Itinerario a cavallo Valle di Vitalba - San Fele/Muro Lucano - Valle Di Vitalba | 2 giorni

EQUITURISMO

Itinerari

Equiturismo nella Valle di Vitalba. Si tratta di un itinerario circolare disegnato nella parte nord-occidentale della regione, percorribile in due direzioni opposte con la possibilità di scegliere quale dei due versanti indistintamente affrontare per primo.

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Direzione Valle di Vitalba - Atella

Primo giorno
Punto di partenza, Atella. Una scelta comoda pensata per il supporto offerto dalle strutture in zona oltre che per la vista incoraggiante della vallata che si allontana fino ad essere interrotta dalle pendici del Monte Vulture. Attraversando la fiumara di Atella, in direzione est, si prosegue in direzione San Fele. Le acque in questo percorso giocano un forte ruolo. Presenti sotto forma di fiumiciattoli o cascate, rendono dinamica la passeggiata e bucoliche le aree di sosta, dipingendo un habitat più a misura dei cavalli. Dopo un primo tratto nel verde apparentemente sconfinato si arriva al guado della fiumara di Inforchia, non molto distante dall’omonima frazione, e costeggiandola si giunge ben presto al viadotto denominato “33 ponti”. Ad attendere i viaggiatori ora, il bosco di Bucito. Lasciando il bosco alle spalle, ci si ritrova davanti ai tre comuni che occupano la vallata: Ruvo del Monte, Rapone e San Fele, incastonato tra le vette del Monte Castello e del Monte Toretta. La suggestione del momento viene rotta dopo pochi metri dall’abilità richiesta dal secondo guado, quello del torrente Bradano, seguito da un tratturo che restituisce al viaggio un’aurea bucolica resa più intensa dalla sensazione di quiete trasmessa dalla storia che quel tratturo porta con sé. Nota come ‘via del grano’, veniva intrapresa solitamente per trasportare il grano ai numerosi mulini situati lungo il Bradano. Finalmente ci si avvicina al comune di San Fele. Una volta usciti dal centro abitato di San Fele, ecco che si spalanca dinanzi agli occhi lo splendido paesaggio che vede protagoniste le cascate! Questa dimensione suggerisce una sosta più lunga, magari con pernottamento in modo che anche i cavalli possano godere del meritato riposo prima di riprendere il viaggio.

Secondo giorno
La seconda parte del viaggio si apre invece con un’allegra passeggiata a cavallo verso i 1200 metri di quota con la conquista del Monte Pierno, sede di uno dei due santuari mariani più grandi della zona. Procedendo sulla fascinosa altura ci si inoltra in una foresta di faggeti, fitta, rigogliosa, secolare… Qui, a tracciare il sentiero sono delle neviere, antiche costruzioni concave interrate, rivestite con consistenti strati di paglia e terra e adibite a riserva idrica. Si affronta il crinale, riempiendosi gli occhi di tutto ciò che regala la vista della valle del Melandro sulla destra e del Vulture sulla sinistra, osservando al contempo mandrie di podoliche che indisturbate pascolano nei prati circostanti. Si raggiunge così il noto Santuario, avvolto da una rigogliosa vegetazione che si ritrae solo per lasciare spazio alle numerose sorgenti d’acqua. Ancora pochi chilometri tra terreni coltivati e si giunge al castello di Sant’ Ilario, frazione di Atella.

Direzione: Valle di Vitalba – Muro Lucano

Primo giorno
Scegliendo di percorrere il tratto nella seconda direzione, si parte sempre dalla Valle di Vitalba ma in direzione Sant’Ilario, si imbocca la SP Inforchi e la si percorre per circa 9 km. Alle spalle troneggia il Castello di Lagopesole, dominante su tutta la vallata, e il Vulture in lontananza. Da Sant’Ilario sono necessari altri 7 km per approdare a San Cataldo attraversando un sentiero immerso nel bosco e costeggiando le vecchie terme, in prossimità sempre della SP Inforchia. Ancora boschi da attraversare per circa 10 km seguendo la SP Inforchia fino a intersecare la SP Bosco della Pietra. Altri 5 km in sella ed ecco innalzarsi dinanzi agli occhi il Monte Santa Croce. L’aria si rinfresca, la passeggiata sui 1407 m s.l.m. acquisisce un ritmo diverso, più incalzante. Si procede ora verso la SP 14 con l’obiettivo di giungere all’abitato di Bella. Qui, dallo scalo ferroviario sarà facile e piacevole intraprendere un percorso di soli 2 km nella Fiumara di Muro. Consigliabile una sosta nel paese di Muro Lucano, un borgo molto suggestivo caratterizzato dalle case incastonate nella roccia.

