Situato a pochissimi chilometri da Potenza, sorge Pignola, nell’area del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’agri Lagonegrese, adagiato su un’altura che supera i 900 metri circa e circondato da incantevoli valli.
Definito il paese dei Cento Portali, opere scolpite che adornano le facciate delle chiese e dei palazzi del centro storico, Pignola è un gioiello architettonico in cui le abitazioni si sviluppano fino al punto più alto della montagna, rimanendo comunque collegate e unite tra loro attraverso suggestivi vicoletti e lunghe e ripide scalinate.
La sua è una posizione strategica tra luoghi di spiccata significatività ambientale, fungendo da anello di congiunzione tra la Riserva Naturale del Pantano di Pignola, un’area protetta di alto interesse e valore naturalistico, il bosco di Rifreddo e il passo del monte Sellata Pierfaone, meta di escursionisti in estate e di sciatori in inverno.
Le origini di Pignola, anticamente chiamata “Vineola”, risalgono al XII secolo. Un contributo importante lo assolve In epoca sveva, quando l’imperatore Federico II, intorno al 1492, chiama l’intero feudo a contribuire alle spese di riparazione del castello di Lagopesole.
Dopo la morte di Federico II e la dissoluzione dell’impero svevo-normanno, il feudo di Vineola segue la sorte di molti comuni della Basilicata, passando di feudatario in feudatario, fino al XV secolo, quando la regina Giovanna assegna Pignola alla casa Santa Ave Gratia Plena di Napoli, da essa stessa fondata. In seguito alla morte della regina e al prevalere degli aragonesi, Potenza e Pignola passano sotto il dominio dei conti Guevara.
Nel periodo tra la metà del XVI° e l’inizio del XVII° secolo, vengono edificati il convento di San Michele, lontano dal centro abitato e il convento del Santissimo Salvatore, nelle immediate vicinanze del paese. In quegli stessi anni, il paese si popola, come molti altri comuni lucani, di numerose famiglie albanesi in fuga dalla loro terra natìa per via dell’invasione turca dei Balcani.
Negli anni tra il 1800 e il 1809, Pignola non è estranea a fenomeni di brigantaggio che vedono la formazione di bande organizzate dapprima contro i francesi e che proseguono poi fin dopo l’unificazione del Regno d’Italia.
Pignola è il paese dei “Cento portali”, anzi, in realtà se ne contano circa 200, in pietra scolpita, lungo il bel centro storico della città, impreziosito anche da mascheroni artistici.
Ogni portale, realizzato dalle sapienti mani di scalpellini allievi della scuola locale della lavorazione della pietra, presenta forme e caratteristiche differenti tra loro, aspetto questo che li rende ancora più attrattivi.
Il borgo antico è un vero e proprio gioiello architettonico in cui le abitazioni si sviluppano fino al punto più alto e panoramico del paese, dove svetta la chiesa madre dedicata a Santa Maria Maggiore.
Lunghe e ripide scalinate congiungono le diverse altezze della cittadina, tra queste particolarmente caratteristica è la Piscinia, che si inerpica con il suo andamento semicircolare fra i palazzi storici di origine seicentesca e settecentesca – a loro volta ornati dai già noti portali – alcuni dei quali quasi circondano piazza Vittorio Emanuele, che per la sua forma irregolare è molto simile ad una conchiglia.
Proprio nel cuore del paese è possibile visitare il Museo scenografico del costume e della civiltà rurale di Pignola, in cui si è colti dalla forte suggestione evocativa dei simboli appartenenti al mondo contadino attraverso la mostra permanente dei costumi popolari e tradizionali femminili.
I piatti della tradizione contadina, composti prevalentemente dalla pasta fatta in casa e da legumi di coltivazione, sono un valore aggiunto della cucina pignolese.
Tra questi ultimi, il “Fagiolo rosso scritto del Pantano di Pignola”, ha conquistato fama crescente soprattutto per i particolari metodi di lavorazione, di conservazione e di stagionatura, che contribuiscono a renderlo apprezzabile a partire dal suo singolare aspetto: tondo ovoidale, con fondo beige e screziature rosso scure, da cui deriva il suo nome.
Questo caratteristico fagiolo rosso, è il protagonista principale della cuccìa, una minestra di legumi preparata tradizionalmente in occasione della festività di Santa Lucia, il 13 dicembre. Ma non solo, è l’ideale anche con i cavatelli fatti a mano e per la valorizzazione di altrettanti piatti rinomati della tradizione lucana.
Pignola è un paese di montagna totalmente immerso nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, noto per le sue spiccate bellezze naturalistiche e per la varietà degli sconfinati spazi verdi.
Il parco è caratterizzato anche da un’eccezionale biodiversità animale e vegetale, con spazi acquatici popolati da diversi anfibi, tra alberi, fiori e varie specie naturali, al punto che chiunque raggiunga l’area verde resta ammaliato dagli incantevoli scenari ambientali che la caratterizzano.
Nel cuore del Parco Nazione dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, inoltre, si sviluppa la nota località turistica di Sellata – Arioso che, totalmente imbiancata, nella stagione invernale offre straordinari scenari e occasioni di divertimento agli amanti degli sport sulla neve e, nelle stagioni calde, propone escursioni e passeggiate immerse nel verde.
