Trecchina è la “città giardino” e un luogo dalle mille suggestioni per il verde smeraldo dei boschi che ricoprono i suoi alti monti, il profumo dei tigli e l’odore del mare, il Tirreno, così poco distante.

Le bellezze paesaggistiche sono una delle principali risorse di cui si ha totale percezione una volta raggiunta la località “Passo la Colla”, dove è situato il belvedere da cui si può ammirare un’incantevole vista sul golfo di Policastro.

Trecchina rientra nella cornice di un dolce paesaggio appenninico tipicamente italiano, che oltre alle risorse paesaggistiche si arricchisce di interessanti valori storici, artistici e folkloristici, senza trascurare una delle peculiarità dell’intera regione lucana: le piacevolezze gastronomiche.

In autunno il profumo delle caldarroste pervade il dolce paesino della costa tirrenica riscaldando l’atmosfera in occasione della “Sagra della castagna”.

Vicende storiche avvincenti hanno attraversato il passato di Trecchina, tanto che si  racconta di come gli abitanti della greca Heraclea Trachinia, per sfuggire all’invasione delle loro città da parte di Serse all’attacco dei i Greci alle Termopili, si siano insediati nel territorio denominandolo, appunto, Trecchina (480 a.C.).

Ma è noto anche che nel IV secolo a.C. i Romani fondano un “castrum” sul territorio e che, intorno alla fine del III secolo a.C., questi stessi luoghi siano stati interessati dalle scorribande di Pirro lungo il fiume Noce. Nel 410 a. C. sarebbe stata poi la volta di Alarico con la costruzione di una roccaforte sullo stesso corso d’acqua, poi distrutto dai Saraceni.

Con i longobardi si assiste alla edificazione di una roccaforte più grande, proprio sul punto il cui oggi sorge il rione castello. Si succederanno quindi le dominazioni di Normanni, Svevi, Angioini,  Aragonesi e Spagnoli e nel XIII secolo è certa la presenza della famiglia degli Aleramici. Curiosa e interessante si è rivelata la presenza di coloni di lingua galloitalica a Trecchina tanto da influire sul dialetto locale.

Finestre e loggiati sormontati da archi e balconi abbelliti da gerani si aprono su un dedalo di viuzze e si inerpicano dal vallone fino ai ruderi del cinquecentesco castello baronale di Trecchina, sul punto più alto del paese.

Questa scena quasi fiabesca si presenta agli occhi del visitatore che raggiunge il borgo divenendo protagonista della vita che scorre lieta e movimentata nella centrale Piazza del Popolo, nella zona più nuova di Trecchina e denominata “Piano”.

Nei suoi variopinti giardini, soprattutto in estate, si organizzano eventi di diversa vocazione, come mostre di pittura, artigianato, prodotti tipici e arte contadina, oltre a coinvolgenti spettacoli teatrali e concerti sotto la luna.

Imponenti spiccano, in viale Jequié, i palazzi in stile tardo liberty voluti dagli emigrati in Brasile, tra i quali si possono ammirare l’ex Palazzo Scarpitta e il Palazzo Mainone. Tutti sono caratterizzati da una intensa plasticità e tonalità che restano fortemente impresse in chi le osserva.

Il punto più antico del paese ha invece le sembianze del tipico centro-storico medioevale in cui si concentrano vicoli stretti e caratteristici e sorge proprio intorno al Palazzo Baronale-Castello, tanto da essere denominato “Castello”, di cui sono visibili solo una torre merlata e resti di mura.

Morbido, profumato e gustoso è il “Pane di Trecchina”, fiore all’occhiello dei sapori che contraddistinguono la cucina della città tirrenica.

Qui la cucina tradizionale è legata alla genuinità e alla tipicità dei suoi prodotti costituiti in gran parte da pasta fatta in casa condita con sughi di carne, verdura e legumi, e poi da salumi e formaggi. Tutti i sapori sono impreziositi da ottimo vino di produzione locale. Il tutto non può non essere “annaffiato” da vari vini di produzione locale.

Rinomati sono gli antichi dolci di pasta di noci, i gelati e i panzerottini con un delizioso cuore di castagna.

Ad ottobre proprio il profumo della castagna pervade le strade e i vicoletti di Trecchina, annunciando così un nuovo appuntamento con la sagra dedicata al pregiato frutto, tra i prodotti tipici più apprezzati della città tirrenica.

Panoramiche cime montuose insistono nel territorio di Trecchina, dal monte Coccovello (1.505 m), la vetta più alta del versante tirrenico dell’Appennino lucano, al monte Crivo (1.265 m), fino al monte Serra Pollino o Santa Maria (1099 m) e al monte Messina (oltre 1000 m).

