Picerno è il paese delle tradizioni e dei sapori mai tramontati e che tornano inesorabili nella quotidianità nutrendosi del presente.

Posto alle pendici del Monte Li Foj, meta ideale per gli appassionati di escursionismo, Picerno si presenta come un centro di montagna dalle antiche origini, ma anche come un suggestivo contesto che offre verdi paesaggi dal fascino indiscutibile, con pendii ricchi di pascoli, e poi vigneti e oliveti, e rilievi ricoperti da folti boschi.

Raggiunto il centro del borgo se ne può ammirare il fascino reso dall’insieme di vicoletti e gradinate tra i quali spuntano palazzi storici impreziositi da bei portali, chiese, e antiche torri.

Picerno sorge su un colle panoramico vicino a Potenza. Secondo la tradizione la sua fondazione risale al II secolo a. C. sulle rovine dell’antica Acerrona.

Il centro acquista particolare importanza nell’età normanna-sveva, ma occorre ricordare che il rinvenimento di tombe e vari reperti lasciano ipotizzare l’esistenza, all’interno del sito su cui sorge il borgo medioevale, di insediamenti indigeni collocabili nell’epoca tardo imperiale.

Picerno è stato feudo dei d’Angiò e, successivamente, agli inizi del ‘300, dei Sanseverino, per poi passare ai Caracciolo, quindi agli Spinelli, ai Muscettola e, infine ai Pignatelli, fino alla soppressione della feudalità.

L’antico centro di Picerno regala un’atmosfera intima al suo visitatore, non solo per la sua posizione panoramica, su un colle, ma anche perché insinuandosi tra le vie più nascoste se ne scoprono peculiarità davvero affascinanti.

Come le due torri, l’una posta ad ovest di Piazza Statuto, che domina, con la sua armoniosa e imponente mole cilindrica, su tutto il tessuto urbano circostante, e l’altra, più piccola, nella zona sud del paese nota come “Toppo San Leonardo”. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che le due architetture fossero in realtà unite da una cinta muraria a difesa del castello normanno-svevo.

Di particolare fascino sono poi i numerosi palazzi storici, databili tra ‘600 e ‘800, impreziositi da bei portali in pietra, come seicenteschi Palazzo Caivano e Palazzo Scarilli, o il settecentesco Palazzo Capece dotato di un ampio giardino.

Interessante, anche per l’elegante portale, si presenta poi Palazzo Tarulli, né inferiori quanto a bellezza sono gli ottocenteschi palazzi Figliola e Caivano, anch’essi adornati da notevoli portali.

Non si può non ricordare un aspetto legato al contesto culturale del comune di Picerno, o meglio alla sua sonorità dialettale che il filologo Gerhard Rohlfs ha incluso nel cosiddetto “dialetto galloitalico”, diffuso nell’Italia settentrionale e caratteristico di alcuni comuni della provincia di Potenza, tra cui, appunto, Picerno.

A Picerno, come in altri comuni della Basilicata, da tempo resiste la tradizione dell’uccisione del maiale, non sono un’occasione per la preparazione della prelibata “Lucanica”, l’ottima salsiccia stagionata dalla caratteristica forma ad “U”, ma anche momento di condivisione.

“Fare il salame”, da queste parti, significa ritrovarsi in famiglia o tra amici in un clima di festa e di folklore, in un’atmosfera di intima convivialità.

I salumi, in generale, sono i prodotti tipici più apprezzati, non è un caso che ai derivati del suino sia dedicato il notissimo evento enogastronomico, dalle chiare sfumature culturali intitolato “Porklandia”, ma non meno apprezzati sono anche gli ottimi formaggi freschi o stagionati prodotti in zona.

Picerno sorge nel cuore del Melandro, alle pendici del Monte Li Foj, che con le sue vette domina un’ampia vallata del territorio del Melandro e della valle del Basento.

Circa 900 ettari di bosco, per lo più di faggi altissimi e aree picnic ben attrezzate, caratterizzano questo verde e tranquillo angolo di Basilicata attraversata da una infinità di stradine e sentieri lungo i quali non è raro incontrare animali al pascolo, per lo più bovini di razza podolica.

Prestando attenzione alle indicazioni, da qui si può raggiungere il Piano della Nevena, una zona in cui si respira un’aria purissima e dove, durante la stagione invernale, magari circondati da un morbido manto nevoso, è facile assistere ad un singolare fenomeno che consiste nella formazione di due laghetti di acqua piovana che, poi, in estate si svuotano per lasciare il poste a conche naturali che infondono serenità solo a guardarle. Uno di essi è noto come Lago Romito.

Picerno è la location ideale per gli amanti dell’arte e delle architetture sacre, per la presenza di numerose chiese di notevole fascino.

Sul punto più alto del paese, attraverso una scalinata in pietra grigia lavica si accede alla duecentesca chiesa madre di San Nicola, costruita sui bastioni dell’antico castello, ampliata nel 1611 e rifatta nel 1728. Molto belli la facciata in stile barocco e l’imponente campanile a tronco di piramide, oltre al monumentale portale principale in pietra.

All’interno, a tre navate, dietro l’altare maggiore in legno intagliato, dorato e dipinto si può ammirare un coro ligneo (1756). Interessante è poi nella sacrestia la Natività dipinta a olio di Giovanni De Gregorio, detto “Il Pietrafesa”.

Da non perdere è la cripta dell’antica chiesa con affreschi risalenti all’originaria costruzione.

Merita di essere visitata anche la chiesetta dell’Assunta (1462) con decorazioni e stucchi del 1700, nella quale è custodita una tela di Antonio Stabile raffigurante la Madonna col Bambino (1577).

Si può visitare anche la chiesa di San Rocco che che custodisce una raffinata statua del Santo di fine Seicento. Non lascia indifferenti inoltre il trecentesco portale a sesto a cuto in pietra scolpita della chiesa dell’Annunziata cui è annessa la cripta in cui sono custoditi due cicli di affreschi.

Nel refettorio del Convento dei Cappuccini (XV sec.) si possono ammirare i resti di un dipinto a tempera dell’Ottocento.

Il Monte Li Foj è la meta ideale per escursionisti esperti, mountain bikers a livelli avanzati, ma anche per quanti desiderino esplorare l’area incontaminata a piedi o in bicicletta, da soli o in gruppo, anche se si tratta di famiglie con bambini.

Vi si può arrivare percorrendo un reticolo di sentieri boscati che consentono di strutturare diversi percorsi a seconda dell’esperienza  degli escursionisti, trovandosi così dinnanzi a salite più ripide e dure, altre più brevi e scorrevoli, ma anche agevoli discese. Una volta raggiunta la sommità si può ammirare una paesaggio mozzafiato che affaccia sul capoluogo.