Da non perdere poi, in località Pantano di Pignola, a brevissima distanza da Potenza, la Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Lago Pantano, un altro gioiello ambientale che comprende percorsi natura attrezzati, una ricca vegetazione tra prati e aree coltivate che circondano il lago, e numerose specie di uccelli che lo sorvolano rendendolo meta ideale per gli amanti del birdwatching.
In uno dei più incantevoli punti panoramici di Pignola, svetta la chiesa madre di Santa Maria Maggiore, una delle chiese più grandi e antiche della Basilicata.
Risalente al XIII secolo, ma ricostruita nel XVIII, all’esterno è arricchita dal quattrocentesco campanile, mentre al suo interno custodisce preziose opere d’arte, molte delle quali sono tele firmate da Giovanni De Gregorio, comunemente chiamato “Il Pietrafesa”, pittore nato a Satriano di Lucania e morto proprio a Pignola nel 1653, il cui corpo, secondo la tradizione, sarebbe sepolto nel pilastro a sinistra del presbiterio della chiesa madre.
Da vedere è anche la chiesa di Sant’Antonio Abate per il suo splendido portale settecentesco e per la Porta del Giubileo, opera bronzea di Antonio Masini, uno dei più apprezzati artisti lucani contemporanei. Annesso a questo tempio è il binomio sacro-profano che predomina nel Palio di Sant’Antonio Abate, in occasione del quale tra gli scoscesi vicoli del paese, il 16 gennaio, va in scena un’avvincente corsa di muli e cavalli.
Degna di nota anche la chiesa di San Rocco, in passato parte di un convento rinascimentale non più esistente. A due navate, vi si accede attraverso un portale seicentesco, che a sua volta incornicia un’altra porta bronzea realizzata in onore di Papa Giovanni Paolo II, dopo la sua morte, da Marco Santoro, scultore lucano.
Un po’ fuori dal paese, in località Pantano, magari dopo una passeggiata attorno al meraviglioso lago, si può far visita al santuario della Madonna degli Angeli, Patrona del paese, in cui è conservata la statua in oro zecchino raffigurante la Vergine.
Paradiso per gli amanti dello sport e della natura, il territorio di Pignola offre una moltitudine di alternative e luoghi.
Non lontano dal paese, nel cuore del Parco nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri – Lagonegrese, si staglia il comprensorio sciistico Pierfaone – Sellata – Arioso che si sviluppa in uno splendido paesaggio attraversato da boschi di faggi secolari, a pochi chilometri dalla città di Potenza.
Il comprensorio mette a disposizione degli sciatori una seggiovia biposto che conduce proprio in vetta al Monte Pierfaone (1737 m), consentendo così di accedere a due piste di differente livello di difficoltà, una rossa, più semplice, e una nera, denominata “Pietra del Tasso”, che offre 6 impianti di risalita e 10 piste, per un totale di circa 8 chilometri che spaziano dai 1350 metri della Sellata fino ai 1740 m del Monte Pierfaone e ai 1710 m del Monte Arioso.
Da qui lo sciatore può soddisfare il suo desiderio di lanciarsi e vivere al meglio l’emozione che questo sport regala, ma anche sentirsi parte di una dimensione ambientale di straordinario impatto in cui oltre allo sci alpino e allo sci di fondo, è consentito praticare anche nordic walking, passeggiate con le ciaspole, e utilizzare aree libere dove è garantito il divertimento con slittini e bob.
Nello straordinario scenario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, in cui Pignola ricade, si possono praticare escursioni di ogni genere e livello, percorrendo sentieri che attraversano paesaggi incantevoli.
Nel perimetro del parco sono allestiti comodi spazi pic nic per momenti di ristoro e relax, ma il riposo all’aria aperta è garantito anche sulle distese di verde che circondano l’area per godere della magica atmosfera che circonda l’intero spazio. Nel territorio circostante sono consentite anche piacevoli passeggiate a cavallo, trekking, cicloturismo mountain bike.
I sentieri aperti nei borghi circostanti ben si prestano per gli amanti di mountain bike alla ricerca di percorsi avventurosi e unici.
In particolare, nei boschi del monte Pierfaone, tra cinque piste in discesa con differenti livelli di difficoltà e impianti di risalita per le esigenze di tutti i bikers, trovano la giusta dimensione gli amanti di esperienze avventurose da vivere lungo percorsi che si snodano tra paraboliche, salti e passerelle.
Ma il territorio di Pignola è dotato anche di una ricchezza ambientale come la splendida Riserva naturale regionale e Oasi WWF Lago Pantano, nell’omonima località. Non lontano da Potenza, l’area protetta è molto frequentata in ogni momento dell’anno per gli amanti del jogging o di semplici passeggiate.
Dotata di percorsi natura attrezzati con pontili e capanni di avvistamento, è anche location ideale per gli amanti del birdwatching, oltre a offrire percorsi mountain bike e un campo di tiro con l’arco. Nei dintorni sono inoltre disponibili maneggi, piste per il karting e il volo a bordo di velivoli ultraleggeri a disposizione dei visitatori, spesso consistenti in scolaresche, c’è anche un orto didattico e un’area gioco per i bimbi. La riserva è sede anche di un Centro di Educazione ambientale e di un Centro recupero animali selvatici.