Il centro abitato del piccolo borgo che ricade nel Parco Nazionale del Pollino conserva le caratteristiche del borgo medioevale.
Di Castelluccio Inferiore si possono ammirare numerosi palazzi storici e resti archeologici, che comprendono tombe con i relativi corredi, monete puniche e romane, frammenti di affreschi e anfore, rinvenuti in diverse località del paese. Qui trovano la propria dimensione ideale anche gli amanti della natura e delle attività all’aperto, tra il bosco Difesa, l’area montana della Fagosa e la valle del Peschiera.
Il paesino, che pare abbia origini molto antiche, in passato era unito al comune di Castelluccio Superiore, dal quale si è distaccato nel 1813. Fino ad allora era esistito un solo comune dal nome di Castelluccio.
La sua denominazione deriva dalla costruzione di un castello da parte dei Sanseverino poi controllato dal capitano lucano di nome Lucio, di qui il nome “castel di Lucio” e, poi, “Castelluccio”.
Nel Medioevo il paese appartiene all’ammiraglio Ruggero di Lauria, successivamente ai Sanseverino, feudatari fino alla metà del Cinquecento e poi ai Baroni Cicinelli – Napolitano e Palmieri, quindi nel 1570 ai Pescara Di Diano fino alla fine della feudalità (1806).
l borgo di Castelluccio Inferiore sorge ai piedi della Valle del Mercure con spiccate caratteristiche medioevali e suggestivi vicoli che ne fanno un luogo di grande interesse.
All’ingresso del paese, tra il convento e il centro storico, lungo il tratto iniziale del cosiddetto Fosso San Giovanni, è ancora visibile un microsistema di opifici che traevano dall’acqua la forza motrice. Il primo impianto è una filanda, alimentato da un acquedotto su archi, il quale, a sua volta, alimentava più in basso due mulini.
Chi va alla ricerca di souvenir a Castelluccio Inferiore può acquistare oggetti artigianali in vimini e rame ma anche ricami e merletti.
Singolari nei nomi e squisite nel sapore sono le diverse tipologie di pasta fatta a mano che si possono degustare a Casteluccio Inferiore.
I “rascatidd’”, fusilli, i “rafaiul’”, ravioli di ricotta, e poi i “cavatidd’”, gnocchi, e, ancora, “lagan e fasul’”, tagliatelle con fagioli. Da provare sono anche i salumi, dalle soppressate alle salsicce, fino a capicollo, guanciale e pancetta. Gustosi sono i dolci locali a base di sanguinaccio, o le crespelle e i ravioli di castagne, soprattutto nel periodo natalizio, e poi i cannaricoli e le chiacchiere, a Carnevale, e il buccellato (piccidat’) preparato in occasione della Santa Pasqua.
Il borghetto di Castelluccio Inferiore è un centro dell’Appennino lucano meridionale, compreso nel Parco Nazionale del Pollino.
Il paese è così calato in un contesto ambientale fatto di boschi, in particolare quello denominato Difesa, un suggestivo cerreto plurisecolare, dotato di un’area attrezzata per pic-nic, percorsi trekking e siti di ristoro.
Di particolare suggestione è l’area montana della Fagosa che, dai suoi 1004 metri, offre a chi raggiunge la sommità uno sguardo sull’immensa valle del Mercure-Lao, fino ai gruppi montuosi del Pollino e del Sirino.
La cornice naturalistica di Castelluccio Inferiore si caratterizza anche per la ricchezza di sorgenti, per lo più potabili, e diversi torrenti e proprio dalla stessa località Fagosa parte la suggestiva vallata del fiume Peschiera, il quale, dopo aver solcato l’ampio Bosco Magnano, ricco di faggi e cerri giganteschi, si gemella con il Frida, correndo verso il Sinni.
Per chi si spinge oltre, però, è evidente che il corso d’acqua di maggior portata è il torrente San Giovanni che nasce proprio nei pressi dell’abitato.
