Latronico è la città “del benessere” dove sgorgano limpide sorgenti di acque termali, in località Calda, preziosa risorsa che rende il paese un luogo da scoprire assolutamente!
Il paesaggio è reso suggestivo anche dai “calanchi”, vere e proprie barriere naturali che proteggono parte del centro, oltre che dagli splendidi panorami offerti dal Parco Nazionale del Pollino, in cui il comune ricade.
Il centro storico di Latronico, attraversato da caratteristici vicoli, ha mantenuto la struttura originaria in cui è compreso il primo nucleo abitativo, articolato intorno alla chiesa di San Nicola.
Latronico è noto anche per la lavorazione artigianale della pietra grigia grazie alla presenza, sulla mole rocciosa del Monte Alpi, alle cui pendici sorge il paese, di giacimenti di pirite, marmo, quarzo, talco e alabastro bianco plasmati da esperti scalpellini del posto fino a creare portali, statue, acquasantiere e altari, che si possono ammirare per le strade e nelle chiese del paese.
Gli amanti degli sport invernali devono sapere che Latronico rientra nel comprensorio sciistico del monte Sirino dove si possono praticare sci alpino e di fondo, nordic walking e ciaspolate.
Per quanto le informazioni relative alle origini dell’attuale centro abitato di Latronico siano molto incerte, ricerche archeologiche hanno provato l’esistenza di un insediamento di una comunità di origine enotria in quella che oggi è denominata “Colle dei Greci”.
In realtà la presenza di insediamenti umani in questo punto del territorio lucano risale fin dal Mesolitico e tracce di una comunità di uomini primitivi sono state rinvenute nelle Grotte di Calda, proprio nei pressi delle sorgenti di acqua termale.
Non c’è chiarezza sulle vicende storiche di Latronico nel periodo compreso tra III secolo a.C. e XI secolo, finché nel 1063 il nome del paese compare per la prima volta in un documento. Nel corso del tempo Latronico è feudo di Cola di Jonata, dei Sanseverino, dei Palmieri, dei Corcione e, poi, dei Gesuiti, quando espulsi questi ultimi dal Regno di Napoli (1767), passa al Demanio.
Dal 1861 al 1865 il fenomeno del brigantaggio interessa anche il “paese delle terme” che, in contrada Calda, cominciano ad essere sfruttate a partire dal periodo fascista.
Visitare Latronico vale la pena per diverse ragioni, tra tutte per la presenza, all’interno del parco termale, in località Calda, dell’opera dal titolo “Earth Cinema”, “Cinema di Terra”, dell’artista Anish Kapoor, all’interno della zona verde del complesso termale in località Calda.
L’opera rientra nell’ambito del progetto “Artepollino un altro sud: le nuove forme d’arte” ed è finalizzata a portare idealmente gli sguardi dalle antiche acque fino al monte Alpi, alle cui pendici Latronico sorge. Composta di cemento, essa è rappresentata da un taglio scavato nella terra, all’interno della quale è possibile entrare attraverso i due lati, dando così la possibilità, lungo un’ampia feritoia, di affondare lo sguardo nelle viscere del terreno circostante.
Una volta raggiunto il centro storico di Latronico, si è rapiti dalle caratteristiche stradine tortuose e dai tanti portali in pietra grigia lavorata artigianalmente e proveniente dai giacimenti presenti sul monte Alpi.
Fregi floreali e animalistici, molti dei quali con bassorilievi con su incisa la data di realizzazione, decorano questi portali, espressione di un artigianato locale di valore.
Non tradiscono l’interesse del visitatore i palazzi storici appartenuti a famiglie nobili del posto, tra tutti spicca Palazzo Arcieri, per il portale con stemma nobiliare, volute e una rosta in ferro battuto, ma anche per il cortile interno. Affaccia sulla piazza principale, poi, Palazzo Gioia con un notevole portale in marmo bianco.
Da visitare è anche il Museo Civico Archeologico in cui sono conservati reperti provenienti dalle grotte di località Calda e dalla Necropoli indigena enotria di Colle dei Greci, datati tra VII e VI sec. a.C.
Si possono ammirare, inoltre, quasi 800 pezzi esposti all’interno del Museo delle Arti, dei Mestieri e della Civiltà Contadina articolato in otto sezioni diverse e dedicato all’esposizione degli utensili utilizzati per gli antichi mestieri dal falegname al fabbro al calzolaio e la ricostruzione di una tipica abitazione contadina.
Cucina tradizionale e sapori unici deliziano il palato dell’ospite di Latronico, dalla pasta casereccia alle variegate portate a base di carne.
Da non perdere, sicuramente è il tipico “Biscotto a otto”, un tipico tarallo che prende il nome della sua forma ed è preparato secondo una tipica ricetta. Se consumato con formaggio, salumi, miele e un buon bicchiere di vino rosso sarà difficle non assaggiarne ancora.
Molto buoni sono poi i salumi e le produzioni tipiche del Parco Nazionale del Pollino, in cui il comune di Latronico ricade.
Il contesto ambientale che caratterizza il comune di Latronico, uno dei paesi compresi nel Parco Nazionale del Pollino, ha sfumature varie e affascinanti, ma occorre sapere che fiore all’occhiello del posto sono le acque termali che sgorgano nella località Calda, a pochi chilometri dall’abitato.
