Il nome di Bernalda è ormai legato a quello del regista italo americano Francis Ford Coppola, i cui nonni paterni erano originari del paese del materano in cui fa spesso ritorno.
Nel cuore della costa ionica, a pochi passi dalle dorate spiagge della frazione di Metaponto e dalle meraviglie custodite tra l’area archeologica e il museo archeologico di Metaponto, Bernalda è una tappa che chi sceglie di fare un viaggio in Basilicata deve contemplare nella propria tabella di marcia, soprattutto in estate.
Compreso tra i fiumi Bradano e Basento è caratterizzato da un centro storico che sorge su un altopiano scosceso verso il mare e da cui si può godere di una vista mozzafiato sul Mar Ionio e sulla vicina frazione di Metaponto. Facendo un giretto nel borgo, percorrendo Corso Umberto I, tra i palazzi signorili, ci si ritrova davanti all’imponente Palazzo Margherita. Padrone di casa di questa dimora storica del XIX secolo, è proprio Francis Ford Coppola che l’ha acquistata e trasformata in un Resort 5 Stelle.
Certo se paragonata a quella delle vicine Metaponto e Policoro, la storia di Bernalda non è particolarmente antica.
Bernalda sorge intorno al 1497 sulle rovine dell’antica città di Camarda, un agglomerato di case verso cui si spostò la popolazione di Metaponto, oggi frazione di Bernalda, intorno alla fine del III sec. a.C., in seguito alla distruzione subita dai romani. Bernalda, da qui il nome, viene fondata dal barone Bernardino de Bernaudo, segretario del re Alfonso II d’Aragona, che decide di spostare il villaggio di Camarda nella zona del castello.
Dopo una serie di vicissitudini, in seguito all’Unità d’Italia e alla fine del brigantaggio, il Bernalda subisce il fenomeno dello spopolamento. Dal 1933 fa parte del comune di Bernalda anche la frazione di Metaponto, cuore della Magna Grecia e rinomata meta balneare.
La vita culturale e sociale di Bernalda scorre nel suo centro storico dove si concentrano le architetture e i luoghi di maggiore interesse della città.
Il borgo antico si estende infatti dal castello aragonese, peraltro sede della Pinacoteca, alla chiesa madre e a piazza San Bernardino, fino a Piazza Plebiscito, lungo il Corso Umberto I, nucleo della vita dei bernaldesi. Molto probabilmente il castello viene edificato dai Normanni nell’XI secolo, in seguito restaurato dagli Aragonesi, durante il periodo della loro dominazione, i quali lo hanno ampliato e fortificato.
Il maniero è caratterizzato da una torre sottile e quadrata, di certo più antica degli altri bastioni di forma rotonda, mentre la facciata che guarda la chiesa madre è frutto di un successivo rifacimento. Passeggiando lungo Corso Umberto I, tra i palazzi signorili, proprio di fronte al Palazzo Fischetti, adiacente Piazza Plebiscito, si può ammirare una dimora storica del XIX secolo, Palazzo Margherita di proprietà del regista italo americano Francis Ford Coppola, che ha acquistato e trasformato la struttura in un Resort 5 Stelle. Arredato con stili diversi: classico italiano, marocchino e barocco, la struttura è dotata di otto stanze, ciascuna delle quali è dedicata a un personaggio celebre della famiglia Coppola.
I sapori a Bernalda hanno il profumo della terra e delle distese di frutteti che ne caratterizzano il territorio.
A dominare tra i prodotti tipici del comune del materano sono soprattutto gli ortaggi freschi o sott’olio, e la frutta, in particolare, agrumi, pesche, fragole e kiwi. Particolarmente diffuso è anche il cotto di fichi d’India, il buon pane, la pasta fatta in casa, per lo più orecchiette con le rape, ma anche i formaggi freschi. Da non perdere sono i “lambasciùne”, cipolline leggermente amarognole che si cucinano e si conservano in diversi modi, con l’olio fritto e l’aceto, con il peperoncino o impanati nell’uovo, e così via.
Li ricorda anche Francis Ford Coppola insieme agli “gnumm’ruìdd”, involtini di interiora – fegato o polmone – stretti all’interno del budello di agnello o capretto, insieme a prezzemolo gigante e finocchio selvatico e quindi cotti a seconda dei gusti. Una prelibatezza per chi ama i sapori forti. Sulla tavola bernaldese assente ingiustificato è un buon bicchiere di vino.