Le chiese, per le loro architetture e preziose opere che ne custodiscono il corredo, sono luoghi da non perdere sia per devozione sia per valore artistico.
Nella parte più alta del paese svetta il Convento di Sant’Antonio o dei Padri Minori Osservanti, costruito nel 1753 insieme alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, in cui sono conservate una statua lignea rappresentante la Vergine con il Bambino (1612) e tele di scuola napoletana del ’600.
Merita di essere visitata anche la chiesa madre di San Nicola, che si affaccia su una piazza molto piccola già impreziosita dall’imponente Palazzo marchesale. Il tempio ha una facciata in vago stile neoclassico, affiancata da un massiccio campanile cuspidato, ed è arricchita,a ll’interno, da una scenografica composizione di stucchi e una serie di dipinti murali.
Il presbiterio è chiuso da un’elegante balaustra in marmi locali del tardo ‘700, e occupato dall’altare maggiore in marmi colorati (XVIII sec.) e dal coro (XIX sec.). Davvero interessante è il fonte battesimale in pietra (XVI sec.).
Da vedere sono poi la chiesa dell’Annunziata, con la cuspide del campanile ricoperta da piastrelle in ceramica colorata e la chiesa di Santa Maria della Neve a navata unica con volte a botte. Al suo interno si trova un affresco raffigurante la Madonna che decora la nicchia posta al di sopra dell’altare maggiore.
Una volta a Castelluccio Inferiore, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, si percepisce subito la possibilità di intraprendere escursioni tra i boschi più vicini della Difesa e della Fagosa, fino a spingersi alle cime più alte Pollino.
Percorsi trekking nell’area del bosco Difesa, un suggestivo cerreto plurisecolare, motivano la presenza di numerosi visitatori che vanno alla scoperta della natura e delle sue peculiarità più nascoste.
Chi raggiunge la sommità dell’area montana della Fagosa (1004 metri), si perde con lo sguardo nell’immensa valle del Mercure-Lao, fino ai gruppi montuosi del Pollino e del Sirino, ma da queste parti riesce a soddisfare le proprie attese anche chi ama osare un po’ di più!
La cornice naturalistica di Castelluccio Inferiore si caratterizza infatti anche per la ricchezza di sorgenti, per lo più potabili, e diversi torrenti, in particolare, dalla stessa località Fagosa parte la suggestiva vallata del fiume Peschiera.
Si tratta di un ambiente altamente prezioso dal momento che la sua bassa antropizzazione consente al visitatore di sentirsi totalmente parte del contesto circostante, liberandosi da stress e pensieri della quotidianità. Le sue sponde, tra l’altro, sono percorribili, e i più avventurosi possono praticare il torrentismo godendo delle bellezze circostanti, come il lussureggiante verde del bosco Fagosa nel comune di Castelluccio Inferiore.
Casteluccio Inferiore costituisce spesso una delle tappe di Naturarte, l’evento tutto dedicato ai quattro parchi della Basilicata attraverso manifestazioni ed esperienze di forte suggestione a diretto contatto con la natura tra visite guidate, attività di trekking, cui seguono concerti, workshop e grandi eventi.
In seguito a scavi archeologici condotti nel territorio di Castelluccio Inferiore sono state individuate diverse località che rimandano a una storia e a un passato ricchi di fascino.
Il sito Campanella, che si estende lungo il confine tra Lucania e Calabria ed è ritenuto sede della “Nerulum” preromana, è stata rinvenuta una tomba con relativo corredo, ma molte sepolture sono riemerse anche nelle località Pietrasasso e Vigna della Corte. Qui, in particolare, sono state ritrovate tombe con relativo corredo, ma anche anfore, monete puniche e romane.
Passeggiando nelle più sperdute contrade del territorio di Castelluccio Inferiore, poi, non è raro imbattersi in “eremi” ricavati in cavità naturali, per la maggior parte grotte, certamente abitati dai monaci baasiliani del Mercure.