Un borghetto pittoresco e accogliente, si presenta così San Giorgio Lucano, nel Parco Nazionale del Pollino.

Nel suo antico borgo, oltre ad ammirare palazzi storici e chiese, si respirano tradizioni e folclore, aspetti che lo rendono affascinante destando curiosità nel visitatore. Accade in occasione della “Danza del falcetto”, singolare e intrigante evento con protagonisti “contadini-ballerini”.

Circondato da interessanti aree boschive ben attrezzate, San Giorgio è caratterizzato anche dal paesaggio lunare degli argillosi “calanchi”, tipici del territorio lucano, che conferiscono al borgo ulteriore incanto e suggestione.

San Giorgio Lucano viene fondato nel 1534 da immigrati albanesi sfuggiti all’occupazione musulmana della loro patria.

Originariamente denominato “Minullo”, in epoca feudale il paese diviene feudo dell’attuale Noepoli, poi, a partire dagli inizi del Seicento, il principe Pignatelli favorisce la colonizzazione agricola del territorio, scacciando gli albanesi per consentire ai coloni dei paesi vicini di coltivarne i terreni.

Dal 1810 San Giorgio raggiunge la propria autonomia e nel 1863 è chiamato definitivamente San Giorgio Lucano.

Palazzi storici e antiche fornaci caratterizzano il borgo e le località nelle immediate vicinanze di San Giorgio Lucano.

Passeggiando nel suo centro storico si possono ammirare alcuni edifici nobiliari, di ‘600 e ‘800, come Palazzo Zito e Palazzo Carlomagno, poi i Palazzi Torchitti, Ripa e Silvestre (1828), ma anche Palazzo La Canna o Fattoria di Rosaneto, già appartenuta alla Certosa di Chiaromonte, di cui è ben conservata la cappella.

In prossimità della valle del Sarmento, sono visibili il “Molino di Sole”, con annessa fornace, e le fornaci Galanga e la fornace Falcuneta, a testimonianza della presenza di interessanti spazi per la produzione di vasi, piatti, brocche e mattoni.

Fuori dal centro abitato, lungo il percorso che conduce alla cappella della Madonna delle Grazie (1770), in posizione dominante sulla valle del Sarmento, si aprono gli accessi alle cantine.

Pasta fatta in casa, in particolare i cavatelli e i “firriciedd”, meglio noti come fusilli, dominano la tavola di San Giorgio Lucano, conditi con sugo e mollica di pane fritta.

Altra tipologia particolarmente diffusa è rappresentata dai “rasatelli”, detti anche “strascinati”, con farina di legumi.

Rinomate sono anche la soppressata e la salsiccia, meglio se accompagnate da buon vino locale.

San Giorgio Lucano rientra nella splendida cornice del Parco Nazionale del Pollino che, con i suoi 192.000 ettari, è l’area verde protetta più estesa d’Italia.

Nel territorio del comune materano, che sorge nel cuore della valle del Sarmento, ricadono affascinanti risorse naturalistiche come il bosco Codicino e la Sorgente Battistina, ma a perdita d’occhio sono soprattutto i fitti boschi di faggi, abeti e castagni e poi altipiani erbosi, che contraddistinguono l’incantevole parco.

Ci si può inoltrare lungo appassionanti sentieri per arrivare ad “incontrare” sinuosi, fieri e secolari, i Pini Loricati, visibili soprattutto sulla cima di Serra di Crispo, denominata il “Giardino degli Dei” proprio perché considerata uno dei santuari di questa rara specie arborea dal tronco contorto.

Per nulla rari sono gli esemplari di lupo appenninico, cinghiali e caprioli, scoiattoli, istrici e lontre, ma anche picchi e gufi e aquile reali che si aggirano nel parco o ne sorvolano le vette, tra le più alte dell’intero arco appenninico meridionale, come Serra Dolcedorme, considerata il “tetto” del parco.

Ma il Parco del Pollino è anche culla di corsi d’acqua e affioramenti rocciosi, profonde faglie e inquietanti voragini, ed è popolato da fossili risalenti a decine di migliaia di anni fa come lo scheletro di un “Elepfhans antiquus italicus”, oggi custodito nel Museo Naturalistico e Peleontologico di Rotonda, sede del Parco

Nella zona centrale del borgo, sulla sommità del colle, svetta la chiesa madre di San Francesco d’Assisi costruita nella seconda metà del XVII secolo, dalle pareti interne decorate da interessanti affreschi.

Fuori dal centro abitato si trova poi la cappella della Madonna delle Grazie (1770), in posizione dominante sulla valle del Sarmento, con all’interno una statua lignea raffigurante San Giorgio.

Da non perdere è il Santuario della Madonna del Pantano, o degli Angeli costruito (1650) nelle vicinanze della grotta nell’omonima contrada in cui è stata ritrovata una statua della Madonna degli Angeli.

Suggestive passeggiate fino alle grotte di San Giorgio Lucano, scavate nell’arenaria, possono rappresentare una interessante occasione di svago all’aria aperta.

Ad offrire straordinarie alternative di contatto con la natura è soprattutto tutta l’incontaminata area protetta del Parco Nazionale del Pollino, in cui San Giorgio Lucano ricade, offrendo al visitatore l’imbarazzo della scelta a seconda delle attitudini.

Si può scegliere così di intraprendere percorsi di trekking a piedi, a cavallo o in mountain bike, rafting lungo il fiume Lao, nordic walking, ma anche torrentismo e canyoning, nelle Gole del Raganello o, ancora, arrampicata e free climbing.