Noepoli offre uno dei paesaggi più suggestivi tra i paesi compresi nel Parco Nazionale del Pollino, regalando al visitatore uno spettacolo di infinita bellezza.

Antico centro enotrio-lucano, è stato anche sede di un monastero bizantino e in età feudale è appartenuto ai Sanseverino e ai Pignatelli d’Aragona.

Molto originale, il nucleo di Noepoli, “città nuova”, si divide in due parti, quella “vecchia”, che si sviluppa intorno al castello, con abitazioni dall’architettura massiccia e il forno familiare esterno, e il borgo detto “Casale”, caratterizzato da case piccole e semplici.

Storia ricca e affascinante quella di Noepoli, dove scavi archeologici nel centro abitato hanno portato alla luce una necropoli con tombe enotrie e lucane, i cui reperti sono conservati nel museo della Siritide di Policoro.

L’antica denominazione feudale di Noia deriva dal latino “Novium” – terra umida e grassa adatta al pascolo – poi sostituita da Noepoli “città nuova” in greco, successivamente all’abolizione del feudalesimo del 1806.

Durante la dominazione normanna il feudo di Noia, questa la denominazione originaria, ha fatto parte della contea di Chiaromonte.

Diverse famiglie si sono succedute nel dominio, dai Sanseverino ai Pignatelli, i quali governarono fino all’emanazione della legge evasiva della feudalità (1806). In seguito all’Unità d’Italia, Noia viene inserito nel circondario di Lagonegro.

Noepoli custodisce gioielli architettonici, archeologici e artistici di particolare pregio, tali da renderlo una tappa indimenticabile.

In uno scenario molto suggestivo per la presenza di alcune creste argillose che danno origine ad un paesaggio lunare spettacolare, presso il torrente Rubbio si trovano i ruderi del monastero di Santa Maria della Saectara, sorto con molta probabilità tra il X e l’XI secolo, sede dei profughi albanesi provenienti dalla città di Korone.

Dal punto di vita artistico, molto interessanti sono anche il Palazzo Signorile (XVII sec.), in cui si esercitava il potere dello “Jus primae noctis”, e attualmente denominato Palazzo “De Cicco”, e il Palazzo Rinaldi con il suo portale del 1845.

Proprio all’ingresso del paese sono visibili, poi, i resti del castello feudale, oggi sede del Municipio, costruito nel XV secolo e dotato di un bel portale in pietra con decorazioni del XVIII secolo. Nello stesso Municipio è ammirabile una pietra tombale del XIV secolo che riproduce un guerriero chiamato dalla gente del posto “Iacuvill”.

Sul sito di una delle torri dell’antico maniero si apre Piazza Marconi, da queste parti nota anche come “la Torretta”, una zona belvedere dalla quale si può godere di un panorama meraviglioso sulla Valle del Sarmento.

Noepoli è uno dei comuni coinvolti nel progetto “Artepollino un altro Sud: le nuove forme d’arte”, insieme a San Severino Lucano, Latronico e San Paolo Albanese, che nei loro territori ospitano grandi opere d’arte permanenti. Il “Teatro Vegetale” di Giuseppe Penone è un work in progress in mezzo al verde nel territorio del comune di Noepoli, tra la collina, la fiumara del Sarmento e la strada.

La tradizione enogastronomica di Noepoli propone piatti dai sapori antichi e dai profumi indimenticabili.

“Lagane” e ceci, fave e cicorie, fusilli con la mollica, sono alcune delle portate da provare, magari prima di una buona porzione di agnello e funghi o baccalà con i peperoni “cruschi” Igp di Senise.

Saporiti sono anche i salumi, soprattutto la soppressata, dall’inconfondibile sapore reso ancor più stuzzicante dalla presenza del peperoncino. Sfizioso e sostanzioso è il pane ripieno di verdure saporite.

Ogni piatto può essere apprezzato con maggiore intensità se associato a vini di buona struttura come il prezioso “Aglianico del Vulture” Doc.

Scenari incredibili allo sguardo di chi li osserva affiorano nel territorio di Noepoli, nel cuore della Val Sarmento, al cospetto di imponenti pareti rossicce di arenaria e guglie rocciose che puntano verso il cielo.