Secondo giorno
L’indomani ci si incammina verso il Lago artificiale di Muro per seguire poi la SS 7 fino a Castelgrande. Dal comune di Castelgrande la SS 7 guiderà i cavalieri per qualche chilometro in direzione nord est dove un bivio li immetterà sulla destra in direzione San Fele.


Itinerario in moto Matera - Policoro

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Itinerari

Matera - Policoro: itinerario Natura e Cultura

Da Matera alla Costa Ionica

Legenda

L’itinerario parte da Matera, la città dei Sassi. Terra magica, dove passato e futuro si rincorrono intrecciandosi in un vortice di bellezza, in grado di catapultare l’ignaro visitatore in una dimensione al di fuori del tempo.
Seconda tappa è Montescaglioso. Inserita nell’area archeologica del Parco delle Chiese rupestri del Materano, Montescaglioso è conosciuta come città dei Monasteri per la presenza di quattro complessi monastici. Tra questi, emerge l’abbazia benedettina di San Michele Arcangelo, uno dei più importanti centri di cultura e spiritualità monastica del sud Italia
Metaponto, piccolo centro balneare situato sulla costa Jonica, sorge sulla pianura del Metapontino, tra i fiumi Bradano e Basento. Oggi Metaponto fa parte di una vasta area archeologica nella quale sorge il Tempio delle tavole palatine, dedicato alla divinità mitologica Hera, i resti del tempio si compongono di 15 colonne, in origine 32, e capitelli di ordine dorico. Un tempo era anche chiamato “Scuola di Pitagora” a ricordo del grande filosofo Pitagora, che visse e operò a Metaponto fino al 490 a.C.
Prima di raggiungere la costa Ionica, si arriva a Craco, che immerso nel silenzio dei calanchi, circondato da un paesaggio quieto e suggestivo, sorge su una collina a pochi chilometri da Matera. Chiamato il paese fantasma perché disabitato, attrae per la sua immagine di luogo senza tempo. Percorribile solo a piedi, accompagnati da una guida, oggi è possibile visitare il piccolo borgo abbandonato, muniti della Craco Card, una carta d’ingresso, rilasciata dall’amministrazione comunale locale.
Tappa successiva è Aliano, che circondato dal paesaggio aspro e suggestivo dei calanchi, si presenta arroccato su uno sperone argilloso dal quale domina la Valle dell’Agri e il torrente Sauro. Aliano viene ricordato per essere stato il luogo in cui Carlo Levi trascorse il suo periodo di confino, dal 1935 al 1936, e per aver ispirato le pagine più belle del celebre libro “Cristo si è fermato ad Eboli”.
Valsinni, sospesa tra mare e monti, ai confini con la Calabria, i vicoli concentrici del centro storico, comunicanti tra loro grazie ai caratteristici “gafii”, cioè passaggi coperti a volta, e l’atmosfera del Parco Letterario dedicato alla poetessa lucana, regalano ai visitatori suggestioni tali da consentire al Touring Club Italiano di assegnare a Valsinni la bandiera arancione, simbolo di qualità turistico-ambientale.
Infine nella fertile e soleggiata pianura metapontina, bagnata dal mar Ionio, si raggiunge Policoro, il cui nome in greco antico vuol dire “spazioso”. Attualmente è una delle città più grandi ed economicamente importanti della provincia di Matera. Il Museo Archeologico Nazionale della Siritide, con il Santuario di Demetra e il Tempio di Dionisio, la natura incontaminata del Bosco Pantano e le dorate spiagge della costa ionica, sono solo alcune delle immancabili tappe turistiche che fanno da cornice ad una “giovane” antica colonia greca.


Itinerario a cavallo Valle di Vitalba - Melfi - Valle di Vitalba | 3 giorni

EQUITURISMO

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Attraversare a cavallo il Vulture Melfese, fino all’Alto Bradano,. Un tuffo nel passato attraverso un territorio ricco di storia, un’immersione nei colori cangianti e brillanti che segnano le stagioni, un viaggio tra monumenti grandiosi e paesaggi unici! Tutto ciò è possibile.

