Moliterno è la patria del Pecorino Canestrato Igp, formaggio dal sapore piccante e aromatico irresistibile.

Il bel comune della Val D’Agri è compreso nel più giovane dei parchi nazionali italiani, quello dell’Appennino Lucano – Val D’agri – Lagonegrese.

Incluso tra “I Borghi autentici d‘Italia”, il suo centro antico, con impianto medievale, è puntellato da case che sorgono tutt’intorno all’imponente castello normanno (IX-XI sec.) poco più in basso affiancato dalla settecentesca chiesa madre. Lungo il centro storico si possono ammirare gli antichi palazzi nobiliari, parte del patrimonio architettonico del paese.

Gli amanti della natura hanno l’opportunità di associare a percorsi culturali anche itinerari naturali addentrandosi nel Bosco faggeto di Moliterno, che si estende per oltre 2 chilometri, lungo i quali si possono ammirare maestosi faggi. Il comune della Val D’Agri ha dato i natali all’apprezzato pittore Michele Tedesco.

Molto antiche, le origini di Moliterno, comune della provincia di Potenza, sembrano legate alla distruzione dell’antica Grumentum, di fondazione romana.

Con molta probabilità già abitato in epoca preromana, Moliterno, dunque, sarebbe stata costruita dopo la distruzione di Grumentum, operata dai saraceni tra l’872 e il 975, i cui abitanti sfuggiti all’eccidio si sarebbero rifugiati nei pressi della torre longobarda. È vero infatti che proprio quella dei longobardi è stata la popolazione straniera ad abitare Moliterno, per poi passare sotto la dominazione normanna cui si deve l’edificazione del castello.

Successivamente sono gli svevi ad entrare in possesso del paese, seguiti dagli angioini con i Baroni Brajda (1269-1477). Agli svevi e agli angioini subentrano quindi gli aragonesi e Ugone di Brajda cede il feudo di Moliterno ad Antonio Sanseverino principe di Salerno, feudo che, per una serie di ragioni e cospirazioni arriverà fino ai Carafa i cui discendenti lo manten­gono fino al 1882.

Nei secoli diverse fasi e dominazioni interesseranno il paese che riesce ad affermarsi in importanti ambiti.

Moliterno possiede un interessante patrimonio culturale che lo rende meta ideale per scoprire, attraverso le sue architetture il suo intenso passato.

Il castello normanno è il primo impatto che si ha con il centro antico del paese, il cui nome pare derivi dalla torre longobarda annessa al maniero, considerata come “mole eterna”, da cui appunto una prima denominazione “Moleterna”, nei secoli divenuta Moliterno.

Le tappe successive di un percorso culturale nel centro storico del paese proseguono  lungo le strade su cui insistono gli imponenti e numerosi palazzi storici, ciascuno dei quali ha una propria storia. Chi raggiunge Moliterno deve includere nel proprio percorso una visita MAM-Musei Aiello Moliterno, costituito da sei musei:

  • Il Museo Palazzo Aiello 1786 dove è presente una raccolta d’arte unica che va dal paesaggio dei primi dell’ottocento all’informale post anni ’50;
  • Il Museo Casa Domenico Aiello ospita veri e propri capolavori d’arte dei grandi pittori dell’Ottocento Lucano;
  • Il Museo Via Rosario Contemporanea ospita una collezione permanente di arte contemporanea, di artisti di levatura internazionale e mostre temporanee di grandi artisti.
  • Il Museo del Novecento Lucano è ospitato nei primi due piani del Palazzo Aiello 1825 posizionato nel cuore antico della cittadina, affacciato sulla via principale;
  • Il Museo della Ceramica del ‘900, situato al terzo e quarto piano del medesimo Palazzo Aiello 1825, raccoglie prevalentemente opere del cosiddetto periodo tedesco della Ceramica Vietrese;
  • La Biblioteca Lucana Angela Aiello si trova nei primi tre piani di una palazzina liberty di Moliterno ed ospita una raccolta di libri dei maggiori scrittori lucani e stampe sulla Basilicata che vanno dal seicento fino al novecento.

LA CASA MUSEO “DOMENICO AIELLO”

C’è una storia di famiglia ricca di rimpianti e sentimenti forti dietro la fondazione della Casa Museo Domenico Aiello che merita di essere conosciuta e “vissuta” per scoprire la profondità del cuore lucano.

