Al via le celebrazioni scotellariane
Con un suggestivo omaggio di musica e parole proposto dai solisti dell’Orchestra 131 della Basilicata si è chiusa la lunga mattinata che ha dato il via ufficialmente alle celebrazioni della Regione e di Apt per i 100 anni dalla nascita di Rocco Scotellaro.
Una mattinata iniziata davanti la tomba del sindaco poeta di Tricarico con la deposizione di una corona di alloro da parte del presidente della Regione, Vito Bardi, a cui hanno partecipato Emilia Felicita Capolongo, Commissario prefettizio di Tricarico, il presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Domenico Bennardi, il nipote di Rocco Scotellaro, Enzo, insieme ad altri familiari, alla presenza di diversi sindaci, consiglieri regionali, autorità istituzionali e militari.
Nel corso della cerimonia al cimitero alcuni alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado “Rocco Scotellaro” di Tricarico (Paolo Benevento, Anna Paola Mangiamele, Antonio Paradiso, Annaluce Forliano, Matteo Danzi), con la collaborazione della Prof.ssa Antonietta Vizzuso, hanno letto alcune poesie in omaggio e di Rocco Scotellaro.
Alle 11 la cerimonia si è spostata al teatro Stabile di Potenza per presentare il programma delle celebrazioni.
Ad aprire l’incontro un brevissimo video realizzato da Palmarosa Fuccella e Giulio Giordano seguito da un saluto del vicesindaco del Comune di Potenza, Michele Napoli, che si è soffermato sulla figura di Scotellaro e sulla sua straordinaria capacità “di coniugare nella sua personalità l’etica, la poesia e la politica”.
Subito dopo è intervenuto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. “Il pensiero di Scotellaro andava nella direzione del rafforzamento di un’identità sempre più marcata del suo popolo e del proprio territorio, capace di rendere la periferia il centro di vita pulsante. Un processo di trasformazione per il quale quelle terre di dolore, di ricordo, di lacrime – cantate nei suoi versi e raccontate nelle sue opere – dovessero diventare terre promesse capaci di storia, di genialità, di umanità. Credo che questo sia il suo lascito più importante, questa la grandezza del suo pensiero su cui le celebrazioni ci invitano a riflettere. È infatti tra le priorità della nostra agenda di Governo la riconnessione tra i territori, la rivitalizzazione dei piccoli centri, il ripopolamento dei borghi più remoti, l’attivazione di servizi a supporto delle popolazioni locali, l’adozione di misure per incentivare il lavoro e offrire nuove opportunità ai più giovani”.
I saluti e la testimonianza della famiglia sono stati portati da uno dei nipoti, Enzo Scotellaro, che ha ricordato alcuni momenti dei 12 anni trascorsi insieme allo zio e ai suoi rapporti di amicizia con Carlo Levi.
Poi è toccato al comitato scientifico. Giuseppe Appella, critico e storico dell’arte, ha presentato la mostra di 44 artisti di 7 generazioni che ispirati dai versi di Scotellaro stanno realizzando le loro opere originali. L’esposizione verrà allestita a partire da settembre nella Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma.
Giulia Dell’Aquila, curatrice dell’opera di Scotellaro ha illustrato gli indirizzi dei convegni scientifici che avranno il compito di esplorare la figura del sindaco poeta allargando la superficie dell’analisi “partendo dalle radici e da Rocco Mazzarone che per primo riconobbe le sue potenzialità”. Dell’Aquila ha annunciato che saranno anche pubblicati alcuni testi inediti come “I taccuini” di Scotellaro e la sceneggiatura de “I fuochi di San Pancrazio”.
Nel programma non mancheranno momenti dedicati al rapporto fra Scotellaro e il cinema come ha evidenziato Sebastiano Martelli, curatore dell’opera di Scotellaro.
Prima del recital di musiche e parole è intervenuto il coordinatore del comitato scientifico, Franco Vitelli. “La patria è dove l’erba trema. Rocco Scotellaro oltre il Sud e il centenario recita il titolo delle nostre celebrazioni; mai indicazione fu più consona nell’intrecciare efficacia poetica e forza del pensiero-azione. Si disse allora che le sue spalle erano troppo fragili per sopportare il peso di problemi assai importanti e complicati, che non aveva la statura politico-intellettuale per reggere; il destino, ovvero i percorsi imprevedibili e tuttavia coerenti della storia, ha deciso diversamente. A Scotellaro si ritorna per chiarirsi le idee, quando si cercano risposte persuasive per i problemi del mondo di oggi”.
Prossimo appuntamento con le celebrazioni scotellariane il Primo maggio nell’Auditorium Parco della Musica di Roma dove alle ore 11 si terrà il recital Concerto “Sempre nuova è l’alba”. Le poesie di Scotellaro musicate da Ambrogio Sparagna e interpretate dall’Orchestra popolare italiana. Ospite Peppe Servillo.