E poi affascinanti distese di boschi di castagni che irrompono nei dintorni del paese rappresentano una straordinaria risorsa naturale del territorio trecchinese, oltre che gastronomica per la bontà del noto frutto autunnale, protagonista di una nota sagra che si ripete ogni anno ad ottobre.

Straordinario è poi il paesaggio offerto dal cosiddetto “Giardino Belvedere”, un colpo d’occhio sulla splendida valle sottostante dalle tinte fluide e dolcissime che si fondono con l’argento del fiume Noce e le infinite tonalità della vegetazione in cui appaiono incastonati numerosi casolari e villaggi.

Merita qualche istante in più la sosta in Piazza del Popolo, il fulcro della vita trecchinese, per una visita da dedicare alla chiesa madre di San Michele Arcangelo, realizzata fra il 1840 e il 1878, anche se il campanile è stato edificato solo all’inizio del ventesimo secolo.

Bellissimo anche all’interno, il tempio presenta un’ampia navata con presbiterio e controsoffitti finemente decorati. Splendido è anche il soffitto dell’abside che, come tutte le pareti, è stato affrescato da Mariano Lanziani (sec. XX) con figure di Profeti, Madonne, Angeli e Santi.

A pochi chilometri dal centro di Trecchina, sulla cima rocciosa di Serra Pollino, svetta il santuario della Madonna del Soccorso (IX sec.), da cui si può ammirare la meravigliosa costa di Maratea, oltre che la valle del Noce e i monti che la circondano.

All’interno si possono apprezzar anche un interessante bassorilievo del XVI secolo con l’immagine della Madonna e una scultura lignea del XIX secolo raffigurante Maria Santissima del Perpetuo Soccorso molto venerata dalla gente del posto cui sono dedicati solenni festeggiamenti nei primi giorni del mese di settembre cui accorrono numerosi pellegrini.

li amanti della natura e di avvincenti passeggiate possono intraprendere diversi percorsi nel territorio di Trecchina.

Magari puntando verso il monte Coccovello, che con i suoi 1500 metri di altezza si presenta imponente allo sguardo di chi lo ha di fronte, per poi scendere in direzione Maratea, godendo così della miriade di paesaggi e bellezze che si profilano e che, per il continuo alternarsi di promontori e scogliere a picco sul mare, lasciano senza fiato il più distratto dei visitatori.

Lungo la strada che conduce a Maratea ci si imbatte anche nel cosiddetto “Passo della Colla” per ammirare un’incantevole vista sul golfo di Policastro.

Una volta a Maratea, la “Perla del Tirreno”, splendida località balneare dalle meravigliose acque in cui si tuffano imponenti costoni di roccia, avventura e divertimento sono garantiti agli appassionati di parapendio praticabile tra Colle della Salvia, Monte Coccovello e Monte San Biagio, sorvolando proprio la statua del Cristo Redentore.

Si può scegliere, inoltre, partendo dal centro storico di Trecchina, di percorrere il sentiero utilizzato ogni anno a settembre dai pellegrini che raggiungono il santuario della Madonna del Soccorso, lungo il quale si provano emozioni insolite attraversando boschi in cui a predominare sono i castagni tipici del contesto ambientale trecchinese.

Una volta raggiunto il punto su cui sorge il luogo sacro non resta che ammirare lo splendido panorama mozzafiato tra il Tirreno e la Basilicata interna.

Ad un passo da Trecchina si trovano le splendide spiagge di Maratea e l’imponente statua del Cristo Redentore, che domina il paesaggio dall’alto del monte San Biagio.

Improvviso ed emozionante è l’impatto del visitatore con il blu delle cristalline acque tirreniche che fanno di Maratea un paradiso naturale.

Location irrinunciabile per chi ama rilassarsi al sole, immergersi in fondali marini profondi e limpidi per la pesca subacquea, ma anche per chi cerca riparo e relax in grotte marine o piccole insenature, con i suoi 32 chilometri di estensione la costa marateota assume un fascino particolare.

Sarà che la sua rocciosa scogliera si alterna a piccole spiagge delimitate dall’azzurro del mare e dal verde della macchia mediterranea, dando vita alle splendide località balneari di Acquafredda, Cersuta, Fiumicello e Castrocucco.

Grazioso e confortevole il porto di Maratea garantisce servizi e accoglienza ai natanti e nelle serate estive diventa una delle attrazioni del posto.