Questi “giochi” della natura e del tempo, costruiti nei millenni dalla furia delle acque del Sarmento, contribuiscono a formare paesaggi sorprendenti tanto da essere paragonati a quelli del Gran Canyon statunitense.

Il paese, inoltre, come tutti gli altri paesi immersi nell’ambiente naturale lussureggiante e florido nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, è circondato da una fiorente vegetazione e, in particolare, presso il bosco Farneta, compreso anche nel comune arbëreshë di San Costantino Albanese, si possono dedicare giornate alla raccolta di funghi e di castagne.

Lungo itinerari e percorsi accattivanti ci si inoltra in fitti boschi che conducono fino ai sinuosi Pini Loricati, simbolo del parco, i quali si possono ammirare soprattutto sulla cima di Serra di Crispo, denominata il “Giardino degli Dei”.

In questi spazi di aggirano esemplari come il lupo appenninico, cinghiali e caprioli, scoiattoli, istrici e lontre, mentre tra i volati bili si distinguono picchi e gufi reali, falchi pellegrini e gheppi.

Luoghi di culto custodi di preziosi gioielli artistici fanno di Noepoli uno scrigno da scrutare e mandare a memoria, per sempre.

Splendida è la chiesa madre della Visitazione della Beata Vergine Maria, risalente al XVI secolo, ma restaurata nel 1953 e nel 2001. Il tempio è in stile romanico, mentre le otto colonne della navata centrale presentano dei capitelli molto vicini allo stile greco-ionico.

Oltre alle statue lignee di San Francesco e San Domenico (XVII sec.) e quella della Madonna dell’Immacolata (XVIII sec.), in una nicchia si trova un bell’affresco della Madonna con Bambino (XVI – XVII sec.) e continuando a visitare la chiesa scorrono sotto gli occhi dell’ospite un crocifisso ligneo del XV secolo, affreschi sui capitelli e un’acquasantiera venuti alla luce durante l’ultimo restauro.

Nel rione “Casale”, si può ammirare poi la cappella della Madonna del Rosario (XVI sec.), in cui è conservata la statua lignea della Madonna del Rosario (XVII sec.), insieme ad un crocifisso, sempre in legno, del XVI secolo.

Fuori dall’abitato, invece, è possibile visitare la cappella della Madonna di Costantinopoli, con cupola e lanterna in stile orientale, probabilmente del XV secolo, opera dei frati francescani, ha subito varie trasformazioni nel tempo.

Da non perdere è la festa patronale in onore della Madonna di Costantinopoli che si svolge ogni anno dal 4 al 6 agosto, un evento tra spiritualità, folclore e tradizione che ha tra i suoi momenti caratteristici la benedizione delle “gregne”, tronetti alti circa un metro e rivestiti di spighe.

In prossimità del torrente Rubbio sono visibili, inoltre, i ruderi del monastero baronale di Santa Maria della Saectara, (X e XI sec.), mentre a pochi chilometri dal paese, in località Calorio, sulla parete esterna di una casa colonica, incastonato in una nicchia di tufo, si lascia ammirare un Cristo del XV secolo.

Posto davvero incantevole è quello in cui sorge il piccolo santuario della Madonna del Pantano edificato nel ‘600.

Dalle brevi passeggiate a piedi o in bicicletta alle escursioni e al trekking, dal rafting al parapendio, sono numerose le attività all’aria aperta praticabili nello splendido Parco Nazionale del Pollino, di cui fa parte anche Noepoli.

E proprio in questa suggestiva cornice ambientale si dipana la splendida Valle del Sarmento, dove si possono compiere viaggi sensoriali, perdendosi in spazi senza tempo in cui storia e natura si fondono mentre i corsi d’acqua scandiscono attimi di relax e riflessione, per poi passare su tornanti panoramici e ammirare vecchie masserie.

Ci si imbatte così in scenari nuovi, come quelli offerti dalle cosiddette “Timpe” di Noepoli, che offrono panorami decisamente diversi dagli altri, associati dai più al grande “Canyon statunitense” e per questo definiti “piccolo Canyon”. Di particolare effetto è l’imponente Timpa Forata, la cui forma è stata plasmata dai processi di erosione.