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Primo giorno
Punto di partenza Atella, antico insediamento romano dal quale si punta verso Lagopesole costeggiando la SS 93 per circa 15 km e passando prima per l’agro di Filiano. Girando per Filiano si è rapiti dal fascino della grotta-riparo sotto roccia, esattamente in contrada Tuppo dei Sassi, caratterizzata da pitture preistoriche. Una volta giunti al Castello di Lagopesole, invece, è d’obbligo un giro nella grande tenuta di caccia di Federico II, all’interno della quale è possibile visitare il Museo dell’emigrante e il Museo narrante e, d’estate, assistere alla proiezione Il mondo di Federico II. Ci si rimette a cavallo, quindi, per altri 15 km tenendo come riferimento sempre la SS 93 alla volta di San Giorgio di Pietragalla, dove a catturare lo sguardo questa volta è il Parco Urbano dei Palmenti. Un invitante tratturo rurale conduce i viaggiatori a San Nicola di Pietragalla. Da qui, affiancando la SS 169 e la Sp 6 si raggiunge, dopo 32 km, Acerenza “città cattedrale”, dov’è necessaria a questo punto del viaggio, una tappa con pernottamento.

Secondo giorno
Si riparte per Forenza, mèta raggiungibile tramite la SP 10, dove è possibile ascoltare leggende sui Templari o, addirittura, riviverle se si capita nel mese di agosto, quando a narrarle sono i cortei storici che si snodano tra le stradine del paese. Si sfiorano Maschito e Ginestra continuando sulla SP 10 fino ad arrivare infine a Venosa, altro centro lucano ricco di storia e celebri monumenti.

Terzo giorno
Ci si dirige a questo punto, seguendo la SS 93 per circa 50 km, nel cuore del Vulture, nella città federiciana per eccellenza, Melfi. Da Melfi il viaggio prosegue per una ventina di km a fianco alla SS 93 fino a Ripacandida, dove il Santuario di San Donato, con i suoi affreschi assimilati a quelli della Basilica Superiore di Assisi, è grande mèta di pellegrinaggi e oggetto di devozione popolare. Ci si incammina poi verso Ginestra e, a seguire, Barile. Da Barile si segue la SP 90 per un paio di chilometri fino a incrociare la SS 93. Ci vogliono 3 km per avvicinarsi al traguardo attraversando la “capitale dell’Aglianico”, Rionero in Vulture, sede di innumerevoli cantine censite e scavate nel tufo. Il Museo di Storia Naturale e l’avvolgente versante naturalistico conducono inevitabilmente i viandanti presso Monticchio, frazione di Rionero nota per i suoi splendidi laghi di origine vulcanica incastonati nei crateri occidentali del Vulture, vulcano ormai spento. La bellezza naturale del posto unita al fascino delle leggende che lo contornano, conferiscono all’ambiente un tocco particolarmente suggestivo, trattenendo piacevolmente i visitatori coi loro cavalli poco prima di raggiungere la mèta del viaggio, Atella, punto in cui il percorso si chiude mantenendo come riferimento ancora la SS 93 in direzione sud per circa 6 km.