La prima cosa che ha fatto Gianfranco Aiello, dopo aver riacquistato la casa in cui il padre Domenico era nato e vissuto con i suoi genitori contadini, è stato apporre il suo nome davanti a quella che poi è diventata la Casa Museo. Il padre Domenico, orfano, dovette venderla per potersi pagare gli studi, e lui, Gianfranco, memore dei racconti del genitore che con rimpianto aveva dovuto rinunciare al quel focolare, ha cercato di riempire il vuoto entrando nuovamente in possesso della casa trasformandola in luogo di cultura.

Chi la visita non solo può percepire i sentimenti intatti di una tipica famiglia lucana del tempo, ma può scoprire il recupero filologico dell’abitazione lucana, una biblioteca, una collezione di stampe, opere dei massimi pittori lucani e una videoteca con numerosi servizi televisivi dedicati alla Basilicata.

IL CASTELLO NORMANNO

La storia di Moliterno ruota attorno alle mura del possente castello normanno che domina il centro storico.

Differenti ipotesi riguardano la costruzione del maniero che, secondo lo storiografo Giacomo Racioppi, sarebbe avvenuta nel XII sec., e non tra VIII e IX, come sostengono altri studiosi, a provare ciò sarebbe la torre longobarda annessa al castello. La struttura sarebbe stata poi completata ed arricchita della torre quadrata ad opera dei normanni.

Una volta entrati, si può ammirare un immenso cortile circondato da un muro di cinta, fino a una torre quadrata ad est e un’altra, più bassa e rotonda, a ovest, che si riuniscono alla facciata attraverso una serie di archi che formano un loggiato cinquecentesco. Molto bella, la torre longobarda a tre piani è sormontata da merli guelfi quadri, non ben conservati.

I PALAZZI STORICI

Ogni strada del centro storico di Moliterno ha il suo palazzo storico e ognuno preserva la storia delle famiglie che lo ha abitato.

Da palazzo Petruccelli, in via Carmine, al seicentesco palazzo Parisi divenuto poi palazzo Fruguglietti, in via San Pietro, dove si può ammirare anche palazzo De Caro, fino al arrivare in Corso Umberto I, su cui insiste Palazzo Racioppi, e in piazza Vittorio Veneto con Palazzo Valinoti.

Molto bello è Palazzo Mobilio-Giampietro, in Via Rosario, in cui nel ‘500 i padri Domenicani, cui apparteneva la chiesa del Rosario, hanno costruito una casa dell’ordine dotandola di accessori propri dei conventi, celle e un refettorio. Si può ancora ammirare il chiostro e, al centro, un pozzo del 1610.

Il viaggio alla scoperta dei palazzi di Moliterno prosegue, infinito, sino alla salita verso la chiesa madre con palazzo Galante e palazzo Giliberti, un tempo convento e oggi sede Comunale. Da via Roma a via S. Croce, da via Nazionale a via San Rocco, si dispiegano i palazzi Metelli, Di Maria e Doti.

Di particolare importanza sono Palazzo Lovito, nell’omonima via, in cui è stato ospitato Giuseppe Zanardelli, all’epoca della Presidenze del Consiglio dei Ministri, e lungo la stessa si incrocia un palazzo con portale ad arco di pietra, in cui ha visto la luce il pittore Michele Tedesco.

Il Pecorino Canestrato Igp di Moliterno è una delle eccellenze della gastronomia lucana, ma nel paniere dei prodotti tipici si distinguono anche altre prelibatezze.

Ottenuto da latte ovino e caprino, dal sapore piccante e aromatico, il pecorino tipico di questo paese lucano è riposto in canestri di giunco da cui prende il nome. Nel corso della rinomata sagra dedicata al Pecorino di Moliterno si può assistere anche alla “cagliata”, la  preparazione di formaggi freschi, che è possibile acquistare insieme ad altri prodotti tipici locai.

I piatti della tradizione moliternese sono il risultato di ricette antiche che annoverano l’ottima pasta di casa, come i “ferricelli”, o fusilli, e i “trisciddi”, o gnocchi aperti, conditi con il sugo di carne. Da non perdere è poi il minestrone ottenuto dall’unione di verdure e legumi locali come verza, pata­te, fagioli, conditi con olio di oliva, aglio e corteccia di pecorino.