Totalmente immerse nel verde, esse hanno un valore terapeutico, offrendo occasione di soggiorno tra relax e cura di sé. Particolarmente indicate per la cura delle malattie respirarie, garantiscono ottimi benefici.
Ma il territorio che circonda Latronico è ricco anche di panorami suggestivi come quelli che si possono ammirare raggiungendo i calanchi, straordinari ammassi di argilla in successione modellati dal tempo che delimitano i lati est e nord-est del centro storico e da cui sono visibili le montagne del massiccio del Pollino, la località Colle dei Greci e gran parte della vallata del Sinni.
Non si può non raggiungere poi il monte Alpi, alle cui pendici Latronico sorge insieme al comune di Castelsaraceno, punto strategico per apprezzare incantevoli paesaggi, soprattutto raggiungendone la cima. E proprio ai confini con il monte Alpi di particolare interesse è il Malboschetto, il bosco comunale costituito da cerri, faggi e frutteti, oltre ad attrezzati punti ristoro per trascorrere momenti di relax immersi nella natura.
Edifici storici interessanti si possono visitare a Latronico, come la chiesa di San Nicola (XII sec.), che domina il paese ed è tra le più caratteristiche del centro storico.
A navata unica con torre campanaria quadrata, custodisce un dipinto ad olio del settecento raffigurante la Madonna della Pietà.
Davvero interessante è poi la Basilica Pontificia minore di Sant’Egidio Abate, nel cuore del centro storico, a tre navate e custode della statua in alabastro (1570) del Santo Patrono, venerato con estrema devozione nei giorni 30 e 31 agosto e il 1 settembre. In questa occasione la statua del Santo viene trasportata a spalla dai devoti nel corso di una intensa processione. Al Patrono è dedicato anche il “Palio Rionale”, una competizione tra i quartieri del paese, illuminati ciascuno di un proprio colore, che si svolge all’insegna di giochi della tradizione, dalla “corsa con i sacchi” alla “campana”.
Nella chiesa non sfuggono allo sguardo del visitatore le ottocentesche acquasantiere in marmo locale e le tele dipinte a olio, disposte sulle pareti laterali dell’abside, raffiguranti Sant’Egidio nella gloria e il polittico Vita di Sant’Egidio, tutte di artisti locali. In diversi venerdì di marzo, la credenza popolare vuole che nella chiesa madre, sulla parete destra della cappella dedicata al Patrono, da tre secoli si possa assistere al “miracolo della manna”.
Un altare barocco con un affresco del Crocifisso (XVIII sec.) si può ammirare nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, a navata unica con torre campanaria quadrata. Degna di nota è poi la statua lignea settecentesca della Madonna delle Grazie.
Gli appassionati di sport possono soddisfare ogni desiderio a breve distanza da Latronico, praticando attività avvincenti in ogni stagione dell’anno.
Il comprensorio del Monte Sirino, in cui il paese ricade, in estate è il posto ideale in cui praticare trekking, andare in mountain bike o dedicarsi a passeggiate a cavallo, in inverno, grazie alle stazioni sciistiche del Lago glaciale Laudemio e Conserva di Lauria, consente ai più sportivi di dedicarsi al nordic walking, allo sci alpino o di fondo, oltre che a passeggiate con le racchette da neve.
Sci di fondo, sci escursionismo e altri sport di montagna, comprese ciaspolate e ciaspoluna, sono consentite anche nel Parco Nazionale del Pollino dove, durante la bella stagione, ci si può lasciare andare in passeggiate a piedi o in bicicletta, escursioni, trekking e rafting.
Raggiungendo Maratea, nota anche come la “Perla del Tirreno”, la splendida località balneare dalle meravigliose acque in cui si tuffano imponenti costoni di roccia, avventura e divertimento sono garantiti agli appassionati di parapendio praticabile tra Colle della Salvia, Monte Coccovello e Monte San Biagio, sorvolando proprio la statua del Cristo Redentore.
Itinerari montani, arrampicate, trekking e alpinismo sono le attività praticabili nel territorio di Latronico, alle pendici del monte Alpi, uno dei rilievi più alti dell’Appennino Lucano.
La vetta è meta di turisti appassionati di passeggiate naturalistiche dalle varie difficoltà e alla ricerca di emozioni. Lungo gli itinerari montani si incrociano numerose fonti e percorsi panoramici che affacciano su gole, burroni e antiche cave di pietra grigia dal fascino inequivocabile.
Straordinari ritrovamenti hanno interessato Latronico nel corso di diversi scavi archeologici.
Uno di questi ha interessato l’altura di Colle dei Greci, occupato tra il VII e il V secolo a.C. da piccoli gruppi di stirpe enotria, oltre a tombe dalle quali sono state dissepolte spade, statuette, elmi e bacili in bronzo.
Alle pendici del monte Alpi, in contrada Iannazzo, su una grossa lastra in pietra è visibile un fossile di un pesce risalente a circa 30 milioni di anni fa, il quale testimonia l’esistenza di un ambiente marino risalente al Miocene.