Itinerario in moto Matera - Melfi

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Itinerari

Matera - Melfi, itinerario Cultura

Da Matera a Melfi, tra luoghi della cultura e natura incontaminata

itinerario moto matera melfi
Legenda

L’itinerario parte da Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. A pochi chilometri dalla città si trova la Cripta del Peccato Originale, si trova la più antica e pre- stigiosa testimonianza di patrimonio rupestre dell’ Italia meridionale, La Cripta del Peccato Originale, conosciuta anche coma “Grotta dei Cento Santi”. Per le sue pareti ricche di scene pittoriche impreziosite da fiori e altri elementi, viene definita “la Cappella Sistina dell’Arte rupestre”
Irsina, località di arte e cultura, viene considerata “La cittadella degli Archivi” perché conserva un ricchissimo patrimonio documentario di diversa tipologia presso l’Archivio Diocesano, l’Archivio storico Comunale, l’Archivio Nugent e l’Archivio D’Amato Cantorio.
Proseguendo verso nord, si trova Acerenza, un delizioso centro medievale classificato a ragione tra i Borghi più belli d’Italia, noto per la sua cattedrale, imponente e maestosa all’interno del centro storico, viene definita Città Cattedrale. Un monumento di interesse nazionale, risalente all’XI secolo, attorno al quale si sviluppano case, vicoli, piazzette e scalinate
Tappa successiva è Venosa, città di Orazio, un angolo della Basilicata circondato da alture e vegetazione spontanea, ubicato nell’area vulcanica del Monte Vulture. Da visitare lo splendido castello aragonese costruito per volere del Duca Pirro del Balzo, nel 1470. Al suo interno, nei sotterranei, risiede il Museo archeologico nazionale di Venosa. Tra i luoghi di notevole rilevanza storica il Parco Archeologico e le catacombe ebraiche.
Ripacandida, costruito sulle pendici di una roccia nella zona del Vulture, si contraddistingue per le sue case bianche di calce. Questo piccolo centro può essere considerato uno dei più importanti luoghi di culto della Basilicata per la presenza dell’antichissimo santuario di San Donato vescovo.
Penultima tappa del tour, i Laghi di Monticchio, un incantevole luogo di attrazione turistica collocato nella zona del Vulture composto da due laghi di origine vulcanica, uno maggiore e uno minore. Denominati I gemelli del Vulture, entrambi di forma ellittica, hanno la temperatura più elevata dei laghi d’Italia.
Il percorso termina a Melfi, una splendida città che si caratterizza per la presenza di uno dei castelli medievali più belli d’Italia,  posto in posizione dominante sul centro abitato.


Itinerario in moto da Maratea a Scanzano Ionico

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Maratea - Scanzano Ionico, itinerario Natura e Cultura

Dalla Costa Tirrenica alla Costa Ionica, passando per il Parco dell'Appenino Lucano - Val d'Agri - Lagonegrese

Itinerario in moto Maratea Scanzano Ionico 2
Legenda

L’itinerario parte da Maratea, unico sbocco lucano sul mar Tirreno, con la sua bellezza, si affaccia prepotentemente sul Golfo di Policastro, tra Campania e Calabria. Con 32 km di pura bellezza, Maratea coniuga una costa frastagliata, ricca di incantevoli insenature e ricercate spiaggette, con la vegetazione incontaminata delle imponenti montagne.
Spostandosi verso l’entroterra si raggiunge Castelsaraceno, il borgo del ponte tibetano più lungo del mondo. Con una lunghezza complessiva prossima ai 600 metri, il ponte collega i due parchi nazionali della regione, il Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese.
Proseguendo si raggiunge Tramutola. Passeggiando per le strette stradine del centro storico, si possono ammirare i portali degli antichi palazzi nobiliari e le piccole sculture in pietra che li adornano, raffiguranti donne, simbolo di fertilità.
A pochi chilometri si trova Viggiano, compreso nell’area naturale del Parco dell’Appennino Lucano e circondato da un’atmosfera magica fatta di boschi con numerose essenze e da una fauna ricca e varia. Identificata come la Città dell’arpa e della musica, Viggiano è il fulcro di un’antica tradizione musicale di grande fascino, quella appunto dell’Arpa popolare italiana.
Tappa successiva è Aliano, che circondato dal paesaggio aspro e suggestivo dei calanchi, si presenta arroccato su uno sperone argilloso dal quale domina la Valle dell’Agri e il torrente Sauro. Aliano viene ricordato per essere stato il luogo in cui Carlo Levi trascorse il suo periodo di confino, dal 1935 al 1936, e per aver ispirato le pagine più belle del celebre libro “Cristo si è fermato ad Eboli”
Prima di raggiungere la costa Ionica, si arriva a Craco, che immerso nel silenzio dei calanchi, circondato da un paesaggio quieto e suggestivo, sorge su una collina a pochi chilometri da Matera. Chiamato il paese fantasma perché disabitato, attrae per la sua immagine di luogo senza tempo. Percorribile solo a piedi, accompagnati da una guida, oggi è possibile visitare il piccolo borgo abbandonato, muniti della Craco Card, una carta d’ingresso, rilasciata dall’amministrazione comunale locale
Penultima tappa del tour prima di raggiungere la costa è Tursi, la città di Albino Pierro e il Santuario di Maria S.S. di Anglona a pochi chilometri.
Nella fertile e soleggiata pianura metapontina, bagnata dal mar Ionio, sorge Policoro, il cui nome in greco antico vuol dire “spazioso”. Attualmente è una delle città più grandi ed economicamente importanti della provincia di Matera. Il Museo Archeologico Nazionale della Siritide, con il Santuario di Demetra e il Tempio di Dionisio, la natura incontaminata del Bosco Pantano e le dorate spiagge della costa ionica, sono solo alcune delle immancabili tappe turistiche che fanno da cornice ad una “giovane” antica colonia greca.
Ultima tappa dell’itinerario è Scanzano Jonico, il più giovane comune della provincia di Matera. Per il clima mite e per la fertilità del suolo, Scanzano Ionico è caratterizzato da estese piantagioni di agrumi, kiwi e ortaggi, tanto da guadagnarsi l’appellativo di piccola California del sud. Di notevole pregio naturalistico sono le dune ricche di macchia mediterranea e le suggestive tartarughe marine che ogni anno scelgono le incontaminate spiagge ioniche per deporvi le uova.


