Un soggiorno scandito da riposo, cibo genuino, aria pura e natura incontaminata, magari dedicandosi alle entusiasmanti attività organizzate all’interno del vicino Parco Avventura, Cirigliano è la meta adatta a chi cerca tutto questo.
Accogliente e grazioso, l’antico borgo è posto tra il castello e la chiesa madre e presenta tracce archeologiche romane che riconducono a Cerellio, legionario da cui il paesino avrebbe preso il nome.
Il centro storico è davvero meritevole di essere visitato per ammirarne la fattura totalmente in pietra, dal castello ai palazzi, dalle case alle strade, fino alla piazza principale del paese. La pietra è estratta dalle sue cave ed è un’importante risorsa per l’artigianato locale.
A Cirigliano ogni anno si festeggia uno dei più antichi e singolari carnevali della Basilicata intitolato “Le quattro stagioni e i dodici mesi dell’anno”.
Cinto da torri e mura, Cirigliano è un borgo medioevale e la prima testimonianza scritta sulla sua esistenza risale al 1060.
Nel corso dei tempi il feudo di Cirigliano è appartenuto a diversi signori e, a conferma di ciò, nel centro storico sorge l’imponente castello con la sua suggestiva torre ovale e l’annessa cappella dell’Addolorata.
Il paese ha partecipato attivamente ai moti antifrancesi e durante il periodo del brigantaggio ha subito significativi saccheggi, tra i quali viene ricordato quello avvenuto per opera del brigante lucano Carmine Crocco nel 1861.
Tutto rigorosamente in pietra, questa è la caratteristica che subito carpisce lo sguardo del visitatore, in particolare le cosiddette “strette”, abitazioni ad archetti e piccole volte.
Nel punto più antico del paese si possono ammirare parte delle mura e il castello baronale, costruito nel 1593 sui resti di una precedente struttura di epoca tardo bizantina, con un’imponente Torre ellittica del XVI secolo.
Nonostante numerosi rimaneggiamenti l’attuale struttura ha conservato l’impianto originario. Da non perdere è la torre ovale, che svetta all’interno della corte, uno dei pochi esempi visibili in Europa. Di pregio sono gli altorilievi che adornano i beccatelli (piccole mensole) dei due balconcini che si affacciano sulla piazza.
Ottimi formaggi ovini e caprini, saporiti salumi e il famoso olio di Majatica, fanno di Cirigliano il paese del buon cibo.
Si possono assaporare però anche succulenti piatti per lo più a base di pasta preparata a mano, dalle tagliatelle con la mollica alle orecchiette con le cime di rapa, dai cavatelli con il sugo di “pezzente”, una saporita tipologia di salsiccia, alla cosiddetta “ciauledda”, una gustosa zuppetta.
In occasione del carnevale, inoltre, non manca la “Rafanata”, frittelle di rafano e formaggio.
Il territorio di Cirigliano è ricoperto da boschi di alto fusto e sorgenti e, in località Acqua Furr, ospita il Parco avventura “Lucania Outdoor Park”, all’interno dell’incantevole Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane.
Pur non essendo tra i comuni inclusi in esso, il parco è facilmente raggiungibile da Cirigliano.
Tra incontaminate bellezze paesaggistiche e tracce di una storia millenaria, si tratta di uno degli spazi verdi più belli della regione, per l’importante valore naturalistico, storico ed etno-antropologico che preserva.
Con un’estensione di oltre 27 mila ettari l’area verde comprende la foresta di Gallipoli Cognato e il bosco di Montepiano, formato da imponenti esemplari di cerro, odorosi tigli, peri e meli selvatici, aceri, ontani e il raro agrifoglio. Qui vivono lupi, tassi, istrici e gatti selvatici. Tra gli uccelli si possono avvistare falchi pellegrini, poiane e picchi muratori.
A un chilometro dal paese di Cirigliano si può ammirare una splendida cappella dedicata alla Madonna della Grotta letteralmente ricavata in un enorme masso. Per alcuni sarebbe opera del brigante Donato Grosso.
Eretta nel XVI secolo, ma quasi del tutto rifatta all’inizio dell’800, la chiesa madre del paese materano, dedicata all’Assunta, presenta un’imponente e bella struttura. A tre navate custodisce alcune statue lignee del XVII secolo e un battistero in pietra del XV secolo. Annessa al palazzo baronale si può ammirare anche la cappella dedicata all’Addolorata, risalente al XVII secolo. Ad un’unica navata è impreziosita da un soffitto ligneo decorato con dipinti a olio nel quale è stata accuratamente inserita, con una cornice, una tela dipinta anch’essa ad olio, raffigurante una Pietà. Pregevole anche l’organo e la cantoria lignea.
“Ma se i compagni sono insieme a me, un fiasco di vino, un pezzo di salsiccia, sparo una beccaccia, ammazzo i tordi, guardo le belle ragazze, e vivo di ricordi”. Così recita un passo della parte dell’Inverno, una delle maschere protagoniste dell’originale carnevale di Cirigliano, che indossano un abito con le caratteristiche del mese o delle stagioni di riferimento.
Durante il percorso, che si snoda lungo le strade del bel paese in pietra, i figuranti, guidati da una maschera principale: “Il Capodanno”, recitano poesie in un italiano non proprio corretto, versi tramandati di padre in figlio che rimandano all’abbondanza della terra, alla primavera e alla raccolta di prodotti specifici. Così il giorno del Martedì Grasso, “i mesi dell’anno” e “le quattro stagioni”, accompagnano in processione la bara del Carnevale, vestito di tutto punto per l’occasione, mentre in sottofondo si odono i lugubri lamenti della moglie “Quaremma”.
L’ironica manifestazione culmina con il momento del falò acceso per bruciare il povero Carnevale che, per tutto il corso dell’evento, è interpretato da un giovane ciriglianese, ma nella fase finale, sia chiaro, è rappresentato da un fantoccio!
Il territorio di Cirigliano, tra folti boschi e natura incontaminata, offre numerose e diverse soluzioni agli infaticabili amanti della natura: dai percorsi avventura del “Lucania Outdoor Park” al tiro con l’arco, dalle escursioni in mountain bike, al trekking, fino al birdwatching e alle escursioni più entusiasmanti.
Non lontano dal centro abitato, in Località Acqua Furr, il parco avventura “Lucania Outdoor Park” è un avvincente percorso acrobatico forestale, nel cuore del Parco Regionale Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, che si snoda tra i robusti alberi utilizzando piattaforme, passerelle, pedane sospese, ponti tibetani, reti di corda e cavi di acciaio. Le attività sono distribuite tra diversi livelli di difficoltà, da quelle per bambini a quelle per gli adulti più esperti, sempre in totale sicurezza.
Con un’estensione di oltre 27 mila ettari l’area verde comprende la foresta di Gallipoli Cognato e il bosco di Montepiano, nei quali ci si può inoltrare tra esemplari di cerro, odorosi tigli, peri e meli selvatici, magari incontrando tassi, istrici e gatti selvatici e avvistando falchi pellegrini, poiane e picchi muratori.
In questi boschi ogni anno vengono prescelti il tronco e la cima, lo “sposo” e la “sposa”, protagonisti dei riti arborei che si tengono negli splendidi comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa, dove si possono sorvolare i tetti delle graziose casette grazie ad uno dei grandi attrattori lucani “Il Volo dell’Angelo”.