Tra i secondi molto diffusi sono il capretto alla lucana e le lumache in umido. Ottimi i dolci come gli stuffoli, le zeppole di San Giuseppe e le chiacchiere. A tavola non può mancare non possono mancare gli ottimi vini prodotti proprio nell’area della Val D’Agri come il Grottino di Roccanova Igp e il Terre dell’alta Val D’Agri Doc.

La natura rigogliosa che circonda il borgo di Moliterno è propria dell’area della Val D’Agri, un ambiente che offre allo sguardo del visitatore morbidi pendii e dolci colline, circondati da distese di vitigni e uliveti.

La Val d’Agri, d’altronde, è una delle aree più verdi della Basilicata, compresa nel cuore del più giovane dei parchi italiani, quello Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.

Questo spazio di Basilicata si presenta come uno splendido affresco in cui spiccano colori intensi in cui ricadono borghi ricchi di storia e cultura, valori sacri e una natura cangiante dove ad imponenti montagne, scendendo verso valle, cedono il passo dolci colline, a loro volta alternate a fertili pianure, campi e boschi dalle tonalità intense.

Un territorio, quello della Val D’Agri, incontaminato e per questo habitat ideale di numerose specie animali e vegetali. In particolare, a ovest del comune di Moliterno, sulle pendici del monte Calvarosa, ricade il Bosco faggeto, riconosciuto area SIC (Sito di Interesse Comunitario), lungo il quale si lasciano ammirare maestosi faggi che sfiorano i trenta metri di altezza, ma anche  tigli, cerro, querce, aceri, lecci, carpini neri e, ai margini del bosco, pioppi tremuli.

Può capitare, tra i mesi di maggio e giugno, di assistere alla fioritura di varie specie di orchidee. Molto ricca nel Bosco faggeto di Moliterno è anche la fauna, qui si possono incontrare volpi, lepri, esemplari di gatto selvatico, oltre a cinghiali e riccio.

A Moliterno si possono visitare diverse chiese presenti sul percorso del centro antico o poco distante.

Poco distante dal castello normanno, si erge la settecentesca chiesa madre di Santa Maria Assunta, edificata sui resti di una piccola chiesa trecentesca. Ad impreziosire il tempio concorrono pregevoli opere d’arte come un dipinto del XVI secolo raffigurante San Pietro e attribuita a Simone da Firenze.

Molto bella è anche la chiesa del Rosario, costruita nel Cinquecento ma ristrutturata nel Seicento, in cui sono custodite interessanti opere databili tra Seicento e Settecento. In essa sono conservati anche i resti dell’antico convento domenicale di cui faceva parte. D’obbligo è una visita anche alla chiesa di Santa Croce, perché custodisce la tela raffigurante La Deposizione, opera attribuita al pittore lucano Giovanni De Gregorio detto Il Pietrafesa.

Uscendo da paese, non molto distante, in contrada Muraglie, si può ammirare la trecentesca chiesa di Santa Maria di Vetere, più volte ricostruita e custode di numerosi affreschi, alcuni del XIV secolo, altri databili tra il Cinquecento e il Seicento.

Nel comune di Moliterno sono state girate alcune scene del film “Terra bruciata” diretto nel 1999 da Fabio Segatori, proprio al suo esordio cinematografico.

Oltre a Matera, Capitale Europea della Cultura per il 2019 e Città dei Sassi, Patrimonio dell’Unesco dal 1993, il film di Segatori, interpretato da Michele Placido, Roul Bova e Giancarlo Giannini, è stato ambientato in altre location lucane, in particolare tra gli scavi di Grumentum, e poi nei comuni di Moliterno, Sant’Arcangelo, Senise e Aliano, oltre che presso le dighe di Monte Cotugno e del Pertusillo.

L’area della Val D’Agri, in cui ricade il bel comune di Moliterno, è dotata di comprensori sciistici in grado di fornire ogni confort e divertimento agli appassionati di sport sulla neve.

Tra i suoi pittoreschi paesaggi il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, in cui è compreso anche il comune di Moliterno, ospita diverse stazioni sciisitiche come quelle del Monte Volturino (1865 metri), una delle vette più alte del parco. Gli amanti dello sci possono scegliere tra la pista rossa, quella principale, che si snoda lungo le pendici della montagna tra boschi e sentieri, la pista nera, adatta ai più esperti, e la pista blu, per i principianti.

