Itinerario a cavallo Melfi – Maratea | 7 giorni
Primo Giorno
Punto di partenza è Melfi, la città federiciana, sita al nord della Basilicata e sede tutt’oggi del castello normanno in cui Federico II di Svevia trascorreva le vacanze estive dilettandosi a praticare, nelle fitte foreste del Vulture, il suo hobby preferito, la falconeria. La città è ulteriormente impreziosita dalla presenza di straordinarie chiese rupestri come quelle di Santa Margherita e Santa Lucia, risalenti al XIII sec, o come la cattedrale gotica di Santa Maria Assunta. Dalla Contrada Toppo Sant’Agata si procede sulla SS 303 fino al km 89, dove un sentiero segna la fine del breve excursus nel borgo melfese e consente di inoltrarsi nel verde dell’area del Vulture. Dopo 12 km è possibile infatti intercettare via Fontana Castagno, attraversare il bosco in direzione SP 167 e conquistare dopo circa 10 km la vista del Laghi di Monticchio.
Secondo giorno
Si prosegue su un tratturo che affianca la SP 167 in direzione Sant’Andrea di Atella. Faggi e roveri accompagnano la passeggiata a cavallo per circa 7 km terminando nella Valle di Vitalba. Giunti qui, si scende a ovest verso la Fiumara di Atella percorrendo la parallela verde della SP Atella Montesirico. Risuona forte l’eco storica emanata dai vicini castelli di Melfi e Lagopesole che imponenti dominano le vallate, circondati da fitti boschi che conferiscono loro un’aria di mistero.
Terzo giorno
Lasciata la valle si comincia a salire verso il Monte Carmine imboccando i sentieri che si snodano tra i boschi e costeggiando la SS 93 direzione Filiano-Lagopesole. Si arriva così al suggestivo santuario della Madonna del Carmine. Un panorama mozzafiato impreziosisce il luogo sacro e mostra il tratto da percorrere per raggiungere il Lago Nettuno nel comune di Avigliano. Ancora una quarantina di chilometri seguendo la SP 112, poi la SP 50 che attraversa località Frusci e, infine, nuovamente la SP 112 ed ecco comparire il capoluogo lucano, Potenza. Cittadina montuosa situata su un rilievo appenninico a 816 m s.l.m., Potenza è il capoluogo più elevato d’Italia. Nata nell’alta valle del fiume Basento, Potenza si presenta infatti circondata da aree boschive e alte cime facilmente raggiungibili, come ad esempio località Rifreddo, una piccola frazione di Pignola, paesino in provincia di Potenza, a ovest della città, dove i cavalieri potranno fermarsi e ristorarsi. In particolare, seguendo un breve sentiero che attraversa il bosco di Rifreddo, scendendo di qualche chilometro sul livello del mare, si arriva a Pignola, la cui Chiesa Madre custodisce alcune tele del Pietrafesa. Girando tra le frazioni alte del paesino è possibile fare pausa nelle aree pic-nic, praticare il bird-watching o, ancora, nel periodo invernale, usufruire delle piste da sci di Sellata-Pierfaone, a 1744 m. s.l.m., ambiente ideale, quest’ultimo, anche per gli amanti di mountainbike o di trekking nelle altre stagioni. Più a valle, invece, l’oasi naturale del Pantano consente lunghe passeggiate attorno all’omonimo lago e visite guidate tra le specie di animali e volatili ospiti della sede locale del WWF.
Quarto giorno
Riprendiamo il nostro viaggio a cavallo. Si lascia Pignola in direzione Sellata-Pierfaone sulla SP 5 e si sale fino ad Abriola. Territorio aspro e roccioso, banco di prova per il binomio cavaliere/cavallo, superato il quale si inizia a scendere verso Marsico Nuovo, attraversando prima il territorio di Sasso di Castalda, dove sarà difficile resistere al fascino dell’esperienza del “Ponte alla Luna”, un ponte tibetano intitolato al lucano Rocco Petrone, ingegnere del team NASA Apollo 11 che per primo toccò il suolo della Luna. Installato tra le vette del comune di Sasso, il Ponte, percorribile con apposita imbracatura, promette brividi e adrenalina a cui pochi riescono a sfuggire. Dopo aver ravvivato il viaggio con esperienze di vario genere, si arriva finalmente a Marsico, centro pre-ellenico ricco di reperti archeologici, palazzi settecenteschi e numerose chiese tra cui spiccano il santuario di Santa Maria di Costantinopoli e la cattedrale di San Giorgio.
Quinto giorno
A seguire, la Val d’Agri, raggiungibile in 47 km seguendo la SS 598. Variegata coi suoi sentieri impervi e difficoltosi che si alternano a scorci naturalistici di una bellezza disarmante, la zona si presenta con un susseguirsi di piccoli comuni immersi nel verde, con tradizioni gastronomiche invitanti che affievoliscono quel senso di stanchezza, tipico del viaggiatore, e riscaldano gli animi. Dopo aver assaporato i prodotti tipici del luogo e fatto riposare i cavalli, ci si lancia alla volta di Lagonegro, piccolo borgo antico situato alle falde del Monte Sirino, nella Valle del Noce. Ma per raggiungerlo sarà necessario percorrere la SS 276, la SP 103 e la SP 26.
Sesto giorno
Ormai il traguardo è vicino. Si attraversano le ultime montagne seguendo la SP 585 e toccando i comuni medioevali di Rivello e Trecchina, nota come “la città giardino” quest’ultima, per il verde delle aiuole che la riempiono e la colorano e per la vegetazione boschiva e floreale che le fa da cornice. Un coacervo di suggestioni viene sprigionato da questi luoghi incantati dove sembra che il tempo si sia fermato. Qualche curva ancora per arrivare in località Passo la Colla, ed ecco conquistato il belvedere con vista sul Golfo di Policastro.
Settimo giorno
La discesa verso Castrocucco di Maratea lascia intravedere il mare cristallino che caratterizza la “Perla del Tirreno”, sorvegliato e protetto dall’imponente e sontuosa statua del Cristo Redentore, posta sullo sperone del Monte San Biagio, altro punto strategico per ammirare la bellezza della costa. Giunti a Castrocucco, i cavalieri potranno scegliere di pernottare in bungalow collocati sulla spiaggia ripagandosi della fatica fatta per raggiungere il mare della splendida Maratea.