Il Maggio di Accettura
Il Maggio di Accettura è il simbolo dei matrimoni arborei che si celebrano in Basilicata, riti ancestrali e propiziatori in cui un tronco e una cima, lo sposo e la sposa, sono innestati e innalzati al cielo in un’unione simbolica.
I riflettori sulla festa del Maggio di Accettura si accendono nella domenica di Pentecoste, quando i futuri sposi iniziano il loro cammino verso la piazza del paese, ma l’intero evento si ripete ogni anno dall’Ottava di Pasqua alla domenica del Corpus Domini ed è dedicato al Patrono, San Giuliano.
La scelta delle due piante che convoleranno a nozze, avviene rispettivamente nella prima e nella seconda domenica dopo Pasqua. Lo sposo, il Maggio, è un cerro di grandi dimensioni che proviene dal bosco di Montepiano, abbattuto il giorno dell’Ascensione. La sposa, la Cima, è una pianta di agrifoglio della foresta di Gallipoli Cognato. Come nel più tradizionale dei matrimoni, prima di congiungersi, in Largo San Vito, i futuri sposi procedono separatamente accompagnati dalle rispettive schiere di maggiaioli e cimaioli.
Il Maggio di Accettura porta in scena due cortei che procedono lentamente a ritmo di musiche, canti e balli popolari, con pause dedicate a momenti di ristoro a base di buon vino e prodotti tipici. Il trasporto del Maggio e della Cima rappresenta un momento di straordinaria teatralità, tra grida di incitamento ed esibizioni di forza fisica.
Una volta raggiunto l’anfiteatro, in largo San Vito, il rito nuziale è portato a compimento: la Cima viene innestata sul Maggio e insieme sono innalzati. Nel frattempo scorre la processione del Patrono, San Giuliano. Il Maggio di Accettura è compiuto.