Il territorio di Bernalda, con la vicina frazione di Metaponto, offre al visitatore diverse alternative di vacanza, dal mare alla natura, in questo caso occorre citare la Riserva Naturale Metaponto, un’area naturale protetta istituita nel 1972.
Noto anche come Bosco di Metaponto, la riserva occupa 240 ettari lungo la costa ionica lucana, tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, incluse nella Rete Natura 2000 come Siti di Importanza Comunitaria (SIC), nel comune di Bernalda. Le specie arboree più diffuse sono rappresentate da pino domestico e aleppo, ma anche cipressi e eucalipti. Lungo la costa è inoltre possibile avvistare la tartaruga marina “Caretta caretta”, specie in via di estinzione protetta, diversi volatili e mammiferi. L’ingresso alla riserva è consentito solo a piedi o in bici.
Si possono incrociare diverse chiese nel comune di Bernalda, tra tutte spicca quella matrice di San Bernardino da Siena.
Edificata nel 1530 dal barone Bernardino de Bernaudo e originariamente ad una sola navata, la chiesa madre di Bernalda presenta l’esterno in mattoni rossi e cupole bizantine. Nel corso del XVII secolo la chiesa subisce una serie di interventi come l’aggiunta di una seconda navata. Molto antica è la chiesa del Carmine, anch’essa oggetto di diversi interventi di ampliamento.
Fino al 1678 il tempio presentava infatti un solo altare decorato dall’immagine della Madonna del Carmelo dipinta sul muro, ancora oggi visibile, intorno alla seconda metà dell’Ottocento viene ampliata e abbellita con statue e un grande Crocifisso ligneo del XVII secolo. Nei pressi della centralissima Corso Umberto I si erge poi il seicentesco convento di Sant’Antonio da Padova (1616). Nella chiesa annessa al convento molto suggestivo è il Crocifisso ottocentesco raffigurante un Gesù Cristo carico di pathos.
Oltre ad aver dato i natali ai nonni paterni del regista italo americano Francis Ford Coppola, l’indissolubile legame tra Bernalda e il cinema trova conferma in numerose produzioni che hanno scelto di ambientarvi diversi film.
In ordine temporale merita di essere ricordato “Thriller”, nel 2015 vincitore di un David di Donatello per il miglior cortometraggio, scritto e diretto dal bernaldese Giuseppe Marco Albano. Ma negli anni la città ha ospitato diverse produzioni cinematografiche, dal 2008 al 2015 infatti si sono susseguiti “Il Fischio di Famiglia” di Michele Russo, “319” dei fratelli Puntillo (2008), quindi “L’amore conta” di Pietro Favale (2009), “Una vita normale” di Berardo Lella (2009) e “Quel che resta del mio Amore diretto” di Dino Paradiso (2009). Altri film girati a Bernalda sono stati “Senz’Ombra. Frammenti di Vita” diretto da Vincenzo Petrocelli (2010) e “Liberi Viri”, scritto da Nicola Lospinoso e Tony Ferrara e diretto da Vincenzo Petrocelli (2011).
Non solo cultura, archeologia e mare, la costa ionica è anche sport, e tanti, da praticare sfruttando le straordinarie risorse naturali e paesaggistiche che essa offre nelle immediate vicinanze della bella Bernalda.
E, infatti, per chi ha scelto di fissare in questo comune del materano la meta di un soggiorno estivo tutto lucano sono davvero numerose le occasioni di svago: dal golf, immersi in una meravigliosa cornice di agrumeti, vigneti e vegetazione mediterranea, a pochi passi dal mare, alla vela, dalla canoa al windsurf, fino alle immersioni negli splendidi fondali del Mar Ionio.
C’è solo l’imbarazzo della scelta e se il tempo a disposizione lo consente ci si può lasciar andare ad ognuna delle attività, grazie alla presenza di strutture ricettive adeguate e in grado di soddisfare le preferenze e le esigenze di ogni ospite.
Tra gli sport praticabili sono inclusi anche lo sci nautico e il kitesurf.
Bernalda è uno dei comuni della costa ionica, una delle aree più belle del territorio lucano in cui si può trascorrere una vacanza all’insegna della cultura, del mare e di attività all’aperto per ogni esigenza.
