Un piccolo centro, Tramutola, che cela nel suo nome, “terra imbevuta d’acqua”, la sua vera vocazione di luogo ricco di sorgenti e fontane, molte delle quali sono in ferro battuto, frutto del lavoro di artigiani locali.
Immerso nella verde, cornice dell’area in cui sorge il paese, seppur piccolo, è ricco di bellezze naturali ma anche storico-artistiche di carattere soprattutto sacro.
Non si può dimenticare, infatti, che ad imprimere un importante segno nella vita del paese è stata la presenza, a partire dal X secolo, dei benedettini, con l’edificazione della Badia di San Pietro – oggi nota come casa Fiatamone – di cui resta un loggiato con capitelli di stile romanico del XII secolo.
Ma di straordinaria bellezza sono anche gli altri luoghi sacri, come le chiese della Trinità, con un polittico di Antonio Stabile, e del Rosario.
A mantenere saldo il ponte tra passato e presente a Tramutola è l’antico lavatoio cittadino in pietra, quello presso il quale si recavano le donne del paese per fare il bucato, delimitato da una fontana in pietra e un vecchio mulino, set di una delle scena di “Basilicata cost to cost” di Rocco Papaleo.
Le origini di Tramutola si ricollegano all’arrivo dei monaci benedettini che hanno dato al paese un importante impulso alla vita del paese, a partire dal X secolo.
La presenza dei monaci favorisce anche la coltura del gelso e l’allevamento del baco da seta che, insieme al lino e alla canapa favoriscono una buona produzione tessile in paese, costituendo uno dei pilastri dell’economia locale.
In realtà con il dominio angioino termina il ruolo determinante e si afferma piuttosto quello dei conti Celano e Sanseverino, finché nel 1501 non viene nuovamente riconosciuto feudo della Badia di Cava per essere governato dai benedettini fino agli inizi del XIX secolo.
Tramutola inoltre è uno dei primi paesi ad issare, nel 1799, l’Albero della libertà, quando con la proclamazione della Repubblica Partenopea e successivamente partecipa ai moti carbonari del 1820-21.
Tramutola non è solo il paese delle ragazze “più belle della Basilicata”, come dice Rocco Papaleo nella scena del suo film, “Basilicata coast to coast”, ambientato proprio nel piccolo paese della Val D’Agri, ma è anche un luogo in cui si possono ammirare interessanti emergenze architettoniche.
Il centro storico è decorato da pregevoli portali e loggiati di antichi palazzi nobiliari, in particolare, nell’antico rione San Felice, percorrendo strette stradine, si lasciano guardare le case addossate le une alle altre dalla modesta ma originale architettura.
Il visitatore più attento è subito incuriosito, infatti, dalla presenza di piccole sculture in pietra raffiguranti donne, simbolo di fertilità, incastonate a decoro di balconi e finestre. Splendidi sono anche i palazzi gentilizi (XVIII sec.), molti dei quali di origine spagnola, tutti dotati di meravigliosi portali.
Tra tradizione e ricordo, in località “Capo d’Acqua” si può ancora ammirare il vecchio lavatoio un tempo luogo di incontro per le donne del paese che vi si recavano per fare il bucato, Costruito nel XVII secolo, esso è delimitato da una fontana in pietra e un antico mulino, tra l’altro set di una delle scene del film “Basilicata cost to cost” di Rocco Papaleo.
Ottima cucina tradizionale è quella vantata da Tramutola che tra i piatti tipici presenta i cosiddetti “Ferricelli” conditi con mollica e noci” o la minestra di cavolo. Tra i dolci non si può trascurare di assaggiare la torta di “sanguinaccio” o le zeppole di San Giuseppe. Saporita e offerta in diversi modi è poi la “munnaredda”, la castagna in dialetto locale.
Sulla tavola di Tramutola non manca, poi, il vino prodotto proprio da queste parti il “Terre dell’Alta Val D’Agri” Doc rosso o rosato.
Nello splendido Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, Tramutola si presenta con il suo caratteristico paesaggio urbano, spiccando su un’altura rocciosa e sovrastando la fertile Valle dell’Agri.
Il verde che caratterizza tutta l’area, una delle più coinvolgenti della Basilicata, è attraversata da copiose sorgenti che lambiscono il territorio del paese, conferendo all’intero contesto ambientale un aspetto davvero affascinante.
Tramutola rientra così in quello splendido scenario che caratterizza la Val D’Agri fatto di imponenti montagne alternate a dolci colline e poi a fertili pianure, campi e boschi in cui perdersi in passeggiate ed escursioni senza tempo.
Interessanti luoghi di culto si concentrano nell’abitato di Tramutola e certo da non perdere è la chiesa madre della Madonna dei Miracoli, al cui interno sono conservate pregevoli opere d’arte.
Di particolare valore sono un polittico del 1569, attribuito ad Antonio Stabile e raffigurante la Deposizione con San Cataldo, San Giovanni e la Pentecoste, una tela dell’Incoronazione della Vergine e un seicentesco coro ligneo. Da non perdere è anche la statua lignea che ritrae la Madonna dei Miracoli (XV sec.).
Proprio di fronte si trova la chiesa del Rosario, con il suo portale ligneo del 1671 decorato da Angeli e vari motivi ornamentali. All’interno si distingue un maestoso altare in legno del 1600 e la statua della Vergine attorniata da riquadri che rappresentano i Quindici Misteri del Rosario.
Nessuno può negare che il viaggio virtuale intrapreso dagli spettatori del film “Basilicata coast to coast”, il primo da regista dell’attore lucano Rocco Papaleo, insieme ai quattro protagonisti, abbia motivato una maggiore scoperta della regione.
Nella pellicola il percorso intrapreso dagli amici-musicisti tocca anche la bella Val d’Agri, fotografandone gli scorci più suggestivi tra i quali si può riconoscere anche Tramutola, ricordata da Papaleo come il paese “delle ragazze più belle della regione”.
Proprio nella piazzetta, in cui da sempre sgorgano le acque dell’antico lavatoio, si svolge l’allegra festa a base di cocomeri e balli al ritmo di tarantella che coinvolge i tanti figuranti.