Itinerario in moto Potenza - Satriano di Lucania

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Potenza - Satriano di Lucania: itinerario Natura e Cultura

Alla scoperta del Castello di Lagopesole, le Cascate di San Fele, Muro Lucano e la Valle del Melandro.

Legenda

L’itinerario parte da Potenza, capoluogo di regione. Percorrendo la Potenza-Melfi si raggiunge il Castello di Lagopesole, posizionato strategicamente su di una collina a controllo dell’antica via Herculea. Residenza di caccia dell’imperatore Federico II di Svevia, il castello di Lagopesole racconta, con i suoi fregi e i suoi variegati elementi architettonici, un’alternanza di fasi costruttive.
Procedendo in direzione Melfi si raggiunge il comune di San Fele, situato nella zona più a Nord della regione Basilicata che sorge lungo le pendici del Monte Castello e Monte Torretta, a 872 metri s.l.m. Poco distante dall’abitato un ampia area di castagneti e faggi che fanno da sfondo ad una delle più affascinanti risorse naturalistiche della Basilicata, le famose cascate di San Fele.
Tappa successiva dell’itinerario è Muro Lucano, che, menzionato fra i cento paesi più belli d’Italia, cattura l’interesse per le sua bellezze artistiche e paesaggistiche. Le piccole case di Borgo Pianello fanno da cornice al magnifico castello medievale.
Procedendo verso il capoluogo, si arriva a Balvano, il cui castello, posto in posizione dominante su uno sperone di roccia, conserva i resti di due torri-vedetta appartenenti all’impianto originario. Dal Castello si snoda l’antico bor- go dove risiedono numerosi edifici storici.
Tappa successiva è il borgo di Sant’Angelo le Fratte, il cui nome, in origine Castrum Sancti Angeli de Fratis, indica il forte legame della gente del posto al Santo Patrono Arcangelo Michele e alla montagna spaccata Carpineto, l’imponente massa rocciosa che sovrasta il paese. Con le sue oltre 100 cantine scavate nella roccia, ancora oggi utilizzate dalla gente del posto per conservare vino e formaggio, viene chiamato il Paese delle Cantine.
Punto d’incontro tra la Val d’Agri e la valle del Melandro, nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, circondato da un’immensa ricchezza ambientale e paesaggistica, sorge l’antico borgo medievale di Brienza. In posizione dominante è collocato l’imponente castello “Caracciolo”, che secondo un’antica tradizione il castello si compone di 365 stanze.
Penultima tappa dell’itinerario è il piccolo comune di Sasso di Castalda che sorge sulle asperità dell’Appennino lucano, a 940 metri s.l.m, così chiamato per la presenza di un grosso masso roccioso a protezione del centro abitato. Per ammirare e respirare questi luoghi dall’alto, sospesi a 100 metri di altezza, si può per- correre a piedi, il ponte tibetano “Ponte alla Luna”, lungo 300 metri, sulle sponde del Fosso Arenazzo.
Infine, adagiato nella Valle del Melandro, a circa 653 metri s.l.m, Satriano di Lucania sorge nell’Appennino Meridionale sulle pendici di tre rocce, il Castello, il Piesco e la Madonna della Rocca. Il piccolo borgo di origine medievale si presenta al visitatore come un vero scrigno di tesori nascosti da scoprire ed incantarsi. Primo fra tutti il bellissimo museo a cielo aperto composto dai murales che dipingono le enormi facciate del centro abitato, veri e propri affreschi dipinti a mano da pittori professionisti, che dal 1988 hanno intitolato Satriano di Lucania “capitale dei murales”.


