Fino al IV secolo a. C. abitato dall’antico popolo degli Enotri, Anzi sorge alle falde del monte Siri e rientra nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.

Una volta qui, il visitatore è rapito dalla forte suggestività dello spettacolo offerto dalle case addossate l’una all’altra e dalle sue stradine per lo più in pendenza, mentre a fare da cornice al paesaggio è un’imponente roccia.

“Autenticità” è la parola d’ordine che campeggia ad Anzi, borgo medioevale dai vicoli rimasti intatti nel tempo e con una chiara eco dal suo passato, “porta Iannomascolo”, che separava il centro storico dalle zone periferiche, abitate esclusivamente da artigiani e contadini.

Ragioni differenti ma ugualmente intriganti devono spingere a visitare questo borghetto, qui infatti si può ammirare il quarto più grande Presepe poliscenico d’Europa e poi sulla vetta del Monte Siri ha sede un Planetario Osservatorio astronomico, che incuriosisce esperti e non del settore.

Abitato sin dall’età del Ferro e poi dagli Enotri, dai Lucani e dai Romani, Anzi ha alle spalle una storia intensa e molto antica.

Con i Greci il paese diviene noto per la produzione di ceramiche, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nelle numerose campagne di scavo effettuate a partire dal ‘700 e conservati presso il Museo Archeologico di Napoli e in altri musei del mondo tra i quali il British Museum di Londra.

In particolare si ricorda una lapide triangolare, la cui scritta ha dimostrato che il centro originariamente si chiamava “ANXIA” e che era una potente e ricchissima cittadina.

Roccaforte dei Longobardi, prima, e dei Normanni, poi, Anzi successivamente è passata sotto il controllo di vari signori feudali.

Non è solo una ragione che potrebbe spingere a visitare Anzi. I resti rinvenuti in seguito a scavi archeologici che parlano del suo passato, il “Presepe Poliscenico”, quarto in Europa per grandezza o il Planetario Osservatorio astronomico.

L’opera presepiale di Antonio Vitulli, esposta nella casa canonica di Anzi segue a quelle italiane di Grottaferrata (Roma) e Messina e straniera di Taragona in Spagna. Il presepe, dalla accurata fattura, è realizzato in gesso e materiali di recupero e riproduce gli scorci più belli dei paesaggi della Basilicata, dai Sassi di Matera alle Dolomiti Lucane, fino ai vicoli della stessa Anzi.

Di particolare interesse, passeggiando nel borgo sono anche i diversi edifici che si “incontrano” da Palazzo Fittipaldi – sorto sul soppresso ospizio dei certosini di Padula – al Palazzo Baronale.

Chi raggiunge la vetta del Monte Siri, alle cui falde sorge il paese, può visitare il Planetario Osservatorio astronomico, particolarmente apprezzato per le sue attività didattiche, tecniche e scientifiche che, aperto tutto l’anno, consente di scoprire i misteri dell’universo attraverso affascinanti viaggi tra le stelle, avvalendosi di un potente telescopio.

Sulla sommità del paese, inoltre, troneggiano i resti di un castello costruito nel 1091, da qui va  in scena uno spettacolo straordinario per la splendida vista sulla vallata con il Lago di Ponte Fontanelle, meglio noto come Diga della Camastra.

Semplice e genuina la cucina “anzese” si fonda sui prodotti locali proponendo piatti che sarà difficile dimenticare.

Molto buona la pasta di casa, che propone diverse varianti con una predilezione per gli sfiziosi “cavatelli a quattro dita”, che suggeriscono il metodo di preparazione, o i fusilli con il rafano. Gustosi e imperdibili sono anche i secondi piatti tra i quali spiccano il maiale con i peperoni all’aceto, una prelibatezza che lascia di stucco anche i più scettici, e il baccalà cucinato in vari modi.

Sulla sommità del paese troneggiano i resti di un castello costruito nel 1091 e da lì si può godere di una splendida vista sull’intera vallata e sul Lago di Ponte Fontanelle, meglio noto come Diga della Camastra.

Si tratta di uno stupendo lago incastonato nei boschi della montagna lucana, dove è possibile praticare la pesca di diverse specie dalle trote alle carpe ai persici reali.  L’invaso disegna una grossa ansa sul suo versante nord, nota anche come “del ponte sommerso” proprio per la presenza di un antico ponte realizzato in pietra che, durante la piena della diga viene totalmente sommerso.

Anzi ricade nello splendido scenario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, area caratterizzata da un’eccezionale biodiversità animale che comprende nuclei di piccoli mammiferi carnivori, come la puzzola, il gatto selvatico e la lontra, oltre al lupo che è presente in buona parte del territorio dell’area verde.

Per nulla deludente è la biodiversità vegetale tra alberi, fiori e varie specie di naturali. Tutti i borghi compresi nel parco hanno storie e peculiarità sorprendenti per cultura, valori sacri, natura.

I luoghi sacri di Anzi sono scrigni preziosi di opere d’arte di valore, per questo meritano di essere visitati.

Senz’altro spicca la suggestiva chiesa di Santa Maria che, sul monte Siri, oltre a custodire i bellissimi affreschi del Todisco (XVI sec.) e a presentare un portale tardogotico (1525), offre la possibilità di ammirare un paesaggio da perdere il fiato, che spazia dalle Dolomiti Lucane al Caperrino, dalla Lata al Monte di Viggiano, dal Volturino alla Maddalena, da Rifreddo al Monte Groppa di Anzi alla Serra di Trivigno.

In paese non si può perdere invece la chiesa romanico-gotica di Santa Lucia, che conserva un’acquasantiera medievale. In piazza Dante svetta la chiesa madre di San Donato, Patrono di Anzi. Il tempio è a ordine dorico e a navata unica, con all’interno diverse statue tra cui quella di San Donato con la reliquia. Molto bella è anche la statua della Concezione.

Da non perdere sono anche la chiesa madre di San Giuliano ricostruita nell’Ottocento sulla preesistente struttura cinquecentesca e quella di Sant’Antonio, un tempo cappella del convento dei frati Minori Osservanti e dedicata alla S.S. Trinità, risalente al 1587. La chiesa, di ordine ionico sull’altare maggiore ospita la pregiatissima tela della incoronazione della Vergine tra uno stuolo di angeli osannanti, attribuita al Pietrafesa.

Di particolare valore è poi il “Presepe Poliscenico” realizzato nel 1997 da Antonio Vitulli, quarto in Europa per grandezza.

Anzi ricade in uno dei parchi più affascinanti della Basilicata, quello Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, in cui si possono praticare diverse attività all’aria aperta in ogni stagione.

Trekking e cicloturismo, ma anche passeggiate a cavallo sono le possibilità offerte all’interno dell’immenso Parco Nazionale agli amanti della natura e del divertimento che in essa può esprimere totalmente.

Sulla sommità del paese troneggiano i resti di un castello costruito nel 1091 e da lì si può godere di una splendida vista sull’intera vallata e sul Lago di Ponte Fontanelle, meglio noto come Diga della Camastra.

Si tratta di uno stupendo lago incastonato nei boschi della montagna lucana, dove è possibile praticare la pesca di diverse specie dalle trote alle carpe ai persici reali. L’invaso disegna una grossa ansa sul suo versante nord, nota anche come “del ponte sommerso” proprio per la presenza di un antico ponte realizzato in pietra che, durante la piena della diga viene totalmente sommerso.

Molto apprezzate sono anche le escursioni nei vicini boschi di Rifreddo e Sellata che fanno scoprire al visitatore un contesto ambientale incontaminato.