Le tre piste sono servite da una seggiovia biposto e da uno skilift.  Da diversi anni è in funzione anche un anello per lo sci di fondo.

Tre piste per lo sci alpino caratterizzano invece la stazione sciistica Montagna Grande di Viggiano, che si estende sulle pendici della Montagna Grande, al di sopra della quale si erge il mistico santuario della Madonna Nera, Patrona della Basilicata. Due piste sono servite da due sciovie di diversa lunghezza, mentre un’altra pista ricade in un campo scuola attrezzato con una manovia e un anello di fondo, un tracciato di 3 chilometri che si sviluppa nel bosco di faggi a valle delle piste di sci alpino, dove ci sono tracciati ideali anche per il nordic walking ed escursioni con le ciaspole.

A rendere particolarmente suggestivi i percorsi degli sciatori che scelgono quest’area per le proprie performance sportive sono le immense faggete dotate di un impianto di illuminazione artificiale che consente di sciare anche dopo il tramonto rendendo più romantico il percorso.

Moliterno, nell’anima più profonda della Valle dell’Agri, rientra nello splendido Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, un’area verde in cui svolgere varie attività all’aria aperta.

Trekking e cicloturismo, ma anche pesca sportiva e canottaggio sono le possibilità offerte dall’area del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese al turista amante della natura, ma anche a chi desideri scoprire in modo innovativo il prezioso patrimonio archeologico, come il Parco Archeologico di Grumentum.

Spingendosi fino al Lago del Pertusillo, nel territorio dei comuni di Grumento Nova, Sarconi, Montemurro e Spinoso, un invaso artificiale a sbarramento del fiume Agri, ci si ritrova in una imperdibile oasi per gli amanti del birdwatching, tra folaghe, germani reali e, nei tratti più isolati del lago, l’airone cenerino, ma alcuni punti del lago danno buone soddisfazioni agli appassionati di pesca sportiva.

La diga, che ha certamente avuto un notevole impatto ambientale, ha comunque preservato la natura del Parco su cui essa insiste circondata da fitti castagneti e faggeti attraverso cui i visitatori possono fare appassionanti passeggiate fino a raggiungere le sponde del lago. I sentieri aperti nei borghi circostanti ben si prestano per gli amanti di mountain bike che vogliano inoltrarsi in percorsi avventurosi e unici.

In particolare, a ovest del comune di Moliterno, sulle pendici del monte Calvarosa, ricade il Bosco faggeto, riconosciuto area SIC (Sito di Interesse Comunitario), lungo il quale si lasciano ammirare maestosi faggi che sfiorano i trenta metri di altezza, ma anche  tigli, cerro, querce, aceri, lecci, carpini neri e, ai margini del bosco, pioppi tremuli.

Può capitare, tra i mesi di maggio e giugno, di assistere alla fioritura di varie specie di orchidee. Molto ricca nel Bosco faggeto di Moliterno è anche la fauna, qui si possono incontrare volpi, lepri, esemplari di gatto selvatico, oltre a cinghiali e riccio.

Nei pressi di Moliterno sorge il Parco Archeologico di Grumentum, antica colonia romana, che comprende anche il Museo Archeologico della Val D’Agri.

Da Moliterno si possono organizzare passeggiate ed escursioni a carattere naturalistico e culturale, fino a raggiungere il territorio di Grumentum. Il cui Museo Archeologico dell’Alta Val D’Agri illustra la storia della città romana e, appunto, dell’Alta Val d’Agri.

Negli ultimi anni l’offerta culturale si è arricchita con l’esposizione dei nuovi materiali provenienti dalle campagne di scavo legate ai lavori di estrazione petrolifera e da quelle relative alle concessioni di scavo nell’area urbana di Grumentum (Terme Imperiali e Foro).

All’ingresso si può ammirare una mostra temporanea che espone i risultati delle campagne di scavo condotte dal 2006 nel sito di Barricelle di Marsicovetere, che ha restituito i resti della villa romana appartenuta all’importante famiglia dei Bruttii Praesentes. Nel parco archeologico si possono ammirare i resti dell’acquedotto e del teatro, con edifici pubblici e religiosi, oltre all’anfiteatro, di cui si riconosce la forma ellittica, e alle terme.