Itinerario in moto SS 407 - Nova Siri Scalo

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SS 407 - Nova Siri Scalo: itinerario Natura

Alla scoperta della Costa Ionica passando per il Parco Nazionale del Pollino

Legenda

L’itinerario parte da Tursi, la città di Albino Pierro a cui è dedicato il Parco Letterario, posta al centro di due grandi fiumi della Lucania, l’Agri e il Sinni. Poco distante da Tursi, il Santuario di Santissima Maria di Anglona, eletto monumento nazionale dal 1931. Splendido è il suo portale e il campanile in stile romanico. All’interno la chiesa è a croce latina e dispone di tre navate divise da arcate e pilastri. Attraversando il cuore del Parco Nazionale del Pollino, nella valle solcata dal fiume Sarmento, affluente del Sinni, troviamo il piccolo comune di San Costantino Albanese.
Attraversando il Parco Nazionale del Pollino si raggiunge la costa Ionica e il comune di Nova Siri, formato da una “marina”, a poche centinaia di metri dal mare, e da un “centro storico” posizionato a circa 10 km nell’entroterra.


Itinerario in moto Potenza - Matera

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Potenza-Matera: Itinerario Natura e Cultura

Alla scoperta dei due capoluoghi di regione passando per la Val D'Agri e le Piccole Dolomiti Lucane

Legenda

L’itinerario parte da Potenza, capoluogo di regione che sorge nell’alta valle del Basento a 819 metri s.l.m. lungo una dorsale appenninica. La seconda tappa è Grumentum, il Parco Archeologico situato all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, poco distante da Grumento Nova, conserva i resti di un’antica città romana del III secolo a. C. con un impianto urbanistico ben conservato.
Risalendo dalla Valle dell’Agri si costeggia il Lago del Pertusillo, per raggiungere Guardia Perticara, bellissimo borgo medievale situato a 750 metri s.l.m., nella cornice della Val d’Agri, circondato da natura incontaminata, ruscelli e corsi d’acqua, inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia per la sua unicità e insignito della bandiera arancione dal Touring Club Italiano.
Percorrendo vie secondarie di rara bellezza paesaggistica si raggiunge un altro dei Borghi più belli d’Italia della regione, Pietrapertosa, posto a 1088 metri s.l.m., è il comune più alto della Basilicata. Interamente costruito sulla roccia delle suggestive Dolomiti Lucane.
Attraversando il Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane si raggiunge il Parco Avventura di Accettura.
Proseguendo verso il fiume Basento, si arriva a Grassano, la città del maestro Franco Artese, esponente della scuola presepistica meridionale, conosciuto per aver donato al Vaticano il presepe ambientato nei Sassi di Matera.
L’itinerario si conclude raggiungendo Matera, la città dei Sassi. Terra magica, dove passato e futuro si rincorrono intrecciandosi in un vortice di bellezza, in grado di catapultare l’ignaro visitatore in una dimensione al di fuori del tempo.


Itinerario in bici - La perla del Tirreno: Rotonda, Castelluccio Inferiore, Trecchina, Maratea

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Itinerari

La tappa offre una varietà di paesaggi incredibili, passando dalle aree verdi e boscose del Parco Nazionale del Pollino a quelle tipiche della macchia mediterranea nei pressi di Maratea. Strade incastonate tra il cielo e il mare accompagnano il ciclista che giungerà al mare dopo una splendida e facile pedalata.

