Armento è un piccolissimo comune posto su un’altura nella valle del torrente Armento e rientra nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.
Intorno al VI secolo a. C. è stato un importantissimo centro con il nome di Galaso, come riferisce il geografo Strabone, e la sua storia è legata ad importanti rinvenimenti archeologici che hanno portato alla luce pregevoli reperti come il Satiro Inginocchiato e la Corona aurea di Kritonios, oggi custoditi all’interno del Museo archeologico di Monaco di Baviera.
In località Serra Lustrante si estende un’importante area sacra risalente al IV secolo a. C. su cui svetta il Santuario di Eracle.
I numerosi rinvenimenti archeologici raccontano di un passato molto remoto. Oggi il comune di Armento sorge su quella che è stata l’antica Galasa.
Le campagne di scavi condotte sul territorio sono state particolarmente proficue perché hanno portato alla luce una necropoli, oltre a un gran numero di ceramiche conservate oggi nei musei regionali, di Policoro a Potenza, ma anche di Napoli, e in quelli internazionali di Monaco di Baviera, Londra, Vienna, Parigi e Leningrado.
Nel periodo romano il console Terenzio Lucano, ha soggiornato presso la località “Casale”, nel territorio di Armento, e ancora oggi sono visibili le rovine del suo palazzo. È l’arrivo dei monaci basiliani, intorno all’Anno Mille stanziatisi nella Val d’Agri, a conferire ad Armento un particolare prestigio.
Successivamente Armento subisce il dominio svevo, angioino e spagnolo, il cui passaggio è rimasto impresso negli stili diversi che si incrociano lungo le architetture che si affacciano sulle viuzze del paese. Nell’Ottocento la piccola Armento è al centro dei moti carbonari e poi dell’insurrezione lucana.
È vero che Armento è un comune molto piccolo, eppure custodisce ricchezze architettoniche, artistiche e culturali di particolare pregio che non lasciano indifferente chi si imbatte in esse.
Il primo impatto con il paese è dato senz’altro dall’affaccio panoramico che consente di apprezzarne le peculiarità naturali e ambientali. Dopo aver girovagato per il borgo, tra i settecenteschi portali, si possono ancora ammirare, in località “Casale”, le rovine del palazzo di Terenzio Lucano, il console che nel periodo romano ha soggiornato nel territorio di Armento. Di particolare importanza sono poi le chiese, come quella madre di San Luca Abate o la cappella di San Vitale.
La tradizione culinaria ad Armento si basa sulla produzione di prodotti tipici, tutti ispirati agli antichi sapori della terra e della tradizione agricolo-pastorale della zona.
Particolarmente diffusa e certamente degna di essere assaggiata e apprezzata è l’ottima la pasta fatta in casa nelle sue diverse forme e condita con croccante mollica di pane e il deciso rafano.
Il piccolo borgo di Armento ricade nel pittoresco paesaggio del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.
Attraversandolo, si possono apprezzare tutti gli altri paesi che insistono in esso indimenticabili per cultura, valori sacri, natura. Oltre all’area archeologica di Grumentum, considerata il più importante sito romano della Basilicata, e il vicino museo archeologico dell’Alta Val D’Agri, insistono nel parco i paesi di Viggiano e Sant’Arcangelo, cuore sacro della Basilicata e dell’area.
Rispettivamente, infatti, ospitano il culto della Madonna Nera, Patrona della regione, e il Convento di Santa Maria Orsoleo, oggi sede di un museo scenografico che consente un viaggio spirituale nella Basilicata del passato e del presente.
Non particolarmente distante da Armento sorge un angolo di immensa suggestione che merita di essere visitato: l’invaso artificiale di “Pietra del Pertusillo”, sorto a sbarramento del fiume Agri e circondato da un paesaggio di boschi che si estendono fino alle sponde del lago.
Un prezioso patrimonio è rappresentato dai diversi luoghi di culto disseminati sul territorio di Armento che ne raccontano l’antichissimo passato e l’intenso valore spirituale-sacrale.
La novecentesca chiesa madre di San Luca Abate assume un significativo valore perché sorta sulle rovine dell’antico monastero basiliano risalente al 1040. In essa sono conservate opere come un polittico di autore ignoto, sull’altare maggiore, e una statua lignea raffigurante la Madonna con Bambino. In origine cripta dell’antichissima chiesa madre, non meno graziosa è la cappella di San Vitale, con affreschi seicenteschi rappresentanti la vita e i miracoli del Santo.
Il tempio conserva un mezzobusto ligneo seicentesco raffigurante San Francesco da Paola, oltre ad affreschi sulla crocifissione di Gesù. La Cappella di Santa Lucia, risalente al Settecento, conserva statue e tele della stessa epoca. Altrettanto importante è la chiesa di Sant’Antonio di Padova, che conserva affreschi raffiguranti la Madonna Assunta in Cielo.
Non si può concludere il tour spirituale ad Armento senza aver visitato il Santuario Madonna della Stella eretto nel 1700 con la venerata statua della Madonna della Stella, di autore lucano ignoto in una località circondata da un bosco secolare e da un verde rigoglioso. L’edificio è molto semplice e presenta le caratteristiche di cappella rupestre. All’interno sono conservati tele e dipinti di pittori ignoti.
Escursioni a piedi, a cavallo e in bicicletta sono la soluzione ideale per apprezzare in pieno lo splendido paesaggio offerto dal Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Val D’Agri Lagonegrese in cui Armento ricade.
Non molto distante dal paese di può raggiungere una location ideale per gli amanti del birdwatching ma anche per gli appassionati di pesca sportiva, il Lago del Pertusillo, un invaso artificiale sorto nei pressi della località “Pietra del Pertusillo”.
Tutto il paesaggio naturale che circonda Armento può essere attraversato per apprezzarne la variabilità della copertura vegetale, in particolare di quella boschiva, che offre all’escursionista un continuo susseguirsi di quadri paesaggistici naturali e rurali sempre diversi e suggestivi.
Una volta attraversati i boschi della Serra San Luca ci si ritrova all’interno del piccolo borgo e ma bisogna raggiungere la località Serra Lustrante per capire fino in fondo l’importanza storica e archeologica di Armento, scoprendo il sito oggetto di numerosi scavi che hanno portato alla luce ritrovamenti straordinari come i resti di un antico Santuario dedicato ad Ercole, testimone della presenza di un’area sacra sviluppatasi in zona durante il IV secolo a. C.
Tra i reperti no si può non ricordare alcune ambre arcaiche figurate (V sec. a.C.), ceramiche e suppellettili, ma soprattutto la splendida Corona di Critonios (IV sec. a.C.), una ghirlanda d’oro parte di un corredo funerario, e una statua bronzea raffigurante il Satiro inginocchiato (IV sec. a.C.). Entrambi sono oggi custodite nel museo di Monaco di Baviera.