San Mauro Forte è il paese dei “Campanacci” che suonano, fragorosi, in occasione del Carnevale, uno dei più importanti in Basilicata.

Splendidi ulivi millenari circondano quello che rientra tra “I Borghi autentici d’Italia”, il quale sorge su una collina nei pressi del torrente Salandrella e non molto distante dal meraviglioso Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane.

Nella denominazione del paese è scolpita in parte la sua storia, “San Mauro” rimanda a un cenobio benedettino documentato già nell’XI secolo, mentre “Forte” ricorda il coraggio della popolazione nel respingere le bande di briganti dello spagnolo Borjes (1861).

D’altronde lo ricorda anche Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli”, quando scrive: “A San Mauro Forte, poco più in alto sul monte, avrei ancora veduto all’ingresso del paese, i pali a cui furono infisse per anni le teste dei briganti”.

A partire dall’XI secolo il feudo di San Mauro passa di feudatario in feudatario fino alla metà del XVIII secolo.

Il paese del Materano appartiene alla contea di Montescaglioso e, a partire dal ‘400, passa sotto il dominio degli Orsini Del Balzo prima, e dei Sanseverino, dei Carafa e dei Colonna, poi.

Liberatasi dal giogo feudale, nel 1700 a San Mauro si stabiliscono baroni che vi costruiscono le residenze all’interno delle mura medievali. In quel periodo sorgono portali in pietra, cornici, lesene, volute e fregi floreali preziose decorazioni di slarghi e piazze che donano al paese un’immagine austera.

Chi raggiunge San Mauro Forte non può prescindere dal visitare il suo antico borgo medioevale, con i bei palazzi storici e la torre normanna.

A tre piani e a forma cilindrica, la torre domina la piazza del paese con la sua base circondata da un bastione poligonale, ciò che resta dell’antico castello normanno-svevo ristrutturato dagli Angioini.

Non meno apprezzabili sono i settecenteschi edifici nobiliari impreziositi da portali in pietra e fregi floreali. Proprio di fronte alla torre normanna si distingue il palazzo feudale denominato “Degli Arcieri”, dal portale monumentale, ma di pregio è anche Palazzo Lauria, con il settecentesco portale barocco.

Qualità e bontà fanno dei prodotti di San Mauro Forte prelibati “tesori” del gusto che spaziano dai salumi, all’olio ai formaggi.
Tra tutti è proprio l’olio extravergine di oliva a emergere, frutto di una tradizione secolare tramandata da generazioni A spiccare è la varietà “cultivar majatica”, tipica della collina materana, colore verde e riflessi gialli, gusto delicato screziato da note fruttate, lievemente amaro.

I formaggi, freschi o stagionati rappresentano l’altra irrinunciabile specificità culinaria di San Mauro: dal pecorino ai caprini freschi aromatizzati con erbe e spezie, dal canestrino al caciocavallo podolico, e poi manteche, scamorze, burrate e mozzarelle.

La rafanata spicca tra i piatti tipici del Carnevale, ma da non perdere sono anche le orecchiette e maccheroni ai ferri con mollica fritta e salsiccia.

San Mauro Forte è circondato da splendidi uliveti e un paesaggio tipico della collina materana.

Il comune della provincia materana non dista molto dai boschi del Parco Regionale Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane, attraversati da sentieri raggiunti per escursioni a piedi, a cavallo o in mountain bike.

L’area verde è impreziosita da bellezze paesaggistiche e tracce di una storia millenaria, che ne fanno uno degli spazi verdi più belli della regione. Qui si possono scoprire gli aspetti più affascinanti dal valore non solo naturalistico, ma anche storico ed etno-antropologico.

Con un’estensione di oltre 27 mila ettari l’area verde comprende la foresta di Gallipoli Cognato e il bosco di Montepiano, formato da imponenti esemplari di cerro, odorosi tigli, peri e meli selvatici, aceri, ontani e il raro agrifoglio. In questi spazi si aggirano lupi, tassi, istrici e gatti selvaggi e tra gli uccelli si possono avvistare falchi pellegrini, poiane e picchi muratori.

Belle chiese conferiscono ancor più valore al paese per la bellezza architettonica e gli elementi sacri che le caratterizzano.

Alle spalle della torre normanna ecco la chiesa madre di Santa Maria Assunta (1553), in stile barocco, che in realtà è il rifacimento di un antico luogo di culto medioevale. Il tempio conserva una croce del XVI secolo e una tela del 1700.

Da apprezzare è poi la chiesa dell’Annunziata, sulla parte alta della città, costruita a partire dalla fine del XV secolo dai francescani, insieme all’imponente convento, a cinque piani su un’area di 4000 metri quadri. La chiesa presenta uno splendido portale cinquecentesco con stemmi sulle paraste. Al suo interno, sull’altare maggiore, si possono ammirare un’Annunciazione e i Santi Francesco e Lorenzo, opere di Antonio Stabile (1580), il quale ha formato anche l’Eterno sulla parete destra.

Pregevoli sono anche le chiese di San Rocco, la cappella di Santa Maria del Rosario e la cappella di San Vincenzo.

Il 16 gennaio il suono cupo ma assordante dei “Campanacci” spezza la quiete del borgo in occasione del Carnevale, propagandosi lungo le strade e i vicoli di San Mauro, fino alla torre normanna, in un’atmosfera di accattivante mistero.

Il rito de “La sagra del Campanaccio”, antichissimo, coincide con la festa di Sant’Antonio Abate e raduna copiosi gruppi di uomini avvolti in mantelli a ruota, in testa cappelli di paglia, in mano i grandi campanacci “ma­schi” e “femmine”, per questo simbolo di fecondità.

Molti degli strumenti sono realizzati da artigiani del posto e, secondo il credo popolare, hanno funzione apotropaica e propiziatoria, con il compito di scongiurare il male e favorire il buon raccolto della terra.

I rumori si attutiscono quando i girovaghi sostano nelle cantine e nei punti di ristoro allestiti in paese per degustare buon vino, salsicce fresche e altri prodotti tipici derivati dall’uccisione del maiale, tradizione che a San Mauro Forte, e in altri paesi lucani, si intreccia inevitabilmente con i festeggiamenti del Carnevale.

La sagra termina con il funerale e il lamento del fantoccio di Carnevale, appunto, bruciato in piazza. Torna, quindi, la quiete.

Nel vicino Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, la natura offre al visitatore momenti di relax, adrenalina pura, emozioni assolute.

Benché San Mauro non ricada direttamente in questa splendida area verde lucana, essa è facile meta del visitatore del comune materano, il quale può dedicarsi a itinerari e visite ed escursioni guidate lungo una fitta rete di sentieri ideali per gli amanti della natura.

Trekking a piedi e a cavallo, mountain bike e laboratori didattici allietano il tempo da trascorrere all’interno del parco, location, peraltro del “Volo dell’Angelo, uno degli attrattori di punta della Basilicata, e di riti ancestrali noti come “matrimoni tra gli alberi”.