Missanello è uno dei paesi della Valle dell’Agri, uno dei più bei contesti naturalistici e ambientali della Basilicata, circondato da una ricca area di uliveti.

Il suo borgo, arroccato su un’altura, domina l’intera valle ed è resto particolarmente affascinante dal castello di origine medioevale.

Missanello è inoltre uno dei comuni lucani tra i più rinomati per la produzione di olio extravergine ottenuto dall’oliva majatica. Il colore intenso e il sapore unico ne fanno un prezioso gioiello della cucina locale e lucana in generale.

Il nome del comune è legato a due congetture: il nome di un feudatario del Medioevo “Mesnellus”, o dalla sua posizione geografica “Meisos Eillon”, stretto nel mezzo.

Le prime notizie storiche risalgono al 1072. Nel corso dei secoli il paese ha visto il succedersi di diversi feudatari fra cui Guglielmo Berengario, Roberto De Autresche, Coppola del Sangro, Pappacoda e Lentini.

Del periodo feudale rimane il castello, nella parte alta del paese.

Missanello ha dato i natali al nonno di Carlo Alianello – considerato il “capostipite” del revisionismo del Risorgimento – Nicola Alianelli, alla cui famiglia è appartenuto l’omonimo Palazzo che ancora giganteggia in paese. Secondo alcune interpretazioni la variazione della vocale finale che differenzia i due cognomi, da Alianelli in Alianello, potrebbe essere stata determinata dal tempo.

A dominare l’intero borgo di Missanello è il castello Palazzo Bernardi, che è stato certamente residenza del feudatario e poi dato ai frati Minori di San Francesco, i quali fino al 1855 vi hanno accolto bisognosi e malati durante le grandi epidemie.

In paese si possono ammirare diversi edifici storici come quello appartenuto alla famiglia Alianelli, alla quale è legato il nome di Carlo Alianello – considerato il “capostipite” del revisionismo del Risorgimento, ma anche saggista e sceneggiatore – nipote di Nicola Alianelli, politico e magistrato italiano.

Di forte impatto sono la cosiddetta Torre dell’Orologio e le chiese dedicate alla Madonna delle Grazie, a San Rocco e a San Nicola Magno.

I piatti tipici piatti di Missanello sono quelli della tradizione contadina, a base di pasta fatta spesso condita con sughi di carne o legumi. Da non perdere sono anche gli insaccati e i formaggi prodotti artigianalmente e tra i quali si apprezzano molto i caprini.

Missanello ricade nella meravigliosa Val D’Agri, certamente una delle aree più belle e pittoresche del territorio lucano.

Cultura, valori sacri, natura sono gli elementi distintivi di questo angolo di Basilicata in cui insiste anche il più importante sito romano lucano, l’area archeologica di Grumentum, con il vicino museo archeologico dell’Alta Val D’Agri.

L’area include anche i paesi di Viggiano e Sant’Arcangelo, entrambi simboli del sacro in Basilicata, l’uno per il culto della Madonna Nera, Patrona della regione, l’altra per il Convento di Santa Maria Orsoleo, oggi sede di un museo scenografico che consente un viaggio spirituale nel cuore sacro del territorio.

Nel panorama della Val D’Agri si distingue l’aspra bellezza dei calanchi in contrapposizione alla dolcezza della lussureggiante vegetazione.

Prezioso a Missanello è anche il patrimonio sacro che individua il suo vero “tesoro” nella chiesa madre di San Nicola Magno, risalente al 1578.

All’esterno il tempio presenta un portale dalla cornice frastagliata, mentre all’interno conserva una serie di opere, come un polittico del XIV secolo raffigurante la Madonna, una statua lignea trecentesca di San Nicola e una tela che ritrae Sant’Antonio.

Nella chiesa Madonna delle Grazie si può ammirare una tela realizzata nel 1613 dal Pietrafesa e raffigurante l’Apparizione del Bambino a Sant’Antonio di Padova.