ITINERARIO

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Dalla piazza centrale del paese, lasciando Corso Garibaldi a sinistra, procedere in discesa su via Roma e immettersi sulla SP4 seguendo direzione Castelluccio Inferiore. Da questo punto la strada inizia lentamente a salire, pendenza media 4% – disl. 516 mt – lungh. 14 km ca.
Al km 9,3 si incontra un bivio, seguire a destra le indicazioni Castelluccio/Lauria/Maratea e dopo circa 700 mt si raggiunge uno stop; procedere dritto in direzione Maratea/Lauria immettendosi sulla SPexSS19 (a questo bivio si può girare a destra per raggiungere Castelluccio Inferiore, per una sosta e/o rifornimento). Dopo 6 km si scollina a 813 mt in località Prestieri. Passando sotto l’autostrada si prosegue dritto in direzione di Lauria/Maratea sulla SP3.
A 10 km da quest’ultimo punto si giunge nei pressi dell’abitato di Lauria: mantenere sempre la direzione principale e seguire i cartelli Maratea. Prestare attenzione al traffico soprattutto durante la stagione estiva, siamo in un centro abitato abbastanza popoloso. La discesa porta al fondo valle del fiume Noce.
Allo stop sulla SS585 prestare la massima attenzione a causa dell’immissione su strada trafficata. A questo punto girare a destra in salita verso Trecchina (non seguire la strada in discesa a sinistra a causa della presenza di gallerie non illuminate e non sicure per i ciclisti).
Tenere la destra, sulla SS585, per circa 2,3 km fino ad incontrare l’uscita per Trecchina alla propria sinistra. Imboccare la strada e incominciare a salire verso il caratteristico paese al quale si arriverà dopo circa 6 km. Seguire le indicazioni centro e raggiungere la villa comunale. È il momento ideale per una sosta e una visita al centro storico. Il paese si trova su un altopiano incastonato tra montagne ricoperte di boschi cedui. Ripartire lasciando i giardini pubblici alle spalle, seguendo dritto la strada verso via Schettini e uscire dal paese.
Dopo circa 2 km di salita ci si affaccia sul paesaggio meraviglioso della costa tirrenica. Seguire indicazioni “Centro Storico” per raggiungere Maratea. La giornata si conclude nella piazza del borgo antico gustando un gelato tra i pittoreschi vicoli. Se si preferisce raggiungere il mare e il porto, fare attenzione al traffico seguendo indicazioni Mare / SS18.
La stazione ferroviaria è a circa 2 km dal centro storico. Per i più temerari è consigliata una visita all’antico borgo , posto sul costone del monte che sovrasta l’attuale centro abitato, seguendo le indicazioni Statua Redentore / Monte S.Biagio. Una spettacolare salita porta alla statua del Redentore da dove è possibile godere di un panorama mozzafiato sul porto e sul golfo. L’antico borgo, con i ruderi del castello, è raggiungibile seguendo un sentiero segnato posto sotto la grande statua.


Itinerario in bici - Il Parco delle Dolomiti Lucane

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Itinerari

Percorso in montagna, adatto a chi è allenato, che in poco meno di 80 km permette di unire i centri più suggestivi dell’area.
Salite importanti, panorami mozzafiato, praterie in quota e i boschi sono le caratteristiche peculiari di un itinerario pensato per vivere a pieno le sensazioni di un parco che sembra fermo nel tempo.

ITINERARIO

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Partenza da Accettura, si esce dal paese in discesa e subito dopo il ponte sulla Salandrella incomincia una salita impegnativa (7km – 6% – disl.375 mt) fino allo scollinamento in prossimità di Caserma Palazzo (Centro Direzionale del Parco). Continuare su questa strada in una bella e pedalabile discesa, coperti dagli alberi, scorgendo il profilo delle cime. Arrivati a valle si risale in direzione di Pietrapertosa sulla SP13. La salita ora è abbastanza pedalabile (10 km – 5% – disl. 585 mt), con bei tornanti che accarezzano la montagna offrendo visioni spettacolari nel cuore del Parco. A destra si intravede Castelmezzano incastonato tra le rocce. Si  giunge a Pietrapertosa in prossimità del piccolo parcheggio destinato agli autobus dinanzi al chiosco della Pro-Loco. Una sosta e una visita al centro storico sono consigliati, proseguendo a piedi per perdersi tra le viuzze e i vicoli fino a salire sulla rupe che sovrasta il centro abitato. Uscendo dal paese prendere la direzione Accettura e, al bivio, proseguire in salita a sinistra in direzione Accettura – Montepiano. Il percorso consente di passare per il maestoso bosco e ritornare ad Accettura dopo uno scollinamento a oltre 1000 mt di altezza.