Totalmente immerso nel verde, Pescopagano sorge a picco su una rupe che domina tutta la valle dell’Ofanto, all’ombra dei resti del castello del XV secolo da cui è possibile riempire lo sguardo di uno straordinario panorama.
Un tour nel borgo è certamente l’occasione per conoscere un altro bel comune lucano della provincia di Potenza, ammirarne gli antichi edifici gentilizi del centro storico, scoprirne gli usi e le manifestazioni principali, come il tradizionale Volo dell’Angelo, uno spettacolo tra folclore e fede in occasione dei festeggiamenti in onore di San Francesco Di Paola, Patrono di Pescopagano.
Teatro delle guerre sannitiche e delle spedizioni di Pirro, Pescopagano subisce l’occupazione dei Goti e dei Longobardi, mentre tra il IX e X secolo viene attaccato più volte dai Saraceni, cui si deve la costruzione di un fortilizio.
Per difendersi da questi ultimi, gli abitanti del posto si rifugiano sul punto più alto del paese denominandolo “Castrum Petrae Paganae”, “villaggio sulla rocca fortificata”.
Il paese appartiene a diverse figure di spicco, nel 1278 Carlo I d’Angiò lo dà a Raynaldo de Panzellis Gallico, nel 1331 passa a Filippo Stendardo, successivamente appartiene alla regina Sancha d’Aragona, che a sua volta lo vende a Mattia Gesualdo. Fino alla fine della feudalità Pescopagano appartiene ai marchesi d’Andrea.
A Pescopagano si conclude l’avventura iniziata nel novembre 1861 da parte de brigante lucano Carmine Crocco e dei suoi uomini, e da José Borjès per la conquista di Potenza
Nel 1945 il paese subisce anche l’attacco delle truppe naziste.
Palazzi gentilizi costruiti tra Settecento e Ottocento in stile neoclassico e portali in pietra dalle eleganti decorazioni si incrociano passeggiando nel centro storico di Pescopagano.
Molte di queste architetture sono state realizzate in seguito al terribile terremoto del 1694 che rase al suolo gran parte dell’abitato. Tra i più interessanti si rivela Palazzo Pascale, costruito su un precedente complesso medioevale.
Degno di nota per l’architettura che lo contraddistingue è il complesso dei due palazzi Laviano, in Via Nazionale, uno dei quali è stato disegnato dal Piacentini. Per la sua severa struttura neoclassica si impone allo sguardo del visitatore anche Palazzo Scioscia e interessante costruzione è anche quella del Palazzo del Municipio.
Nei pressi di Palazzo Scioscia, in Piazza della Sibilla, si può ammirare anche la Torre dell’Orologio la quale, costruita sull’antica Porta Sibilla, presenta in una nicchia il busto in pietra di Giano bifronte, antica divinità mitologica.
Poco o nulla resta del castello, in verità una roccaforte che oggi si presenta come un mucchio di macigni raggiungibili tramite un percorso risistemato da cui si può ammirare un panorama mozzafiato.
Da non perdere è il museo di arte sacra parrocchiale il cui allestimento consente di apprezzare sculture in legno e marmo, dipinti, paramenti sacri e un settore miscellaneo che raccoglie la memoria della comunità cristiana.
Produzione di cereali, uva da vino, formaggi, soprattutto ovini e caprini, contraddistinguono i sapori che si possono apprezzare a Pescopagano.
Molto diffusi sono anche funghi, tartufi e pasta fatta in casa che tra le tipologie più richieste propone strascinati, fusilli, lagane, cavatelli e orecchiette.
Di particolare interesse è la prima sagra di carne e formaggi di razza bovina podolica a Km 0 che si tiene proprio a Pescopagano che propone prodotti ricavati dalla rinomata razza bovina.
Il panorama che avvolge Pescopagano è suggestivo da qualunque punto lo si ammiri anche per l’originale conformazione: il verde più lussureggiante è bruscamente interrotto da costoni di roccia e da rilievi brulli sui quali spuntano odorose e profumate ginestre.
Di particolare impatto è il solo bosco Le Rose che si estende su una superficie di 610 ettari, location ideale per intraprendere passeggiate naturalistiche all’insegna del relax, della continua scoperta, del benessere.
La cospicua presenza di luoghi di culto a Pescopagano fa sì che quanti intendano coniugare l’arte alla spiritualità possano soddisfare tale esigenza girovagando tra le chiese che costituiscono il patrimonio sacro del borgo.
Tra i più antichi tempi di Pescopagano, nel Rione di Basso la Terra, si trova la chiesa di San Leonardo, la quale è accessibile al visitatore solo in occasione di festività come quella in onore dell’Immacolata Concezione.
Di particolare interesse è poi il santuario di Montemauro, a circa 1000 metri, sulla cima dell’omonimo monte, in un contesto dominato dal contrasto tra dolce vegetazione e brulle rocce, a circa 5 chilometri dal centro abitato. Tutte le domeniche di maggio e sino al 15 agosto, i fedeli raggiungono il Santuario a piedi per onorare la vergine.
Molto antica, la chiesa madre Santa Maria Assunta di cui si possono ammirare i ruderi sui quali sono state individuate una serie di iscrizioni, come quella bizantina risalente al VII secolo riemersa di recente e che ricorda l’alternarsi, nei territori lucani e pugliesi, delle dominazioni bizantine e longobarde, oltre ad un’altra che fa riferimento ad una cerimonia di consacrazione risalente al 1727.
Antichissima è poi la chiesa di San Giovanni Battista, la cui iscrizione sul frontone indica la sua edificazione intorno all’anno mille (970). Ad aula rettangolare, all’interno presenta un impianto settecentesco con abside e numerose belle tele dipinte ad olio di scuola napoletana, tra cui l’Adorazione dei Magi e i pannelli della Via Crucis, molte di esse provengono dalle chiese distrutte di Pescopagano.
Nell’anno Mille i Normanni fondano l’Abbazia di San Lorenzo in Tufara, a poca distanza dall’abitato, della quale oggi restano solo alcune suggestive rovine.