Nella vicina frazione di Metaponto ci si può dedicare a passeggiate a piedi o a cavallo anche sulle splendide spiagge dorate che caratterizzano questo punto della costa ionica. Gli amanti delle attività all’aperto possono lasciarsi andare anche a percorsi in bici o escursioni in barca e visite guidate, tra le immense distese della macchia mediterranea. Grazie al suo carattere pianeggiante, l’unico tratto in Basilicata, la costa ionica ben si presta ad escursioni di ogni genere, con percorsi adatti anche alle famiglie e in qualunque momento dell’anno.
Itinerario di facile accessibilità, a piedi o in bici, è quello proposto all’interno della suggestiva Riserva Naturale di Metaponto, tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, dotata di importanti aree di sosta picnic e camper. Molto affascinante è anche il Bosco Pantano di Policoro, al livello del mare, alla foce del fiume Sinni, tra le dune e il bosco, residuo di antiche e imponenti foresti. Ben segnalato e percorribile a piedi o in bicicletta è adatto a famiglie con bambini, ma anche agli appassionati della natura che possono ammirare l’ultimo contenitore di biodiversità del sud Italia.
A pochi passi da Bernalda si schiude agli occhi del visitatore un dorato manto sabbioso accarezzato da acque cristalline, è il cuore della costa Ionica che si estende da Metaponto a Nova Siri.
Storia, mare e natura fanno della Costa Ionica uno degli angoli più affascinanti della Basilicata per le distese di spiagge dalla sabbia lucente, che si lasciano sfiorare da un mare limpido e circondare da paesaggi dalla natura intatta e selvaggia dalla rara bellezza. Con la conformazione di una fascia pianeggiante, la costa ionica si estende per circa trentacinque chilometri unendo al blu del mare il verde intenso della macchia mediterranea.
Con una buona concentrazione di complessi balneari davvero ben attrezzati, il primo tratto di costa che si incontra è quello di Metaponto, tra le due foci del Bradano e del Basento, cuore della Magna Grecia. Verso sud ci si ritrova sulle splendide e ampie spiagge di Marina di Pisticci. Circonda l’omonimo borgo uno dei porti della costa ionica, il Porto degli Argonauti, da cui si può partire per intraprendere escursioni in barca alla scoperta dei tesori della Basilicata.
Il Porto degli Argonauti è inoltre un approdo per barche di piccolo-medio cabotaggio, anche di lunghezza superiore ai 30 metri, ed è in grado di ospitare fino a 450 natanti. Oltre la foce del Cavone si raggiunge poi il Lido di Scanzano, e scendendo ancora più a sud, tra la foce del fiume Agri e quella del Sinni, ecco il Lido di Policoro, l’antica Herakleia, altro importante centro della Magna Grecia.
Da non perdere è il Porto turistico di Marina di Policoro, che rientra nel complesso di Marinagri, una moderna città ecologica di grande fascino, che fa tutt’uno con il mare. Considerato il più grande e attrezzato del Mar Ionio, il porto mette a disposizione dei natanti circa 750 posti barca e offre servizi e assistenza alle imbarcazioni che vi approdano. Il Marina di Policoro ha una disponibilità di 750 posti barca da 6 a 40 metri.
Chiudono il tratto di costa ionica lucano le spiagge di Marina di Rotondella e Marina di Nova Siri, quest’ultima prende il nome dalle origini del territorio appartenuto alla Siritide.
A brevissima distanza da Bernalda, si possono scoprire simboli e segni della Magna Grecia in Basilicata custoditi presso il museo e l’area archeologica di Metaponto.
Attraverso una selezione di reperti di recente acquisizione il museo propone un quadro completo del territorio metapontino, dalle prime manifestazioni preistoriche al periodo tardo antico. All’ingresso sono esposte le mostre “Tetti metapontini e Recenti restauri” e “Hera e il mondo femminile nell’antichità”, mentre in occasione di Expo 2015 sarà inaugurata la mostra dedicata a “Metaponto. Il disegno della città” (18 luglio-30 ottobre 2015).
È possibile visitare anche il Parco archeologico e le Aree archeologiche delle Tavole Palatine – simbolo di Metaponto, quindici colonne doriche che rappresentano i resti del tempio dedicato a Hera -, e della necropoli di Crucinia. A pochi chilometri da Metaponto, quasi in continuità con le meraviglie ammirate, si schiude al visitatore un altro mondo straorinario visitando il Museo Archeologico Nazionale della Siritide e il parco archeologico.