chilometri seguendo la SP 112, poi la SP 50 che attraversa località Frusci e, infine, nuovamente la SP 112 ed ecco comparire il capoluogo lucano, Potenza. Cittadina montuosa situata su un rilievo appenninico a 816 m s.l.m., Potenza è il capoluogo più elevato d’Italia. Nata nell’alta valle del fiume Basento, Potenza si presenta infatti circondata da aree boschive e alte cime facilmente raggiungibili, come ad esempio località Rifreddo, una piccola frazione di Pignola, paesino in provincia di Potenza, a ovest della città, dove i cavalieri potranno fermarsi e ristorarsi. In particolare, seguendo un breve sentiero che attraversa il bosco di Rifreddo, scendendo di qualche chilometro sul livello del mare, si arriva a Pignola, la cui Chiesa Madre custodisce alcune tele del Pietrafesa. Girando tra le frazioni alte del paesino è possibile fare pausa nelle aree pic-nic, praticare il bird-watching o, ancora, nel periodo invernale, usufruire delle piste da sci di Sellata-Pierfaone, a 1744 m. s.l.m., ambiente ideale, quest’ultimo, anche per gli amanti di mountainbike o di trekking nelle altre stagioni. Più a valle, invece, l’oasi naturale del Pantano consente lunghe passeggiate attorno all’omonimo lago e visite guidate tra le specie di animali e volatili ospiti della sede locale del WWF.
Quarto giorno
Riprendiamo il nostro viaggio a cavallo. Si lascia Pignola in direzione Sellata-Pierfaone sulla SP 5 e si sale fino ad Abriola. Territorio aspro e roccioso, banco di prova per il binomio cavaliere/cavallo, superato il quale si inizia a scendere verso Marsico Nuovo, attraversando prima il territorio di Sasso di Castalda, dove sarà difficile resistere al fascino dell’esperienza del “Ponte alla Luna”, un ponte tibetano intitolato al lucano Rocco Petrone, ingegnere del team NASA Apollo 11 che per primo toccò il suolo della Luna. Installato tra le vette del comune di Sasso, il Ponte, percorribile con apposita imbracatura, promette brividi e adrenalina a cui pochi riescono a sfuggire. Dopo aver ravvivato il viaggio con esperienze di vario genere, si arriva finalmente a Marsico, centro pre-ellenico ricco di reperti archeologici, palazzi settecenteschi e numerose chiese tra cui spiccano il santuario di Santa Maria di Costantinopoli e la cattedrale di San Giorgio.
Quinto giorno
A seguire, la Val d’Agri, raggiungibile in 47 km seguendo la SS 598. Variegata coi suoi sentieri impervi e difficoltosi che si alternano a scorci naturalistici di una bellezza disarmante, la zona si presenta con un susseguirsi di piccoli comuni immersi nel verde, con tradizioni gastronomiche invitanti che affievoliscono quel senso di stanchezza, tipico del viaggiatore, e riscaldano gli animi. Dopo aver assaporato i prodotti tipici del luogo e fatto riposare i cavalli, ci si lancia alla volta di Lagonegro, piccolo borgo antico situato alle falde del Monte Sirino, nella Valle del Noce. Ma per raggiungerlo sarà necessario percorrere la SS 276, la SP 103 e la SP 26.
Sesto giorno
Ormai il traguardo è vicino. Si attraversano le ultime montagne seguendo la SP 585 e toccando i comuni medioevali di Rivello e Trecchina, nota come “la città giardino” quest’ultima, per il verde delle aiuole che la riempiono e la colorano e per la vegetazione boschiva e floreale che le fa da cornice. Un coacervo di suggestioni viene sprigionato da questi luoghi incantati dove sembra che il tempo si sia fermato. Qualche curva ancora per arrivare in località Passo la Colla, ed ecco conquistato il belvedere con vista sul Golfo di Policastro.
Settimo giorno
La discesa verso Castrocucco di Maratea lascia intravedere il mare cristallino che caratterizza la “Perla del Tirreno”, sorvegliato e protetto dall’imponente e sontuosa statua del Cristo Redentore, posta sullo sperone del Monte San Biagio, altro punto strategico per ammirare la bellezza della costa. Giunti a Castrocucco, i cavalieri potranno scegliere di pernottare in bungalow collocati sulla spiaggia ripagandosi della fatica fatta per raggiungere il mare della splendida Maratea.